Gay & Bisex

NAJA 2


di maledesire
07.05.2018    |    17.678    |    10 9.5
"Poi Michele mi prese per il collo e tirandomi la testa all’indietro e sostituendo la sua lingua nella mia bocca affamata..."
I due continuavano a fissarmi senza parlare.
“V..v..volete un succo o una coca?”
“Di fresco voglio il tuo culo troietta. Voglio sentire i tuoi gemiti mentre ci affondo il mio cazzo, sentire come si allarga e poi vederlo aperto e gocciolante di sborra mentre il paparino è sopra che si lava. Guarda che effetto mi fai”.
Si aprì i pantaloncini e il suo cazzo balzò fuori dritto come un palo, bellissimo, con grosse vene e la cappella rossa pulsante e gocciolante. Con la mano si massaggiò le palle e lentamente salì verso l’alto. Ripulì la cappella dal precum riempiendosi due dita di quel nettare.
Mentre compiva questi gesti io ero immobile a fissare il movimento di quella mano, poi rimasi fisso a osservare quelle vene e quel cazzo così perfetto.
Lui si avvicinò e mi mise le sue dita sporche sulle labbra.
Le leccai e le presi in bocca gustando quel succoso nettare che mi sembrò la cosa più buona del mondo. Ci guardavamo fissi negli occhi mentre le sue dita nella mia bocca venivano ripulite dalla mia lingua impazzita. Poi mi passò la mano su tutta la faccia facendomi sentire l’odore delle sue palle sudate.
Chiusi gli occhi come in trance. Solo il mio naso era l’unica parte attiva di me stesso, aspiravo quell’aroma come fosse una boccata di ossigeno dopo una lunga mancanza d’aria.
Poi la sua mano mi prese dietro la testa e mi spinse verso di lui. La sua lingua mi leccò avidamente una guancia prima di schiudere le mie labbra e infilarsi nella mia bocca alla ricerca spasmodica della mia lingua che avidamente si intrecciò alla sua in una lotta alla supremazia. Un’altra lingua si attaccò al mio collo risalendo verso l’orecchio. Il respiro nell’orecchio mi faceva morire.
Quelle due lingue, i loro corpi stretti su di me, il loro sudore che si attaccava al mio corpo fresco di doccia, il loro odore intenso… Stavo impazzendo. Sentivo i loro cazzi premere su di me. Poi Michele mi prese per il collo e tirandomi la testa all’indietro e sostituendo la sua lingua nella mia bocca affamata.
La lingua di Michele scese lentamente lungo il mio collo mentre due mani stringevano le mie chiappe dopo aver spinto a terra i pantaloncini. La sua bocca raggiunse il mio capezzolo e lo morse mentre un dito entrava nel mio culo. Un brivido percorse il mio corpo e un gemito di godimento dalla mia gola si perse nella bocca di Michele incollata ala mia.
La lingua di Michele lentamente risalì fino al mio orecchio mentre un altro dito si faceva strada dentro di me.
“Ora prendi in mano il mio cazzo e segalo lentamente mentre mi lecchi e annusi l’ascella”.
Presi in mano il suo cazzo. Era duro come il marmo. Sentivo il gonfiore delle vene, mi sembrava sentirlo pulsare. Dio come lo volevo. Mi faceva paura e mi attirava da impazzire. Bramavo di sentirlo affondare dentro di me ma le sue dimensioni mi spaventavano.
Mise il suo braccio sinistro dietro la testa e io lentamente e con fatica mi staccai dalle labbra di Michele. Feci un primo passaggio solo ispirando a pieni polmoni il suo afrore con il mio naso che affondava nelle sue ascelle molto pelose. La mia mente vacillava mentre quell’odore di maschio mi penetrava nelle narici raggiungendo la testa più veloce di una droga.
“Piano troietta, se stringi più forte mi fai sborrare sul pavimento. Tu invece lo vuoi dentro di te”.
Non mi ero reso conto che la mano che lo stava segando aveva stretto forte la presa.
“Ti prego fai piano ma fammi tuo”.
Ora risalendo lungo l’ascella usai anche la lingua che si riempì del sapore di sudore che inumidiva tutto il suo pelo mentre un altra mano si avvicinò e un terzo dito si unì dentro di me.
“Dio come sei umido e caldo. Senti come cede. MMmmmhhh. Ti piace l’odore di maschio vero troietta? Senti ormai scoppia il cazzo di Ivan. Non vuoi sentirlo al posto di queste dita?. Daii lo so. Prendi in mano anche il mio. Senti che effetto ci fai. Due cazzi duri e pulsanti che ti desiderano”.
Le mie mani avvolgevano quei due cazzi mentre la mia lingua continuava a ripulire l’ascella di Ivan. Li sentivo pulsare. Ogni fibra del mio corpo era in tensione e li voleva. Voleva sentirli entrare dentro e non staccarsi più.
“MMMMMhh. Sto impazzendo. Vi voglio.”.
Strinsi i loro cazzi e mi spostai verso il tavolo senza mollare la presa.
Mi inginocchiai, ascoltai se mio padre era ancora sotto la doccia e presi in bocca il cazzo di Ivan cercando senza successo di arrivare fino alla base mentre segavo Michele. Sentii crescere ancora quel tubo nella mia gola e prima di avere grossi sforzi di vomito mi dedicai al cazzo di Michele. Il suo era ancora più grosso di spessore anche se poco più corto.
