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Mia sorella conosce Maria


di maktero
09.03.2024    |    142    |    2 6.0
"Poi improvvisamente mia sorella continuò dicendo posso offrirvi qualcosa da bere o da mangiare, del caffè, del tè dei salatini dei pasticcini..."
Da un pò di tempo mia sorella comunica con una persona per via telematica; le comunicazioni appaiono misteriose e mia sorella assume un atteggiamento pensieroso
Io sono molto incuriosita ma mi guardo bene nella mia condizione di intromettermi nelle questioni di mia sorella.
Poi finalmente un mattino lei si esprime dicendo che nel primo pomeriggio verranno a trovarci delle persone.
Poi mi ordina di mettermi in piedi in angolo del salotto con le braccia sulla testa; io ubbidisco immediatamente.
Dalla mia posizione punitiva mi accorgo che si dà da fare per pulire e lustrare a casa; evidentemente vuole fare bella figura con i misteriosi invitati.
Passano le ore e mentre io comincio a soffrire nella mia scomoda posizione continuo a sentire mia sorella che si dà da fare freneticamente per far scintillare la casa.
Sono sempre più incuriosita, chi mai deve arrivare perchè mia sorella si dia così tanto da fare?
Poi ad un certo punto mia sorella sfiatando esausta per il lavoro fatto mi dice di seguirla in cucina dove ha preparato qualcosa da mangiare.
Io mi sento finalmente sollevata dal poter abbandonare la mia postazione che mi aveva sfinita; sentii i muscoli urlare di dolore mentre mi muovevo dopo ore di immobilità.
Gemendo per i dolori alle membra, mi recai in cucina e come da consuetudine mi inginocchiai nel mio angolo dove ero solita assumere i miei pasti.
Mia sorella rovesciò davanti a me, sul pavimento, un pasticcio bruciacchiato di polenta con dei pezzi di carne e verdura e mi augurò " buon appetito".
Io esausta ed affamata mi gettai su quel pasto infame indifferente del gusto schifoso di quel pasto, ingoiandolo avidamente.
Intanto mia sorella seduta comodamente a tavola consumava il suo pranzo senz'altro più gustoso del mio.
Terminato il pranzo mia sorella mi ordinò di andare in bagno a farmi una doccia ed a lavarmi i denti.
Io mia alzai meccanicamente una volta ricevuto l'ordine e mi precipitai in bagno.
Dopo alcuni minuti che ero sotto a doccia mi raggiunse mia sorella che cominciò a lavarsi insieme a me.
In quella stretta intimità, tra lo scroscio dell'acqua comincio a rivelarsi.
Mi disse che tra poco sarebbe arrivata una signora con il figlio frocio.
Proseguimmo lil dialogo mentre ci lavavamo i denti; aggiunse che aveva una idea, una idea per fare soldi; si perchè in quel momento c'erano bisogno di denaro, poi concluse che capirò più tardi.
Uscimmo dal bagno e lei disse che oramai mancavano pochi minuti all'appuntamento mi disse di mettermi in ginocchio accanto al divano con le mani sulla testa poi mi mise dei morsetti ai capezzoli lasciandomi così esposta in una tale esposizione oscena.
Lei andò in camera da letto e tornò dopo pochi minuti vestita e pettinata di tutto punto.
Non fece in tempo a sedersi sul divano che suonò il campanello di casa.
Lei si diresse velocemente alla porta aprì ed io ascoltai confusamente dei saluti e dei commenti convenzionali sull'abbigliamento.
Poi vidi arrivare mia sorella seguita da una signora appena più anziana di lei e da una frocettina della mia età.
Gli occhi delle ospiti si puntarono subito su di me, sulla mia nuda e perversa immagine oscena, mentre mia sorella le invitava a sedere sulle poltrone davanti al divano.
Le ospiti si accomodarano continuando a puntare gli occhi su di me; avvertivo un forte senso di vergogna e nello stesso tempo cominciai ad eccitarmi per quell sensazione tanto che il mio cazzo cominciò a sollevarsi un poco attraendo ancora di più lo sguardo delle nuove arrivate.
Mia sorella sedendosi sul divano accanto a me e ponendomi una mano sulla testa cominciò a parlare dicendo "Lui è il mio fratellino frocio, masochista e depravato, così come vi ho descritto nelle nostre conversazioni".
La signora continuando a sguardarmi disse che non si aspettava niente di meglio da quanto le era stato descritto, e poi aggiunse, indicando la frocettina accanto a lei "Lui è mio figlio Mario, o meglio lei è Maria come vuole essere chiamata, ed anche lei è una schifosa, frocia masochista e pervertita".
Continuò "Da un pò gli piace atteggiarsi a femmina ad avere rapporti con gli amici, ma anche a manifestare desideri masochistici".
Poi aggiunse "Io sono una puttana, una puttana di strada nella mia vita ne ho viste di tutte, proprio di tutte, ed avere un figlio frocio e masochista non mi ha stupita, ma mi mi è sembrato naturale".
"Comprendendo i suoi desideri" continuò "Gli ho lasciato la libertà di sviluppare la sua sessualità, anzi lo ho assecondato, partecipando per quanto possibile a soddisfarlo nella sua depravazione".
Mia sorella disse che ammirava il suo rapporto con il figlio che era molto simile a quello con me.
