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Gay & Bisex

POSTO DI BLOCCO 1


di maledesire
15.05.2018    |    19.937    |    8 8.4
"“Che puttanella ti piace quella cappella..."
Erano le 4 del mattino, stavamo scendendo dai colli per tornare in città dopo la festa in maschera a casa di Giulia.
Luca, 24 anni pallavolista di 202 cm era vestito come Tarzan, con solo gonnellino in pelle a petto nudo. Con il gioco di muovere i suoi pettorali e il suo six pack scolpito aveva come al solito fatto strage di donne.
Io 22 anni invece ero vestito in stile fetish con pantaloncini e bretelle di pelle; pur se più basso di quasi 20 cm riscuotevo lo stesso un certo successo grazie ai miei quotidiani allenamenti per la squadra di nuoto.
Luca mi stava raccontando di quanto troia fossero le due sorelle della festeggiata e di come si fossero entrambe impalate a turno sul suo cazzo mentre la sorella tagliava il dolce al piano di sotto. Il mio cazzo era gonfio mentre Luca scendeva nei particolari più scabrosi vantandosi anche della sua abbondante dotazione quando nel mezzo del nulla una pattuglia di polizia, ferma in uno spiazzo alberato, accese la sirena lampeggiante facendoci i fari.
Allora Luca porcheggiando accosta e si accosta nella piazzola davanti alla loro auto.
Scendono tre poliziotti, due con i mitra puntati e il terzo che avvicinatosi al finestrino di guida chiede ad entrambi i documenti e libretto.
Forniamo i documenti e il terzo sale in auto per fare le verifiche al comando. Poi chiama un collega e i due cominciano a parlottare. poi chiamano il terzo.
Ritornano e ci ordinano di scendere dall’auto.
“Ma guarda chi abbiamo pescato. Due frocioni vestiti per qlc lurido festino maiale. Ma guarda il piccolino ha il pacco gonfio in quei pantaloncini di pelle. Gli stavi succhiando il cazzo mentre guidava stellina? ”.
“Ma che che cazzo dite? Veniamo da una festa in maschera e stiamo tornando a casa”.
Quello più grosso si avvicinò a me e mi strinse la sua grossa mano al collo. Era un uomo sui cinquant’anni. Più alto di me di quasi una spanna.
“Senti puttanella. Sono certo che sei una ciucciacazzi come quel bastardo di tuo padre. Lui se ne sta uscendo pulito solo perché oltre a fare la spia deve aver succhiato il cazzo a tutta la commissione. Ma ora potremo far sapere a tutti la verità e sputtanare te e lui per tutta la città. Il capitano succhiacazzi e il suo figlio frocione e drogato. Toglietevi le giacche e mani dietro alla schiena senza discutete!”.
Io rimasi sbalordito. Sapevo dell’inchiesta avviata dopo le segnalazioni di mio padre su alcuni colleghi che erano invischiati con un clan di rumeni spacciatori in città. Ebbi paura che venisse fuori che avevo fumato un paio di canne . Mio padre mi aveva avvisato di stare lontano dai guai ma mi ero fatto trasportare per ottenere un pompino da quella gnocca di Barbara. Fummo ammanettati e spinti davanti al cofano dell’auto.
“Ora facciamo una perquisizione profonda”.
Luca cercò di ribellarsi dicendo che indossando solo quel gonnellino aveva poco da nascondere. Venne spinto a 90 sul cofano. Uno gli si sedette sopra mentre l’altro cominciò la perquisizione partendo dalle caviglie e risalendo con entrambe le mani fino al gonnellino.
Poi il poliziotto fece sparire le sue mani sotto il gonnellino e Luca fece un gemito di dolore.
“Senti che palle gonfie. Stavi per riempire la tua puttanella? Ora sentiamo se sei anche passiva”.
Luca gridò di dolore chiedendo di togliere il dito ma il tipo non demordeva.
Il poliziotto dietro a me mi mise un braccio intorno al collo e si avvicinò con la bocca al mio orecchio.
“Guarda puttanella cosa deve subire quel povero ragazzo solo per essere amico di una famiglia di succhiacazzi. Un grosso dito a secco su per il culo non deve essere simpatico”
“Lasciatelo bastardi. Lui non c’entra con la storia di mio padre. Prendetevela con me e basta.”
