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Gay & Bisex

SELEZIONE SQUADRA DI LOTTA - 1


di maledesire
28.04.2018    |    9.320    |    0 9.3
"Ricordati la selezione dipende dalla la tua totale obbedienza a ogni persona qui dentro che non porti il collare come te”..."
Avevo appena fatto 18 anni ma la barba incolta me ne dava qlc in più.. 185 *86 kg di fisico ben definito. Ero entrato nell’ultima fase di selezione per far parte della squadra nazionale di lotta libera, ero al settimo cielo ma non sapevo come sarebbe cambiata la mia vita. Eravamo rimasti in 10 e ne avrebbero preso solo tre.
L’ultimo step di selezione prevedeva una settimana in una specie di castello in Slovenia. L’appuntamento era per le 15 ma causa un incidente, nonostante fossi partito in largo anticipo, arrivai con due ore di ritardo.
Mi chiamò il coach al cellulare e con tono adirato e autoritario mi disse di salire immediatamente ad una stanza del quinto piano ancor prima di fare il check-in.
Salito bussai ed entrai. All’interno trovai il coach ed altri 5 uomini tutti in completo nero e cravatta, età media 40/50 anni, seduti su tre divani bianchi con al centro una piccola isola in pelle nera dove fui invitato a sedere.
La cosa mi sembrava molto strana e mi turbava, sentivo sguardi strani su di me ma nessuno parlava. Fui invitato a leggere un documento dove dovevo esprimere mio consenso a subire ogni tipo di trattamento fisico e mentale richiesto dai superiori e autorizzazione alla privacy per eventuali riprese offrendo mia totale obbedienza per ottenere l’iscrizione alla squadra. L’obiettivo era quello e non diedi molto peso alle parole e firmai subito per uscire da quella situazione.
Poi uno dei presenti accese una telecamera e filmò mentre il coach per tre volte mi chiese se ero disposto a tutto per ottenere il posto in squadra. Ovviamente confermai con vigore.
“Il tuo ritardo sarà punito come si faceva una volta. Togliti ogni indumento, lentamente, e mettiti a carponi dove sei seduto. Riceverai una sculacciata per ogni minuto di ritardo”. Le parole del coach mi stupirono ma eseguii l’ordine e cominciai a spogliarmi. Sentivo i loro sguardi su di me e la cosa mi spaventava ma anche stranamente mi stuzzicava nelle parti basse. Tolto ogni indumento mi posizionai come richiesto.
Il coach si avvicinò e con due dita percorse lentamente la mia spina dorsale e mentre si avvicinava al solco del mio culo due mani mi colpirono ciascuna chiappa per poi aprirle verso l’esterno e mettere in bella mostra il mio buco.
Lanciai un urlo per la sorpresa e il dolore e il coach mi tirò per i capelli alzandomi la testa e dicendo: “Ora hai firmato e ribadito la tua obbedienza. Se vuoi continuare la selezione dovrai obbedire a ogni comando subendo qls cosa venga in mente a ciascuna delle persone presenti nel castello e dimostrando la massima sopportazione del dolore. Se dimostrerai sofferenza la tua bocca verrà ostruita con qls mezzo. Più tardi verrai depilato e per tutto il soggiorno indosserai solo una tunica bianca come gli altri candidati. Ora dovrai contare a voce alta ogni colpo “. Mi mise un collare di pelle bianca al collo e una benda nera sugli occhi e si avvicinò piegandosi su di me. Una sua mano mi divaricava le chiappe mentre l’altra con un dito perlustrava il solco girando intorno al buco. Il suo pacco premeva sulla mia faccia e lo sentivo indurirsi mentre compiva queste azioni poi cominciò la serie di sculacciate la cui intensità cresceva come la durezza del cazzo che mi premeva sul viso. Dopo le prime 10 si interruppe e cominciò ad accarezzarmi la schiena, scendendo lungo il solco e girando attorno al buco mentre altre due mani mi tenevano aperte le chiappe.
La situazione era pazzesca: il mio culo in bella mostra e io nudo accerchiato da uomini che potevano essere mio padre. Non so cosa ma quel dito che mi toccava, non poter vedere e la situazione cominciavano ad eccitarmi. Ogni 20 colpi gli uomini cambiavano di turno e cazzi sempre più gonfi premevano sul mio viso. Il culo mi bruciava e doveva essere bello rosso. Il calore nella stanza era salito, la stanza era carica di ormoni impazziti, il mio corpo era tutto sudato per il dolore e la tensione che stava salendo dalle palle al cazzo.