Mi alzai e sdraiai di schiena sul tavolino della cucina. Ivan mi alzò e allargò le gambe e si accovacciò davanti al mio culo mentre Michele mi venne alle spalle e spinse la mia testa a penzoli fuori ponendo le sue palle sul mio viso
“Lecca e annusa troietta. Forza”.
Le sue palle avevano un forte odore di piscio e sudore che mi elettrizzò. Strusciai il mio viso su di esse prima di cominciare a lavorarle con la lingua proprio mentre la lingua di Ivan risaliva lungo il solco del mio culo cercando di entrare nel buco.
Quella situazione mi stava facendo impazzire. Il mio cazzo era dritto e gonfio e stavo per sborrare.
Ivan se ne accorse e mi strinse le palle facendomi male mentre Michele mi stringeva entrambi i capezzoli. Il dolore mi fece perdere parte dell’erezione.
“Aspetta il bello deve ancora venire. Apri la boccuccia”.
Aprii la bocca e Ivan spinse lentamente il suo cazzo. Lo sentivo farsi strada verso le tonsille mentre le sue braccia bloccarono le mie proprio mentre la grossa cappella di Michele premeva l’apertura del mio ano.
“Spingi come dovessi cagare troietta”.
Così feci e un forte dolore mi pervase mentre la cappella lacerò lo sfintere entrando dentro di me mentre il cazzo di Ivan forzava le mie tonsille impedendomi di urlare.
“Non muoverti troietta o il rumore del tavolo si sente fino a sopra e magari il comandante scende e ti trova qui con il tuo cazzo svettante mentre vieni scopato gola e culo. Suuuu così rilassati … ora entro leeentaaameeente.”
“Aspetta Ivan. Tu troietta usa bene la lingua la voglio sentire bene“. Ivan mi liberò la gola e tirò fuori lentamente il suo cazzo strusciandolo sulla mia lingua guizzante. Poi si avvicinò alla mia bocca e infilò la sua lingua alla ricerca della mia giocando con essa mentre Ivan riprendeva il suo cammino dentro di me”.
Sentivo quel grosso cazzo aprirsi lentamente la via allargando le mie pareti interne. Mi sembrava di percepirne le grosse vene mentre i miei gemiti di dolore venivano bloccati dall’intreccio delle lingue nella mia bocca.
“Dio troietta come sei calda e stretta. Mi fai impazzire. Dai che sono quasi a metà..”..
Mi irrigidii… come solo metà… dove voleva arrivarmi nello stomaco??
Michele si staccò. “Tutto ok troietta?”
“Ooooohhh siiiiiiiii”
“Dobbiamo accelerare altrimenti scende tuo padre. Annusa e lecca mia ascella troietta. “
Mi prese la testa e la bloccò tra suo torace umido e la sua ascella. L’odore pungente mi penetrò nella testa e cominciai a assorbirne sudore con naso e lingua. Il mio cazzo ebbe un guizzo e Ivan ne approfittò per affondare completamente dentro di me. Immerso come in trance nell’ascella di Michele emisi un gemito strozzato mentre il mio cazzo esplose nella più intensa sborrata che avessi mai fatto.
“Cazzo sei una fontanella troietta. Mi piaci troppo. Ora ti riempio le budella. “
Si ritrasse dal mio culo per poi affondarlo di nuovo. Io allora presi il cazzo di Ivan e me lo portai in bocca.
Michele con le gambe divaricate piantate ben a terra e il suo cazzo nella mia bocca teneva con le sue braccia saldo il tavolo per contrastare i movimenti dati dai colpi del bacino di Ivan che affondava il suo cazzo dentro di me spingendo il mio corpo vero il bacino di Michele.
Stavo impazzendo di dolore, desiderio, paura, godimento. Sentivo quei due grossi cazzi aprirmi quasi in due. Sentivo Michele quasi entrarmi a provocarmi da vomitare mentre sentivo Ivan dentro di me ad un livello che mi pareva follia. Ma desideravo entrassero ancora più a fondo anche se il mio corpo cominciava a ribellarsi, il mio cuore quasi saltava fuori da come batteva all’impazzata. E incomprensibilmente non so come godetti ancora una volta proprio mentre i due esplodevano dentro di me, Miche per fortuna mentre indietreggiava e Ivan invece mentre cercava di far entrare anche le palle con un ultimo profondo affondo.
Potei percepire benissimo gli abbondanti spruzzi di entrambi come mi fossero sparati sul viso. Ne sentivo il calore, la densità, la pressione e l’abbondanza.
“Wow. Sei una bomba troietta”. Mi tirò su e mi portò a sé. Mi guardò e mi baciò. La sua lingua entro nella mia bocca intrecciandosi alla mia lingua ancora piena della sborra di Michele.
Poi si staccò mi fece alzare un piede alla volta e mi rimise i calzoncini. Poi si rimisero anche loro i pantaloncini e mi presero entrambi le mani spingendomi fuori . Davanti al garage Ivan si buttò su di me facendomi cadere e Michele prese la canna per lavarci entrambi.
Cominciammo a ridere e scherzare come ragazzini proprio mentre mio padre uscì dalla finestra.
“E io dovrei fidarmi di Voi due? Messo bene sono ah ah”. E tornò dentro.
Ci fissammo con gli occhi sbarrati e non la smettemmo più di ridere fino ad avere crampi allo stomaco.
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