Gay & Bisex

CROAZIA


di maledesire
28.04.2018    |    9.538    |    3 6.6
"Lo sentivo tutto dentro di me, grosso e lungo mentre con il suo peso mi schiacciava nonostante fossi un atleta di 1, 90 e 85 kg..."
Una musica assordante mi svegliò improvvisamente. Era una musica marziale a volume altissimo e la testa mi scoppiava. Non vedevo nulla. Feci per muovermi ma …Cazzo ero legato gambe e braccia divaricate. Una benda sugli occhi ed un cerotto sulla bocca. La musica proveniva da auricolari che avevo infilati nelle orecchie. Dove cazzo ero finito? Cercai di fare mente locale ma la testa mi girava e quella musica assordante mi penetrava nel cervello.
Ero sdraiato a pancia in giù sopra di un telo di plastica, in una pozza di sudore per la paura ed il caldo di quel luogo puzzolente. C’era un miscuglio di cattivi odori, di muffa, polvere, sudore e piscio. Potevo solo muovere il bacino strusciando il mio cazzo sulla plastica; quel duro strofinio mi spaventò ancor più: ero completamente nudo e incapace di reagire a qualsiasi violenza. Stavo compiendo inutili tentativi per liberarmi quando il mio culo cominciò ad essere calpestato da uno scarpone che cominciò a sfregarmi sulle chiappe. Ogni ribellione era inutile e la pressione aumentava schiacciandomi sulla plastica. Poi allo scarpone si sostituì un piede nudo che continuò lo sfregamento sul solco delle chiappe per poi spingere proprio lì. Sentivo il pollicione fare pressione fino a quando penetrò dentro di me lacerando ogni resistenza.
Poi tre scudisciate mi colpirono schiena e chiappe procurandomi un dolore ancor più forte.
La mia agonia era bloccata dal cerotto che impediva ogni minimo suono dalla mia bocca. Il non vedere nè sentire incrementava il mio terrore. Passarono alcuni minuti e ritornò. Si sdraiò sopra di me strusciando il suo cazzo duro nel solco delle mie chiappe. Si divertiva ad appoggiare la cappella sul buco, lievi spinte per una entrata di mezzo cm e poi riprendeva a strusciarsi. Lo sentivo crescere e indurirsi nell’impietosa attesa del momento. Poi mi diede due forti pugni su ciascun fianco, si ritrasse prendendomi per il bacino e alzando le mie chiappe; quindi mi penetrò brutalmente facendo entrare tutto il suo cazzo senza pietà e ributtandomi giù con tutto il suo peso. Fu un dolore devastante, mi aveva spinto tutto il suo palo trascinandomi verso di lui mentre con il suo bacino spingeva nel senso opposto. Fu come mi avesse piantato un bastone senza trovare alcun limite e le mie urla venivano soffocate dal cerotto sulla bocca.
Lo sentivo tutto dentro di me, grosso e lungo mentre con il suo peso mi schiacciava nonostante fossi un atleta di 1,90 e 85 kg. Poi le sue mani si poggiarono sulle mie spalle e sentii il suo cazzo ritrarsi lentamente; sentivo quel bastone uscire ma la speranza svanì immediata quando riaffondò brutalmente fino allo sbattere delle palle sulle mie chiappe. Rimasi senza quel poco fiato che mi era rimasto mentre il bastardo cominciò a scoparmi brutalmente, facendo rientrare il suo cazzo appena prima dell’uscita della turgida cappella. Mi sembrava di impazzire dal male, quel tronco mi stava devastando e sverginando come nel peggiore degli incubi; ma purtroppo il dolore era reale come il peso sulle mie spalle.
Il carnefice doveva infatti esser di una bella stazza visto il peso e l’ampiezza della mani che ogni tanto usava per mollarmi delle sonore sculacciate mentre la sua mazza non mollava di stantuffarmi nel profondo. Cominciai a tentare di rilassare il culo, considerato che nulla poteva impedire quella violenza, e questo favorì un calo del dolore causato da quel continuo sfregamento. Non potevo far altro che facilitare quella violenza per cercare di sentir meno dolore e così mi concentrai nel rilassamento spingendo leggermente per una maggior dilatazione del mio povero culo oppresso. Questo implicò una più profonda penetrazione accompagnata peraltro da un minor dolore mentre il bruciore continuava ad incrementarsi.
