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La pioggia nella pineta


di maktero
20.04.2023    |    433    |    2 8.7
"Comprendono e mi danno da mangiare qualcosa; nel frattempo loro continuano a confabulare..."
Dopo esser stata abbandonata dalle ragazze, dopo che i guardoni soddisfatti se ne sono andati, sono rimasta sola, nuda sdraiata su un fianco sul sabbioso, ma morbido terreno della pineta.
Sono stanca, sono esausta; sono stata inculata, ho fatto pompini a cani ed umani.
Ho bisogno di riposo, ma il mio corpo nudo nella radura è una attrazione per i depravati che frequentano quel luogo.
Mi trascino verso un cespuglio, mi addentro sopportando i graffi delle piante puntute che lo compongono; mi piace questo dolore e mi piace lo stato di degradazione in cui mi trovo.
Mi eccito e mi masurbo, arrivvo violentemente, svotandomi i coglioni.
Poi mi addormento nell'accogliente rovo dove mi sono ritratta.
Non sò quante ore sono passate, ma vedo la luce; è giorno, e piove; leggermente, l'acqua bagna leggermente le foglie del cespuglio in cui mi sono rifugiata, cola su di esse e bagna il mio corpo delicatamente, è come un soave massaggio.
Passato il momento del dolce risveglio, la fredda realtà si affaccia alla mia mente, le ragazze mi hanno abbandonata nella pineta.
Sono andate a divertirsi fra di loro e se ne sono infischiate del mio destino.
Mi piace, hanno fatto bene; chissa cosa mi succederà?
Però adesso sento di avere fame e sete e devo trovare il modo di soddisfare queste esigenze.
Mi avvio nuda per la pineta, mentre la pioggia cola lungo i pini e bagna il mio corpo.
Non sò dove andare; vago alla ceca; non fa freddo anzi sento molto caldo.
Ad un certo punto vedo una radura ed un camper in mezzo; mi avvicino, vedo uscire qualcuno un uomo biondo.
Mi avvicino ancora lui mi guarda con uno sguardo inesprimibile,
Dice " Was" capisco che è tedesco e rispondo "wasser bitte", dal camper esce una donna,
i due confabulano poi prendono una bottiglia d'acqua me la porgono ed io bevo avidamente.
Continuano a parlare tra di loro, credo che comprendano ciò che sono, cioè una merda di schiava.
Mi invitano nel loro camper io entro, nel mio tedesco approssimativo dico "essen" sperando che capiscano.
Comprendono e mi danno da mangiare qualcosa; nel frattempo loro continuano a confabulare.
Io mangio, sono affamata, quando ho ho finito, e mi sento bene, quelli senza tanti preamboli mi chiedono "du sklave?", io rispondo "Ia, ich ein pervvers sklave", loro sorridono, ridacchiano.
Le mi si avicina e mi infila un dito nel culo, preme molto, spinge violentemente sento il suo dito roteare nel culo; mi piace molto.
Il tizio mi infila il suo cazzo i bocca ed io comincio a spompnarlo mentre la sua donna continua a rotearmi il dito nel culo, devo dire che è molto brava, riesce a provocarmi un grande piacere girandomi il dito nel culo.
Io intanto spompino il suo uomo; gli lavoro il cazzo con maestria voglio mostrargli quanto sono brava.
Lo faccio ingrossare sempre di più nella mia bocca, deliziandolo al meglio; poi quello gode invadendomi la bocca di sperma.
Mi volto verso la sua donna e colo lo sperma dalla mia bocca verso la sua bocca aperta.


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