Racconti Erotici > trans > 13. LA ZONA DIURNA
trans

13. LA ZONA DIURNA


di Janus
21.04.2023    |    124    |    4 7.0
"Mi gustai quella sodomizzazione per diversi minuti, poi sentii lo sconosciuto imprecare: il profilattico si era rotto!! Ci staccammo immediatamente, entrambi..."
Più o meno nello stesso, lungo periodo di Via Xxx ebbi modo di scoprire anche un altro luogo di incontri, sito all’interno di una grande ansa del fiume che bagnava la città; di questa seconda zona, probabilmente, avevo sentito parlare da qualcuno degli sconosciuti incontrati nella prima. Risultando teatro di incontri quasi esclusivamente diurni, questo posto andava a completare Via Xxx, invece frequentabile solo di notte… quindi una combinazione ideale, realizzata su due zone a non troppa distanza da casa mia. La “zona diurna”, così potrei definirla per distinguerla dall’altra, era in gran parte alberata e coperta di vegetazione, intervallata qua e là da zone di rimboschimento e piccole radure, nonché da ruderi di origine ignota. La strada che adduceva a questo luogo era a fondo cieco, e non era neppure agevole parcheggiarvi; dalla fine della strada si proseguiva su un viottolo che, qualche decina di metri più avanti, si biforcava proseguendo sia a destra che a sinistra sulla sommità di un argine che proteggeva tutta l’area dalle eventuali esondazioni del vicino fiume. Ai piedi dell’argine, dalla parte del fiume, correva poi un sentiero che la gente percorreva a piedi e talvolta in bicicletta, per le passeggiate pomeridiane o del weekend. Oltre l’argine, molto vicino al fiume, scoprii una piccola radura circondata da alberi e vegetazione: questa era frequentata da alcuni gay attempati, che ci andavano a prendere il sole completamente nudi e a farvi sesso senza preoccuparsi di essere visti. Quell’atmosfera molto naturale mi spingeva irresistibilmente, specie quando faceva caldo, a mettermi nudo con la parrucca in testa e talvolta con uno striminzito perizomino ad incorniciarmi il culetto, per aggirarmi in cerca di cazzi specie nella parte compresa tra l’argine e la riva del citato fiume. Di solito vi trovavo diversi avventori, tuttavia spesso non vi conclusi un granché… forse chi vi andava aveva timore di essere colto in atti osceni, per cui tendeva a limitarsi a guardare o tutt’al più palpeggiare: in effetti, una volta fui invitato ad essere prudente da un maturo signore incontrato sull’argine, il quale mi disse esplicitamente che i vigili cittadini facevano ogni tanto delle puntate in motorino sui sentieri della zona. Una volta un anziano signore mi vide passeggiare tutto nudo tra alcuni ruderi; si avvicinò e prese a palpeggiarmi il culo per molti minuti, con sapienti, lunghe carezze… dati i suoi apprezzamenti sottovoce, per un attimo sperai in qualcosa di più, ma niente: immaginai allora che forse il vecchietto non era più in grado di avere una erezione. In pratica, ricordo solo due casi in cui riuscii a farmi inculare in maniera soddisfacente. La prima volta fu presso il sentiero ai piedi dell’argine, dove mi stavo aggirando seminudo come mio solito… ad un tratto arrivò sul viottolo un ciclista che, intravedendomi tra i cespugli, mi salutò sottovoce e si avvicinò appoggiando la bici ad un albero. Mi feci ammirare e palpare il culo, poi lui tirò fuori dai suoi pantaloncini aderenti un notevole uccello e mi chiese di prenderglielo in bocca… naturalmente non me lo feci ripetere!! Mi abbassai davanti a quella magnifica verga, gliela presi in mano e feci scorrere indietro la pelle per mettere a nudo la splendida cappella… aprii la bocca e la imboccai goloso, richiudendo le labbra sull’asta già notevolmente dura, per poi andare avanti ed indietro ritmicamente stando attento a non usare i denti. Continuai a succhiarglielo per alcuni minuti, senza trascurare di passare ogni tanto la lingua sui testicoli, sull’asta e sul frenulo; poi non ressi oltre alla voglia di essere sodomizzato e proposi al ciclista di mettermelo nel culo, passandogli un