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La notte ed il silenzio nella mia giovinezza


di maktero
22.12.2023    |    175    |    2 8.7
"Rimasi perplessa a quelle parole, benchè incuriosita ed attratta..."
Nei momenti di pausa al "Farm", rilassavo la mia mente con i ricordi della mia giovinezza.
Arrivano dolci come può esserlo il rivangare di un tempo passato e finito.
Tra gli altri mi sollevava più di tutto il ricordo di quell'estate, subito dopo la fine della scuola in cui mia sorella per la prima volta mi trasformò un corpo, anzi una massa di carne da utilizzare.
Ricordo quel periodo in ogni dettaglio che cominciò quando tornata, felice e sorridente, da scuola arrivai a casa.
Appena entrata, dopo essermi spogliata completamente nuda come di consueto, esposi contenta la notizia della mia promozione.
Mia sorella, accomodandosi sul divano, davanti a me nuda in ginocchio, prima si complimentò con me con larghi sorrisi per i miei risultati scolastici, e poi, dopo un lungo silenzio mi propose una nuova fase dello sviluppo della mia sessualità pervertita.
Ero incuriosita ed eccitata come può esserlo una giovinetta, il mio cuore batteva forte e cominciai a toccarmi.
Mia sorella mi lasciò fare guardandomi con occhi brillanti mentre mi masturbavo.
Mi propose la sua idea, iniziando a dire "Vorrei farti passare tutta l'estate in uno stato particolare, una condizione che senz'altro ti piacerà, masochista e frocio come sei".
Le sue parole mi suonavano stimolanti nelle mie orecchie, e mi maneggiai il cazzo sempre più velocemente, eccitata com'ero.
Mia sorella mi riprese, dicendomi "Calmati un pò o arriverai troppo presto, ho appena cominciato".
Vorrei farti provare una condizione particolare per tutta l'estate sarai ceca e sorda, completamente ceca e sorda e riceverai sensazioni solo dal tuo corpo.
Rimasi perplessa a quelle parole, benchè incuriosita ed attratta.
E chiesi cosa vuol dire ceca e sorda.
Lei rispose "ti riempirò le orecchie di silicone, metterò davanti ai tuoi occhi dei batuffoli di cotone che sigillerò con il silicone, e poi coprirò i tuoi occhi e le orecchie con una maschera di cuoio che verrà sigillata".
Si alzò e prese da un cassetto una striscia di cuoio che presentava delle ampie patte oculari ed altre due riservate alle orecchie.
Mi chiese "Ti piace l'idea, stronza; ti troverai in un mondo in cui i tuoi principali sensi saranno assenti; e comprenderai la realtà solamente dal dolore che ti sarà inflitto sul tuo corpo, dalle schifezze che ti saranno ficcate in bocca, dai cazzi che ti arriveranno dentro senza che tu sappia di chi siano e tutto durerà per mesi, per tutta l'estate fino all'inizio della scuola".
Io ero sconvolta, entusiasmata da quella proposta che penetrava la mia indole pervertita, masturbandomi senza più nessun controllo e contorcendomi per l'eccitazione urali di sì; urlai lo voglio, lo voglio subito; ed arrivai con un fiotto tremendo che colpì il corpo nudo mia sorella.
Lei sorridendo profondamente contenta della mia decisione, raccolse lo sperma che le avevo gettato addosso e me lo fece ingoiare.
Dopo di che cominciò il mio lungo martirio avvolto dalla notte e dal silenzio.
Mia sorella mi riempì le orecchie di silicone, vi pose sopra credo dell'ovatta, non potevo saperlo, mi mise sulle palpebre chiuse altro silicone e ovatta credo.
Immagino che continuò a coprirmi i miei orecchie le mie orecchie con altro silicone, e poi sentii avvolgermi attorno alla mia testa la fascia di cuoio.
A quel punto non sentivo più nulla e non vedevo più nulla.
Avvertii solo le mani di mia sorella che mi imprigionavano i polsi dietro la schiena, altra costrizione che avrei tenuto per mesi.
Era iniziata la mia notte ed il mio silenzio, non vedevo e non sentivo più niente.
La prima sensazione che avverti fu un cazzo che mi penetrò nel culo, dalle sensazioni compresi che era artificiale, non un cazzo di carne, ma un dildo che evidentemente mia sorella mi stava infilando dentro per provarmi.
Fu qualcosa di eccezionale, non capivo cosa mi stesse succedendo sentivo sentivo solamente quel pezzo di materiale artificiale che violava il mio culo.
Poi sentii che veniva estratto e non avvertii altro; rimasi adagiata sul pavimento ed in quella condizione di cecità e sordità il tempo, non aveva più senso, comprendevo solo il dolore ed il piacere che il cazzo finto aveva provocato al mio culo.
Il mio cazzo era parzialmente arrapato e desideroso di godimento.
Provai a strusciarmi sul pavimento per cercare di godere.
Ad un certo punto avvertii delle mani che mi sollevavano, non sò se maschili o femminili ed altre che mi mettevano dei morsetti ai capezzoli.
Sentivo le mani bloccarmi a qualcosa che pensavo fossero delle corde; una mano mi costrinse ad aprire la bocca, e sentii una lingua non sò se maschile o femminile entrare nella mia bocca.
Poi la lingua uscii e cominciai ad avvertire il dolore delle frustate, mi facevano piacevolmente male, ed urlavo per il dolore, almeno la possibilità di urlare mi era stata mantenuta.
Poi le frustate terminarono e sentii un cazzo che mi veniva introdotto in bocca, cominciai a succhiarlo; chissà chi era, quanti anni aveva.
Sentivo solo quell'asta nella mia bocca e lo spompinai finchè non arrivò nella mia bocca.
Poi ricominciarono le frustate con cui mi contorcevo per i dolore.
Poi sentii un altro cazzo questa volta di carne che mi penetrava nel culo.
Intanto altre mani ignote mi tormentavano i capezzoli girando i morsetti che attaglianavano quei miei poveri pezzi di carne.
Credo che i miei occhi si siano riempiti di lacrime per il dolore, ma non potevo saperlo sigillati com'erano.
Sentivo delle mani sul mio cazzo, lo strusciavano e lo masturbavano; mentre venivo penetrata e martoriata ai capezzoli.
Ero intontita dal piacere, un cazzo sconosciuto in bocca, mani ignote che tormentavano i miei capezzoli, un pene anonimo che sfondava il mio culo.
Questa era la mia realtà, condizione che sarebbe diventata una consuetudine nei prossimi mesi.






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