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12. VIA XXX: LA ZONA NOTTURNA


di Janus
14.04.2023    |    184    |    4 7.0
"Quella strada, benché frequentabile solo al buio, era ideale quasi tutto l’anno grazie alla vegetazione presente: solo in pieno inverno le foglie sparivano e..."
La mia vita al maschile intanto proseguiva nel normale ménage familiare; non solo… le donne mi attraevano così tanto che, nel tempo, mi permisi anche svariate avventure extraconiugali: riuscii persino a portarmi a letto, un paio di volte, una ragazza che avevo conosciuto in adolescenza e che avevo sempre desiderato! Parallelamente, la mia voglia di femminilità si rafforzava, anche grazie alle riviste porno con transessuali che, ogni tanto, acquistavo e nascondevo tra le mie cose. Non ricordo esattamente come e quando, ebbi anche modo di procurarmi una bella parrucca bionda a caschetto, che divenne la mia preferita, in un sexy shop della città … fino ad allora ne avevo usate solo di nere, di quelle da carnevale! Quando occasionalmente mi trovavo solo in casa di giorno per un tempo ragionevole, mi davo al mio passatempo preferito: prendevo alcuni miei abiti e, imbottendo un pantalone ed una camicia con cuscini, ecc., componevo una specie di manichino, completo di scarpe e palloncino come testa, “seduto” sul divano, nelle cui mutande mettevo un dildo di gomma morbida. Mi agghindavo poi en-femme, indossando calze a rete, mutandine di pizzo, reggiseno, parrucca ed un filo di rossetto; approntavo un vibratore a portata di mano e procedevo a lubrificare il mio buchino; quindi mi ponevo in ginocchio tra le gambe del manichino, gli prendevo il dildo in bocca per un po’ e poi mi infilavo nel culo il vibratore, sul quale mi impalavo su e giù reggendolo tra i talloni mentre continuavo a ciucciare il dildo tra le gambe del manichino… in pratica, molto fantasiosamente, simulavo un trio prendendo contemporaneamente un cazzo finto nel culo ed uno in bocca, il tutto accompagnato da una libidinosa masturbazione! Quando invece riuscivo ad organizzarmi di sera, con la scusa di far tardi al lavoro, mi recavo direttamente all’ormai nota Via Xxx per dare sfogo reale alle mie voglie più intime. Quella strada, benché frequentabile solo al buio, era ideale quasi tutto l’anno grazie alla vegetazione presente: solo in pieno inverno le foglie sparivano e gli arbusti non nascondevano a sufficienza chi ci andava… e comunque in tale stagione il freddo e l’umidità la rendevano poco frequentata. In genere le prime volte arrivavo in zona in auto e mi spogliavo completamente, indossando la parrucca, in una zona buia qualche centinaio di metri prima della via, per poi andare in macchina lungo di essa sino allo spiazzo presso la curva; se lì c’era posto mi fermavo, altrimenti tornavo indietro e parcheggiavo lungo la vegetazione di lato alla strada tra le tante auto già presenti. Le prime volte, essendo ancora un po’ freddo ma anche per prudenza, rimanevo in macchina disteso sui sedili abbassati; quando qualcuno mostrava interesse, mi spostavo sul lato passeggero ed abbassavo il finestrino per prendergli il cazzo in bocca, poi aprivo lo sportello e mi inginocchiavo sul sedile per farmi inculare… una volta feci salire lo sconosciuto di turno in macchina, dove lo spompinai per poi farmi inculare distesi sul fianco, sui sedili. Col tempo presi confidenza con il posto ed i suoi frequentatori, perciò cominciai a scendere dall’auto per aggirarmi, con parrucca in testa, marsupio con lubrificante e profilattici in spalla tipo borsetta e tutto nudo a parte delle pesanti sopraccalze nere alla coscia (della Calzedonia, credo), tra le auto oppure oltre la vegetazione, sul limite del campo erboso, per offrire bocca e culetto a chi volesse approfittare di me. Passò ancora del tempo e, credo per evitare che la mia targa venisse presa da qualcuno o dalle occasionali pattuglie di vigili o polizia, finii per parcheggiare l’auto appena prima dell’imbocco della via in un punto non sospetto, per poi raggiungere la zona degli incontri a piedi e spogliarmi tra la vegetazione. Per molto tempo, direi anni, frequentai quel posto, naturalmente con serate fortunate ed altre meno; comunque, potrei dire di essermici sentito molto bene e di averci preso davvero tanti cazzi, sia in bocca che nel culo…! Alcuni singoli episodi, tra i tanti, mi colpirono particolarmente e sono tuttora molto vivi nella mia memoria. Una volta scesi dall’auto completamente nudo con in testa una parruccona di capelli neri lunghi e mossi, e mi ritrovai circondato di ammiratori che presero a farmi complimenti dicendo tra loro “Uno così bisognerebbe portarselo a casa…!!”; all’improvviso, dal fondo della strada, arrivò un autocarro che ci transitò accanto, abbagliandoci con i fari e suonando il clacson finché non sparì verso la città!! Chissà cosa pensò l’autista, vedendomi così nudo tra tanti uomini vestiti?? Sicuramente qualcosa tipo “Ma guarda che gran culattone!!” ...ma tutto sommato la cosa non mi importava affatto: anzi, mi era piaciuto esibirmi… d’altra parte, la zona credo fosse ben nota per ciò che vi succedeva, per cui lo spettacolo che diedi non doveva essere stato troppo insolito. In un’altra occasione ci incontrai un nordafricano di mezza età, che si recava sul posto in motorino probabilmente dopo il lavoro… gli mostrai il culo e lo attirai oltre la vegetazione dove, calandosi i suoi pantaloni tipo tuta ginnica, mi mise nel culo a lungo il suo discreto uccello sino a venire nel profilattico che gli avevo passato. Mi capitò anche di prendere contemporaneamente in bocca i cazzi di due attempati signori, ma questi non riuscirono ad andare in erezione per cui niente inculata, purtroppo! Ebbi anche l’occasione di prendere cazzo sia in bocca che in culo allo stesso tempo, con mia grande soddisfazione… ma credo un unico caso: la maggior parte degli uomini, mi dovetti rendere conto, preferiva fare sesso senza la presenza di altri partecipanti o di spettatori. Nondimeno, diedi quasi sempre libero sfogo alla mia anima esibizionista, passeggiando in parrucca e sopraccalze non solo sul limite del campo erboso, dove la vegetazione impediva a chi era sulla strada di vedermi, ma spesso anche lungo la strada stessa per farmi ammirare, alle luce dei fari, dalle auto e da chi si aggirava a piedi… qualche volta anche in tacchi alti, per sculettare meglio! Naturalmente capitarono anche vari maleducati, tanti perditempo, persino una coppia in cerca del terzo a letto, ecc. come in tutti gli ambiti della vita collettiva, ma io non permisi mai che quegli eventi occasionali mi turbassero: poco o tanto, in Via Xxx la soddisfazione di essere usata sessualmente come femmina riuscii a togliermela ogni volta che la frequentai… ma come quasi tutto ciò che è bello, anche la disponibilità di quella zona finì: negli anni successivi il campo erboso adiacente alla strada venne asfaltato e trasformato in un’area di parcheggio con numerosi lampioni, e la vegetazione che aveva visto innumerevoli incontri di sesso venne, essa stessa, in gran parte rimossa… per cui, pur a malincuore, alla fine dovetti dare l’addio alla mia prediletta zona notturna.
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