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sprofondamento nella degradazione


di maktero
17.01.2023    |    830    |    2 9.2
"Durante questa attività i miei padroni cominciarono a sputare per terra aggiungendo un delizioso materiale a quello più schifoso che stavo asportando con la..."
Dopo il pomeriggio di emozioni, tensioni, e liberazione dai miei ultimi limiti; ero lì nuda sul terreno di fronte al canile.
Soddisfatta di ciò che ero riuscita a fare, veramente contenta.
Ma in quel momento in cui la felicità mentale era al culmine mi resi conto di avere una grande necessità fisica; avevo sete, una sete rovente.
Mi diressi a quattro zampe verso il patio dove i padroni stavano riposando e conversando; ad un passo da loro mi fermai e implorai dell'acqua.
La padrona si alzò e con parole mielose, che suonavano di scherno, entrò in casa; ritornò con una bottiglia d'acqua, mi disse di aprire la bocca e mi versò l'acqua dentro.
Dopo vari sorsi la padrona mi chiese se ne avessi abbastanza, io risposi di no.
Le mi concesse di prendere la bottiglia e di bere quanto volevo; ringraziando mi attaccai a quel contenitore e bevvì con avidità.
Mi adagiai sul pavimento, nuda, esausta, con la bottiglia dell'acqua quasi vuota accanto a me.
I padroni cominciarono a farmi delle domande sulle esperienze fatte nel pomeriggio; ero contenta di poter dialogare con i miei padroni e manifestare quanto mi avesse fatto piacere subire, fare ciò chè avevo fatto.
Loro, molto piacevolmente, rimarcavano il fatto che il mio piacere era dovuto alla mia natura depravata, di schifosa troia pervertita che sono.
Io non potevo che ammettere; sono una vera troia depravata, non c'è dubbio!
Mi asscurarorono che avrebbero soddisfatto la mia mentaltà perversa.
Io ringranzai devotamente.
M chiesero se mi ero ripresa.
Risposi che ero ancora spossata per il dolore delle frustrate, per i graffi dei cani, per il collare che mi stringeva il collo; ma ero disponibile ad essere utilizzata fino allo sfinimento.
Mi fecero un complmento per la mia abnegazione.
Mi disserò di cominciare a leccare i loro piedi; cominciai da quell del padrone; mentre i piedi della padrona accarrezavano il mio culo e le dita si insinuavano nel mio buco anale.
Passai ai piedi della padrona, mentre il padrone accarezzava con suoi piedi le mie natiche.
La padrona sputò per terra e mi ordinò di leccare, lo feci mmediatamente con piacere; anche il padrone sputò per terra ed ingoiai il suo sputo.
Mentre leccavo lo sputo da terra, il padrone che si era eccitato cominciò ad incularmi.
Sentii il suo duro cazzo che si infilava nel mio ano e cominciava ad andare sù e giù.
Provai un gran piacere a sentire quel bel cazzo dentro di me che cercava la soddisfazione.
Intanto la padrona si masturbava.
Il padrone arrivò invadendomi il culo del suo meraviglioso sperma; la padrona in piena eccitazione mi ordinò di leccarla.
Provvidi a leccare quella figa già abbondantemente bagnata, fino a farle raggiungere un rumoroso e violento orgasmo.
Ero contenta di aver soddisfatto i miei padroni.
Dopo qualche minuto di rilassamento i miei padroni mi guardarono con pena.
Si scambiarono uno sguardo di intesa ed il padrone mi disse che potevo masturbarmi.
Contentissima presi subito in mano il mio cazzo già duro e cominciai a menarmelo velocemente sotto lo sguardo attento dei miei padroni.
Arrivai coon uno schizzo poderoso che imbrattò una buona parte del pavimento.
I padroni si dimostrarono disgustati dallo spregio che avevo fatto al loro prezioso pavimento e mi ordinaro subito di leccare ogni traccia del mio lurido sperma.
Io esegui prontamente assorbendo ogni traccia del mio piacere , e per devozione continuai a leccare il pavimento ben oltre quanto necessario.
Durante questa attività i miei padroni cominciarono a sputare per terra aggiungendo un delizioso materiale a quello più schifoso che stavo asportando con la lingua.
Ero di nuovo eccitata, ma i miei padroni, mi impedireno toccarmi.
Dopo aver ripulito gran parte del pavimento del patio; mi ordinarono di fermarmi.
In in ginocchio davanti a loro ascoltai i loro programmi previsti per me.
Avrei dovuto passare la notte insieme al loro cane più aggressivo, poi nell'indomani avrebbero chiamato per la serata alcuni amici che avrebbero portato i loro cani che avrei dovuto soddisfare.
Sentendo queste parole mi sentivo addosso un fremito di timore, incertezza ed eccittazione insieme; la prospettiva mi spaventava e mi eccitava insieme.



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