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Gay & Bisex

Erano le 6 del mattino/2


di maledesire
05.03.2022    |    4.244    |    0 8.6
"Poi la lingua sul mio culo si fermò, il tipo dietro di me si sistemò in piedi sul divano e prendendomi per i capelli mi spinse su quell’asta turgida che entrò..."
Un forte odore mi penetrava le narici mentre sentivo risate che da lontane sembravano avvicinarsi sempre più. Percepivo qls di duro che si strusciava su mia bocca e lentamente mi risvegliai rendendomi conto che era un piede con un calzettone di spugna caldo e sudato e odoroso. Ero a terra, braccia ammanettate dietro alla schiena. Venni tirato dalla catena legata al collare e ritornai alla dura realtà.
“Hai sbattuto la testolina brutta merda. Ora in ginocchio e occupati del mio piede. Voglio vedere come desideri il mio piede, come ti piace il suo calore e il suo odore, poi togli il calzettone e guai se mi mordi. Quindi ripulisci per bene tutto il sudore”.
Con fatica mi tirai su e mi avvicinai al tipo seduto su un divanetto che aveva accavallato la gamba dx. Eravamo in una palestra. Oltre a noi due c’erano altri cinque ragazzi che si stavano allenando guardandomi con un ghigno strano. Erano tutti vestiti con nike alte e solo un paio di pantaloncini. Notai che tutti erano sui 25/30 anni e avevano una stella tatuata sul capezzolo sx e grondavano sudore. Era una sala infatti senza finestre con un caldo bestiale e un odore intenso di sudore.
Avvicinai il viso al suo enorme piede. Il calzettone di spugna era umido e maleodorante. Mi strofinai su di esso annusando e guardando negli occhi il mio aguzzino che me lo spinse sulla bocca spingendomi ad aprirla e infilando quasi tutte le dita dentro. Mi vennero conati di vomito.
Un altro mi venne alle spalle e mi infilò una boccetta sotto il naso ordinandomi di inspirare per bene alternando il blocco delle narici. I due si alternavano uno infilandomi il piede in bocca e spingendo fino a provocare sforzi di vomito e l’altro a farmi inalare da quella boccetta più volte prima di darsi il cambio con il suo compare.
Questa tortura fu ripetuta numerose volte, la mia testa scoppiava il cuore mi andava a mille, la mia testa era in palla e l’odore del piede non mi dava più disgusto anzi cominciava a piacermi sentirmi sottomesso..
Il calzettone era ormai fradicio e mentre usciva ancora dalla mia gola ne approfittai per mordere la punta e trattenerlo mentre usciva così liberai il piede dal calzettone.
Il piede libero mi venne messo davanti alla faccia e così cominciai il lavoro di pulizia con la mia lingua. Non sentivo schifo ma la necessità di farlo ripulendo per bene pianta e ogni singolo dito.
“Bene cagna. Il popper ti fa proprio effetto ah ah. Ora salimi sopra e annusa e lecca le mie ascelle mentre strusci il tuo bel culo sul mio cazzone”.
Non fu semplice salire sopra di lui con le mani legate dietro. Ma salendo prima con una gamba e poi con l’altra riuscii a sedermi sopra di lui sentendo il suo cazzo che stava già bello duro e gonfio. Spinse il mio viso sulla prima ascella umida e con un forte odore che mi eccitava un sacco. Cominciai prima ad annusare profondamente e poi a leccare lentamente assaporando tutto a fondo.
La mia testa scoppiava e il cuore continuava a battere all’impazzata. Mi sembrava saltasse fuori da un momento all’altro. Sentivo sotto di me il cazzo crescere segno che stavo facendo un buon lavoro e la cosa invece di spaventarmi mi rendeva orgoglioso. Stavo impazzendo? Qlc momento di lucidità tornava ma solo per pochi secondi. Poi quella ascella mi riportava alla voglia di affondarci naso e lingua.
Mi spostai verso l’altra ascella e tra la guancia e il braccio ripiegato fece capolino un cazzo con una goccia di precum che si stava staccando.
Mi ci fiondai sopra come fosse il cibo più atteso della vita. Leccai per bene quella sostanza e resi lucida la cappella. Il cazzo si tirò indietro e io piombai a lavorarmi la seconda ascella come un ninfomane.
