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Gay & Bisex

Ricordi: controllo doganale


di apbsxmi
10.04.2015    |    12.596    |    3 8.3
"Piango dal dolore e continuo a dire che non ho niente..."
Non so per quale motivo mi sia tornata alla mente l'esperienza che ho vissuto agli inizi degli anni '80.
Avevo dovuto prendermi le ferie a metà novembre per cui un periodo dove non vi è ancora la neve per andare a sciare, la stagione al mare è finita, viaggiare ed andare in camping in giro per l'Europa ormai era tardi; un sabato, passando davanti ad un'agenzia di viaggi ho visto che vi era un'offerta per 15 giorni in Marocco. Sono entrato ed allettato sia dall'offerta dei posti che dal punto di vista economico, ho prenotato il mio soggiorno in Marocco, viaggio aereo compreso.
Sono partito da Milano che pioveva e faceva già freddo e dopo qualche ora di Volo, atterraggio a Casablanca con una magnifica giornata di Sole e di caldo. All'arrivo vi è un pulmino dell'albergo che sta aspettando me; l'autista mi carica bagagli poi partiamo per l'albergo dislocato poco fuori Casablanca. Durante il tragitto l'autista mi racconta qualcosa del Marocco, mi dice che ci sono sia belle donne che bei ragazzi e che lui, se voglio, può procurarmi sia ragazze che ragazzi. Inoltre se voglio andare in qualche localino sicuro, lui è a disposizione. Lo ringrazio e gli dico che per i primi giorni ho solo voglia di riposarmi poi, se ne avrò voglia gli farò sapere.
Passano i giorni nel pieno del relax, con bagni in piscina, visione di bei corti, qualche bel maschio che con il costume aderente mostra le sue … qualità... e ad un certo punto mi viene voglia di andare oltre la masturbazione serale, così a pranzo, quando vedo l'autista dell'hotel gli chiedo se la sera mi può accompagnare in qualche localino di quelli che mi ha proposte lui mi dice che mi può aggregare a tre francesi che gli hanno chiesto di portarli in un locale gay; accetto e così la sera, dopo cena, vengo accompagnato con i tre francesi in questo locale gay; fissiamo l'ora in cui dovrà venirci a recuperare ed entriamo. Ci solo uomini di tutte le età sia turisti che locali. Ci sediamo ad un tavolo abbastanza vicino al piccolo palco dove era previsto anche uno spettacolino; appena seduti arriva un bel ragazzo con maglietta attillata e pantaloni aderentissimi che mettevano in evidenza il magnifico culo per chiederci le ordinazioni. La serata inizia con lo spettacolo “live” dove gli spogliarellisti, una volta completamente nudi, passano fra i tavoli a farsi accarezzare, toccare, succhiare. I tre francesi, uno alla volta si appartano con dei ragazzi del locare mentre io rimango al tavolo. Dopo pochi minuti che sono rimasto solo al tavolo, mi si avvicina un uomo sui 50 anni e mi chiede se può sedersi vicino a me. Accetto e lui mi dice che è spagnolo e che almeno tre/quattro volte l'anno viene in Marocco ed in questo locale che predilige e che frequenta in pratica tutte le sere che rimane lì. Inizia ad accarezzarmi la coscia ed arriva al mio pacco che mi strizza un po' ; io contraccambio. Dopo poco mi chiede se voglio appartarmi con lui in un separé per divertirci in libertà ed accetto. Ci dirigiamo dentro un separé ed appena dentro lui immediatamente mi, slaccia la cintura ed i pantaloni ed in un solo colpo me li abbassa; ho il cazzo in tiro e salta subito fuori. Me lo prende e mi masturba con maestria facendolo diventare ancora più duro; mi lascia un attimo e si spoglia completamente poi si inginocchia davanti a me, mi prende in bocca il cazzo ed inizia un pompino, quindi si blocca, mi fa girare, mi apre le chiappe ed inizia a leccarmi il culo... non capisco più niente. Sono quasi sul punto di venire con la sega che mi stavo facendo quando lui interrompe la leccata al mio buchetto, si alza in piedi, si porta davanti a me, mi preme sulle spalle per farmi abbassare e capisco che vuole che ricambi il piacere con la bocca, così mi metto in ginocchio e mi prendo il cazzo in bocca. Inizia a fargli un pompino, li cazzo sta reagendo bene, quando all'improvviso si affacciano due poliziotti in divisa ed uno scatta fotografie mentre sono all'opera; ora capisco il trambusto che avevo sentito e le luci dei flash che pensavo facessero parte dello spettacolo. Ci fanno rivestire poi chiedono i documenti a tutti, coppia per coppia come ci avevano trovato. Finito il controllo della polizia, è ora del rientro in albergo per cui il finale è rinviato ad altro giorno. Rientriamo in albergo e quando sono solo in camera mi soddisfo con una bella sega.
