Gay & Bisex

Odissea


di maledesire
05.03.2022    |    10.453    |    6 9.2
"Il bisogno era impellente quindi andai al fondo del corridoio mentre si apriva la porta e usciva una delle guardie completamente nudo ed in totale erezione..."
Ciao a tutti ho preso pure io sto cazzo di covid e così ho tempo per pubblicare racconti rimasti nel mio pc da tempo

Ero in vacanza a Ibiza insieme alla mia ragazza. Suo padre ci aveva regalato il viaggio ed eravamo partiti insieme a gran parte della squadra, tra cui i suoi due fratelli gemelli, per festeggiare la vittoria del campionato di pallanuoto dove giocavamo e di cui suo padre era il presidente.
Gran parte di noi si erano portati la ragazza. Due compagni e i due gemelli invece nessuno. Giravano alcuni dubbi sulle loro preferenze sessuali, alcuni azzardavano che i gemelli si bastavano l’un con l’altro ah ah, ma non ne avevo mai parlato con la mia ragazza.
Nel ns albergo stava un principe arabo, accerchiato dai suoi scagnozzi di varie etnie che facevano brillare gli occhi delle ragazze e di qlc compagno di squadra. Circolavano sempre a petto nudo, con six pack perfetti, una fascia di pelle sul collo, anfibi e pantaloni neri stretti che evidenziavano la buona dotazione inguinale. Ognuno di loro era come marchiato: identici tatuaggi che ricoprivano il braccio, la spalla ed il pettorale destro. Erano inquietanti.
L’arabo sembrava una statua greca creando invidia in tutti i maschi per il suo corpo perfetto: addominali scolpiti, pettorali disegnati con peluria nera che scendeva dai capezzoli, adornati da piercing, fino alla base di un bacino a v scolpito. Gambe da calciatore pelose e leggera barba.
Era il ns idolo in quanto sempre contornato da un harem di fighe pazzesche che facevano bollire di invidia le ns ragazze durante le sue feste quotidiane nella piscina privata della depandance, occupata solo da lui e il suo seguito, accompagnate sempre da musica a palla e fiumi di champagne. Il secondo giorno di vacanza condivise anche con noi saputo che eravamo una squadra italiana di pallanuoto.
Eravamo tutti belli alticci quando decisi di andare all’interno per pisciare e staccarmi un po’ da quella musica assordante. Non appena entrai dalla veranda subito una delle guardie mi bloccò chiedendomi spiegazioni. Risposi in inglese che avevo urgente bisogno di pisciare e di riposare le mie orecchie.
Lui disse qlc in spagnolo all’auricolare e poi sorridendo mi disse di prendere le scale e scendere al bagno inferiore.
Scesi le due rampe di scale e trovai un corridoio con due porte sui lati e una nel fondo. Una era uno sgabuzzino mentre la seconda era chiusa a chiave. Il bisogno era impellente quindi andai al fondo del corridoio mentre si apriva la porta e usciva una delle guardie completamente nudo ed in totale erezione. Ci fissammo e il mio sguardo si perse qlc istante a fissare quel grosso palo venoso che aveva in mezzo alle gambe. Poi rialzai gli occhi e lui ghignando spalancò la porta.
Rimasi pietrificato. Era un grande salone con al centro una lunga seduta in pelle dove stavano a carponi i due gemelli intenti a leccare palle e cazzo del padrone di casa, in piedi al loro fianco. Mentre si dedicavano al padrone di casa venivano ciascuno scopati a fondo in culo da una delle guardie che li teneva per il bacino facendo entrare ed uscire completamente il proprio lungo cazzo. Attorno altre guardie si menavano il cazzo mentre uno riprendeva il tutto con primi piani.
I due che scopavano accelerarono il ritmo e gridando riempirono i culi dei due gemelli. Letteralmente riempirono perché quando fecero uscire il cazzo i due culi cominciarono a grondare grumi di sborra. Il loro posto fu subito preso da altri gorilla in attesa che piantarono in un colpo i loro cazzi facendo gemere di dolore i due gemelli.
Io gridai chiedendo cosa stesse succedendo e i due gemelli fecero per girarsi verso di me ma l’arabo bloccò le loro teste ordinando di continuare a leccare le sue palle sudate. Poi mi guardò ghignando e dicendomi che erano stati profumatamente pagati per farlo; lui con i suoi soldi otteneva sempre quello che voleva.