Cercai di allontanare la mia mente dal quel momento, cercando di ricordare dove fossi l’ultima volta: stavo in spiaggia nudo a crogiolarmi in quella bella baietta deserta…Ma quella musica mi frastornava riportandomi alla dura realtà e a quel grosso bastone che continuava a penetrarmi. Il ritmo accelerò e gli affondi si fecero più corti; poi cominciai a sentire gli spruzzi invadermi dentro inondandomi di liquido caldo.
Il porco era finalmente venuto e si accasciò su di me percosso dai brividi legati agli ultimi spruzzi del suo orgasmo. Rimase alcuni minuti schiacciandomi con il suo corpo mentre il suo cazzo perdeva erezione. Poi si staccò e si alzò dopo avermi dato due sberloni roventi sul culo.
Finalmente la musica cessò e piombai nel silenzio. Il culo mi doleva ma la quantità di sborra che mi sentivo dentro e colare leggermente aveva reso meno intenso il bruciore. Cercai di capire come ero arrivato in quel posto ma l’unico ricordo era il calore del sole sulla spiaggia. Non ricordavo di aver visto nessuno, ma qualcuno probabilmente era arrivato dopo di me e mentre dormivo mi aveva narcotizzato.
Fino a qualche ora fa ero contento del mio primo giorno di vacanza, che era mia intenzione rendere indimenticabile assieme ai miei amici: ma non in questo modo. Ero arrivato per primo in moto e avevo visto quella piccola baia che avevo potuto raggiungere in moto e scalando per qualche metro. L’acqua era splendida e mi ci ero tuffato dopo essermi spogliato completamente non avendo nulla con me sulla moto.
Chissà cosa stavano pensando i miei amici!!

La musica ricominciò improvvisamente e pochi secondi dopo quattro colpi di frusta mi colpirono lungo la schiena. Fu traumatico anche perché mi resi conto che venivano da ambo i lati della stanza, quindi da due o più persone.
Trascorse qualche minuto mentre cercavo invano di liberarmi; poi nuovamente un corpo si mise sopra il mio strusciando il suo cazzo nel solco delle mie chiappe. Un nuovo cazzo si intromise dentro di me procurandomi nuovo dolore nonostante la scopata precedente; il nuovo intruso era più grosso di diametro ma per fortuna anche più corto. L’incubo ricominciò ed una nuova violenza ebbe inizio. Questa volta cercai subito di rilassare lo sfintere spingendo per dilatarlo, dato il maggior volume che entrava ed usciva, e questo contribuì ad alleviare il dolore. Il porco mi tirava a sé per sbattermelo tutto dentro facendo sbattocchiare ogni volta le sue palle mentre io gemevo sempre bloccato dal cerotto. Grazie a quel tappo però non lasciavo intuire che quella perforazione cominciava a piacermi e gemiti di dolore si mescolavano a gemiti di godimento. Il nuovo violentatore ci sapeva fare alternando completi affondi a piccole finte in cui ad entrare era solo la sua grossa cappella. Cominciavo a sentire un’erezione tra le mie gambe quando le spinte si fecero più veloci e dopo pochi altri affondi nuova sborra fu sparata dentro di me. Il tipo si alzò ma il mio buco gocciolante fu subito nuovamente invaso. Il nuovo intruso mi allargò le gambe e mi alzò il bacino infilando un cuscino per tenermi più alto. Sentivo la sua cappella dare dei timidi colpetti cercando di entrare. Mi diede due sberloni roventi sulle chiappe, mi strinse i coglioni e diede loro un tirone sempre più forte mano a mano che la sua asta avanzava lentamente. Cercai di gridare invano mentre quel coso continuava a procedere dentro d me e le mie palle venivano strizzate; sentivo quell’asta dura e turgida entrarmi incredibilmente senza fine come un serpente togliendomi il fiato. Finalmente sentii il suo corpo sul mio segno che era entrato completamente. Quindi cominciò a scoparmi facendolo uscire lentamente e poi affondandolo di colpo in misura sempre maggiore. Quel modo di scoparmi, quel lento scorrere dell’asta, quegli affondi improvvisi e violenti mi stavano eccitando, sentivo il mio cazzo crescere e profonde emozioni trapanarmi il cervello già in tilt per la musica assordante. Mi prese le palle in una mano e cominciò a stritolarle procurandomi delle fitte incredibili mentre almeno una decina di spruzzi mi riempirono di liquido caldo. Poi uscì lentamente dal mio culo da cui sentivo defluire la sua notevole quantità di sborra. Si alzò.