Il tipo dietro il divano ogni tanto mi tirava su per i capelli facendomi inalare nuovamente e ripetutamente da un’altra boccetta. Quel mix di sudore e inalazioni chimiche mi stava facendo impazzire.
“Ti piace il sudore e allora annusa e leccami le palle cagna!” e tirandomi per il collare mi mise con il busto sopra lo schienale, con il culo in fuori e la bocca all’altezza delle sue palle dove fui spinto e bloccato.
Un nuovo intenso odore di maschio mi penetrò il cervello aggiungendosi agli altri che mi avevano riempito il naso. Proprio mentre tirai fuori la lingua per leccare quelle grosse palle umide un’altra lingua si infilò nella fessura delle mie chiappe facendomi impazzire.
Credevo di svenire ma il mio corpo non voleva mollare e continuava a riempire di quel gustoso sudore lingua e narici.
Cominciai a risalire e scendere lungo l’asta godendo dei gemiti del mio carnefice. Poi la lingua sul mio culo si fermò, il tipo dietro di me si sistemò in piedi sul divano e prendendomi per i capelli mi spinse su quell’asta turgida che entrò direttamente nelle mie tonsille.
Cercavo di divincolarmi, sforzi di vomito mi facevano espellere muco dal naso mentre da una parte il cazzo spingeva all’interno e la mia testa veniva spinta verso di esso da dietro. Credevo di morire.
Mi sentivo avvampare per la mancanza di aria e finalmente le prese vennero mollate e potei respirare nuovamente. Mentre riprendevo fiato il cazzo di fronte a me venne sostituito da un cazzo che sapeva un odore intenso e orrendo ma fu subito piantato in bocca e il trattamento riprese con le due spinte da lati opposti.
Era più lungo e grosso e per questo non riuscivo a prenderlo tutto nonostante le loro spinte. Gli sforzi di vomito costringevano il cazzo ad indietreggiare. Allora il tipo mi prese per le orecchie bloccandomi la testa mentre quello sopra di me avvicinava due boccette di popper alle mie narici. Costretto a inspirare per il naso inalai una ulteriore forte quantità: la mia testa vacillava il cuore schizzava.
Mentre il mio naso raggiungeva i peli alla base del cazzo super odorosi di sudore e piscio sentii qlc di umido e grosso appoggiarsi al mio buco e con un affondo sentii lo sfintere lacerarsi e aprire la via ad un lungo cazzo.
Le mie urla erano sopite dal cazzone in gola che occupava le mie tonsille. Il dolore era fortissimo mentre quel tubo penetrava nelle mie carni. Lo sentivo farsi strada, percepivo completamente il suo spessore. Poi finalmente sentii il bacino attaccarsi alle mie chiappe. Il cazzo si fermò mentre quello in gola indietreggiava. Il dolore permaneva fortissimo al culo e quando finalmente potei respirare e urlando implorai di togliere il cazzo dal culo.
“Ti senti già piena cagna? Siamo solo all’inizio non ci pensare e goditelo tutto”. Così cominciò a muoverlo di qlc cm avanti e indietro, più urlavo e più lo muoveva.
“Mi eccitano le tue urla troia. Mi fanno ancora più voglia”. Così mi prese per i fianchi e aumentò sia intensità che velocità degli affondi.
“Urla meno che ti piace troia. Succhia!!” e durante un urlo il cazzo davanti a me, ormai già pulito da prima, rientrò nelle mie tonsille.
I due cominciarono a infilzarmi come uno spiedo con affondi profondi in uscita fino a lasciare dentro solo la cappella e in entrata fino a premere le palle come per far entrare anch’esse sia in bocca che nel culo.
Il mio corpo era pieno di convulsioni dietro per il dolore e davanti per gli sforzi di vomito che facevano uscire muco da naso e da lati della bocca.
“Avevo detto che era una cagna guarda come si prende bene questi due cazzi. Dobbiamo dare un premio al padrone del locale. Ha buon occhio ah ah ah”.
Intanto i due continuavano a sfondarmi come conigli: il cazzo in gola mi lasciava solo qlc attimo per respirare mentre quello dietro stantuffava senza sosta.
“Ora ti farciamo cagna, tutto per te troia sborrooooo”
“Poi voglio sentire la tua lingua che ripulisce ma ora bevitela tuttaaa”.