preservativo. Mentre lui si muniva del cappuccio, io procedetti a lubrificarmi l’ano fuori e dentro, cercando di dilatarlo il più possibile con le dita data la notevole circonferenza del bastone di carne che stavo per prendere… quindi mi girai ed offrii allo sconosciuto il mio buchino, allargandomi i glutei con le mani per farglielo ammirare; poi mi appoggiai con le mani ad un alberello per non perdere l’equilibrio e lui mi afferrò per i fianchi; come l’esperienza mi aveva ormai insegnato a fare, gli presi il cazzo con la mano per puntarmi il glande esattamente sull’orifizio… lui cominciò a spingere ed io cercai di facilitare la penetrazione rilassando lo sfintere… pur procurandomi un po’ di (piacevolissimo) dolore, quella cappellona riuscì finalmente a superare lo stretto ingresso e ad affondare completamente, seguita dall’asta, nel mio retto. Il ciclista cominciò così a montarmi a ritmo lento-crescente per parecchi minuti, finché accelerò bruscamente con dei potenti affondi per fermarsi, infine, a stretto contatto del mio corpo… capii che era venuto, anche per i sussulti del suo cazzo che, evidentemente, stava scaricando fiotti di sborra nel profilattico ben addentrato nel mio retto. L’occasionale amante restò a contatto del mio culo qualche altro istante, in preda all’estasi, poi estrasse l’uccello ormai in fase di rilassamento e si disfece del profilattico usato; si tirò su mutande e pantaloncini e, dopo un breve saluto di circostanza si rimise in sella alla sua bici e si allontanò. Il secondo caso ebbe invece luogo, una domenica pomeriggio, nei pressi della citata zona gay; mi stavo aggirando nudo tra i cespugli vicini, quando un uomo di mezza età in pantaloncini mi notò e mi venne incontro; soliti saluti di circostanza poi, accertato reciprocamente che io fossi passivo e lui attivo, ci spostammo insieme di qualche decina di metri per appartarci fuori vista dei sentieri. Era un tipo piuttosto muscoloso e dotato di un bel cazzo, grosso ma non esageratamente lungo… esattamente come piaceva a me!! Non ricordo se glielo presi in bocca… forse si, visto che mi piace molto leccare e succhiare il cazzo prima di prenderlo nel culo, ma più probabilmente passammo direttamente alla penetrazione, visto che quel tizio l’uccello l’aveva già bello duro. Come di norma, gli allungai un profilattico che lui indossò mentre io mi passavo abbondante vasellina nello sfintere, dilatandolo con le dita per quanto possibile. Ci mettemmo quindi in posizione, io in piedi con le mani appoggiate sulle mie ginocchia ed il culo ben proteso indietro, lui dietro di me… anche in questo caso cercai di facilitare l’inculata guidando il suo cazzo con la mano all’altezza del mio orifizio; lui prese a spingere per far entrare dentro di me il suo cazzone ed io mi rilassai per rendere cedevole il mio sfintere. Sentii entrare quel vivo palo di carne pian piano, scivolandomi dentro fino a sentire il bacino dello sconosciuto a contatto delle mie chiappe; poi iniziò la monta vera e propria, con possenti affondi di cazzo ad ognuno dei quali le sue grosse palle sbattevano quasi sulle mie. Mi gustai quella sodomizzazione per diversi minuti, poi sentii lo sconosciuto imprecare: il profilattico si era rotto!! Ci staccammo immediatamente, entrambi stupiti ed indecisi sul da farsi… lui si tolse il guanto ormai inutilizzabile, ed il suo uccello quasi subito si afflosciò. La cosa smontò un po’ entrambi, per cui rinunciammo a proseguire l’incontro… lui se ne tornò verso la zona gay, ed io una volta rivestito me ne tornai via… se ben ricordo, quella fu la mia ultima volta nella zona diurna. In seguito appresi che la vasellina ha delle componenti che attaccano i profilattici, causandone a volte la rottura, per cui preferii ricorrere ad altri lubrificanti.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 7.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per 13. LA ZONA DIURNA:

Altri Racconti Erotici in trans:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni