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Una giornata al "Sado Hotel" senza i padroni


di maktero
08.11.2023    |    227    |    2 9.2
"Lo presi a calci, provocandoli molto dolore, urlava e mi piacevano le sue urla..."
Io e Serena stiamo stendendo i panni dei padroni appena lavati.
La mattinata di primo autunno è soleggiata ed una piacevole brezza tiepida sferza i nostri corpi nudi.
Eseguiamo il nostro dovere con delizia; ogni tanto il nostro sguardo si dirige verso la buca poco vicina dove Mandy sta marcendo.
Durante il lavoro ci prendiamo qualche pausa per pisciare su Mandy e per sputarli addosso.
Finito di stendere i panni rientriamo in casa e ci accovacciamo sul pavimento del corridoio come consuetudine.
Ma In quel momento le stanze di contenzione dell'Hotel erano vuote e silenziose; i padroni erano via e probabilmente sarebbero tornati molto tardi.
Quindi Io e Serena ci rendemmo conto di essere in quel momento i padroni della casa; una situazione insolita ed inusuale.
Quella calma, quel silenzio, la nostra solitudine provocarono un eccitazione al mio cazzo.
E cominciai a toccarmi esprimendo a Serena il motivo di quel priapismo.
Anche Serena, cominciò a toccarsi dicendo che anche a lei quella situazione insolita la faceva eccitare.
Ci baciammo e cominciammo a toccarci reciprocamente; le agguantò il mio cazzo ed io infilai le dita nella sua figa umida.
Poi lei ebbe un idea perversa; perchè non tormentiamo quella troia che stà marcendo nella fossa là fuori.
Ci divertiamo con lei e poi la rimettiamo a posto prima che arrivino i padroni.
A quelle parole mi si aprii un largo sorriso e perversamente gli dissi di sì
Ritornammo in cortile io con il mio cazzo eretto che Serena mi agguantò tirandomi verso la fossa dove si trovava quella fogna.
Arrivati là urlammo a quella merda di svegliarsi; era intontita dalla nottata di merda ed al freddo che aveva passato e rispose flebilmente.
Continuammo ad urlarli finchè finalmente quel corpo marcio non cominciò ad uscire dalla sua buca.
Quando fù fuori vedendo il suo culo ondeggiante non c'è la feci più e me lo inculai.
Serena si espresse con un commento squillante, mentre me lo penetravo brutalmente; ma del resto no c'è la facevo più.
Gli arrivai dentro e mi accasciai alle sue spalle, mentre Serena continuando s toccarsi ed a colare spingeva quella merda verso la casa.
Io rimasi un poco seduto per riprendermi.
Poi mi alzai e raggiunsi Serena dentro la casa.
Entrai nel corridoio e vidi che Serena aveva portato quel pezzo di carne nella sala giochi.
Entrai nella stanza vidi che Serena aveva legato Mandy, ad una piattaforma con i piedi imprigionati a terra e con le braccia tirate in alto in una forma di strappado.
Mandy si lamentava sicuramente stava già soffrendo molto per la sua posizione terribile.
Lo presi a calci, provocandoli molto dolore, urlava e mi piacevano le sue urla.
Intanto notai che Serena aveva tirato fuori un fornello elettrico in cui in una pentola aveva cominciato a sciogliere della cera.
Tutta eccita mi disse "bolliamo questa troia".
Io ero eccitata da quella situazione in ci trovavamo ad essere di padroni sadici.
Mi misi davanti a Mandy e le infilai il cazzo in bocca.
Intanto Serena stava completando la bollitura della cera, immerse un dito dentro per assicurarsi che non fosse troppo rovente, poi prese il pentolone e cominciò a rovesciarlo sulla schiena della troia.
Io ritrassi il mio cazzo appena in tempo perchè quella vacca per il dolore me lo avrebbe morsicato.
Io e Serena ridemmo mentre quello stronzo si contorceva per il dolore urlando sguaiatamente.
Io e Serena lo guardavamo contorcersi per il dolore ammirandolo e toccandoci per l'eccitazione.
Il nostro godimento era aumentato dal fatto che sia io che lei avremmo voluto trovarci al suo posto.
Assistemmo a quella troia ustionata che si contorceva per i dolore, toccandoci esaltate.
Poi all'improvviso ci accorgemmo che alla porta della stanza si erano affacciati i padroni, che imperiosamente chiesero " cosa sta succedendo qui".
Noi imbarazzate, rimanemmo senza parole.
I padroni compresero la situazione e ci dissero " Vi siete divertite con quella troia o ancora no", comprendendoci ci dissero di continuare ed io e Serena ci masturbammo davanti loro imbarazzate.
Notammo che i padroni avevano in mano un guinzaglio a cui era attaccata una ragazza nuda strabiliata, ovviamente una nuova schiava.
I padroni ci ordinarono di riportare Mandy alla sua fossa e poi dopo di venire a prendere la schiava che avrebbero lasciato nel corridoio per legarla ad un letto di contenzione.
Noi eseguimmo riportammo quel corpo ustionato dalla cera di Mandy, nella sua fossa di sofferenza e andammo a legare la schiava ad un letto di contenzione.
Era molto giovane, con degli occhi spauriti, smarriti, le chiesi se era la sua prima volta e lei timidamente mi rispose di si.
Le chiesi se era una vera masochista e lei con un filo di voce, quasi vergognoso mi rispose di sì.
Le sputai in bocca e la assicurai che avrei fatto tutto il possibile per farle provare la pene dell'inferno.
I suoi occhi divennero lucidi e mi ringraziò cominciando a piangere.
Era veramente, deliziosa, cominciai a farmi una sega e le sborrai in faccia, aggiungendo alle sue lacrime la mia sborra con cui avrebbe dovuto passare la notte.
Serena mi chiamò e mi disse che dovevamo andare in salotto dove avremmo ascoltare le nostre punizioni per le libertà che ci eravamo concesse.









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