Sentii le loro cappelle crescere e pulsare poi numerosi abbondanti schizzi mi invasero sia il culo che la gola tanto che, nonostante il cazzo nelle tonsille, una parte di sborra mi usciva dai bordi della bocca. Era stato pazzesco, avevo potuto percepire benissimo anche in culo la cappella che si ingrossava e spruzzava mentre in gola dovevo deglutire sorsate di sborra per non soffocare nonostante fosse per me viscida e disgustosa.
Sentii un flop quando uscì il cazzo dal mio culo e una sensazione di vuoto che durò solo pochi attimi perché sentii un cazzo ancor più grosso farsi strada lentamente. Sentivo che nonostante la lubrificazione della sborra dentro di me faceva fatica a penetrarmi per lo spessore maggiore del precedente. Entrava lentamente più per farmi sentire quanto era lungo che per clemenza.
Il tipo sopra di me mi fece inalare altre volte il popper mentre il cazzo che mi aveva riempito le tonsille usciva lentamente per farsi ripulire per bene.
“Sentilo tutto cagna questo è bello grosso. Ora il mio amico ti libera la gola e tu succhi e lecchi per bene le tre dita del mio amico. La coca ti aiuterà far entrare tutto il 24 cm che sta visitando il tuo culo aprendolo per bene . Poi mi lecchi e annusi le mie palle prima di ingoiare il mio cazzo”.
Fui finalmente a bocca liberare per respirare e un gemito di dolore uscì mentre altri cm entravano dentro di me e il primo dito si avvicinava alla bocca.
Non appena il terzo dito si allontanava tutto lucido e pulito sentii il cazzo indietreggiare per poi rientrare in un profondo affondo che mi fece urlare. Il tizio fronte a me mi diede uno sberlone in faccia girandomi il viso dalla parte del tipo in piedi sopra di me che mi prese per le orecchie e mi fiondò tutto il suo cazzo in gola.
Il cazzo in culo usciva lentamente per poi affondare di brutto completamente prima di far uscire la grossa cappella: la mia mente annebbiata riteneva impossibile che un così lungo cazzo fosse dentro di me.
La gola cominciava a bruciarmi, mi mancava la saliva per popper e coca, mi mancava il respiro a causa di quei profondi affondi e di quel cazzo che cercava di aprirmi le tonsille. Sforzi di vomito mi causavano convulsi con spruzzi violenti di muco da bordi della bocca e dal naso ma i miei carnefici continuavano a mantenere i loro cazzi forzatamente dentro di me. Credevo di morire, ero al limite quando finalmente il tipo sopra di me mollò la presa sulle orecchie.
Feci appena in tempo a prendere qlc boccata d’ossigeno che il tipo dietro il divano prese il suo posto con il medesimo trattamento. Quando finalmente anche lui mollò la presa il cazzo dietro di me uscì ma venne immediatamente sostituito da una grossa mazza. Sembrava la circonferenza di una lattina di Burn che con forza allargò ulteriormente il mio povero buco facendomi urlare per il dolore per pochi attimi prima di essere nuovamente preso dal tipo sopra di me.
Il cazzo in culo era come una mazza da baseball duro e grosso e mi allargò brutalmente senza remore. I mei gemiti sembravano quelli di un maiale al macello mentre la mia bocca continuava a essere alternativamente scopata da altri due cazzi.
Quindi cominciarono ad alternarsi ogni paio di minuti sia i due in gola che i due nel mio culo deflorandolo per larghezza e lunghezza.
Poi mentre il cazzo più lungo mi trapanava a fondo in tre si misero a alternarsi nello scoparmi la gola. Stavo impazzendo. Mi lasciavano solo pochi attimo di respiro tra uno e l’altro.
Proprio mentre il cazzo grosso mi stava devastando la gola, quello in culo cominciò a pulsare eruttando quasi dentro il mio stomaco numerosi spruzzi di sborra calda e pochi secondi dopo anche quello grosso si ritraeva dalle mie tonsille riempiendomi la bocca come un idrante mentre gli altri due mi riempivano viso e capelli.
Anche questa volta fui costretto a ingoiare quella sostanza a sorsate per non soffocare, ma. questa volta. il sapore che invase le mie papille gustative lo trovai stimolante e, percosso nella prostata dal cazzone e dalla abbondante sborra che veniva spinta a fondo dentro di me, cominciai anche io a sborrare come una fontana godendo come mai mi era fino allora capitato e con il corpo preso da lievi convulsioni a ogni spruzzata.
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