Rimasi fermo devastato nel fisico e nel cervello con quella maledetta musica marziale che continuava a fracassarmi timpani. Una mano mi tolse gli auricolari e una voce mi sussurrò all’orecchio: “sapevo che eri una troia da quando ti ho visto, ma non pensavo fossi vergine. Ho dovuto farti scopare dai miei ragazzi prima di farti sentire il mio cazzone. Ma farti impalare da 27 cm di cazzo ti eccitava, stavi per venire come una vacca se non ti strizzavo le palle. Non potrai più fare a meno del cazzo dopo il ns addestramento e questa è solo la prima fase.” Poi del liquido caldo mi venne versato sul corpo; liquido che dall’odore capii subito essere il loro piscio. Si divertivano a farla scorrere lungo il mio corpo per soffermarsi sui capelli. Tenevo la testa alzata e dritta ma il liquido cominciava a scendermi lungo il viso; per fortuna il cerotto impediva l’accesso alle mie labbra.
Quando finirono sentii che sul nailon sotto di me si erano formate delle pozze. Ridendo se ne andarono.
Ero sfinito, il culo mi bruciava, la puzza di piscio sotto di me era nauseante; probabilmente sotto il il viso se ne era formata una bella quantità che assieme a quella sui capelli mi perforava il naso. Mi faceva male il collo per mantenere la testa alzata da terra per non appoggiarmici sopra fino a quando muovendomi il nailon attaccato al sudore della pelle si spostò lasciando defluire la pozzanghera verso il mio petto. Cedetti e poggiai il viso sui rimasugli di quel liquido schifoso e mi addormentai.
Mi risvegliai, ero ancora bendato e legato e quel maledetto cerotto sulla bocca.
Quella maledetta musica ricominciò e due minuti dopo uno sberlone mi colpì la chiappa destra. Poi due mani mi alzarono il bacino e nuovamente un cazzo cominciò a penetrarmi con violenza. Stantuffava con ferocia ma per fortuna era di dimensione ridotte rispetto ai precedenti. Mi prese per i capelli alzandomi la testa mentre mi stantuffava; percepii una nuova presenza che si sistemava di fronte a me. Due forti mani mi colpirono facendomi fischiare le orecchie e poi il cerotto mi venne strappato di brutto facendomi urlare, cosa che mi venne immediatamente impedita da un cazzo che mi si infilò in bocca. Era lungo e grosso e mi entrò prepotentemente in gola. Puzzava di piscio e sudore, pensavo di soffocare e sforzi di vomito mi presero mentre quella cappella stava ferma nella sua posizione; credevo di crepare lì con due cazzi dentro di me ma poi uscì facendomi respirare. Altri due sberloni mi colpirono e poi una cosa metallica mi venne sistemata nella bocca. Scoprii essere una morsa che allacciata dietro la nuca mi teneva la bocca spalancata.
Dietro la violenza continuava mentre preso per i capelli fui spinto verso il secondo cazzo che cominciò a stantuffami nella bocca spalancata. Lo sentivo entrare fino alle tonsille, e continuava a spingermi fino a procurarmi sforzi di vomito. Per fortuna non toccavo cibo da un po’ altrimenti mi avrebbe soffocato nel mio vomito.


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