“Sei proprio un coglione. Se ti faccio il test antidroga schizza. Hai pure la pelle che sa di canna. Non vedo l’ora di portarti in centrale e sputtanare il capitano”.
“Ti prego faccio quello che volete e Voi lasciate stare il mio amico e non ci siamo mai visti”.
“Ragazzi sentite questa puttanella cosa ha da dirci. Ripeti e grida bene”
“VI PREGO SE LASCIATE LIBERO IL MIO AMICO FACCIO QUELLO CHE VOLETE E POI VE NE ANDATE. NOI NON CI SIAMO MAI VISTI”.
Il tipo che stava martoriando il culo di Luca si fermò e si girò verso di me. “sai puttanella siamo molto incazzati con tuo padre quindi per ottenere quello che chiedi dovrai essere molto bravo ed ubbidiente. Le uniche parole che devono uscire dalla tua bocca sono un deciso Sissignore. Ora vieni qui!”.
Mi avvicinai al povero Luca mentre il tipo gli afferrò gli slip stracciandoli, poi alzò il gonnellino e dopo uno sberlone gli aprì le chiappe mettendo in bella vista il suo buco del culo.
Il tipo dietro di me con una manganellata alle gambe mi buttò in ginocchio e mi spinse il viso sul solco del culo di Luca stropicciandomi su di esso.
Era tutto sudato ma per fortuna non puzzava di merda.
Luca cercò di liberarsi dicendo di smetterla ma il tipo sopra di lui gli schiacciò la faccia sul cofano.
“Senti bello hai due alternative: o rompi le palle e te ne esci anche tu col culo aperto e straboccante di sborra o fai il bravo e ti diverti con noi scopando questa puttanella”. A queste parole Luca si bloccò.
Il tipo dietro di me mi tirò indietro la testa tirandomi per i capelli e, dopo avermi ordinato di aprire la bocca ci sputò dentro un paio di volte.
“Ora puttanella voglio vedere la tua lingua che ripulisce il sudore dal culo del tuo amico e poi roteando attorno al buco ci entra dentro. Ti piace la cosa vero?”.
Dopo aver risposto con sissignore mi avvicinai al culo del mio amico e partendo dalle palle salii lentamente con la lingua facendo quanto richiesto mentre i due mi fissavano.
La zona era umida e il sapore era strano ma non mi dispiaceva. Un momento di schifo lo ebbi quando la mia lingua roteava attorno al buco, ma lo sentivo come palpitare e come una calamita la mia lingua entrò dentro del mio amico facendogli tremare le gambe. Ci giocai un po’ a interno e esterno roteando la mia lingua poi scesi verso il basso e rimasi sbalordito nel vedere spuntare da sotto il cazzo del mio amico che si stava gonfiando. Non avevo mai pensato alla sua dotazione e vederla così vicino alla mia bocca mi bloccai a fissarla.
“Che puttanella ti piace quella cappella. Vediamo quanto. “
Misero Luca in pedi di fronte a me e mi schiacciarono la faccia sul solco delle gambe. facendomi strusciare sulle palle e lungo il cazzo.
Un odore intenso di maschio mi perforò le narici, un mix di sudore, piscio, sborra e figa. Quel porco del mio amico non si era evidentemente lavato dopo aver scopato le due sorelle. Gli odori erano intensi ma facilmente distinguibili.
Il suo cazzo mi soprese. Da mezzo moscio era lungo quanto il mio in erezione.
Affondai le narici nelle palle e cominciai ad annusare e leccare passando da destra a sinistra e prendendo in bocca prima una palla poi l’altra poi cercando di prenderle entrambe.
Quel mix di sapori e odori mi aveva dato alla testa. Mi ero staccato dalla realtà e sembravo un bimbo impazzito alla ricerca del latte dalla tetta.
Poi spostandomi su altro lato mi imbattei nel tronco completamente eretto di Luca. Un tubo di schiuma da barba. Con la lingua risalii tutta la lunghezza constatandone lo spessore e grossezza. Arrivato alla grossa cappella notai una goccia di precum che usciva e mi ci fiondai a gustarla con la lingua.
Riaprii gli occhi e vidi 4 sguardi arrapati e il ghigno di Luca che dopo aver fatto scendere un po’ di saliva sulla cappella mi fissò dicendo “Cazzo Ste sei proprio una gran puttanella!! Pulisci troietta”.
Gli altri tre si misero a ridere massaggiandosi i pacchi rigonfi.

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