Racconti Erotici > trans > 20. IL BAFFO GRIGIO
trans

20. IL BAFFO GRIGIO


di Janus
01.06.2023    |    115    |    2 9.0
"“Mi dispiace, ma ora non mi va… e comunque, a me piace soprattutto essere inculata” gli feci; scambiammo qualche altra battuta di circostanza, poi prima lui..."
La pineta descritta nei precedenti episodi continuava ad essere, specie al di fuori dell’estate, la mia meta principale quando avevo voglia di cazzo. Una sera, dopo la mia solita preparazione (ossia: breve sosta con l’auto fuori strada in zona sicura ad alcune centinaia di metri dalla pineta, per spogliarmi completamente ed indossare parrucca, sovraccalze autoreggenti nere, per poi infilare il giaccone di piumino ed allacciare in vita il marsupio con profilattici e lubrificante) raggiunsi la piccola radura che fungeva da parcheggio e posizionai l’auto, in retromarcia, in una stradina secondaria fiancheggiata da alberi e grandi cespugli, ma restando in vista della radura; come sempre, scesi e passeggiai nei pressi dell’auto con l’idea di mostrarmi nuda e far ammirare il mio culetto alle eventuali auto che sarebbero potute arrivare, nella speranza di attirare qualche attivo ben dotato. Tuttavia per un po’ non arrivò nessuno ed io, dato che non era affatto caldo, dovetti a più riprese rientrare in auto per scaldarmi. Poi, due auto arrivarono insieme lungo la strada e, lentamente dato il fondo molto sconnesso, entrarono nella radura e parcheggiarono una dietro l’altra; io in quel momento ero in macchina, per cui attesi che i nuovi arrivati spegnessero il motore poi scesi per farmi vedere, pensando tra me e me che forse erano una coppia attivo/passivo con appuntamento sul posto. Come aprii il giaccone per mostrare le mie nudità, da una delle auto scese un uomo che richiuse lo sportello e mi si avvicinò. Era un bel tipo, credo sulla cinquantina, alto all’incirca come me e longilineo; aveva degli occhiali con spesse lenti da miope, capelli e baffi grigi; dopo un “Ciao” sottovoce, prese ad accarezzarmi il culo dicendomi “Che carino che sei… tutto da gustare… ma non hai freddo?”; “Un po’ sì” ribattei io con voce sommessa “Ma mi piace molto farmi guardare, perciò sopporto”. Mentre scambiavamo quelle parole, anche dalla seconda auto scese un uomo che si avvicinò lentamente; questo era decisamente di corporatura più piccola, credo sulla trentina, e si fermo ad un paio di metri per guardare il primo che mi palpeggiava. Non volendo restare in piena vista nella radura, proposi al baffuto di appartarci e gli feci strada ai due verso la mia auto tra i cespugli; l’altro uomo ci seguì a sua volta, mantenendo qualche metro di distanza. Giunti alla mia auto, nonostante il freddo mi sfilai il giaccone e lo appesi allo specchietto retrovisore laterale; il baffuto mi si pose di fronte quasi a contatto, riprendendo a palparmi energicamente e libidinosamente, con una mano i capezzoli e l’altra il culo. Aveva avvicinato il viso al mio e potei sentire distintamente, attimo dopo attimo, il suo respiro farsi più forte… mi passò anche la lingua e le labbra sul collo, evitando di succhiare come gli raccomandai espressamente; l’altro uomo nel frattempo ci guardava e, dai movimenti in penombra, intuì che si stava lentamente segando l’uccello. Dopo un po’ il baffuto si staccò da me, si aprì la patta dei pantaloni ed estrasse dalle mutande un magnifico cazzone, credo il più lungo e grosso visto sino ad allora, con una bella cappella a fungo, che penzolò avanti ed indietro ancora mezzo floscio, tra le sue gambe!! A quella vista mi lasciai scappare un “Wowww….!!” di gradita sorpresa e, dopo un istante di eccitata contemplazione chiesi al tizio “Posso…?” allungando una mano per toccare quella meraviglia della natura; “Certo!” fece lui di rimando, al che glielo presi delicatamente da sotto con la mano aperta, quasi a soppesarlo. Chiusi lentamente le dita attorno a quella superba e calda verga, muovendo la mano avanti ed indietro lentamente per stimolarne l’erezione, ma era talmente grosso in circonferenza che le mie dita non riuscivano a circondarlo interamente!! Il baffuto a quel punto allargò ulteriormente la patta dei pantaloni e tirò fuori dalle mutande anche i testicoli, due magnifiche e grosse palle che accompagnavano più che degnamente lo splendido cazzone di cui lui era dotato. Sempre più estasiato (o meglio estasiata, visto quanto mi sentivo femmina), mentre continuavo la lenta masturbazione con la destra feci scivolare la mano sinistra sotto il suo scroto e presi a carezzargli delicatamente le palle, cosa che lui gradì inequivocabilmente con un “Uhhmmmm…” di evidente piacere. La mia manipolazione, sapiente e delicata come solo un maschio potrebbe fare data la conoscenza di sé stesso, andò avanti per qualche minuto finché il baffuto ancheggiò e protese il bacino in avanti facendo svettare ancor di più il suo magnifico palo di carne dalla patta. Allora io capii che era il momento di qualcosa in più: mi accosciai davanti a lui portando la mia bocca all’altezza della sua cappella e, mentre con una mano mi reggevo alla sua coscia, con l’altra gli afferrai quello stupendo uccellone ancora poco duro e quindi curvo verso il basso. Feci scorrere la mano verso il glande, raddrizzando l’asta e guidando la cappella verso le mie labbra; aprii a più non posso la bocca e, pian piano per non fargli male con i denti, riuscii a far entrare quel lucido e caldo fungone… che delizioso sapore! Data la dimensione, inizialmente me lo feci roteare dentro la bocca usando la lingua di tanto in tanto; il baffuto, che di certo gradiva la mia opera, prese pian piano ad andare avanti e indietro cercando di scoparmi la bocca…ogni volta che affondava verso la mia gola, naturalmente, avvertivo un leggero senso di fastidio ma riuscii a resistere per qualche minuto mentre l’altro ometto, lo potevo intravedere sbirciando con la coda dell’occhio, continuava ad ammirare la scena smaneggiandosi il cazzo. L’enorme uccello che stavo pompando era una vera delizia, ma dopo un po’ mi rese la bocca quasi dolorante per quanto dovevo tenerla spalancata; allora me lo tirai fuori con delicatezza e, dopo un istante di contemplazione, presi a leccarlo avidamente, partendo con la lingua da sotto lo scroto per deliziare quelle magnifiche palle facendomele entrare una alla volta in bocca, poi salendo lentamente lungo l’asta leccandola e suggendola con le labbra socchiuse, infine arrivando al frenulo ed alla cappella ormai ben gonfia che leccavo golosamente tutto attorno ed in punta…. poi scesi verso i testicoli e ricominciai da sotto di essi. Andai avanti con quel pompino per alcuni minuti, non saprei dire quanti… in quella situazione, come si può facilmente immaginare, la cognizione del tempo era del tutto impossibile. Mi sentivo incredibilmente accaldata nonostante la temperatura non certo mite: la mia eccitazione era alle stelle e sentivo crescere dentro di me il desiderio insopprimibile di essere posseduta da quel bellissimo oggetto di piacere, ormai duro al punto giusto. Allora mi rimisi in piedi, continuando a tenere in mano quel bellissimo cazzo quasi per paura che mi scappasse, e feci al baffuto “Me lo daresti nel culo, adesso?”… “Certamente!” fece lui di rimando; con la gioia che mi sprizzava da tutti i pori, aprii la cerniera del mio marsupio e ne estrassi il lubrificante, prendendone una bella dose sulle dita: date le dimensioni di quel bel cazzone, dovevo preparare a dovere il mio sfintere per la soddisfazione di entrambi. Mi infilai nel buchino prima un dito, poi due, poi tre, poi mezza mano cercando di dilatare l’ano e renderlo arrendevole il più possibile. Dopo un po’ di manipolazione mi sentii pronta ad essere impalata, per cui mi ripulii le dita con un fazzolettino di carta e rimisi mano al marsupio per prendere un profilattico…. e qui arrivò la doccia fredda, anzi gelata!! Il baffuto, alla vista del preservativo che stavo tendendogli, fece una smorfia e disse “Ah no… mi dispiace davvero, ma col preservativo non riesco…”. Un fulmine a ciel sereno non avrebbe potuto sorprendermi di più, ed in quel caso alla sorpresa si univa una cocente delusione. “Ma come… non hai paura di malattie e problemi vari, specie in incontri occasionali come il nostro?” feci io con la voce rotta; “Si, ma di solito mi rendo conto se sia o meno il caso di fidarsi… e di te penso di potermi fidare…”; “Va bene, ma io mi sento insicuro… non ci conosciamo…”. “Posso dirti che lavoro in ambiente ospedaliero e che periodicamente faccio scrupolose analisi del sangue, ma ti capisco…”. Tra una battuta e l’altra, comunque, il momento magico era passato ed il suo super uccellone si era ammosciato; quindi, pur con rammarico, rinunciai a farmi penetrare. Il baffuto, immaginai anch’esso deluso, rimise la sua dotazione nelle mutande e si riallacciò la patta, poi si allontanò seguito dall’altro uomo che era rimasto nei pressi a guardare per tutto il tempo. Io rimasi presso la mia auto e li sentii mettere in moto ed andar via dalla radura-parcheggio…” Peccato davvero”, pensai tra me e me. Restai sul posto ancora, alternando qualche passo fuori della macchina a brevi intervalli all’interno per scaldarmi, ma non arrivò nessun altro. Poi, quando ormai stavo per andarmene, sentii arrivare un’auto che parcheggiò più o meno dove si erano fermate le prime due. Sperando in uno sviluppo positivo, scesi e mi avviai tra i cespugli verso la radura; stavo per arrivarci, quando spuntò dal buio l’ometto che prima era arrivato col baffuto ed era rimasto a guardare!! “Ciao” mi fece, “Mi faresti un pompino?”… Io rimasi un po’ sconcertata dal suo ritorno, e per qualche inspiegabile motivo sentii di non avere alcuna voglia di lui. “Mi dispiace, ma ora non mi va… e comunque, a me piace soprattutto essere inculata” gli feci; scambiammo qualche altra battuta di circostanza, poi prima lui poi io lasciammo la zona. Il baffuto invece lo avrei incontrato ancora… ma quella sarà la prossima storia!
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per 20. IL BAFFO GRIGIO:

Altri Racconti Erotici in trans:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni