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Quella magnifica puttana di mia moglie, tra fantasia e realtà. Epilogo


di cuckold211
12.03.2015    |    26.031    |    8 8.8
"Ormai completamente nuda, con le sole calze autoreggenti, portò la fica sulla bocca dell'amante, nella classica posizione del sessantanove..."
Aveva appena cominciato ad accelerare il ritmo della scopata, quando proseguì:
"Amore, ho già un piano! L'ho invitato a venire qui a casa, dopodomani sera, mercoledì, perché, gli ho detto, tu sarai alla partita di ramino con gli amici. In realtà tu sarai nascosto nell'armadio a muro in camera nostra, da dove, attraverso le doghe, potrai assistere allo spettacolo che questa tua moglie puttana ti allestirà".
Ecco, aveva operato la scelta dell'amante ed aveva anche organizzato il convegno, tra l'altro sul nostro letto; potevo oppormici? Mi venne solo di dire che la cosa era una vera e propria carognata nei confronti dell'amica.
"Già - disse lei - ma Ugo non è suo marito; è sufficientemente porco, quasi quanto te, perché quello di stamattina è stato un proditorio intrigo sferrato alla virtù della moglie di amico, con la consapevolezza di mettere all'angolo la fidanzata; io sono una puttana, troia che, quando mi prende la voglia di cazzo, mi ci fiondo sopra come un animale affamato e tu? Tu sei il mio amato, dolce "cornuto" porco, che si chiava la moglie troia, mentre lei gli ha appena comunicato che gli metterà le corna. Non trovi sia un quadretto più che eccitante".
Il ritmo della scopata era, adesso, divenuto decisamente forsennato; chi fosse stato lì con noi, avrebbe udito l'osceno sciabordio dei sessi strofinanti, inchiavardati, lo schiocco dei suoi glutei sui testicoli, le frasi sconce, le espressioni scurrili cui si abbandonano gli amanti all'apice del loro godimento.
Non v'era più niente da dire e, con nella mente la scena di mia moglie che scopava con l'amante, sapendo di essere spiata e scrutata dal marito mentre lo cornificava, godemmo di un amplesso unico, irripetibile.
E venne il momento.
Loredana si era tirata a lucido; parrucchiere, estetista, massaggio con oli essenziali profumati, ma vestita da moglie integerrima: una camicetta bianca, con bottoni aperti fino al solco dei seni; una gonna blu che le fasciava le cosce fino a poco più su del ginocchio; intimo, reggiseno e slip, di colore blu elettrico e calze autoreggenti, anch'esse blu. Completavano il look di prim'ordine, scarpe con tacco 12.
Sembrava una di quelle hostess dei supermercati, che ti avvicinano con malizia per indurti ad acquistare il prodotto reclamizzato.
Suonò il citofono ed io andai a prendere posto nell'armadio a muro, mentre mia moglie apriva all'ospite/amante.
Sentii lei lanciare un invitante "Buonaseeera", e lui rispondere "Ciaaaoooo", con tono di spiccata complicità.
Saprò, poi, che aveva avuto l'attenzione di donarle una scatola di cioccolatini con sopra, attaccata con scotch, una rosa rossa.
Vi era silenzio assoluto.... si stavano baciando? Pensai... dopo un po' lo scalpiccio di passi che si avvicinavano alla camera.
Entrarono... ancora avvinghiati l'uno all'altra e Loredana che lo trascinava, aggrappata alla sua bocca, con la camicetta sbottonata e, in parte fuori dalla gonna.
Giunti in prossimità del letto, mia moglie ve lo spinse sopra, mentre si sfilava camicetta, gonna e scarpe.
Che immagine conturbante mi offriva mia moglie! La madre dei miei figli non era più la morigerata donna che, nel circondario, tutti conoscevano come seria, bella ma inarrivabile (ricordate Monica Bellucci nel film "Malena"?). In quel momento faceva invidia alle più esperte prostitute.
Seminuda, con addosso solo l'intimo e le calze, lo seguì sul letto; gli sfilò la maglietta, mettendo a nudo un torace possente da culturista fisico, muscoli evidenti e ben tonici; prese a lambire con la lingua e baciare tutto ciò che aveva davanti agli occhi, senza remore, senza pudore, svergognatamente.
Intanto gli slacciava la cintura dei jeans, ne aprì la cerniera; si alzò un attimo dal letto per strappargli via le scarpe e sfilargli i pantaloni. Ai suoi occhi apparvero degli slip con rigonfio centrale che prometteva davvero tanto. Mia moglie, dapprima con lentezza esasperante, carezzò quella protuberanza, poi, con mossa fulminea, strappò via l'indumento e mise a nudo un fallo che svettava in alto con fierezza.
Come a dargli il benvenuto, Loredana lo accolse tra le labbra, ne fece uscire la cappella e se la slinguò come un cono gelato. Prese a scorrere l'asta con la lingua fin giù ai testicoli. Il membro rispondeva con pulsioni che lo facevano svettare ancor più e, subito, mia moglie correva ad accoglierlo in bocca per carpirne i violenti scuotimenti.
Nel frattempo Ugo non era rimasto inerte. Aveva sganciato il reggiseno di Loredana, liberando le sue meravigliose tette sormontate da capezzoli bruniti ed irti come spini. Le accarezzava, le stringeva, ne titillava le grosse fragole e le strizzava tra indice e pollice, provocando in mia moglie piccole grida strozzate come conseguenza del dolore/piacere che provava. Sempre chinata sul ventre del maschio, si era posizionata perpendicolarmente al suo corpo, consentendogli, quindi, di farsi sfilare gli slip.
Ormai completamente nuda, con le sole calze autoreggenti, portò la fica sulla bocca dell'amante, nella classica posizione del sessantanove.
I toccamenti, gli slinguamenti ormai non si contavano più, mentre affioravano mugolii, sospiri profondi e l'osceno suono prodotto dalle labbra che aspirano umori dalla figa e/o quello prodotto dal pene conficcato nella gola. A quello spettacolo travolgente, avevo preso a smanettarmi, ma da quel che vedevo e sentivo si era solo all'inizio.
Il corpo di Loredana cominciò a vibrare come corde di violino.
"Vengo - urlò - godo e, tu, Ugo assapora il mio nettare... aspiralo tutto... vengo per te... oh, che bello... niente deve andare perduto... voglio assaggiarlo anch'io... baciami" e così cambiò posizione, fiondandosi sulla bocca dell'amante. Le lingue si trasmisero, per un tempo, a me parso infinito, gli umori ed i sapori che avevano carpito ai loro rispettivi sessi.
Ed ecco Loredana, in piena crisi di libidine, con il cazzo di Ugo saldamente infisso in figa, mentre era stantuffata poderosamente, esclamò:
"Oh, Ugo, che meraviglia! Tu non sei il mio uomo, perché lo è mio marito, cui ho un debito di riconoscenza per aver permesso quanto sta accadendo: io, tra le tue braccia, chiavata come una puttana. Sì, il mio amore è per lui, che ha accontentato la puttana della sua mogliettina a farla scopare con te. Che meraviglia, Ugo! Scopa questa porca, questa troia che desidera altri cazzi, oltre quello legittimo di suo marito. E allora.... Lucio.... dai vieni fuori e scopami in bocca, mentre Ugo mi scopa la fica. Trattatemi entrambi per quella che sono: una puttana".
Naturalmente uscii dal nascondiglio e mi unii a loro.
Che notte, ragazzi! E che magnifica puttana, mia moglie!
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