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Mia madre si fa trombare nel prive' (2)


di cuckold211
21.05.2023    |    19.629    |    14 9.8
"Si notavano, controluce, le sue mutandine..."
Noi, ingenuamente dico "noi", perché sia io che il mio amico parlavamo a ruota libera, raccontando anche alla nuova coppia quanto avevamo scoperto dei miei genitori. La moglie, stimolata nella sua curiosità, ci dice che, nel giro, ne conoscono tanti e, se avesse potuto vedere qualche foto, poteva rendersi conto se li avevano incontrati. Io le mostro le foto esistenti sul mio telefono e così le ricompare il solito sorrisetto e mi dice:
"Sì, è vero, li conosciamo i tuoi genitori. Sono da anni nel gioco".
Le chiedo se hanno mai giocato assieme e lei dice di sì, ma in qualche festa privata. Mi racconta che mia madre ha un bull fisso e, quando si sono incontrati, lei è sempre stata col suo bull, perché mio padre è cuckold.
Queste informazioni mi fanno eccitare molto, ma non mi andava di far notare la mia eccitazione e così, dopo aver salutato, andiamo via.
E' il mio amico a riaprire il dialogo e mi dice che aveva capito che il discorso su mia madre mi aveva eccitato: ormai, tra me e lui, non vi erano più segreti.

Quando arrivo a casa, era tardissimo; i miei non erano ancora rientrati ed io non potevo prender sonno: ero frastornato dai discorsi fatti su mia madre, delle scopate che ci eravamo fatte e, nel mentre, sento la porta di casa aprirsi. Mi metto a pancia in giù e faccio finta di dormire, simulando anche un po' il russare; mia mamma apre la porta e, visto che dormivo, si avvia verso la sua camera. Io origliavo nel tentativo di carpire qualcosa di interessante, mentre si spogliavano. Mio padre le dice:
"E' stata proprio una bella serata" e mia madre gli ha risposto:
"Mi sento distrutta: stasera Angelo era un treno, mi ha scassata tutta, non ho la forza nemmeno di andare a far la doccia".
Mio padre, ridendo, le risponde:
"Vuol dire che dormirai con la crema addosso? Lo sai che fa bene alla pelle?"
Quando sento queste parole, non resisto e mi sparo un segone da infarto. Avevo goduto più con quella sega che con le scopate fatte.

L'indomani era domenica. Mi sveglio con la voce di mia madre che mi dice:
"Dormiglione, son le 10:00!"
Le rispondo che, per svegliarmi, ho bisogno di un caffè e, dopo un po', me lo porta a letto. Era in accappatoio, mentre posa la tazzina sul comodino, le vedo una tetta.
Non vedevo l'ora di raccontare tutto al mio amico: sul rientro dei miei genitori e le parole che avevo udito dirsi.
Dopo pranzo, gli mando un messaggio. Lui subito si precipita da me e, quando arriva, gli apre mia madre con indosso un grembiule, allacciato davanti, un po' trasparente. Si notavano, controluce, le sue mutandine. Mentre eravamo in cucina, vedevo che indossava delle mutandine di cotone bianco; il mio amico, quando è arrivato, di certo deve aver fatto la radiografia a quella mutandina. Ci chiudiamo in camera e gli racconto della notte; gli dico che avevo scoperto il nome del bull e che la mia più grande curiosità era quella di sapere chi fosse
Non sapevamo nulla; solo che erano nel gioco e che lei ha un bull fisso; che vanno raramente al prive', perché quella coppia ci aveva detto che, nel giro, si conoscono quelli cui piace frequentare i prive' ed essi non erano fra quelli assidui. Mentre si parlava, il mio amico mi dice:
"Hai visto le mutande che aveva tua madre? Mi ha fatto eccitare come un porco".
Non sapevamo come poter capire chi fosse il bull fisso di mia madre. A casa si comportavano da coppia normalissima, non facevano trasparire nulla della loro seconda vita. Col tempo il mio amico si sentiva sempre più eccitato nei confronti di mia madre: non c'era volta che venisse a casa e, con la scusa di andare in bagno, non andasse a rovistare nel cestino della biancheria sporca, per poi segarsi con delle sue mutandine, avvolgendole intorno al cazzo.
Era diventata una vera ossessione. Un sabato mattina, mi ero alzato più presto del solito per andare a correre. Al ritorno, entro in casa, senza che loro se ne fossero accorti, e sento mia madre che diceva a mio padre che la sera Angelo non c'era e, se lui era d'accordo, si poteva andare al locale. Mi si rizzano le orecchie e ascolto la conversazione; mio padre era un po' contrario, ma, dopo l'insistenza di mia madre, accetta: così avevo saputo che la sera sarebbero andati al prive' e, dopo qualche ora, mando un messaggio a Gabriele e gli racconto cosa avevo sentito.
Lui mi propone di andare anche noi; io non me la sentivo, ma dietro la sua insistenza, gli dico:
"Va tu da solo; se ti scoprono, almeno non vedono me".
Lui, strafelice, mi dice: "Tranquillo, ti racconterò tutto quello che succede".
Lo avverto: "Appena esci dal locale, a qualsiasi ora, mandami un messaggio".