Poi improvvisamente mia sorella continuò dicendo posso offrirvi qualcosa da bere o da mangiare, del caffè, del tè dei salatini dei pasticcini.
La signora accettando l'ospitalità disse che avrebbe gradito del tè.
Mia sorella si precipitò in cucina per preparare quanto convenuto.
Intanto la signora che disse di chiamarsi Chiara cominciò a parlarmi continuando a guardare con attenzione il mio corpo coperto da ematomi e piaghe.
Mi chiese "Come ti chiami?"; io risposi Giulia.
Lei replicò "Tua sorella nelle comunicazioni ti aveva sempre indicato con dei termini spregevoli senza dirmi il tuo nome".
Poi continuò chiedendo " Tua sorella è molto crudele con te?".
Quella domanda sull'intima sessualità con mia sorella mi fece entusiasmare; cominciai ad agitare il mio petto come una troia facendo oscillare i morsetti che stringevano i miei capezzolli, volevo mostrarmi il più oscena e provocante possibile.
Risposi, continuando a fare la scema che mia sorella sapeva accontentare i miei desideri più schifosi.
Lei mi guardò intensamente e poi disse "Io faccio lo stesso con mio figlio".
Poi si zittì per un momento e buttando uno sguardo su Maria le disse "Possibile che solo lui debba essere nuda; spogliati avanti e mettiti in ginocchio accanto a me".
Maria senza dire una parola si spoglio immediatamente ed una volta nuda si inginocchio accanto alla poltrona dove stava seduta sua madre.
Io notai subito il suo cazzo, era piccolino, ma non riuscivo distogliere lo sguardo da quel pezzettino di carne.
Chiara notò la mia attenzione e mi chiese quanto mi piaceva Maria, io risposi moltissimo e che avrei voluto spompinarla.
Lei replicò che erano ospiti e che avrebbero dovuto avere l'approvazione della padrona di casa.
Proprio in quel momento entrò mia sorella con un vassoio pieno di bricchi tazze e pasticcini.
Osservando la situazione disse "Avete fatto bene ad accomodarvi."
Chiara quasi scusandosi replicò che io non potevo rimanere l'unico schiavo nudo.
Mia sorella rispose che aveva fatto bene e squadrando il corpo di Maria, fece degli apprezzamenti sul suo fisico, ma delicatamente tralasciò di evidenziare la piccolezza del suo cazzo.
Le donne cominciarono a sorseggiare il tè e a mangiare i pasticcini parlando del più e del meno.
Intanto io e Mria ci scrutavamo provando desideri che facevano gonfiare i nostri cazzi.
Le ragazze se ne accorsero e ironicamente commentarono che stavamo facendo amicizia.
Chiara propose di farci conoscere meglio e mia sorella acconsentii permettendomi di avvicinarmi a Maria.
Con quel permesso mi svincolai dalla mia posizione con le braccia alzate che mi aveva fatto indolenzire gli arti e carponando mi gettati sul corpo di Maria, non ne vedevo l'ora.
Mi gettai sui suo capezzoli che mi avevano attratto fin dall'inizio; cominciai a succhiarli profondamente con avidità.
Erano morbidi e delicati sotto la mia lingua e la mia bocca.
Le ragazze guardando quel nostro momento intimo cominciarono sadicamente ad umiliarci paragonandoci a cagnoline in calore.
Ascoltavo appena le voci delle ragazze concentrata com'ero sui capezzoli di Maria e sui suoi spasmi di eccitazione; anche le senz'altro non chiedeva altro.
Mia sorella commentò che ci stavamo intendendo e Chiara confermò che sembravamo fatti una per l'altra.
Mentre mi divertivo con i capezzoli di Maria, mi accorsi che le ragazze avevano cambiato registro nella loro discussione ed infatti all'improvviso mia sorella mi disse di lasciare Maria e di rimettermi al mio posto.
Io ubbidendo lasciai a malincuore i capezzoli di Maria e mi riposizionai accanto al divano masturbandomi.
Mia sorella vedendo la mia attività mi ordinò brutalmente di smettere.
Chiara fece lo stesso con suo figlio che anche lui aveva cominciato a masturbarsi.
Io e Maria ci guardammo tristamente, ma con desiderio sperando che le nostre padrone ci avrebbero permesso di continuare a fare qualcosa.
Le ragazze con fare molto serio cominciarono a parlare di affari.
Cominciò mia sorella che esordì dicendo:
"Da quanto ci siamo dette finora voglio mettere sù un commercio, un commercio redditizio, molto redditizio.
Ci sono molti depravati disponibili a pagare bene per divertirsi con i nostri sottomessi disposti a subire qualunque depravazione possiamo ricavare molto da tutti quegli schifosi disposti a divertirsi con i nostri ragazzini.
C'è ne sono molti e disposti a pagare bene, intendo mettere su un giro di prostituzione con mio fratello e tuo figlio.
Cosa ne pensi Chiara?".
Chiara rimase un momento esitante per poi dire "Se il guadagno è buono non ho nessun problema a far prostituire quel frocio di mio figlio, in fin dei conti credo che sia il suo destino, come figlio di una puttana come me".
Contenta della dichiarazione mia sorella cominciò a trattare sulla situazione economica, vennero proposte diverse opportunità, una società, un affitto, una vendita.
Io stanca e sfinita cominciai a sentire i miei occhi pesanti, mentre le parole del ragazze volavano e finni per addormentarmi.

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