Chiesi ai gemelli se fosse tutto a posto.
L’arabo prese per i capelli Matteo e gli affondò il cazzo in gola. Lui divenne rosso.
Stavo per muovermi quando Luca, quello più stronzo dei due, mi disse di andarmene che loro si stavano divertendo. Io risposi che cercavo solo un cazzo di bagno per pisciare e mi girai per uscire ma la guardia alle mie spalle mi si pose davanti.
L’arabo offrì a Luca 500 euro per bere il mio piscio e lui acconsentì senza remore mentre continuava a esser scopato.
Io risposi che per farlo doveva pagare 500 anche a me. Lui rise mentre liberò la bocca di Matteo che stava soffocando e aumentò la dose dicendo che me ne dava 1000 se poi gli avessi anche sborrato in gola.
Io risposi che non sapevo se un maschio era in grado di farmi arrapare ma lui ridendo mi fece notare che il mio cazzo stava tirando l’elastico dei boxer e quindi sarebbe stato meglio per me sborrare prima di pisciare.
Io dissi a Luca di farmi vedere quanto fosse cagna come pensavo, Lui aumentò la velocità impalandosi con più violenza da solo sul cazzo che lo stava scopando tanto che il poveretto venne immediatamente dandogli della puttana. Il tipo si staccò e un rivolo di sborra cominciò a uscire dal culo di Luca, il quale mise la sua mano a raccoglierla. Si avvicinò si inginocchiò e mi tirò giù i boxer; il mio cazzo saltò come una molla già in totale erezione. Luca lo afferrò con la mano colma della sborra uscita dal suo culo e guardandomi fisso leccò la cappella gocciolante. Poi se lo infilò tutto in gola fino alle palle, tutti i miei 20 cm di cui andavo fiero ma che sembrava piccolo rispetto ai calibri presenti in quella sala. Mi lasciò sbalordito come si fosse preso senza problemi tutto il mio cazzo nella gola.
Sentivo il mio cazzo spingere nelle tonsille e strusciare in quel tunnel caldo portandomi un piacere sconosciuto. Presi Luca per le orecchie e cominciai a scopargli la gola come fosse la figa di una baldracca, premendogli la testa quando le sue labbra raggiungevano le mie palle ma liberandolo quando cominciava ad annaspare e diventare rosso. Mi stupiva il fatto che non avesse dei conati e questo mi faceva impazzire portandomi dopo pochi minuti all’orgasmo più intenso che avessi mai provato e sparando nelle tonsille gli spruzzi più intensi che avessi mai fatto. Tenni il mio cazzo premuto così Luca dovette ingoiare quanto possibile ma furono così abbondanti che parte della sborra uscì dai lati della sua bocca. Terminato gli ordinai di ripulirmi bene il cazzo e lui lo fece leccandomi anche le palle.
Poi indietreggiai e lo guardai con schifo ordinandogli di tenere aperta la bocca e finalmente cominciai a pisciare indirizzando dentro le sue labbra aperte. Ero talmente pieno che andai avanti diverso tempo e il mio piscio sgorgava dalla bocca colma lungo il suo petto, nonostante le diverse sorsate che ingoiava. Terminai indirizzando il mio getto in giro per il suo viso e petto.
Una guardia mi porse il denaro e io mi girai e uscii senza dir nulla chiudendo la porta alle mie spalle.
Non potevo crederci a quello che era appena successo. Ma il denaro in mano ne era una conferma.
Tornai di sopra alla festa e mi buttai diretto in piscina. Dopo qlc vasca tornai ai lettini dove erano tornati anche i due gemelli che se la ridevano con due negre da sballo ignorandomi.
Cercavo la mia ragazza ma non la trovai e Matteo mi disse che era andata ad accompagnare in camera una delle ragazze che non stava bene.
Presi il cellulare per chiamarla e notai che avevo un messaggio in telegram. Era un video. Lo feci partire quasi mi venne un colpo. Non avevo pensato al tipo con la telecamera. C’erano dei perfetti primi piani del pompino di Luca e della sua bocca straripante della mia sborra e del mio piscio.
Poi un messaggio: l’Arabo mi attendeva al bar dell’anfiteatro sottolineando che a quell’ora era aperto grazie ai suoi soldi.
Dio quanto lo odiavo.
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