Non vi dico quella sera come l'ho trascorsa. Sembrava non finisse mai: ho visto i miei genitori uscire verso le nove e mia mamma indossava un vestito che lasciava tutte le spalle scoperte. Se le era coperte con uno scialle, aveva delle scarpe tacco 12 ed aveva raccolto i capelli con una pettinatura particolare, che le lasciavano il viso libero, a partire dalla sinistra, compreso l'orecchio, fino a coprire quella destra. Era elegante con quello scialle, non si vedeva fin dove arrivava la sua schiena nuda. Mi hanno chiesto se fossi uscito e gli ho risposto che non lo sapevo, perché Gabriele aveva un impegno familiare e stavo aspettando la risposta di una ragazza per andar in discoteca.
Quando sono usciti, son rimasto da solo ed ho cominciato ad ispezionare la camera dei miei genitori, stando attento a rimettere ogni cosa al suo posto.
Oltre a della biancheria intima molto sexy, non ho trovato nulla. Avvolto in un fazzoletto, c'era un perizoma nero molto sporco: era evidente che era pieno di sborra essiccata da troppo tempo. Doveva trattarsi di qualche perizoma dimenticato o risalente a qualche ricordo di una qualche serata particolarmente intrigante.
Rimetto tutto al suo posto e mi chiudo nella mia stanza. Era quasi mezzanotte: ancora presto se, come penso, la serata si sarebbe protratta almeno fino alle tre.
Proprio verso le 3, mi arriva un messaggio dell'amico. Mi dice:
"Sto uscendo adesso. Ci vediamo domani, prima di pranzo. Vieni tu da me, poi ti spiego".

Mentre leggo il messaggio, sento aprir la porta. Subito spengo il cellulare e faccio finta di dormire; come al solito, mia mamma viene a controllare che sono rincasato e mi richiude la porta. Entrano in camera e chiudono la porta.
Cercavo di origliare, ma non sentivo nulla: avevo timore di aprir la mia porta per andare ad origliare dietro la loro.
Quella notte tentavo di dormire, ma non riuscivo a chiuder occhio. La mattina mi alzo, vado in cucina e mia mamma era già lì; senza guardarmi, mi chiede se è tutto ok, le dico di sì, che ero rimasto a casa, in quanto da solo. Notai che evitava di guardarmi, finii di far colazione, mi vestii ed uscii. Erano le 10.30; dovetti inviare diversi messaggi a Gabriele, prima che lo trovassi sveglio. Mi disse di passare da lui a prenderlo, così saremmo andati a far un giro in macchina. Mi è chiaro che dev'esser successo qualcosa: quando si andava in giro in macchina, era sempre per qualche notizia di un certo rilievo.
Quando sale in macchina, mi guarda e mi dice:
"Giurami che, per qualsiasi cosa sia successo ieri sera, non mi porti rancore e nemmeno mi escluderai dalle tue amicizie".
Gli dico che, ormai, fra noi, c'era molto di più di una semplice e normale amicizia.
Tutto d'un fiato, mi dice: "Ieri sera, mi son scopato tua mamma".
Mi si è gelato il sangue nelle vene e gli chiedo, balbettando:
"Raccontami, cosa è successo?". Lui mi racconta che quando è entrato nel prive', dopo aver fatto un giretto, è andato al banco bar. Mentre aspettava il suo turno, per la gran calca di gente, si va a girare e si imbatte, faccia a faccia, con mia madre. Per un attimo si son guardati negli occhi, poi ha visto mio padre ed ha avuto come un attimo di imbarazzo.
Mia madre gli chiede:
"Ma tu, che ci fai qui?" Lui, superato l'iniziale imbarazzo, le dice di esser nel gioco da tempo e che girava spesso nei prive'. Mio padre gli chiede se io ne fossi a conoscenza, e lui gli risponde:
"Noooo... anzi, per favore, non dite mai a nessuno che mi avete visto qui. Ci tengo molto alla mia privacy" aggiungendo un mare di cazzate, tipo che conosce tante coppie che lo stimano per la sua discrezione e serietà. Mia madre gli chiede il favore di non far mai parola con nessuno dei suoi amici, che avrebbero potuto riferire a me. Dopo le varie, inevitabili raccomandazioni da parte di entrambi, lui le confessa di averla desiderata da sempre, che, ogni volta che veniva da noi, se ne sentiva eccitato al massimo. Mia madre gli risponde di essersi accorta, in più occasioni, come la osservava: aveva lo sguardo da maialino