Al penultimo cambio più mani cominciarono a perlustrare il mio corpo e quando passavano sulle chiappe il dolore mi faceva tendere tutto il corpo. L’uomo si avvicinò al mio viso e percepii un odore di maschio intenso dato da sudore e piscio; qlc di viscido mi toccò il naso e mentre si piegava su di me percepii la sua asta ritta che mi strusciava sulla guancia fino a piantare il mio naso nelle sue palle sudate. Il mio cazzo ebbe un guizzo e si rizzò al massimo proprio mentre la grossa mano mi diede un fortissimo colpo inaspettato che risuonò nella stanza prima del mio urlo di dolore. Gli altri 9 colpi furono indirizzati nel preciso punto del primo colpo anche se con minor forza; avevo le lacrime agli occhi per il dolore ma resistei senza urlare immerso con il naso nelle sue palle e ispirando odore di sudore e urina. L’uomo si alzò leggermente e comincio a accarezzarmi con entrambe le mani partendo dai glutei e salendo lateralmente fino alle spalle per poi scendere nuovamente; mentre eseguiva questi movimenti muoveva anche il bacino strusciando il suo cazzo sul mio viso e riempiendomi di precum. Quel bastone era rigido, grosso e lungo e lasciava la sua sostanza mentre ogni tanto puntava anche sulle mie labbra.
Ad un certo punto mentre le sue mani scendevano lungo la schiena altre mani mi divaricarono i glutei ed un grosso dito cominciò a girare intorno al mio buco. Una mano mi prese le palle mentre un’altra cominciò a scorrere su e giù per il mio cazzo che era teso come mai prima mi era successo. Cominciai a gemere di godimento quando all’improvviso il dito mi venne infilato brutalmente proprio mentre due grosse manate mi colpirono entrambi i glutei.
Mollai un urlo di dolore e l’uomo che mi sormontava ne approfittò per infilarmi il cazzo fino alle palle e cominciò letteralmente a scoparmi la gola mentre il suo dito mi scopava il culo e le sculacciate continuavano insieme seppur con minor forza. Credevo di soffocare, gli occhi mi lacrimavano e negli affondi più profondi quel palo mi provocava spasmi di vomito.
La situazione paradossale, le spinte da ambo i lati, il sentire altri cazzi che si strusciavano sul mio corpo, la mano che mi masturbava mi portarono alla sborrata più intensa della mia vita e il mio corpo fu preso da spasmi mentre contemporaneamente anche il cazzo in gola cominciò a produrre intensi e abbondanti spruzzi di sborra che dovetti deglutire e numerosi altri fiotti mi arrivarono su corpo, viso e capelli.
Fu la mia prima esperienza omo di tutta la mia vita e fu così intensa che mai avrei pensato portandomi all’orgasmo più abbondante che avessi mai avuto. La mia bocca fu finalmente liberata e cominciai ad ansimare come se avessi fatto una lunga corsa, il cuore mi batteva a mille e l’odore di sborra mi riempiva le narici e il suo sapore era ancora presente nel mio palato: mi sentivo imbrattato ovq, la sentivo colare su viso culo e schiena.
L’unico rumore erano i miei forti respiri. Sentivo gli uomini ancora attorno a me, un intenso odore di maschio, sudore e sesso pervadeva la stanza. Il silenzio regnava mentre i miei respiri affannosi rallentavano. La situazione era pazzesca: dove ero finito? Ero stato costretto a bere sborra mentre qlc mi scopava il culo con un grosso dito e altri uomini guardavano e mi sborravano addosso. Avevo il culo rovente, il buco oscenamente in bella vista, sborra ovq e io ne avevo goduto come un riccio.
Ad un certo punto gli uomini cominciarono ad uscire e il coach mi tolse la benda. Avevo il suo cazzo davanti a me, ancora mezzo barzotto. Rimasi sbalordito della sua lunghezza che pareggiava il mio nella massima estensione e non posso lamentarmi dei miei 19 cm. Fissai intensamente quella goccia di sborra che usciva dalla cappella e lui mi ordinò di ripulirgli il cazzo non toccandolo con le mani.
Mi sporsi in avanti e tirai fuori la lingua che passai attorno alla cappella, poi lentamente lungo l’asta su e giù per ripulire ogni residuo e infine lo presi in bocca. Lui si spostò e infilò il cazzo nei pantaloni. Poi mi disse “ora ripulisci per bene tutta la pelle e quando avrai finito scendi in sala pranzo così come sei. Nudo e pieno di sborra dei Supremi. Ricordati la selezione dipende dalla la tua totale obbedienza a ogni persona qui dentro che non porti il collare come te”.
Chinai la testa e mi resi conto di quanto fosse stato intenso il mio orgasmo. Mai avevo prodotto una simile quantità di sborra che faceva una chiazza sotto di me, attorno schizzi e numerose gocce evidentemente degli altri uomini attorno a me. Ero stordito e sbalordito da tutto che non mi accorsi che il coach si era spostato alle mie spalle e due sberloni sulle chiappe mi svegliarono. Annaspai dal dolore ma non urlai. Quindi scesi da dove ero e carponi sul pavimento iniziai a leccare partendo dall’esterno.
Il coach si rivestì e ordinandomi di rendere tutto immacolato se ne uscì dalla stanza.
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