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Le Mie Donne: Sandra - 2


di Giangi57
18.08.2022    |    498    |    0 6.0
"E quando ebbe raggiunto il glande, la lingua si soffermò a picchiettare il punto più sensibile provocando in me una contrazione di piacere..."

Le Mie Donne: Sandra - 2


Si rilassò sospirando eccitata dal turgore che percorreva le sue carni, fremette sentendolo sul clitoride, sculettò languidamente quando lo soffermai sull'ingresso del suo grembo, poi sospirò:
- Aspetta amore... non muoverti! Disse all'improvviso.
Spinse lentamente indietro il bacino con gridolini eccitati fino a far scomparire la cappella nel calore della sua vagina, oscillò in avanti, arretrò ancora...
- Ahhh... deve essere bello prenderlo tutto! Disse ondulando languidamente.
Bastava un mio colpo di reni per immergerlo completamente, ne fui tentato ma la fiducia che dimostrava la giovane mi fece desistere. Guardavo allucinato la verga che i suoi movimenti facevano oscillare, le spesse labbra fra le quali era immersa la punta del mio pene deformarsi. Durò alcuni secondi poi con un movimenti delle reni si sottrasse:
- Oh dai... mettilo nel culetto adesso!
Mai richiesta mi fu fatta con tanto slancio, salii in piedi sul divano allargando le gambe ai lati del suo bacino e flettendo le ginocchia guidai il glande sull'eccitante pertugio. Spinsi subito adagio, Rossana portò le mani alle natiche allargandole poi sentendo il membro scivolare lentamente ma inesorabilmente lo accolse con un lamento che durò finché con uno scatto della testa emise un lungo sospiro.
- Ahhh... si... è tutto dentro! Mhh é bello... bello...
Rimase con la testa voltata appoggiata allo schienale guardandomi troneggiare sopra di lei con le ginocchia flesse mentre muovendo lentamente le reni spingevo il membro nei tondi emisferi fino ad urtare con l'interno delle cosce il piccolo deretano. Fin dall'inizio i gridolini che Rossana emise al mio scorrere furono di piacere.
- Ah... ah... ah... ah... si... si... si...
Non capisco ancora come possano molte donne provare piacere nel coito anale, la servetta era una di queste! Lo capivo da come sporgeva il culetto al membro che scompariva oscenamente nelle sue natiche per farlo entrare tutto e quando usciva trascinava lievemente l'ano facendone sporgere l'anello bruno che accarezzava la verga per tutta la sua lunghezza.
- Oh Rossana sapessi come mi piace il tuo sedere! E’ come una bocca calda... ahhh... Mi piace come lo muovi... mhhh...
Forse era per la posizione con la quale si era offerta, forse per lo stringere inconscio dell'ano quando mi ritiravo, il suo rilassarsi quando lo spingevo nel calore delle sue interiora, ma il piacere che mi procurava saliva ad ogni mio affondo.
- Ahhh... dammelo... lo voglio tutto! Ah si... spingilo ancora... ah... ah... non sapevo che fosse così... Mhhh me lo fai sentire così bene...
La servetta non staccava gli occhi dai miei ma il suo sguardo non era di sfida, seguiva nei miei occhi l'evolversi del mio piacere che doveva eguagliare il suo perché l'espressione del viso era quello delle donne che avevo fin'ora amato.
Ero stupito dal godimento che saliva rapidamente e che mi faceva ansimare. Oh era veramente bello immergermi nel sedere della servetta!
Dopo non molto l'ano completamente rilassato mi permise di scorrere facilmente consentendomi di assaporare in tutte le sue sfumature il piacere che prendevo. Le natiche sollevate accarezzavano piacevolmente il membro prima di inghiottirlo, anche quando usciva ne veniva accarezzato, l'unica cosa oscena che vedevo era il mio membro perché il culetto che lo riceveva era bello da impazzire!
- Oh si... ancora... ah cosi... si cosi... ah... ah...
Eccitato delle esclamazioni della bella lo spingevo fino in fondo estasiato dalle sue grida di piacere e dalla morbidezza dell'anello che sposava la forma del membro nel suo immergersi, il calore che trovavo dentro mi faceva rantolare.
- Ah... Rossana! Sto godendo... E bello essere nel tuo culetto... sapere che ti piace!
- Oh si... mi piace... ah il tuo cazzo mi apre... mhhh... quando entra... oh é così lungo che... aspetto che tu lo spinga ancora... ah... e ancora, ancora... mhh... non fermarti... fai forte... ah... di più... di più!
Ora era velocemente che andavo nei glutei della bella, estasiato dalle sue grida, dalla schiena abbassata, dalla curva che facevano le reni con il bacino, dalle onde che provocava nei tondi emisferi lo sbattere delle mie cosce, dal corpicino sussultante. Capii che non potevo resistere a tanto piacere, fu con rammarico che esclamai:
- Amore... oh... manca poco... ah godi amore... godi...
La ragazza mi gettò un'occhiata di infinita tenerezza, il viso congestionato diceva il piacere che stava provando, tentò di sorridere ma il godimento trasformò il suo sorriso in una smorfia.
- Ahhh... si... godrò...insieme a te... voglio ricevere il tuo seme... Ah si, non trattenerti mhhh... godi nel mio culo... schizzaci ancora dentro! Ah dai... daiii! ! !
Presi a penetrarla adagio tentando di procrastinare il mio orgasmo, la testa della ragazza era scivolata dallo schienale sollevando maggiormente il sedere, invocando l'orgasmo con lamenti strazianti, assaporai ancora il lungo scivolare del pene, la giovinetta aveva ripreso ad ondulare fremendo ad ogni mio entrare poi...
Proprio mentre stavo per venire, attraverso la finestra vidi Sandra in accappatoio di spugna fare cenni di saluto verso l’estremità del viale, udii lo scricchiolio della macchina che si allontanava, poi la diva guardare incerta nella nostra direzione senza vederci per la diversa luminosità degli ambienti. Sapevo che presto ci avrebbe raggiunti!
Anche se aveva voluto lasciarci soli perché potessimo prenderci delle libertà, non volevo che sorprendesse la sua cameriera in quella postura.
- Dai Amore dai... oh sfondami amore... fammi sentire come godi... oh dai... manca poco amore ah... si... siii... sto per... venire!
Sandra si stava avviando verso di noi, non doveva trovarci così! Mi piantai ancora una, due volte nel bel culetto poi l'orgasmo mi travolse, lo affondai interamente e... cominciai ad eiaculare.
- Ahhh... ti sento... oh si... Mhhh... sono caldi i tuoi schizzi... oh fa godere anche me... si inculami... inculami amore! Ahhh... anch'io... anch'io... ah si... continua a muoverti... ahhh... adesso... adessooo! ! !
Malgrado le strette che imprimeva inconsciamente allo sfintere riuscii a muovermi come chiedeva, poi un'ultima stretta. Mi immobilizzai felice di averla nuovamente soddisfatta. Appena in tempo, udimmo bussare alla porta, poi la sua voce:
- Posso ragazzi? Attenti, sto entrando!
Quando apparve alla nostra vista, ci trovò abbracciati. Sorrise vedendoci nudi poi guardando il mio pene ancora duro chiese:
- Ho interrotto qualcosa? La servetta era avvampata ma riuscì a dire.
- No... abbiamo appena finito!
La diva guardando eloquentemente il pene che si stava ammosciando rise.
- Lo vedo... poi: Su, venite in piscina vi ci vuole un bagno!
Mentre ci avviavamo Sandra si sbarazzò dell'accappatoio poi giunti sul bordo prese le nostre mani.
- Uno due tre, a mollo! Gridò gioiosamente.
Saltammo in acqua sollevando alti spruzzi, ridendo ci schizzammo, le ragazze fingendosi spaventate saltellavano felici poi Sandra si appressò... La baciai accarezzando la sua schiena, il suo culetto, poi la diva spinse la cameriera contro di me, anche lei baciai. Quando ci staccammo negli occhi di Sandra vi era una luce che avevo già visto.


Senza parlare salimmo la scaletta, la diva ricuperò l'accappatoio e con questo si asciugò, poi porse a ciascuno di noi un asciugamano di spugna. E' singolare come la nudità appiattisca le differenze sociali: non sembravano più serva e padroncina, erano due ragazze qualsiasi, belle entrambe, la bionda alta, slanciata con le gambe lunghe, affusolate, si capiva che era avvezza a fare sport, fianchi stretti e muscoli del ventre guizzanti mentre la brunetta...
Sembrava una bambola tanto era minuta. i seni provocanti, la curva voluttuosa delle anche, il boschetto che decorava il suo pube e il languore dei suoi movimenti ispiravano sentimenti lubrici, e non soltanto in me! Sandra si lasciò cadere su una sdraio e invitò la cameriera ad avvicinarsi, prese le sue mani, l'attirò...
La brunetta dovette aprire le gambe per far posto alle ginocchia della padroncina. Rossa in viso mi gettò un'occhiata quasi disperata.
- Non preoccuparti per Leo , da quello che ho potuto vedere ormai deve conoscerti e... conosce anche me e come se mi conosce! Quindi... Su, sali! Poi rivolta a me:
- E' deliziosa vero? Non la si direbbe così puttana... E' come me solo che non era mai stata con un uomo mentre io...
La ragazza era salita con le ginocchia divaricate ai lati del bacino della sua padrona, mentre parlava, questa lasciava vagare le mani sulla schiena bruna... Ero rimasto in piedi davanti alla sdraio; la vista delle belle cosce della cameriera, del culetto aperto dentro il quale avevo trovato piacere... Peletti finissimi ombreggiavano l'ano leggermente arrossato e appena sotto, il seducente cespuglio dove i peli radi all'inizio delle grandi labbra si infittivano lasciando vedere il rosa della vulva socchiusa della quale avevo provato la dolcezza.
L'erezione avvenne lentamente mentre le mani di Sandra passavano sui bei semiglobi saggiandone la fermezza, separandoli per passare le dita carezzevoli nel solco, poi giù, attirate dalla morbidezza del giovane sesso.
Tutto preso dalla vista di tanta bellezza non mi ero accorto che le due avevano cominciato a baciarsi. Solo quando vidi la testa bruna muoversi lenta, mi spostai abbastanza da vedere i loro visi, non si baciavano ma entrambe ad occhi chiusi sporgendo la lingua la offrivano alla lingua dell'altra perché la lambisse.
Ero affascinato da tanta sensualità. Sandra muovendo adagio il busto cercava il contatto dei capezzoli della cameriera contro i suoi poi anche la bruna prese a oscillare passando le mammelle in lente carezze sui seni della padroncina senza smettere il gioco delle lingue.
La mia ombra che intercettava il sole fece aprire gli occhi alla diva, volgendo il capo sorrise vedendomi col membro teso. Anche Rossana volse il capo e anche lei lo vide. Piena di vergogna nascose il viso sul collo dell'altra provocando la sua risata:
- Ti eccita vedere due ragazze baciarsi? Allora aspettati di vedere ben altro! Sapessi quanto é brava Rossana in certe cose!
- No... signorina no... la prego! Supplicò la cameriera.
- Invece sì... Facciamo vedere a Leo quello che sai fare così bene! Sono sicuro che non lo ha mai visto.
Credevo di conoscere tutto quello che due donne possono fare per darsi piacere, mi tornarono in mente i corpi abbracciati di Giada e Lucette e quelli di Nora e Ilaria nelle loro disinibite carezze ma quello che mi fecero vedere le due ragazze lo superava.
La servetta cercò ancora di sottrarsi ma debolmente tanto era la voglia che dimorava nel corpicino bruno. Scese aspettando che la padrona si mettesse nella posizione che entrambe conoscevano, Sandra sollevando le ginocchia portò i piedi contro il sedere premendo con essi il bordo della sdraio e aprì larghe le cosce mostrando la fica bella nella sua nudità, socchiusa e umida e le natiche che pur schiacciate sulla tela nulla nascondevano dell'adorabile bottoncino fra i bei glutei.
Rossana mi gettò un'occhiata piena di vergogna poi salì anch'essa respingendo le cosce della padroncina, piegando in due il bel corpo poi fece come per sedersi, le sue cosce premettero l'alto delle cosce piegate e muovendo il bacino cercò il contatto del sesso sottostante contro il suo sesso e trovatolo si raddrizzò. Sandra mi guardò:
- Mhhh... brava! Sapevi che le donne possono baciarsi con le loro passere? Non tutte si capisce, ma Rossana ci riesce e... a noi piace tantissimo!
La diva sembrava orgogliosa che potessi vedere il loro sconvolgente numero, le sue mani salirono ai seni della brunetta palpandoli, muovendoli, guardandoli con cupidigia mista ad invidia per le mammelle dure che le sue mani non riuscivano a contenere poi le sue dita si chiusero sui capezzoli.
- Aiahhh... Fece la giovinetta. Non si sottrasse alla tortura dolorosa e allo stesso tempo piacevole ma cominciò a muovere lentamente il bacino lasciando indovinare il lento strofinio delle loro vulve. Sandra chiuse gli occhi e li riaprì guardandomi:
- Ohhh... E' già bagnata sai? Anch'io lo sono... Ohhh... é come essere baciata da una bocca ma... mhhh... é ancora più bello perché il suo grilletto é molto più duro di una lingua e... ah... quando me lo passa nella fica e... sul mio grilletto oh mi fa impazzire!
Si, Rossana era proprio come la cameriera della pellicola hard adesso che con lenti movimenti delle reni percorreva col clitoride e con la fichetta la vulva della diva. A tratti la scopriva premendo nel suo muoversi una contro l'altra le chiappette brune celando per un istante alla mia vista il conturbante suo buchino.
- Così... così... Mhhh... pensa quando si lega un cazzo di gomma! Si, mi scopa anche ma... da oggi che grazie a te non é più vergine... potrò scoparla anch’io!
La servetta sembrò scuotersi dal suo torpore e chinatasi sulla compagna le diede in bocca la punta di un seno, sospirò deliziata sentendosi suggere, ora che il suo deretano era sollevato vidi le vulve vicinissime, entrambe belle e luccicanti di umori, le labbrette emergenti aperte fra i peli bagnati della bruna sfioravano quelle della fica nuda quando questa si sollevava per cercarne il contatto. Rossana sospirò offrendo l'altro suo seno poi disse esitando:
- Signora... lo sono ancora...
- Cosa sei? Chiese l'altra allontanando un attimo la bocca dalla punta ma riprendendo subito dopo a titillare con la lingua il capezzolo.
- Sono ancora vergine! Questa volta la diva sollevò del tutto il busto della compagna per guardarla in viso.
- Non te lo ha dato il suo cazzo? Chiese sorpresa.
- Due volte!
- Troietta! Lo hai preso in bocca?
- Non ne abbiamo avuto il tempo...
- Allora dove? Chiese, ma aveva capito perché le sue mani si spostarono sul piccolo culo e senza esitare vi immerse il dito muovendolo in modo inequivocabile.
- Si. Confermò la giovane.
A quelle parole Sandra scostò bruscamente la cameriera facendola alzare, anche la diva si alzò guardandomi seria, spostò lo sguardo sulla brunetta e vedendola piena di confusione scoppiò a ridere, poi prese le manine nelle sue.
- Sciocchina, hai fatto tutto a rovescio! In genere si comincia con accettarlo in bocca, poi ci si fa scopare e solo alla fine se si é rimaste soddisfatte si lascia che ce lo metta nel sedere. Si fece nuovamente seria.
- Almeno ci ha provato? Chiese.
- Ho provato io...
- E?
- Si, ho cominciato a farlo entrare ma... appena un poco!
- Hai rinunciato perché ti faceva male?
- Non mi faceva male!
-Allora potevi prenderlo tutto! Sei una falsa vergine, molte donne sono aperte anche se non sono mai state con un uomo! Ti sei persa un'occasione ma puoi rifarti.
Rivolse a me il suo sguardo poi con un'eloquente cenno mi indicò la sdraio, mi sedetti appoggiando il capo allo schienale abbassato, Sandra spinse dolcemente la fanciulla.
- Fate con comodo, non vi guardo! Si voltò, corse verso il bordo della piscina e si tuffò.
La ragazza guardò gli spruzzi provocati dalla sua padroncina levarsi alti poi si girò verso di me. Accettò le mani che porgevo e salì con le ginocchia ai miei lati poi chinatasi fino a sfiorarmi il petto con i seni mi guardò intensamente.
- Pensi veramente che sono una troietta? Chiese scrutandomi ansiosamente.
- Non lo sei. Penso che sei una ragazza deliziosa! Sorrise sollevata poi:
- Anche se dico che mi piace il tuo cazzo?
La sua manina accompagnando le parole già lo stava percorrendo lieve. Le mie mani scesero lungo la sua schiena fino al sederino, scivolarono sulle natiche dure, le dita ne seguirono il solco, poi più giù fino al sesso umido.
- A tutte le ragazze piace anche se molte non osano dirlo. A me piaci tutta, il tuo faccino, i tuoi seni, il tuo vitino, le tue cosce, il tuo culetto, la tua passerina... Oh cara, falla sentire anche a me!
Dissi le ultime parole premendo leggermente sull'alto delle sue cosce. La ragazza sorrise ancora guardando la mia bocca poi vi poggiò la sua... Mi baciò premendo il petto sopra il mio, lo mosse facendomi sentire il turgore dei capezzoli mentre le bocche aperte si scambiarono dolci carezze poi staccandosi lambì le mie labbra con piccoli colpi finché la mia lingua uscì ad accarezzare la sua.
La ragazza sospirando sollevò prima uno poi l'altro piede, li poggiò ai lati delle mie anche e lentamente fece scendere il bacino. Ora mi guardava Rossana aspettando la mia reazione alla cosa morbida, calda e umida che aveva posato sulla mia verga.
- Cara... sei stupenda!
- Anche tu!
Mosse lievemente le anche finché sentì bene l'asta di carne sotto la sua fica poi sporgendo il ventre e inarcando all'indietro il busto si immobilizzò. Cielo com'era bella Rossana negli attimi che mi permise di sentire per tutta la lunghezza la vulva aperta sposare la forma del mio pene.
Come aveva fatto prima Sandra anch'io portai le mani ai suoi seni saggiando la consistenza delle mammelle, muovendo i pollici sulle punte, facendo flettere i capezzoli, felice di vedere gli occhi della bella chiudersi e di udire il lamento uscire dalle labbra socchiuse.
Riaprendo gli occhi vide il mio tentativo di sollevare il capo per raggiungere i bei promontori, si chinò e me li diede assumendo inconsciamente l'espressione che hanno le madri quando offrono il seno nell'allattare. Come un bambino presi a suggere il capezzolo lungo, duro, mentre Rossana non mi guardava più con aria materna! Con espressione alterata sottrasse il capezzolo per strofinarlo fra le mie labbra, sul mio naso. Poi mi porse l'altro suo seno e quando a bocca aperta mossi la lingua flagellando il caro bottoncino, sospirò:
- Mhhh... mi piace, mi piace tanto sai?
Fu allora che cominciò a muovere le reni. Anche per me fu sconvolgente! Quello che andava avanti e indietro sul mio membro era la sua vulva, gli umori che la bagnavano rendevano il suo scivolare dolce come le labbra socchiuse di una bocca, solo che quello che strusciava sul gonfiore del condotto non era una lingua ma il clitoride teso della ragazza!
Entrambi sospiravamo tanto era piacevole quel contatto, il corpo di Rossana venne percorso come da una lunga onda che le faceva sollevare il busto e incavare le reni mentre scivolava in avanti e la sua fica...
Oh doveva sapere l'effetto che mi faceva il sentire quella crestolina dura premere sopra il punto più sensibile dell'intero mio pene perché era lì che si soffermava e sospirando anch'essa imprimeva al bacino degli scatti brevi, quasi delle vibrazioni che deliziavano entrambi.
Mi lasciai cullare dalle sensazioni dolcissime che mi offriva la cara ragazza, aveva abbracciato il mio capo e si muoveva, si muoveva... Il viso nella valle deliziosa delle mammelle calde e dure ne era accarezzato dall'oscillare del corpicino, a tratti sollevava il busto guardando con quanta bramosia la mia bocca, la mia lingua inseguiva i bottoncini tesi, era allora che imprimeva al bacino le vibrazioni che facevano delirare entrambi:
- Come muovi bene la fichetta amore... Mhhh... la sento così bene... Ahhh... il tuo grilletto... oh come vorrei baciarlo!
- Il tuo cazzo... mi piace... mi piace! Mhhh... me lo lascerai baciare vero? So come si fa un pompino... ahhh vorrei fartelo... mhhh... te lo succhierei fino a farti godere... Oh voglio il tuo cazzo... lo voglio, lo voglio!
Le mie mani spinsero in avanti il suo culetto, la ragazza emise un gridolino sentendo il glande sull'apertura della sua vagina, protesi le reni ma lei si schiacciò tutta su di me dicendo:
- No amore... voglio farlo io!
Scivolò all'indietro premendo la vulva contro la verga, un calore umido come il calore di una bocca avvolse parte del glande. L'emozione la faceva respirare affannosamente, con il viso fra i suoi seni, la incoraggiai:
- Così amore, dai... continua!
Spinse ancora ma il sentirsi allargare la passera rendeva la vergine timorosa, si sollevò senza perdere il contatto col pene che ora aveva assunto la posizione verticale il glande immerso nella macchia scura dei suoi peli. Portai le mani alle sue anche ma anche così l'equilibrio della ragazza era instabile; sollevò un ginocchio portando in avanti il piede, vacillò, la sostenni ricevendo il suo sguardo di gratitudine, le sue mani lasciarono i braccioli e si afferrarono al pene poi:
- Ah... ah... ah... ah... Esclamò imprimendo al suo corpo dei piccoli movimenti su e giù, su e giù.
Oh era bella Rossana nei suoi tentativi di infilarsi sul membro. Erano belli i seni che tremolavano ad ogni suo sobbalzo. Sentii subito che la ragazza era stretta ma questo non la fece desistere. Centimetro dopo centimetro la mia verga stava scomparendo non incontrando altro ostacolo che l'allargarsi della sua vagina, ma questa era talmente scivolosa che la bella non provava dolore ma un'eccitazione che rendeva il suo visino ancora più bello.
Volevo dirle che ormai l'imene era superato, non dissi nulla ma sollevai le ginocchia e puntai i piedi per dare un appoggio alla sua schiena. Le sue mani ritornarono ad aggrapparsi ai braccioli per chinarsi senza smettere il suo movimento. I lunghi capelli calarono solleticandomi il petto mentre guardava la verga ormai per metà scomparsa nel suo grembo sollevò il capo e disse con voce esaltata:
- Oh amore... sto prendendo il tuo cazzo!
Continuò il suo su e giù rapidamente. Ora era ansiosa di completare la sua penetrazione poi sentii sui testicoli il calore delle sue chiappette... Con un grido di trionfo si lasciò andare.
- Ahhh... é tutto dentro! Posso scopare, posso scopare!
Ero interamente dentro di lei, nel caldo del suo ventre, il glande aveva respinto l'inizio dell'utero senza provocare nella ragazza altro che una forte eccitazione.
- Mhhh... oh é bello averti nella pancia, sentirti duro dentro di me!
Le sue parole di esultanza avevano attirato l'attenzione della diva. Rossana non vide la sua testa affiorare dal bordo della piscina e neanche il sorriso che mi rivolse. La ragazza aveva riportato il piede contro il mio fianco lasciandosi andare all'indietro contro le mie cosce poi facendo forza sulle gambe si sollevò lasciando uscire quasi interamente il membro poi lentamente si abbassò ad occhi chiusi assaporando per la prima volta la carezza di un pene nella sua vagina.
- Ohhh... é bello... é bello...
Continuò più rapidamente regalandomi la visione del corpicino levigato che nel sole si impalava fremendo sul cazzo che aveva voluto, emettendo dei gridolini di gioiosa eccitazione per la cosa dura che si apriva la strada nel suo grembo.
- Rossana... sapessi quanto sei meravigliosa!
Lo era veramente nella totale mancanza di pudore che solo le puttane e le giovanissime hanno. Gioiosa per l'esperienza per lei nuova, esibiva il corpo p ce di adolescente quale era, solo le aureole larghe, sporgenti dai seni opulenti ma non grossi e i capezzoli tesi dicevano la passionalità della ragazza.
Seduta sul membro piantato nella pancia, con malcelato orgoglio seguiva il mio sguardo scendere lungo la sua nudità fino alle ginocchia aperte e quando lo vide scrutare il cespuglio nero, si sollevò facendo forza sulle gambe. Vidi la verga apparire bagnata di umori e la sua fica...
Ora la vedevo bene la fica fra i peli bagnati aperta sul mio membro, con le labbrette scure che l'avvolgevano in parte, il clitoride rosa bagnato anch'esso, la sua delicata sporgenza, le grandi labbra ricoperte di peli radi, finissimi che la presenza del membro aveva respinto facendone risaltare il gonfiore.
- Cara... non avevo mai visto niente di così bello!
Le mie parole illuminarono di gioia gli occhi della fanciulla, si era fermata prima che l'asta di carne uscisse interamente; calò lentamente il bacino scivolando sul membro che aveva voluto.
- Ohhh... Fece con voce piena di meraviglia. Si sollevò subito, si abbassò, si sollevò assaporando la carezza del pene che saliva e scendeva nel suo ventre.
- Ah... ah... ah... Lo sto prendendo... sto prendendo il tuo cazzo!
Ero stupito dall'esaltazione che leggevo sul suo viso. Anche se provavo piacere niente era per me più appagante di vedere l'entusiasmo con la quale anche se al suo primo coito, la ragazza si introduceva il pene accelerando pian piano i movimenti come se fosse perennemente ansiosa di riceverlo.
- Ahhh Rossana... sei bella... sei bella...
Saltellava ritmicamente emettendo delle grida che sembrava incapace di contenere, col capo rovesciato gridava al sole il suo piacere, le mammelle oscillavano senza perdere la loro compattezza, guardavo allucinato la fichetta andare su e giù, le piccole labbra scomparire inghiottite insieme al pene nel grembo della bella, ricomparire scure e turgide quando si sollevava facendo guizzare nello sforzo i muscoli del ventre.
- Ahhh amore... amore... é bello... é bello... Mhhh non pensavo fosse cosi
Mi guardava stupita di provare tanto piacere, il suo respiro era diventato affannoso. Cielo com'era bella quella ragazza nella sua voglia! La foga che aveva di prendere il membro aveva imporporato il suo viso, le mie mani lasciarono i suoi fianchi e prendendola alle spalle l'attirai.
Si abbatté sopra di me ansimando contro il mio viso, i seni contro il mio petto premevano maggiormente ad ogni suo respiro. Cercai le sue labbra, aprì larga la bocca alla mia lingua succhiandola avidamente come affamata, accarezzandola languidamente con la sua mentre strisciava sopra di me cercando ancora di scivolare sul membro che sentiva dentro di lei.
- Mhhh... mhhh... mhhh... Faceva contro la mia bocca.
- Calmati amore... tremi tutta!
Le mie mani accarezzando la sua schiena percepivano i fremiti che la percorrevano e quando scesero sentii gli scatti che la ragazza imprimeva al culetto nel muoversi sul pene. Mi chiesi quanto desiderio albergasse in quella giovane, le mani mantennero ferme le sue natiche, Rossana sembrò rilassarsi, sollevo leggermente il viso lambendo delicatamente le mie labbra con la lingua calda.
- Non ce la faccio più... E' bello averti nel pancino!
Accarezzai la sua lingua con la mia poi sentendo che l'attiravo nella mia bocca schiacciò le labbra e me la diede da succhiare. Mosse il busto contro il mio petto lamentandosi per i capezzoli dolenti, si sollevò oscillando, porgendoli alla mia bocca continuando a lamentarsi anche se era delicatamente che li lambivo.
- Ohhh... amore... amore... Diceva.
Con il pene nel calore del suo grembo, le mani sulle sue anche la sollevai leggermente e muovendo le reni, lo ritirai adagio e adagio lo immersi, sentii la ragazza immobilizzarsi:
- Si... così... così... ohhh si... dammelo tu amore!
Muoveva solo il busto per porgere e turno i seni alla mia bocca tenendo fermo il bacino mentre con ampi colpi delle reni scorrevo nel sesso voglioso, nella vagina rilassata della dolce creatura. I capezzoli sensibilissimi erano duri e quando li succhiavo lei schiacciando la mammella mi costringeva ad aprire larga la bocca.
- Ahh si... succhiami... oh lo senti come sono tua? Mhh...
Il mio piacere saliva più lentamente permettendomi di apprezzare pienamente la giovinetta godere sotto i colpi di reni che ora cacciavano velocemente il cazzo nel calore del suo ventre, Rossana non poteva fare a meno di muovere il culetto aperto nelle mie mani come ad aiutarmi a entrare in lei fino in fondo e quando il mio dito fu sopra il suo buchino si sollevò sulle braccia e guardandomi intensamente quasi urlò:
- Siiii! ! ! Accogliendo con ondeggiamenti voluttuosi il dito che affondava.
Ora delirava subendo la doppia penetrazione oscena per molti ma non per me che vedevo il suo bel corpo contorcersi dal piacere, i seni ondeggiare sfiorando il mio viso graffiandolo quasi con i capezzoli irti.
- Ahhh... si... dammelo! Ah piu forte... mhhh... mi fai godere... mi fai godere! Ohhh... é bello scopare... mhhh sentire il cazzo duro... grosso... lungo che mi riempie la micia... la pancia! Ohhh amore... ancora... ancora... ah sono tua... tua...
Le parole che non controllava dicevano il piacere della ragazza, la sua fica completamente aperta e straordinariamente scivolosa, il piccolo culo anch'esso aperto nelle mie mani, al dito che le penetrava l'ano l'avevano portata talmente vicino all'orgasmo che non potevo procrastinare l'evento che reclamava a gran voce:
- Ahhh... dai... dai... fammi godere... oh si... spingilo ancora... oh fammelo sentire... ahhh... sto per... venire! Dammelo in fondo... cosi... mhhh... cosi... adesso... adesso... ahhh... ahhh... ah... ah... ahaaaa! ! !
Rimase come sospesa, il viso contratto, l'espressione di dolce stupore poi si rilassò, sentii la sua vagina serrarsi più volte attorno al pene mentre col mio lento scorrere completavo il suo godimento. Mi offrì la bocca in un bacio dolcissimo che ricambiai poi sollevando il viso mi guardò preoccupata.
- Non sei venuto dentro vero? Volevo dirti di fare attenzione...
- No, non sono venuto! La ragazza emise un sospiro di sollievo.
- Grazie amore... Vedendo avvicinare la diva ritirai il dito dal tenero culetto.
- E' Leo che dovrebbe ringraziarti! Disse Sandra ridendo.
- Ohhh... La cameriera era piena di imbarazzo per essere stata sorpresa.
- E' stato bello almeno? Chiese aiutando la giovane a sollevarsi.
La ragazza si sfilò dal membro e scese poi vedendo la padroncina che sorrideva mentre si passava l'asciugamano sul corpo rispose arrossendo deliziosamente:
- Oh si... tanto! Ma lui non ha... La diva la interruppe:
- Lo vedo! Stava guardando il pene ancora rigido. Si volse alla cameriera.
- Su, va a rinfrescarti e... porta qualcosa da bere!

Guardò la giovane allontanarsi con passi languidi, lasciò cadere l'asciugamano.
- L'hai accontentata? Chiese riportando su di me il suo sguardo.
- Credo di si... Risposi mettendomi seduto.
- Anche se non avessi visto gridava così forte che era impossibile non udirla! L'hai accontentata eccome... e dire che ti ho fatto venire per accontentare me!
Disse le ultime parole accarezzandomi il membro, guardò le palme delle sue mani nuovamente bagnate, me le mostrò.
- Guarda come ha sbrodolato la troietta! Disse.
Riprese in mano il membro, le mosse come se trovasse piacere nel maneggiarlo pregno degli umori della sua cameriera. Sorrise:
- Adesso vorresti accontentare anche me?
I suoi occhi ridevano mentre formulava la sua richiesta, vedendomi allungare la mano si avvicinò urtando le gambe contro le mie ginocchia poi quando la feci scivolare fra le sue cosce fino alla patatina nuda del suo sesso le divaricò avanzando ancora. Chinò il capo al mio viso premuto fra i suoi seni, chiuse gli occhi sentendo le mie dita scivolare nella valle della sua vulva, li riaprì appena chiesi:
- Sei bagnata... ti sei accarezzata?
L'altra mia mano stava apprezzando la curva che le reni facevano col piccolo culo, ne accarezzai le natiche separandole, le dita nel solco caldo.
- Eravate talmente eccitanti che volevo farlo! E' sempre bello guardare una coppia in amore, stavate bene insieme sai? Ma... sono contenta di aver aspettato, é molto meglio farlo che guardare!
Stavo baciando i suoi seni, erano così diversi di quelli di Rossana! Anche se piccoli, era bello sentire la pelle fremere sotto le mie labbra, presi in bocca prima una poi l'altra sua ciliegina, Sandra vi premette il mio capo sospirando nel sentire la lingua danzare sui capezzolini. Sollevai il capo, il suo viso ora era alterato.
- Non hai fatto all’amore col signor Gianni? Fece una smorfia buffa.
- Oh a lui basta scopare una volta mentre tu...
- Sono più giovane...
- Non é solo quello, tu sei diverso... ci metti passione, fantasia. Per questo é bello farlo con te. Adesso per esempio mi stai mettendo il fuoco addosso!
Le dita che passavo nella fica erano bagnate del suo desiderio, era come se le vedessi mentre l'esploravo, la crestolina era talmente tesa che mi bastò premerla leggermente.
- Ah dammelo subito! Lo voglio... lo voglio...
Raddrizzò il pene che accarezzava ancora, le bastò abbassare il bacino per farlo entrare! Si sedette muovendosi languidamente per sentirlo riempire interamente la sua vagina respingendo anche l'utero poi aggrappandosi al mio collo e lasciandosi andare all'indietro raccolse le gambe sollevandole, poggiando i piedi sulla sdraio.
- Adesso sei prigioniero nella mia pancia! Disse.
- Voglio scoparti.
- Non puoi...
- Vuoi vedere?
Mi alzai tenendo le mani sotto le sue natiche, lei serrò le ginocchia alle mie reni e le braccia tese mi guardò con meraviglia:
- Ohhh... sei terribile! Esclamò.
Feci un passo, poi un altro, sentii le natiche contrarsi nelle mie mani nello sforzo che faceva per tenersi sospesa. Il mio membro percepì la stretta della vagina nella quale era conficcato, il suo sguardo a poco a poco si addolcì, le ginocchia allentarono la loro stretta, la vagina si rilassò...
Chiuse gli occhi sentendo le mani sotto il suo culetto sollevarla, strinse ancora le ginocchia quando le mani si fecero leggere poi fissandomi si lasciò andare lentamente infilzandosi sul pene fino a sentire i mie testicoli fra le chiappette, si immobilizzo aspettando che la sollevassi ancora e... si lasciò ancora andare.
- Ahhh... bravo... così é bello...
Dopo non molto raggiungemmo un'intesa perfetta! La diva si impalava con grida di gradimento, poi cessai di sostenerla accarezzando il sedere che ora andava da solo su e giù. Aveva abbracciato il mio collo e incollata la bocca alla mia strisciava contro il mio petto i seni duri benché minuti e le cosce contro le mie anche.
Sandra ansimava per il piacere e anche per lo sforzo, era nella mia bocca che gridava dardeggiando la lingua come affamata, cercando la mia e scostando a tratti il viso la allungava lambendo le mie labbra, la lingua che offrivo.
- Mhhh... amore! Così non posso resistere... ahhh vorrei prenderlo a lungo il tuo cazzo... sentirlo nella pancia che va...su e giu... mhhh... lungo... duro...
Non sapeva la bella che il suo sobbalzare metteva in moto i muscoli della vagina in modo talmente sconvolgente che era come se una mano calda, bagnata menasse il membro trascinandone la pelle, stimolandolo talmente da far salire prepotentemente il mio piacere, tanto che rantolai:
- Ah Sandra... é bello scoparti... mhhh... la tua fica... oh me l'accarezza tutto e... il calore che hai dentro... é come se me lo succhiasse!
- Resisti amore...| Oh tienilo duro il tuo cazzo... mhhh... senti come scivola... come sale fin su... si... fin su. Ohhh... non ce la faccio... non ce la faccio! Si fermò baciandomi con voluttà poi si rovesciò all'indietro.
Capendo che il suo piacere stava avvicinandosi al culmine, presi in mano le sue cosce e sostenendola mossi le reni.
- Ahhh... così... si... oh sbattimelo tu... ahhh... fino in fondo... fino in fondo... ah si... sfondami... dammelo... dammelo... ah si... si...
Aveva rovesciato all'indietro il capo facendomi vacillare. Dovevo muovermi sulle gambe per ritrovare l'equilibrio dopo ogni affondo. Ora che la vagina rimaneva rilassata potevo far scattare le reni più velocemente felice di poterla scopare ancora. Il sole al tramonto sembrava giocare con le sue forme facendo risaltare ogni anfratto del corpo che i miei colpi scuotevano, anche le mammelline tremolavano e i capezzoli...
Ne fui attirato ma appena la mia bocca riuscì ad incappucciarne una punta, la ragazza con un grido si lasciò sfuggire il mio collo. Vidi il suo sguardo disperato mentre il suo busto cadendo descriveva un arco, riuscii a trattenerla quel tanto da farle poggiare prima il capo poi le spalle sulla sdraio...
- Non lasciarmi... non lasciarmi!
Non la lasciai. La bella rassicurata mi guardò troneggiare su di lei, lasciò che le spalancassi le gambe e fu in quella postura che continuai a immergermi nel suo ventre deliziandola. Potevo vedere il mio membro che appariva e scompariva aprendo la gnocchetta nuda dalle labbra grassocce che il clitoride lungo e spesso divideva alla sommità.
- Ahhh... continua... si... aprimi col tuo cazzo... ohhh... mio bel puledro... mio stallone da monta... ohhh... mi fai godere... mi fai godere...
Ora si che i miei colpi la scuotevano! La sua espressione divenne di dolce disperazione mentre il membro come un ariete si apriva la strada nel sesso bagnato, nella vagina scivolosa con un rumore particolare: ' flap, flap flap ' strappandole un grido ad ogni sbattere dei testicoli fra le calde sue natiche.
Durò ancora poco, ebbi la gioia di vedere il suo viso illuminarsi di godimento.
- Amore... sto venendo... sto venendo... adesso... ahhh... adessooo! ! !
Poi gridò, una sorta di rabbia si impadronì di me facendomi accanire con veloci scatti delle reni mentre la diva si dimenava:
- Basta... oh basta... mi fai male! Urlava cercando di districarsi.
Avrei continuato ma la presenza della servetta che aveva rimesso il grembiule e la cresta bianca fra i capelli rialzati me lo impedì, estrassi il pene dalla sua calda guaina, la diva richiuse le gambe e si alzò. Sembrava seccata Sandra, prese un bicchiere dal vassoio della cameriera, ne bevve un sorso e lo posò sul tavolino dicendo:
- Si é fatto tardi, abbiamo finito credo! Anche tu cara ne hai avuto abbastanza! Vado a vestirmi, riporto io i vestiti al giovanotto, offrigli da bere.

Si allontanò lasciandomi stupito e imbarazzato per la mia nudità. Raccolsi un asciugamano, con questo coprii il pene rimasto rigido e inappagato. Accettai la bibita che la ragazza mi offriva, intanto che bevevo Rossana mi osservava mostrando con l'espressione degli occhi dolcissimi di capire il mio stato d'animo.
Aspettò che avessi bevuto, prese il bicchiere, lo mise sul vassoio che posò sul tavolino, guardò verso la casa dove Sandra era scomparsa e osservò:
- Ci vorrà un po di tempo, deve farsi la doccia, pettinarsi, truccarsi...
Riportò lo sguardo su di me, sorrise vedendo l'asciugamano sollevato come se fosse su un attaccapanni, lo tolse e delicatamente deterse il pene sollevandolo con una mano poi fissandomi sbottonò il grembiule fino alla cinta, lo aprì...
- Hai solo quello? Chiesi vedendo i seni straripare.
- Si, mi vuole nuda... Anche la signorina non si metterà altro sotto il vestito e quando te ne sarai andato... Ti ho detto cosa le piace fare, solo che questa sera sarà lei ad indossare il... coso di gomma!
Pose le mani sulle mie anche e si chinò, il viso che mi guardava era leggermente arrossato, mi chiedevo cosa intendesse fare la dolce fanciulla, poi sentii la mia verga presa fra qualcosa di caldo, di morbido.
Sospirai, era fra i seni che Rossana aveva serrato il mio pene, e muovendosi lentamente li strusciava con il soave su e giù che aveva impresso al busto. Credo che solo allora apprezzai veramente la compattezza delle mammelle della dolce ragazza. Le mani le premevano stringendole in una morsa che sottoponeva il pene ad una carezza deliziosa che subito acuì il mio desiderio.
- Vieni amore... non aver paura, farò attenzione! Tentai di farla salire:
- No... ma non posso lasciarti andar via così!
Continuò a muoversi, chiuse gli occhi per i capezzoli dolenti che strisciavano contro il mio ventre. Cielo com'era piacevole quello che mi faceva!
- Rossana... sei meravigliosa! Ero estasiato.
Riaprì gli occhi e si sollevò arretrando fino a portare il viso sopra il membro, lo guardò lungamente poi mi guardò soffocando un risolino.
- Se mi vedesse Sandra! Direbbe ancora che faccio tutto a rovescio... prima l'ho voluto nel culetto, me l'hai messo due volte... poi mi hai fatto scopare e ora... Te l'ho detto che volevo baciartelo!
Spinse delicatamente sulle mie ginocchia facendole aprire poi si chinò...
Dovetti fare uno sforzo per ricordarmi che era la prima volta che lo faceva, non credo mettesse solo in pratica quello che aveva visto nelle cassette hard, forse fu l'istinto che hanno le donne quando si trovano alle prese con un membro che a loro piace particolarmente, perché appena ebbe iniziato non si comportò diversamente da tutte le donne che mi hanno deliziato con la loro bocca, solo che il bocchino che mi regalò fu eccezionale per la delicatezza della ragazza che ci metteva tutta se stessa.
Prima furono la punta delle sue dita a percorrere la verga adagiata sul mio ventre, con tocchi leggeri la risalì massaggiando il gonfiore del condotto, lentamente fino a seguirne coi polpastrelli la forma che scompariva nel glande, la ridiscese fino ai testicoli che le mani tirarono facendo tendere la pelle del membro poi le mani si mossero giocando con le mie palle.
Solo allora chinò il viso. Fremetti al contatto caldo della lingua alla base della verga, prese a lambirla lentamente muovendo graziosamente il visino come se non fosse un membro che stava leccando ma qualcosa di delicato, di fragile. Sollevai il capo per guardare come la lingua lo picchiettava facendolo oscillare di qua e di là, lo risalìva ricoprendolo di una patina di saliva che lo faceva luccicare nel sole ormai basso.
E quando ebbe raggiunto il glande, la lingua si soffermò a picchiettare il punto più sensibile provocando in me una contrazione di piacere. La ragazza si sollevò per rivolgermi un sorriso radioso, si alzò spostandosi al mio fianco e si chinò nuovamente, con la mano lo sollevò, mi guardò ancora sentendo la mia mano risalire una sua coscia sotto il grembiule.
- Lasciati almeno toccare! Pregai.
Fece sì col capo e divaricò le gambe. Oh era liscia la sua pelle, vellutata vicino al sesso, accarezzai l'interno delle cosce calde fino alla gnocchetta coperta di peli finissimi poi la feci risalire al culetto le dita nelle sue natiche, sentii i peli vicino all'ano ma quando tentai di passare le dita sulla sua rosellina, me lo impedì imprigionandolo fra le sue chiappette.
- Sei tu che hai bisogno di sfogarti... io ho tutta la serata. Spiegò.
Poggiò la guancia sul mio addome, il viso rivolto verso il membro, il respiro della giovane accarezzava il glande mentre la sua voce:
- Oh Leo ... Sapessi quanto mi piace...
L'attesa del bacio di una donna al pene é per me sempre speciale, magico, è un momento che dopo ricordo più dell'atto stesso, l'esitare della fanciulla era insostenibile tanto era il desiderio che avevo di sentire la sua bocca. La mia mano scese al suo sesso, le dita scivolarono fra le labbra della vulva, esultai nel trovare l'ingresso del grembo bagnato, il respiro della bella accelerare alle sensazioni che provava. Non volevo più aspettare, dissi:
- Prendilo cara... é tuo!
Resi la mia richiesta palese contraendo i muscoli che fecero sollevare il membro quel tanto che la ragazza accettò l'invito. La sua guancia scivolò in avanti, il glande venne avvolto da un calore umido, piacevole... Cercai di sollevarmi per guardare ma lei premette la mano sul mio petto facendomi nuovamente distendere poi sollevò il capo raddrizzando la verga l'unica cosa oscena che vedevo, perché il viso della fanciulla aveva un'espressione angelica che neanche le labbra strette sotto il glande riuscivano a deturpare.
Poi sentii la lingua muoversi su di esso come ad esplorarlo ritornando sempre all'orifizio del meato a saggiare con la punta la goccia che la mia eccitazione aveva fatto spuntare, portò le dita alla base della verga a tenderne la pelle poi chiuse gli occhi e... Erano dolci, morbide le labbra che vedevo scendere, soave il calore che sentivo nella sua bocca, sentii sul glande il palato della fanciulla mentre la sua lingua si muoveva come ad avvolgerlo.
Si era fermata col membro in bocca, vidi le guance incavarsi nel suggerlo, la lingua lo accarezzò ancora poi la bocca risalì insieme alle dita che ne trascinavano la pelle. Sollevò il viso per guardarmi poi riportò lo sguardo al pene che le sue dita mantenevano verticale.
- Sapevo che mi sarebbe piaciuto prenderlo in bacca... ma non così tanto! Ha la testolina liscia, morbida, non dura come il resto...
Spostò in avanti il viso per avere la bocca sopra la verga e chiuse nuovamente gli occhi. Questa volta riuscì a prenderlo quasi tutto fermandosi solo quando il glande fu contro il fondo della sua gola, sospirai per la carezza delle sue labbra e per il massaggio che le dita facevano scendendo lungo l'asta.
- Ohhh... cara... cara...
Già la sua bocca stava risalendo accompagnata dalle dita che ora scivolavano per la saliva di cui l'aveva ricoperta, mi protesi sentendomi succhiare, la bocca calò nuovamente, risalì, calò ancora...
- Ohhh Rossana... come sei dolce!
Sollevò il viso, lo scosse tenendo in bocca il membro che oscillando deformava or l'una or l'altra sua guancia, poi lo lasciò per fissarmi negli occhi spudoratamente mentre le sue mani continuavano a muoversi come dotate di vita propria.
- Non sono dolce, sono una troietta... Sandra ha ragione! Sapessi la voglia di cazzo che mi ritrovo, la senti com'é bagnata la mia fica? Sei tu che la rendi così, ho ancora talmente voglia che non hai abbastanza tempo per poterla soddisfare! Non accarezzarla, lascia che sia io a soddisfarti, appena ti ho preso in bocca mi sono sentita una puttana che fa un pompino!
- Amore... é da tanto che desidero la tua bocca. Si, fammelo!.
Lei si sottrasse alle carezze delle mie dita poi si sistemò comodamente e fissandomi negli occhi si chinò nuovamente sul membro. Lo tenne alla base usando soltanto due dita, ne tese la pelle facendo risaltare l'asta che si ergeva lunga come il suo viso e ripartendo dalla base ricominciò a picchiettarlo con piccoli colpi di lingua come per meglio farne circolare il sangue.
Lo faceva con cura risalendo adagio verso il glande inseguendo il pene che oscillava ogni volta che la rosea appendice lo batteva. Muoveva il capo per non trascurare nessuna parte, si soffermò sul glande che divenne gonfio fino e di un rosso cupo, quasi violaceo. Si fermò per ammirare la verga umida.
- Lo so che ti piace, vedi come ci so fare?
Aveva parlato con le labbra che sfioravano il glande, aprì la bocca e la fece scendere lentamente, risalire con un risucchio che mi fece sospirare e tendere il ventre. Liberò la verga e disse con malcelato orgoglio:
- Amore... sono felice! Vedrai, nessuna ti farà mai un pompino così!
Ricominciò, questa volta lo tenne a lungo in bocca facendomi sentire il massaggio della lingua sul condotto su e giù in una lenta carezza. Le sue labbra risalirono l'asta accompagnate dal movimento incessante della lingua che la manteneva premuta al palato così che tutta la bocca partecipava all'azione.
Ero estasiato dalle sensazioni che provavo e ammagliato dalle labbra che stringevano il membro alla base. Lo succhiò dolcemente poi il pene sparì nelle sue fauci, riapparve, scomparve ancora...
Ora la bocca andava su e giù mentre gli occhi della servetta seguivano sul mio viso l'effetto del suo straordinario bocchino.
- Cara... nessuna mi aveva fatto così... sei meravigliosa! Mi piace come lo prendi... ahhh mi stai facendo godere... ahhh...
Sollevò la bocca e la spostò sotto il glande lambendo l'inizio del condotto. Sentendomi leccato sulla parte più sensibile del pene mi inarcai.
- Vedi come sono brava? Rilassati e godi... voglio che sia bello!
Riprese il soave movimento, su e giù lungo il membro, felice di sentirmi sospirare, fermandosi quando sentiva in bocca le contrazioni del mio imminente piacere, riprendendo appena mi rilassavo; guardavo affascinato le belle labbra scendere finché agli stremi urlai:
- Ahhh ! ! ! Sto per... venire! Adesso... oh attenta... mhhh... succhiami!
- Si... si...
La bocca scese e risalì poi mosse veloce le labbra sull'estremità del pene.
- Mhhh... Al primo schizzo, mosse rapidamente le dita lungo la verga che si contraeva scaricando ripetuti getti nella bocca della giovane. Fu un orgasmo travolgente e lunghissimo, la bocca si fermò le labbra strette sotto il glande e lo succhiò appassionatamente mentre le sue dita muovendosi su e giù lingo il pene scivoloso di saliva accompagnavano il mio godimento con la loro forsennata masturbazione.
- Ah godo... si, succhialo... spompami! Ohhh... prendilo tutto...
Il mio godimento divenne estasi vedendola ricevere lo sperma incavando le guance, succhiava poi continuava a suggermi aspettando l'altro mio getto poi l'altro ancora, trangugiando infine il tutto golosamente.
Continuai a godere anche quando smisi di eiaculare aiutato dalla bocca che la ragazza faceva ancora scorrere facendo rimanere il pene a lungo teso. Sollevai il suo viso, lei si rannicchiò contro di me. Baciai la bocca che mi aveva dato così tanto piacere, esausto per i ripetuti orgasmi; la voce di Sandra ci fece trasalire, Rossana si mise in piedi abbottonandosi frettolosamente.
- Non posso lasciarvi soli neanche un momento!
La voce della diva era pungente e anche il suo sguardo che andava dalla ragazza al mio pene che luccicante di saliva si stava afflosciando. La cameriera si era ripresa.
- Ora anche lui ha finito. Disse sostenendo il suo sguardo.
Gli occhi di Sandra a poco a poco si addolcirono, arrivò persino a sorridere.
- Bene... mi fa piacere! Disse.
Era vestita e truccata con gusto come la ricordavo negli spettacoli della televisione. Il solo a essere a disagio ero io per essere rimasto nudo davanti alle due ragazze. In braccio aveva i miei vestiti, li porse alla cameriera. Mi alzai e mi rivestii prendendo gli indumenti che la ragazza mi porgeva ad uno ad uno. Ormai ero pronto, porsi la mano alla diva per accomiatarmi, lei rise.
- Sciocchino! Sono contenta che tu sia venuto anche se ti sei dedicato quasi interamente a Rossana... Spero di rivederti, quando ritorno in città ti chiamo, sono sicura che anche a lei farà piacere!
Mi abbracciò baciandomi sulle guance, la camerierina mi accompagnò. Vedendola turbata la presi alla vita facendo il tragitto abbracciati come due innamorati.
- Sei una cara ragazza sai? Sono contento di averti conosciuta, hai sentito Sandra? Ci rivedremo se lo vuoi...
- Lo spero tanto... Prima era arrabbiata, ti voleva tutto per se, ma poi le é passato. Mi ha detto di darti questo.
Mi diede una busta, ormai eravamo arrivati alla porticina del parco, la presi e la infilai piegata nel taschino del suo grembiule.
- Comprati qualcosa che ti ricordi di me!
La baciai un'ultima volta poi inforcai il motorino e sfrecciai via per non vedere la figurina nera ferma sulla soglia con le lacrime agli occhi.


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