Man mano che parlavano, si andavano rasserenando. Dopo un po', arriva un tipo sul metro e ottanta, un cinquantenne molto giovanile, che si ferma a salutare mia mamma, la bacia sulle labbra, mentre a mio padre dà solo una manata sulla spalla. Passano diverse coppie che salutano con un "ciao".
Dopo un po', mio padre dice a Gabriele:
"Ok, noi andiamo un po' in giro" e si allontanano. Quando mia madre si alza e gli dà le spalle per allontanarsi, si accorge che il vestito presentava la schiena nuda fino all'inizio dello spacco del culo.
Dopo un po' che vagavano per il locale, si incontrano di sopra, lungo il corridoio dove ci son tutte le stanze. Mia madre gli chiede sottovoce:
"Che cerchi, monello?" Lui le risponde:
"Cercavo proprio te, monellaccia".
Mentre si scambiano queste frasi, mia madre gli afferra il cazzo da sopra i pantaloni e, quando si rende conto della dotazione posseduta, gli dice:
"Ah, però: mmmm....sei messo proprio bene".
Lasciando la preda, aggiunge: "Seguimi" e si infila in una stanza con una luce molto debole ed un letto in pelle. Sopra c'era una busta con un lenzuolo.
Lei apre la busta, distende il lenzuolo e poi lo abbraccia, lo bacia e gli dice che, se fa il bravo e non dirà mai nulla a nessuno, lo farà impazzire di piacere. Nel mentre, bussano alla porta; era mio padre in compagnia del tipo che l'aveva salutato poco prima.
Mio padre le dice che aveva dovuto penare per trattenere l'altro. Mia madre si gira e bacia anche quello, con cui, ovviamente, era già in confidenza. Gabriele era un po' sulle sue: scoparsi la mamma del suo amico e, fra l'altro, assieme ad una persona molto più matura, era una condizione non tanto normale per lui.
Dopo essersi tolta il vestito e rimasta solo con le scarpe, il tizio si spoglia a sua volta; era ben dotato e il mio amico rimane un attimo bloccato; mia madre si abbassa sui talloni e gli prende il cazzo in bocca; quello non aveva remore ad appellarla "gran sucaminchia e pompinara". Mio padre fa cenno al mio amico di spogliarsi e, una volta nudo, mia mamma smette di succhiare l'altro e prende in bocca il cazzo del mio amico. Poi lo fa stendere sul letto, si mette in ginocchio sul bordo del letto ed il tipo, dietro di lei, indossato un preservativo, prende a scoparla, mentre lei continua a succhiare il mio amico.
Il tipo che se la scopava teneva comportamenti da dominante: le dava schiaffi sulle chiappe e non mancava di definir mio padre "cornuto". Dopo un po', lei dice a mio padre di passarle un preservativo e, dopo averlo aperto, lo infila all'amico. Si toglie l'altro cazzo dalla figa e sale su quello del mio amico. Il tipo si toglie il preservativo, si mette in piedi sul letto e le mette il cazzo in bocca. Mio padre era col cazzo in mano e si segava.

Quello si permetteva di dire a mio padre: "Cornutone, guarda come si sta facendo fottere, la tua "troia".
Dopo circa un'oretta di scopate, con cambi continui di cazzo, sia in bocca che in figa, le sborrano in bocca, sia il mio amico che l'altro.
Quando finisce di raccontare, il mio amico mi chiede se me ne sento offeso.
In realtà, avevo un'erezione da farmi male; gli dico che è tutto ok, che non c'erano problemi e lo invito, a mai volta, affinché nessuno sappia mai niente e tutto resti solo fra noi. Lui mi dice che mia madre, mentre si rivestivano, gli ha raccomandato tante di quelle volte la stessa cosa.
Si era fatta l'ora di pranzo, mia mamma mi aveva mandato un paio di messaggi; dico all'amico che lo avrei aspettato a casa dopo pranzo: volevo assistere all'incontro fra i miei e lui.
Quando arrivo a casa per pranzo, mia madre mi rimprovera sul ritardo; le dico che ero con Gabriele e vedo che scambia uno sguardo con mio padre. Faccio l'indifferente e, dopo pranzo, vado in camera mia. Mentre ero al PC, suonano alla porta. Mia madre va ad aprire e sento la voce del mio amico che le dice:
"Buongiorno, signora". Mia mamma lo informa che ero in camera e lui mi raggiunge. Ci chiudiamo dentro e lui mi dice sottovoce che, appena aperta la porta, mia madre era sbiancata in viso. Lui le aveva fatto l'occhiolino, aggiungendo che io lo aspettavo.
Dopo un po' escono tutti, i miei e mia sorella, per andare al centro commerciale. Mi avvisano che, se faranno tardi, mangeranno un panino lì. Mentre mi parlava, guardava di sottecchi Gabriele.
Quando escono, Gabriele mi dice che, al solo vederla, gli diventa il cazzo duro; che non aveva mai visto una donna succhiare il cazzo come lo faceva lei ed è lì che mi irrompe la voglia di veder i filmati.di coppie cuck, assieme a Gabriele. Mentre guardavamo i video su Internet, eravamo al massimo dell'eccitazione. Gabriele mi chiede se c'è della biancheria sporca o qualcosa che mia madre avesse indossato la sera prima. Andiamo a guardare e troviamo il vestito ed un perizoma che lui riconosce, con qualche macchia di sborra essiccata: sicuramente quella sera non si erano fermati soltanto al rapporto cui aveva partecipato l'amico, perché lui dice che quando se l'è scopata era nuda: aveva addosso solo le scarpe, ma sicuramente, da dietro le gabbie, qualcuno doveva avervi sborrato sopra.
Con i miei genitori, ci siamo rivisti l'indomani: mio padre mi chiede il piacere di fargli compagnia, perché doveva andare in un posto e non se la sentiva di guidare. Una volta in auto, mi guarda e dice:
"Ti devo parlare da uomo a uomo". Lo guardo con espressione sorpresa e gli dico:
"Dimmi: che è successo? Io non ho fatto nulla!"
Lui mi guarda e mi dice:
"Penso che tu sappia quanto io ami la mamma e la nostra famiglia per esser così unita; ormai sei grande per capire che, anche noi, come tutti gli esseri umani, possiamo aver certe preferenze, anche sul sesso e che, ovviamente, non dev'esservi niente che intacchi la nostra vita quotidiana e la serenità di coppia fra me e la mamma. Ora, prima che tu lo sappia da altri, voglio dirti che noi siamo una coppia aperta: ci piace il sesso libero, in poche parole, siamo una coppia scambista. Certamente saprai di cosa parlo e cosa significa.

