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Memorie - Cap. 4: Un giorno veramente speciale.


di Giangi57
28.08.2022    |    551    |    0 6.0
"Mi mancherai, lo sai? Cosa farò senza di te? - Sciocchina, troverai un ragazzo giovane, non é meglio? Avevamo terminato di mangiare, Sandra andò a..."
Un giorno veramente speciale.

Dopo quel giorno gli incontri con Sandra si susseguirono ad un ritmo di tre, quattro volte alla settimana, Gina ed io eravamo sbalorditi di come il desiderio della ragazza fosse inesauribile. Trovava mille sotterfugi per raggiungerci a volte con la scusa di cercare un posto tranquillo dove studiare per poi provocarci con mille moine sollecitando amplessi sempre più frequenti, tanto da farci preoccupare per l’andamento dei suoi studi.
Gina accompagnò la ragazza dal suo ginecologo per un contraccettivo che ci mettesse al riparo da possibili “incidenti”. Dopo una visita accurata il dottore scartò l’uso della spirale e anche del diaframma prescrivendole l’assunzione della pillola.
Ormai del tutto rassicurata la giovane ormai priva di qualsiasi freno si scatenò ulteriormente coinvolgendoci in quelli che lei chiamava giochini offrendo il corpo delizioso alle nostre carezze più audaci traendone un piacere che ricambiava con le mani, con la bocca, col giovane corpo in un delirio di fremiti, di sospiri. . . La sua lussuria non conosceva limiti, la giovane si prestava a qualsiasi gioco avesse come meta la soddisfazione dei sensi; usavamo uno il corpo dell'altro come fossero strumenti per ricavarne le prestazioni più audaci da veri virtuosi.
Godevamo più volte, dopo una doccia ristoratrice, Gina offriva un rinfresco, il caffè e il liquore lo prendevamo in sala mentre il desiderio riaffiorava nel languore dei corpi nudi e presto pronti ad altri amplessi.
Contrariamente ai nostri timori la ragazza si dimostrò una studentessa modello superando gli esami finali con ottimi voti. Poi un giorno ci comunicò che sarebbe partita in vacanza con i suoi la domenica successiva.
Quella vigilia si preannunciava triste, sarebbe stato l'ultimo incontro con la giovane, poi sarebbero trascorsi mesi prima di rivederla ancora. Andammo a prenderla in macchina sotto casa sua. Arrivati da Gina, Sandra con le lacrime agli occhi, senza aspettare si denudò, Gina e io ci spogliammo rapidamente poi le due scomparvero in bagno ritornando quasi subito. La mia amica abbracciò la ragazza dicendo:
- Vogliamo che ti ricordi a lungo di noi. . . non aspettiamo oltre, venite!
Seguii la padrona di casa in camera da letto portando la fanciulla in braccio, aspettai che togliesse le coperte e i cuscini per deporre il mio fardello sul lenzuolo. Stranamente, la situazione sembrava simile a quel giorno, quando la ragazza si era concessa per la prima volta. Sì, era veramente un bel fiorellino che l'esercizio del piacere aveva fatto sbocciare.
Erano passati parecchi mesi dal nostro primo incontro, i ripetuti orgasmi ai quali l'avevamo abituata aveva sensibilmente trasformato il suo fisico. Il viso era quello della ragazza di prima, gli occhi scuri conservavano l'espressione infantile che tanto mi eccitava quando fissava il mio bassoventre per seguire l'erezione del pene provocata dalla vista della sua nudità, battendo infine le mani per la gioia di vederlo rigido.
Gina e io salimmo sul letto ai due lati della ragazza che disse:
- Mi mancherete . . . Oh Gina, cosa farò senza di te e senza . . .
Aveva allungato le mani al mio membro e stringendolo lo indicò alla compagna, Gina sorrise passando le mani sul corpicino levigato.
- Ora siamo con te, vogliamo che ti ricordi a lungo delle nostre carezze e. . . si, anche Furio vuole che ti ricordi di lui!
- Oh, siete meravigliosi! Si, voglio il suo cazzo. . . non so cosa ne farei se potessi.
La bocca della donna fu sulla sua, dai tempi di Teresa, vedere due donne che si baciano ha sempre avuto su di me un effetto sconvolgente. I seni della mia amica toccavano quelli della fanciulla mentre le lingue si allacciavano voluttuosamente nelle bocche in movimento.
Sandra assaporava ad occhi chiusi il bacio accarezzando adagio il mio pene. No, non era più una ragazzina, l'amore aveva arrotondato il suo corpo, le anche non più ossute rendevano il suo incedere armonioso, il vederla nuda era una gioia per me, le gambe erano diventate ancora più belle e le sue cosce erano da sogno. Nell'intimità propria agli amanti, ancheggiava muovendo il sedere bellissimo per provocarmi con la sua rotondità, i seni sui quali Gina strofinava le opulenti mammelle si erano sviluppati e sotto gli stimoli delle nostre carezze e dei nostri baci, avevano assunto le sembianze di due pere mature.
Quando Gina si sollevò, Sandra respirava con affanno, sollevando e abbassando i seni talmente belli che non potei resistere, mi chinai su quelle meraviglie che tutte le volte mi procuravano delle emozioni straordinarie, li strizzai con entrambe le mani facendo gemere la ragazza che tese il busto per offrirli alla mia bocca.
La mia amante stava coprendo il ventre teso di baci umidi spostando adagio la bocca verso il vertice che la giovinetta aveva voluto un giorno depilare per offrirci nudo il dolce rilievo del pube. Sandra spinse un capezzolo fra le mie labbra mentre la sua mano cominciò una lenta masturbazione.
Mi piaceva il suo modo di trattare il mio pene, lo teneva delicatamente e flettendo il polso ne faceva scorrere la pelle con colpi leggeri che lo facevano vibrare procurandomi sensazioni dolcissime che ricambiavo titillando con la lingua i suoi capezzoli, felice di sentirli indurirsi e tendersi nella mia bocca.
- Oh é bello quello che fate . . .
La bocca lasciò gli inguini della fanciulla, la padrona di casa scese ai piedi del letto ammirando il bel corpo, poi aiutò la giovane a piegare le gambe. Sandra aprì le cosce candide davanti alla donna che delicatamente separò le labbra del sesso poi si chinò su di esso sfiorandolo con le labbra.
- Amore, preparo la tua fichetta. . . per il suo cazzo.
Mi ero sollevato per guardare la donna che baciava l'interno delle sue cosce, gli occhi fissi sulla vulva che vedevo socchiusa e umida di umori. Mi chinai nuovamente sui seni i cui capezzoli tesi allo spasimo erano un invito per la mia bocca, li flagellai lungamente con la lingua stimolato dalla mano che continuava a muoversi sul mio pene.
Un lungo sospiro e il tendersi della ragazza mi fecero capire che il suo sesso stava ricevendo l'omaggio della mia amica. Cominciò a gemere, percorsi i seni leccandoli e suggendone le punte, gioendo nel sentirli fremere mentre passavo da una mammella all'altra coprendole di saliva. Lei sospirando disse:
- Ohh. . . é bello come mi leccate! Amore, dammelo in bocca!
Stava tirando il pene, mi sollevai in ginocchio, lei tirò ancora fino ad avere la verga sopra il suo viso. I suoi occhi esprimevano gioia e desiderio mentre diceva:
- Vienimi sopra . . . voglio prenderlo come piace a te!
Guardai la bocca dalle labbra socchiuse alla quale non sapevo resistere. Aveva imparato da Gina a baciare il mio pene, lo faceva con tanto ardore che dovevo trattenermi per non riempirla di sperma malgrado lei mi supplicasse:
- Amore . . . lasciati andare almeno una volta, lo voglio sai?
Pensavo a queste sue parole mentre mi mettevo cavalcioni sul suo viso rivolto verso la mia amica tutta presa dal sesso che stava baciando. Sentii le labbra dolcissime aprirsi sotto la verga, mi sollevai per non schiacciarla col mio peso. Le ginocchia aperte ai lati dei seni meravigliosi, umidi di saliva, avanzai ponendo la cappella nel loro solco, sentii la lingua alla giuntura delle cosce, proprio dove mi piaceva leccarla prima di baciare la sua fica. . .
La lasciai fare finché lei non cominciò a lambirmi sotto lo scroto, più oltre, fra le natiche. . . Mi sollevai di colpo, allora lei aprì la bocca sotto i testicoli, li leccò mentre la sua mano riprese piano a masturbarmi. Era sconvolgente quello che mi faceva, presi i suoi capezzoli fra le dita facendola gemere.
- Mhhh . . . dammelo in bocca!
Lasciai i cari bottoncini e mi chinai sul suo ventre. Arretrai appena e mentre la ragazza guidava il pene con mano ferma, sospirai sentendo le labbra aprirsi sotto il glande poi le sue mani afferrarono le mie natiche attirandomi.
- Ohhh amore . . . Sospirai sul suo ventre.
Aprii la bocca sul morbido rilievo del suo pube respirando il profumo della sua fica mentre sentivo che il pene veniva aspirato nella bocca dolcissima. Molte mi hanno onorato accettando di ricevermi nella loro bocca, lo ritengo una delle cose più soavi che una donna possa fare al partner, é un piacere particolare che amo gustare lungamente guardando le loro labbra scendere lungo tutto il pene in una meravigliosa carezza mentre il membro scomparendo nelle loro fauci mi procura sensazioni impossibili da descrivere.
Non potevo vedere quello che Sandra faceva al mio pene ma gustavo il piacere che mi dava il lento lavorio della lingua che lo massaggiava. Guardavo le cosce che la ragazza teneva spalancate, il taglio della fica che apriva il monticello bagnato della mia saliva e.
Era una ferita aperta che mostrava la carne rosa, scintillante di umori, le dita di Gina si muovevano lentamente su di essa, accarezzando delicatamente le labbra esterne spesse che prima aveva baciato. La donna col viso accaldato mi osservò chinare il viso e mentre la mia bocca copriva la vulva che lei aveva eccitato sussurrò al mio orecchio:
- Caro, la sua michetta è diventata sensibilissima, da vera goditrice!
La fanciulla si inarcò offrendosi alla mia bocca e mentre la mia lingua percorreva il bel taglio, con un sospiro mi afferrò agli inguini sollevandomi quasi di peso per far scorrere il pene nella sua bocca, attirandomi fino a farmi sentire l'urto del glande in fondo alla sua gola e la sconvolgente carezza delle labbra tumide lungo tutta la verga.
- Ohhh Sandra. . . é bellissimo quello che mi fai! Mi piace la tua fica. . . non mi sazierei mai di baciarla. . . Anche la tua Gina. . . hai una fica meravigliosa! Oh poterle baciare entrambe!
Avevo sollevato il viso, la bocca della mia amica fu sulla mia, ci baciammo appassionatamente fra le cosce della ragazza le cui labbra continuavano a scorrere lungo il membro durissimo. Mi sorrise, i suoi occhi brillarono di desiderio mentre sussurrava:
- Oh amore. . . vuoi davvero farlo? Vuoi che lo facciamo tutti e tre insieme?
La bocca della ragazza lasciò il membro, Gina salì sul letto allungandosi accanto alla giovane. Mi scostai per far loro posto, Sandra sollevò il capo per permettere all'amica di passare un braccio sotto la sua testa, lei fece lo stesso poi le due ridendo si strinsero tenendosi per le spalle. Gina disse:
- Caro. . . noi siamo pronte!
Mi sembrava di sognare, il pensiero di quello che le due si preparavano a fare, mi riempì di libidine. Guancia contro guancia, seguivano ogni mio movimento, la vista delle loro labbra dischiuse provocò in me un tale desiderio che il membro ebbe un sussulto che non sfuggì alle due. Ripetei i gesti che avevo compiuto con la ragazza, per scavalcare i loro capi dovetti divaricare maggiormente le gambe . . .
Le due mi aiutarono a sistemarmi guidando le mie ginocchia ai lati dei loro visi per nulla turbate dell'oscena esibizione della verga che oscillava sfiorando le loro bocche. Udii i loro sussurri mentre mani caldissime mi accarezzavano.
- Oh Gina. . . è bello vero? Quando lo vedo, non posso negargli nulla. Sai quando ti ho chiesto di lasciarmi sola con lui. . .
La voce della ragazza mi giungeva mozza, a tratti interrotta dal rumore umido dei baci che scambiava con la mia amante, il pene sfiorato dalle loro labbra pulsava voglioso, le loro mani vagavano carezzevoli sul mio ventre, le mie cosce, le mie natiche che dite indiscrete separavano. . . Con mia vergogna, la giovane si confidò ancora:
- Me l'ha dato in bocca mentre mi leccava la passera. . . Dopo il sessantanove gli ho chiesto di farmelo sentire nel culetto.
- Oh, aveva promesso che non l'avrebbe fatto, invece ti ha. . .
- No Gina, ho voluto provare! Era duro come adesso, me lo ha strofinato sul buchino, poi. . . Oh non finiva più di entrare! E' stato bello ma non ha potuto continuare, mi faceva troppo male, lo ha tolto e . . . abbiamo scopato.
Udii una risata, il silenzio che seguì mi fece capire che le due avevano ripreso a baciarsi. Gina disse qualcosa che non afferrai, poi di nuovo la voce della ragazza.
- E. . . non mi farà male?
- No se fai come ti dico, sono sicura che ti piacerà!
Ancora silenzio, mi chinai e poggiando le mani ai due lati dei corpi distesi, guardai sotto di me. Le due coi visi girati si lambivano ad occhi chiusi, cercando l'una le labbra dell'altra. La ragazza porse il mio pene all'amica, vidi la donna riceverlo mentre l'altra lambiva le labbra aperte attorno all'asta di carne esprimendo la sua lussuria per l'insolita situazione.
- Oh Gina. . . é stupendo vero? Oh come lo voglio. . .
Ebbro di libidine, chinai il viso e sfiorai con le labbra l'inguine della mia donna e a piccoli baci guadagnai il centro della collinetta del pube premendo piano. Lentamente il ginocchio si sollevò e flettendo verso l'esterno permise al mio capo di incunearsi fra le sue cosce, le mie labbra sposarono le labbra spesse della vulva socchiusa. . .
La donna si inarcò al mio omaggio, si aggrappò alle mie reni e muovendo il capo fece scorrere le labbra per tutta la lunghezza del pene. Dimenticando la ragazza, baciai avidamente il sesso aperto stimolato dalle sensazioni che mi procurava la bocca che continuò a muoversi su e giù sull'asta di carne finche con un gemito chiuse le gambe e sospirando adagiò il capo liberando il membro.
- Ohhh cara. . . a momenti venivo!
Non ebbi neanche il tempo di riprendermi che Sandra si appropriò del membro ancora palpitante per le carezze dell'amica, le sue cosce si aprirono mentre le sue labbra scivolavano su di esso. Facendo forza sulle braccia spostai il busto in modo da avere sotto di me il taglio aperto del sesso della giovane mentre assaporavo le emozioni sempre nuove che procurava la sua bocca alla mia verga.
Aveva un modo suo di sbocchinarmi differente da quello raffinato della mia amica. Gina sapeva farvi scorrere le labbra dolcemente, toccandolo appena con la lingua portandomi lentamente verso il piacere. La ragazza invece era irruente, lo teneva in bocca premendolo al palato ne massaggiava il condotto con la lingua, nel punto più sensibile sotto la cappella che succhiava poi rumorosamente. L'effetto era tanto sconvolgente che per non venire ero costretto a sottrarmi facendo forza sulle reni.
Anche ora, si comportava cosi. Si aggrappava alle mie natiche per attirarmi nella bocca vorace, mi ritiravo, affondando ancora in un coito orale che mi faceva delirare.
- Ahhh. . . ti piace così tanto succhiarmi il cazzo? Oh dammi la tua passera, dammela bene!
Lei sollevò il ventre offrendo la fica profumata dal suo desiderio. Immersi il viso fra le cosce candide e coprii con la bocca la vulva della giovane, dardeggiando la lingua nello spacco aperto. La leccai senza ritegno, stimolato dal piacere che dal pene si irradiava in tutto il mio corpo mentre scorrevo nella bocca bruciante che lo inseguiva per trattenerlo e suggerlo ancora voluttuosamente.
La fica di Sandra palpitava sotto la mia bocca, ebbro di lussuria mi impossessai del clitoride che vibrò quando lo flagellai con la lingua. La ragazza con un lungo gemito serrò le cosce sul mio viso, mi sollevai, ma prima che potessi riprendermi, un'altra bocca si apriva sotto il mio membro.
Riconobbi le labbra di Gina dal loro modo di muoversi. Le sue cosce si aprirono invitandomi a cogliere il sesso profumato, mi spostai posandovi la bocca, cercando con la lingua il clitoride mentre udivo la ragazza esclamare:
- Ahh. . . é troppo bello! Se mi bacia ancora vengo, non resisto più!
Gina e io ci deliziammo baciandoci il sesso con voluttà. Il pene accarezzato dalle dolci labbra vibrava nella sua bocca, la ricambiavo leccando e suggendo la crestolina tesa alla sommità dello spacco voluttuoso della fica alla quale non sapevo resistere.
Era stupendo sentire contro le guance il calore delle sue cosce gustando il piacere che mi dava la bocca della mia amante scorrendo piano lungo il pene con le sue labbra così morbide. Sospirando lasciai il clitoride teso allo spasimo e saggiai le carni lisce, passando lentamente la lingua, giù fino all'orifizio della vagina le cui labbra si aprirono nel riceverla.
La sentii sospirare, mi attirò completamente in bocca per succhiarmi deliziosamente. Ero agli stremi e anche lei. . . La vagina con uno spasimo si strinse attorno alla lingua in movimento, mi respinse serrando piano le cosce. Rotolai di fianco e ansimando scesi dal letto.
Anche Gina respirava con affanno, il bel petto accarezzato dalla mano della ragazza mostrava i capezzoli tesi che vibravano sotto le dita che li stuzzicavano senza posa. La vista dei loro caldi corpi pronti a concedersi al godimento mi fece esclamare:
- Siete bellissime, vorrei che questo non finisse mai!
Mi chinai sul ventre della ragazza. Ancora una volta fu la mia amica che prese l'iniziativa, si portò al mio fianco e scostandomi con fermezza afferrò la giovane alle caviglie tirandola fino in fondo al letto, lasciando le gambe penzolare a terra.
Si chinò sul giovane corpo abbracciandolo, Sandra sollevò alte le gambe e le aprì per fare posto al corpo della mia amante, con un sospiro la strinse su di se felice di sentire contro i suoi i seni dell'amica, il ventre gravare sopra il suo, la morbidezza della vulva umida che premeva la sua, chiuse gli occhi abbandonandosi a sensazioni dolcissime.
Gemette nella bocca della donna per la durezza del clitoride che l'altra strusciava contro il suo in una carezza che gli toglieva ogni resistenza. Le due formavano una cosa sola che ondeggiava lascivamente, mentre in una moltitudine di sospiri si amavano alla maniera delle lesbiche, sfregando vulva contro vulva con un rumore bagnato che risvegliava in me istinti perversi.
Mi portai dietro la mia amante, infoiato dalla vista delle rotondità il cui ondeggiare era una provocazione per il mio pene. Non potei resistere, col membro teso allo spasimo avanzai fino a premere il glande nel solco bellissimo. A quel contatto, Gina strinse le natiche imprigionandomi nella loro morbida morsa.
L'ano della donna fremette pronto a ricevermi. Mi trattenni, sentendo che alla penetrazione del bel culo avrei cominciato ad eiaculare. Col glande fra le calde chiappe seguivo l'ancheggiare che faceva la mia amante nello strusciarsi sulla ragazza, attento a non perdere il contatto col sedere bellissimo che stringeva il membro, stimolandolo con i suoi movimenti.
Lo specchio dell'armadio rimandava l'immagine delle nostre nudità unite in un trio degno di una pellicola a luci rosse. Le due non avvertivano l'oscenità della situazione tutte intente a gustare fra i sospiri le sensazioni che provenivano dal contatto dei loro corpi.
Gina fece udire un lungo gemito e ormai agli stremi, sollevò il bel deretano liberando il pene dalla stretta delle sue natiche e allargò le gambe implorando:
- Ahhh. . . amore, lo voglio dentro! Dammelo subito!
Appena il glande sfiorò il suo sesso, urlò ancora:
- Si, dammelo!
Mi ricevette con un lungo gemito sfogando il suo piacere sui seni della giovane che prese a leccare voluttuosamente.
Vedevo nello specchio l'immagine della donna prona sulla ragazza che si contorceva per offrire le mammelle. I capezzoli furono ben presto ricoperti di saliva dalla lingua che li faceva vibrare strappando alla giovane gridolini di piacere. Mi vedevo incollato alle natiche della mia donna, il membro appariva come se uscisse dal suo sedere, vedevo le smorfie che faceva quando l'affondavo.
Mosse le reni gemendo, scorrendo sulla verga poi mi venne incontro ricevendola ancora, si abbandonò infine sul corpo dell'amica e protendendo la groppa supplicò:
- Ahhh. . . mhhh. . . non resisto! Oh amore. . . fottimi forte. . . siii! ! !
Mi afferrai alle sue anche e la penetrai scuotendo il bel corpo. Era bello scorrere nella fica che sentivo in pieno godimento, le cosce contro le sue, il ventre che urtava il culo bellissimo mentre la donna urlava il suo piacere con frasi sconnesse.
- Ahhh si. . . Si, sbattilo fino in fondo. . . Ancora. . . sto venendo! ! ! Ahhh. . . adessooo ! ! !
Si abbatté sulla ragazza e io sopra continuando a penetrare il corpo in orgasmo finche con un ultimo sobbalzo rimase inerte ansimando sul petto della fanciulla. Il mio pene continuò a lungo a essere stimolato dagli spasimi della vagina che avevo soddisfatto trattenendomi dall'eiaculare. Lasciai con rammarico il corpo della mia amata e dopo averla aiutata ad alzarsi, mi complimentai con lei.
- Amore, é stata meravigliosa!
- E’ tutto merito suo, del suo membro. . . Sono contenta che non sia venuto, così potrà soddisfare meglio la nostra amica. Ora si occupi di lei e . . . la tratti come si merita!
Sorrise ad entrambi e uscì dalla stanza. La ragazza fingendo indifferenza si stirò languidamente mettendo in mostra le giovani grazie con una totale mancanza di pudore. Mi guardò salire sul letto ma quando mi chinai su di lei chiuse le gambe con una smorfia.
- E io, ti sono piaciuta?
Gli occhi nerissimi mi fissavano ridendo maliziosamente, le belle labbra mi tenevano il broncio ma sapevo che la sua era una finzione perché non riuscì a trattenere un sospiro quando la mia mano sfiorò il suo seno.
- Lo sai che mi piaci immensamente, anche tu sei meravigliosa!
Avevo udito il rumore della doccia, poi più nulla. Non feci caso al silenzio che seguì, intento com'ero a palpare i seni caldi e duri che mi stimolavano follemente. Lo scatto della serratura dell'ingresso mi fece trasalire. Sandra disse:
- E' uscita, tornerà per accompagnarmi quando avremo finito. Si amore, siamo soli! Liberi di godere liberamente, quello che abbiamo fatto fin'ora mi ha messo una gran voglia, neanche io ho goduto sai. . . ho voluto aspettarti!
Le sue parole erano tutto un programma, mi guardava con un sorriso carico di promesse, sapevo che non sarei rimasto deluso e che quello che sarebbe successo mi avrebbe fatto ricordare a lungo l'ultimo giorno di piacere trascorso con la giovane. Mi chinai su di lei, ma mi respinse ancora per chiedere:
- Dimmi, perché ti piaccio tanto?
La mano che non aveva cessato di muoversi sui bei seni risalì per accarezzare un capezzolo facendola fremere.
- Perché. . . sei bella, hai delle tette che mi fanno arrapare.
- E poi?
- Mi piace scoparti dopo aver leccato ben bene la tua passerina.
Lei dischiuse le gambe permettendomi di accarezzarle il sesso, lasciò che le mie dita si muovessero liberamente nelle carni bagnate.
- A me piace dartela. . . e poi?
- Mi piace baciare la tua bocca. . .
- Solo per questo ti piace la mia bocca? Per nient'altro?
La fanciulla mi guardava in modo ironico, la sua mano scese a cercare il pene. Oh era bello come lo accarezzava, volli essere sincero.
- Mi piace come me lo baci. Lo sai che sovente devo trattenermi?
- Oggi non ti tratterrai vero? Voglio farti venire nella mia bocca e . . . il mio sedere non ti piace più? Non l'hai più voluto. . .
Feci scivolare le dita oltre la vulva, fra le natiche calde. Non si oppose al dito che stuzzicò il pertugio duro, quando premetti scivolò dentro con una facilita che mi stupì.
- Si. . . mi piace il tuo culetto. E' talmente bello che vorrei. . .
- Mettermelo li? Lo voglio sai? Gina mi ha detto come fare per godere col culetto, ma non subito. Devi darmelo nella passera, devi scoparmi capisci? Devi farmelo sentire a lungo, farmi godere mentre mi schizzi dentro. . .
Nessuna amante mi aveva mai parlato così. Il pene cominciò a pulsare nella mano che lo accarezzava come si accarezza un gattino, il viso di Sandra mostrava un desiderio che mal si accordava con i suoi verdi anni, rammentai che era stata la mia lussuria e quella della mia amante a portarla a questi estremi e provai una vergogna che subito svanì alla vista del giovane corpo pronto all'amplesso.
Aprì le gambe per far posto alle mie ginocchia. Guidai il pene e mi chinai sulla giovane, gli occhi nei suoi, sfiorai le labbra umide, fu un bacio dolcissimo, Sandra tremava, le sue mani accarezzavano la mia schiena, scesero a premere sulle mie natiche. Liberò la bocca per dire:
- Dammelo lentamente, fammi sentire mentre entra. Ohh amore. . .
Sentii la carezza della calda fica lungo tutto il membro mentre con un sospiro scivolavo nel suo ventre adagiandomi sul corpo bellissimo. Lei chiuse gli occhi e tese la lingua, rimasi immobile dentro di lei leccandogliela, gustando con tutto me stesso la morbidezza del giovane corpo, schiacciando sotto il mio petto i promontori dei seni sodi, strusciandomi voluttuosamente per sentire i capezzoli talmente tesi che la ragazza gemette sollevando il busto.
- Ahhhh! ! ! Mi piace. . . E' bello prendere il cazzo! Oh aspetta, voglio sentirlo tutto!
Sollevò le gambe avvinghiandole alle mie cosce, le strinse. Il pene usci, scivolò ancora urtando contro l'utero.
- Ohhh si, sei tutto dentro! E' cosi che ti piace, vero amore?
Non risposi, calai la bocca sulla sua spingendo la lingua, le mie mani scivolarono sotto le sue reni, scesero a palpare il bel culo, le dita si spinsero fino a toccare le carni bagnate, fecero il giro della vulva le cui labbra madide stringevano il pene immerso nel suo ventre, i testicoli bagnati dal suo piacere poggiavano sul pelvo della fanciulla in estasi. Si inarcò quando trovato il clitoride, lo presi fra le dita.
Mi ritirai piano fin quasi ad uscire dal suo grembo, altrettanto piano lo affondai mentre lasciato il peduncolo teso, aprii le calde natiche per premere il dito sull'ano e affondarlo. Alla doppia penetrazione, Sandra gemette aprendo la bocca.
- Amore. . . Ahhh! ! ! E'. . . come avere due cazzi! Oh é bello!
Strinse le labbra e suggendomi la lingua prese ad ondulare sotto di me. Iniziai con lei una danza amorosa fatta di ondeggiamenti lenti, tesi a gustare il piacere che dai sessi si irradiava nei nostri corpi. Le sue cosce stringevano a tratti le mie anche assecondando il movimento delle reni che faceva scorrere il pene nella sua vulva mentre col dito penetravo l'ano che la bella concedeva alla mia libidine.
Fu un coito dolcissimo, fatto di carezze lascive, le sue labbra si muovevano lungo la mia lingua ricevendola in sincronia con lo scorrere del pene nella sua vagina. La penetravo con lentezza, con lunghi colpi di reni, felice di sentire i mugolii di piacere della mia giovane amante, Sandra non era da meno, facendo forza sulle gambe, si inarcava venendo incontro al membro, massaggiandolo dolcemente con la vulva aperta, poi si rilassava mentre mi ritiravo e . . . ricominciava il lento ondeggiare che procurava ad entrambi un piacere infinito, sollevai il viso, lei sorrise felice.
- Ti piace. . . come te la do?
Sembrava ansiosa di avere la mia approvazione, i suoi occhi luccicarono di gioia alla mia risposta.
- Si, sei una fica meravigliosa! E' un vero piacere scoparti.
- E' merito del tuo cazzo sai? Mi farai venire insieme a te?
Alle sue parole mi vergognai, ritirai il dito che non avevo cessato di muovere nel suo posteriore e accarezzai il bel viso.
- Si cara, godrai insieme a me . . . Non muoverti, faccio io!
Posai le mani ai lati delle sue spalle e mi sollevai sulle braccia. Lei capì e lasciando la stretta delle gambe, raccolse i piedi contro il sedere spalancando le cosce. I suoi occhi esprimevano un desiderio infinito, disse:
- Amore, oh sono tutta tua! Fallo piano . . . come prima!
Era bellissima, un lieve rossore imporporava le sue guance mentre seguiva il mio sguardo che percorreva il suo corpo: la linea purissima del collo, i seni dalle larghe aureole rosa, i capezzoli tesi e più giù, sotto il ventre, il rilievo leggero nel quale l'asta di carne affondava con movimenti lenti, ingoiata dalla lunga ferita del sesso per riapparire lucida del piacere della giovane.
Sandra mi guardava con espressione estasiata che fin'ora avevo visto soltanto in certe immagini religiose. Mi fissava senza vedermi, intenta ad ascoltare il piacere che saliva, dalle labbra usciva un lamento continuo modulato dalla penetrazione del pene nel ventre palpitante. La lentezza del nostro coito consentiva di cogliere tutte le sfumature del piacere. Sentii attorno al pene una contrazione, poi un'altra, vidi le narici della ragazza dilatarsi. . .
Sospirai, il nostro era un godimento talmente raffinato che ci portò sull'orlo dell'orgasmo senza che Sandra e io potessimo impedirlo. Rovesciò gli occhi e si tese urlando, la vagina si strinse come a trattenere il movimento del membro, poi gli spasimi si fecero insostenibili. Urlo':
- Ahhh stò. . .vengoooo! ! !
Continuaio a scorrere lentamente, gustando l'orgasmo della fanciulla poi. . . non mi trattenni.
- Ohhh. . . amore, anch'io! Ohhh. . .
Fu come se tutto me stesso fosse risucchiato nel suo ventre. La sua bocca si aprì e mentre le lingue si cercavano, eiaculai continuando a scorrere nella calda vagina. Fu un orgasmo lunghissimo, fatto di ondate che si susseguivano ininterrotte, la fica di Sandra ora era aperta, il pene scivolava con dolcezza lubrificato dal suo godimento e dallo sperma che sgorgava in lunghi getti, le bocche soffocavano i sospiri che piano piano si affievolivano.
Mi adagiai su di lei, coprendo il bel viso di baci, Sandra era raggiante.
- Oh caro . . . ho goduto tanto sai? E' stato cosi bello sentire il cazzo che sobbalzava e. . . schizzava. Si. . . proprio bello!
Aiutai la ragazza ad alzarsi. Rise mettendo le mani fra le gambe per trattenere lo sperma. Facemmo la doccia insieme, in cucina la tavola era apparecchiata per due.
Gina aveva pensato a tutto, aveva lasciato il pranzo pronto, in modo che non avessimo altri pensieri al di fuori di fare all'amore, Sandra sembrava una sposina raggiante che finalmente può esibirsi davanti all'amato nella nudità più completa senza sembrare impudica. Sentendosi osservata mi sorrise, poi gli occhi neri si rattristarono.
- Oh caro . . . mi mancherai, lo sai? Cosa farò senza di te?
- Sciocchina, troverai un ragazzo giovane, non é meglio?
Avevamo terminato di mangiare, Sandra andò a preparare il caffè. Mi venne un tuffo al cuore al pensiero che forse non l'avrei più rivista, rammentai la ritrosia con la quale si era concessa la prima volta e l'amante perfetta che era diventata in questi ultimi mesi. Dissi con una punta di rammarico:
- Anche tu mi mancherai, ma. . . penso che sia un bene che tu conosca dei ragazzi adatti a te!
Posò la caffettiera sul fuoco e si girò di scatto piantandosi davanti a me. Oh com'era cambiata! Aveva imparato a truccarsi, a muoversi come una vera donna; ora anche i seni erano quelli di una donna, pieni, maturi. . . Le braccia e le gambe erano torniti, i fianchi voluttuosi, dal bassoventre la collinetta del pube appariva più pronunciata e ora il clitoride emergeva ben visibile dividendo la sommità del taglio che si perdeva fra due cosce da sogno. . . Disse irritata:
- Tu sei adatto a me. Mi hai insegnato cos'é un uomo, mi hai insegnato a godere. . .
- Anche Gina ti ha insegnato!
- Ero una ragazzina, mi hai fatto diventare donna, se vuoi avrò un ragazzo! Ma perché parlare di questo oggi?
Bevemmo caffè in sala seduti sul divano, mentre girava il cucchiaino nella tazza disse:
- E' con te che voglio fare all'amore, sai come darmi piacere. . .
Non mi guardava ma fissava la nera bevanda. La domanda mi venne spontanea.
- E Gina? Chiesi.
- Non e' la stessa cosa. . . Andava bene a quindici anni, mi piace ancora, ma tu. . . Mi hai fatto conoscere cos'é un uomo, cos'é un cazzo e. . . ora non posso farne a meno!
Sollevò gli occhi alle ultime parole. Il suo discorso strideva con l'espressione del visino ovale, distolsi lo sguardo e per darmi un contegno bevvi il mio caffè. Posai la tazzina per chiedere:
- Non eri vergine, é stata Gina col fallo doppio, non e vero?
Arrossì violentemente, vuotò la tazza d'un colpo, poi a voce bassa:
- Sai anche questo? Si, volevo provare!
- Ti piaceva? Annui arrossendo poi sollevò gli occhi.
- Poi Gina ha conosciuto te. Mi chiese se volevo fare all'amore insieme a voi, disse che sarebbe stato bellissimo. . .
- E hai subito accettato?
- Si, prima ha voluto prepararmi. Mi disse cosa fare per piacerti. Oh adesso basta, andiamo di là, vuoi?
Raccolse le tazze e le portò in cucina, ritornò correndo, prese la mia mano e disse semplicemente.
- Vieni!

Varcò leggera la soglia della camera e sempre tenendomi per mano mi condusse davanti all'armadio mostrando nello specchio le nostre immagini riflesse. Il mio pene pendeva inerte mentre sapevo che la ragazza era piena di desiderio, ma lei non sembrò farci caso.
- Guarda, Adamo ed Eva dovevano essere cosi. Il peccato é stato inventato dopo e loro potevano fare quello che volevano, come noi.
Risi alla singolare teoria e chiesi:
- Per esempio? Colsi nello specchio il sorriso della mia dolce compagna.
- Vuoi vedere come faceva Eva a far venire voglia al suo Adamo?
Mi fece voltare verso di lei, si inginocchiò e prese nelle mani il pene molle sostenendolo sotto i testicoli.
- Il tenero uccellino vuole essere baciato per alzare la testa?
Coprì il membro inerte di piccoli baci dati a fior di labbra poi allungò la lingua e lambì con essa il molle peduncolo. . . Guardavo nello specchio l'operato della ragazza, avanzò il viso e aprì la bocca, le sue labbra si chiusero fra i peli del mio ventre. Non vidi più il pene, ma sentii il calore della lingua che lo massaggiava. L'erezione venne tanto rapida che la fanciulla non riuscendo più a contenerlo, allontanò la bocca. Il pene come una molla scattò in alto picchiando contro il mio ventre. Sandra era raggiante.