Non ho più avuto occasione (o forse voglia) di tornare nel locale e così arriva il giorno della partenza per il rientro. L'autista mi accompagna in aeroporto, mi porta le valigie al bancone del chech in quindi mi saluta e se ne va. Completate le pratiche per salire a bordo, la hostess mi dice che devo passare il controllo doganale con i miei bagagli al seguito che verranno poi imbarcati in seguito. Vado alla dogana, mostro i miei documenti, appoggio le borse sul bancone per il controllo, ma mentre un addetto sta controllando il mio bagaglio, arriva l'altro con un suo superiore con in mano i miei documenti e mi dice di seguirlo negli uffici. Entro in un ufficio poi mi fanno passare in un'altra stanza dove ni è solo un tavolino in metallo su cui vi è una scatola di guanti da medico, una sedia di metallo e all'interno 4 addetti, tre in divisa il quarto con un camice bianco. Come sono dentro, chiudono la porta alle mie spalle e l'uomo in camice mi dice di spogliarmi nudo. Eseguo rimanendo completamente nudo; vedo gli sguardi degli altri agenti che mi guardano con intenzioni che vanno ben oltre il controllo. L'uomo con il camice bianco si infila un guanto in lattice, infila due dita in un barattolo contenente presumo vaselina, mi viene vicino e mi dice di aprire un po' le gambe e piegarmi in avanti; mentre faccio quanto comandatomi l'uomo scambia battute in arabo con gli altri che ridacchiano. Mi sento aprire le chiappe, sento la frescura della crema sul buco e subito dopo mi sento penetrare con forza prima da un dito poi da due dita. L'uomo con il camice insiste facendo ruotare le dita dentro il mio buchetto e lo sento contrariato, spingendo fino in fondo, le dita. Alla fin sfila le dita e borbotta qualcosa in arabo; mi ha rimettere diritto e mi si avvicina uno dei tre uomini in divisa con delle fotografie in mano e mi chiede in francese dove ho nascosta “la roba”; io chiedo quale roba perché non ho niente da nascondere. Il tipo mi fa vedere le fotografie di quando stavo facendo il pompino allo spagnolo nel locale gay e mi dice che quello è un noto trafficante di droga per cui io devo essere per forza coinvolto. Rispondo che non ho mai fatto uso di droghe ne tantomeno ho mai trafficato in quella roba. L'uomo senza dirmi una parola mi piazza un pugno nello stomaco che mi fa piegare in avanti. Mi sento afferrare per le braccia e sono trascinato verso il tavolino dove vengo sbattuto a panica sotto e culo all'aria. I due uomini in divisa che mi hanno bloccato, ora mi tengono fermo per le braccia; mi giro per quel poco che riesco e vedo che l'agente che aveva le fotografie in mano ora una in mano un frustino da equitazione e mi dice “vedrai che ci racconterai tutto” e come finisce la frase sento un sibilo ed un bruciore terribile sulle chiappe. Urlo ma già mi è arrivata un'altra staffilata ed immediatamente una terza. Piango dal dolore e continuo a dire che non ho niente. Lui continua con un'altra decina di frustate sulle chiappe e visto che io con le lacrime agli occhi continuavo a dire che non avevo nulla, questo lascia il frustino, mi si para davanti, si slaccia i pantaloni e tira fuori il suo cazzo eccitato, e mi dice “adesso proviamo con questo. Si sposta dietro di me, mi appoggia la cappella al buchetto ancora lubrificato dalla crema servita per il controllo con le dita. Appena appoggiata la cappella dà un colpo secco e mi entra tutto nel culo. Quando è in fondo i ripete la domanda e la mia risposta è sempre la solita. Lui inizia una cavalcata violenta entrando sempre più in fondo; sento le sue palle contro le mie quando fa gli affondi. Dopo qualche minuto lo sento grugnire, sento il suo cazzo diventare ancora più grosso ed immediatamente dopo mi sento invaso dalla sua sborra calda. Dà altro quattro o cinque colpi per liberarsi completamente, poi si sfila, mi viene davanti e mi fa la solita domanda alla quale do la solita risposta. Lui prende il posto di uno dei due che mi stanno tenendo e quello si alza, tira fuori il suo cazzo, me lo fa vedere e si sposta dietro di me. Anche lui mi incula con forza, sborrandomi anch'egli nel culo. Ho il buco del culo in fiamme, mi sento l'intestino pieno di sborra e la domanda è sempre la stessa e la conseguente mia risposta, così è la volta dell'altro che mi teneva e per finire l'uomo con il camice che si tira fuori un cazzo che sarà stato di almeno 25 cm e molto grosso di diametro. Mi metto a piangere dicendo “basta, non ho niente, come ve lo devo dire...” ma l'uomo con il camice prende della crema, se la spalma sul suo grosso cazzo, quindi mi viene dietro, mi appoggia la cappella ed inizia a spingere. Nonostante abbia già ricevuto tre inculate in pochi minuti il mio buchetto fa fatica ad aprirsi per accogliere quelle dimensioni. Lui mi afferra saldamente per i fianchi, dice qualcosa in arabo agli altri tre, mi sento bloccare le due braccia ed una pressione sulle spalle ed immediatamente un colpo che mi apre facendomi urlare per il dolore pazzesco. Non si ferma nemmeno un attimo e spinge fino in fondo; per fortuna è molto eccitato e così nel giro di qualche minuto mi sento riempire di sborra calda. Anche lui si toglie; i quattro parlano in arabo fra di loro ppi vedo quello con il camice sparire oltre una porta che scopro essere un bagno. Ritorna fuori con un trespolo suo quale è fissato una sacca da clistere con tanto di tubo e cannula. Posiziona il trespolo vicino a me e se ne torna in bagno; intanto capo, il primo che mi ha inculato mi fa la solita domanda ed io do la solita risposta. Mi dice che con il trattamento che mi faranno sicuramente se nascondo qualcosa salterà fuori. Ritorna l'uomo con il camice bianco con un bricco da due litri pieno e versa tutto il contenuto nella sacca.
Prende la cannula, gli mette un po' di crema, poi si sposta dietro di me, mi infila la cannula nel culo, quindi apre il rubinetto e sento il liquido tiepido invadermi l'intestino pieno di sborra. Sento tendere la pancia e chiedo che spettano, la la condizione per la quale smetterebbero è se rispondessi alla loro domanda; non avendo la risposta che si aspettano, mi fanno entrare tutti i due litri di liquido. Non resisto più, ho dolori e non riesco più a trattenermi. Domo una decina di secondi l'uomo con il camite mi toglie la cannula ed un secondo dopo parte il mio primo schizzo dal culo che attraversa tutta la stanza arrivando quasi al muro che ho dietro; ridono tutti vendendo il mio primo schizzo. Seguono non so quanti altri schizzi che portano con se tutto il contenuto del mio intestino. Quando il mio culo finisce di schizzare e gocciola solo, rimango bloccato da due agenti mentre il capo e l'uomo con il camice vanno a vedere il contenuto sparato fuori dal mio culo. Io sono sfinito. Il capo, l'uomo con le fotografie mi dice che posso andare a lavarmi nel bagno e poi posso rivestirmi ed andare via. Mi lavo nella doccia con gli uomini che mi guardano; mentre mi sto lavando uno dei due che mi tenevano ferme le braccia, mi viene vicino, si tira fuori il cazzo ed inizia a segarsi poi quando è bello carico mi dice di abbassarmi e di prenderlo in bocca; tento un mezzo rifiuto ma sento che il capo dall'altra parte mi dice di fare quello che mi viene richiesto altrimenti non mi faranno partire ma mi porteranno in carcere in una cella con almeno otto detenuti. Mi abbasso, prendo in bocca il cazzo del tipo che mi affetta la nuca e mi imprima il movimento che desidera. Dopo tre o quattro minuti mi sento riempire la bocca di sborra. Mi tolgo, mi rialzo, mi rimetto sotto la doccia e senza farmi notare sputo fuori tutto quello che avevo in bocca.
Esco dalla doccia, mi asciugo con un asciugamani che faceva schifo solo a vederlo, quindi torno nel locale per rivestirmi. Una volta rivestito mi fanno uscire dalla stanza. Nell'ufficio mi vengono riconsegnati i documenti ed il mio bagaglio. Vado di corsa per fare imbarcare i bagaglio; arrivo appena in tempo.
Quando mi imbarcano sull'aereo, chiudono le porte e sento l'aereo staccarsi da terra, mi rilasso ed inizia a sentire le chiappe bruciare, il buco del culo è dolorante ed indolenzito.
Ho capito perché quando siamo arrivati ci avevano informati che dovevamo fare il chech in per il rientro almeno tre ore prima del volo....
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