Lui vedendo che io ero molto sereno e non mi ero scomposto più di tanto per quanto riferitomi, continua a parlare e mi racconta che nel prive' si erano imbattuti in Gabriele. Mi chiede se l'amico potesse avermi detto qualcosa. Al che, vuoto il sacco: gli dico che eravamo assieme qualche tempo prima e li avevamo visti, negando che Gabriele mi abbia riferito qualcosa della sera precedente.
Lui rimane un po' senza parole, poi mi chiede che idea me ne fossi fatto. Mi metto a ridere e gli rispondo:
"Papi, fate bene a divertirvi; non crearti fisime: ormai siamo molto emancipati per condannare i capricci sessuali dei genitori, anzi, vi consiglio di parlarne anche con mia sorella. Mi dispiacerebbe che venisse a saperlo da altri".
Con mio padre chiariamo tutto. Lui mi batte la mano sulla spalla e mi dice:
"Sono orgoglioso di te: ho un figlio molto maturo". Ed io riprendo:
"Fa in modo di tranquillizzare anche la mamma e falle i complimenti: quando ebbi modo di ammirarla, posso dire di averne goduto nel veder quanta verve era capace di esprimere nel suo esser femmina".
Lui ha voluto sapere come li avevo visti ed io gli ho detto tutto. Poi lui mi dice che, la sera prima, la mamma aveva scopato con Gabriele ed aggiunge di esser contento che lui abbia tenuto un contegno di riservatezza.
Gli confermo che, infatti, è un ragazzo molto riservato e di massima fiducia.
Quando rientriamo, mia madre guarda in faccia mio padre; lui le sorride, facendo cenno che era tutto ok.

Passano un paio di giorni, dopo quel famoso momento di confessione da parte di mio padre. Una mattina che dovevo uscire più tardi, in casa eravamo da soli io e mia madre, a far colazione. Mio padre, con mia sorella, erano andati via; mi alzo e, in mutande, mi siedo a tavola. Mia mamma si siede a sua volta e mi chiede, genericamente, 'come va?'
Poi insiste chiedendomi che idea mi fossi fatto circa quello che avevo visto e saputo di essi
"Capisco che per un figlio veder la mamma in un contesto di sesso estremo, possa rappresentare un qualcosa di traumatico e che, magari, nutri poca fiducia in noi".
Queste parole le ha dette tutte d'un fiato, con gli occhi fissi sulla tazza del caffè davanti a lei; non mi guardava negli occhi; avevo capito che il suo potesse essere un grosso fardello che si portava dentro e che, forse, senza volerlo, avevo intaccato la serenità di coppia fra lei e mio padre.
Ho riflettuto per un paio di minuti prima di rispondere, poi, allungando una mano le prendo la sua e gliela stringo. Affettuosamente le dico:
"Mamma, tu e papà siete dei genitori fantastici ed io nutro per voi tutto l'amore possibile. Certo, quando vi ho visto al prive', è stato un colpo molto forte per me, mi son sentito cadere il mondo addosso e subito ce ne siamo andati. Una volta in camera mia, volevo riordinare le idee e cercar di capire quel mondo a me sconosciuto: sono stato tutta la notte al PC e mi sì è aperta la mente sul mondo della sessualità, un mondo che non saprei definire, ma di certo un mondo che mi ha affascinato ed eccitato. Sono entrato anch'io in questo mondo come single, ho già conosciuto e giocato con un po' di coppie e sarei felice se mi capitasse di incontrare una ragazza con la vostra stessa mentalità".
Mia madre mi guarda sbalordita, poi si alza e ci abbracciamo forte. Mi dice che era felice sentirmi dire quelle parole, perché, sino ad allora, aveva vissuto giorni da incubo, aggravati dal fatto di aver giocato anche con Gabriele.
Le ho risposto che poteva star tranquilla, che, anzi, non ci dovevano più esser segreti fra noi, ma solo complicità.
Lei mi chiede con chi avessi giocato, se cioè erano coppie che potessero conoscere. Le mostro sul mio telefonino qualche foto: la prima coppia non la conosceva, con la seconda dice che si erano incontrati qualche volta, ma non avevano mai giocato assieme; io non riferisco nulla sui discorsi fatti con loro, per non creare imbarazzo. Mentre parlavamo, le chiedo di darmi qualche consiglio o suggerimento sul come comportarmi, visto che ero un neofita in quell'ambiente.

(continua)

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