- Vedi come sono brava? E' diventato duro come piace a me.
Lo specchio rimandava l'immagine della fanciulla che fiera del suo operato rimirava la verga lucida di saliva che oscillava a pochi centimetri dal suo viso. Mi é sempre piaciuto mostrarmi alle mie partners col membro teso. Ora che mi aveva eccitato Sandra non poteva negarmi quello che aveva promesso, infatti quando sollevò su di me gli occhi neri, capii che non si sarebbe negata.
Feci scivolare le mani lungo il suo petto fino ad imprigionare i seni, pizzicando appena i capezzoli.
- Ora cosa vorresti fare? Mi rispose con un lungo gemito.
- Ohhh. . . Amore, lo sai!
Prese la verga e la inclinò. Chiusi gli occhi sentendo la sua bocca scivolare lungo l'asta di carne. Sospirai mentre le labbra della ragazza scendevano in una lunga e sconvolgente carezza. Mi lasciai cullare dalle sensazioni che mi dava la sua bocca e le sue mani che vagavano sulle mie cosce.
Accarezzai adagio i suoi capezzoli che sentii allungarsi e tendersi procurando alla bella un piacere che la fece gemere sul mio pene. Aprii gli occhi e respinsi la testa bruna. Lessi nel suo sguardo un desiderio infinito quando disse:
- Oh amore come mi piace! Voglio farti venire in bocca, dammelo ancora, ti prego!
La feci alzare. Appena la baciai, cercò la mia lingua per suggerla dolcemente, infine si staccò e ripetè:
- Caro, fammi godere con in bocca il tuo cazzo, lo voglio. . . lo voglio!
Il pene stretto fra i nostri ventri ebbe una contrazione che non sfuggì alla ragazza, si scostò per guardarlo.
- Ohh. . . é bellissimo! Disse piena di ammirazione. La costrinsi a guardarmi.
- Vieni sopra, ti prego! Già mi ero allungato sul letto ma lei. . .
- Oggi sei mio, voglio che ti ricordi come te lo bacio, come ti do la mia fichina. . .
Mi fece voltare sul fianco, salì sul letto e si allungò accanto a me al contrario, premendo contro il mio viso l'adorabile gonfiore del suo bassoventre. Si spostò ancora e sollevò una gamba, la piegò per poggiare il piede dietro la mia testa. Avanzai il capo e posai la guancia sul morbido cuscino della sua coscia, sentii l'alito della fanciulla sul pene mentre diceva:
- Caro, ti piace cosi?
- Amore, non ho mai visto niente di più bello!
Già le sue mani mi stavano accarezzando le cosce, i testicoli, il membro, muovendosi leggere, stringendo l'asta per provarne la consistenza. Ne tese la pelle premendolo contro il suo viso.
- Oh il tuo cazzo. . . lo farò godere nella mia bocca, poi se vorrai . . .
Lo disse con un tono che mi fece trasalire. Sapeva che la sua posizione mi permetteva di vederla nello specchio dell'armadio perché disse con intenzione:
- Guarda. . .
Non era la sola cosa che mi offriva, la posizione che aveva assunto permetteva al mio sguardo di indugiare sulle curve meravigliose che le anche facevano col suo vitino, sul suo meraviglioso fondoschiena, sul solco profondo che divideva i globi delle natiche di un candore abbagliante.
- Lo sai dove mi piacerebbe metterlo. . . Me lo darai il tuo culetto?
La bella per tutta risposta prese a leccarmi il pene. Sentendo la calda lingua sulla mia asta, aprii le sue cosce. Gina mi disse che molte donne si vergognano a mostrare il sesso, a meno che non sentano qualcosa di speciale per il partner, allora non vi é limite alla loro libidine. Credo che Sandra provasse qualcosa di simile nel modo come mi leccava il membro. Pieno di gratitudine, esclamai:
- Hai una fica bellissima!
- E' tua amore. Anche tu me la bacerai fino a farla godere?
Sollevò il ginocchio offrendomi il sesso mentre la sua bocca fu sul glande, poi sentii la lenta carezza delle sue labbra lungo tutta l'asta.
- Oh cara. . . si cosi. Piano, insieme a te . . . si, insieme. . .
Mi sistemai per ammirare il sesso della fanciulla. Sandra aveva una fica bellissima, la depilazione alla quale l’aveva sottoposta Gina rendeva la gnocchetta del pube interamente glabra mettendo in risalto lo spacco dalle labbra spesse. La carne all'interno era rosa salvo in corrispondenza delle labbra sottili, cupe e sporgenti, queste ultime, in alto si congiungevano nel rilievo del clitoride, adorabile crestolina che si assottigliava fino all’unione delle grandi labbra, mentre in basso bordavano l'orifizio della vagina che l’umidore del suo desiderio rendeva luccicante.
Il profumo che emanava il bel sesso era il più dolce degli afrodisiaci e come se tutto ciò non bastasse, vidi sotto il breve tratto del pelvo, l'ano piccolo fra le chiappette soffici e aperte. Gli inguini lisci completavano il quadro.
Iniziai posando le labbra sull'alto della coscia sulla quale posava la mia guancia. La pelle era straordinariamente liscia, tesi la lingua per lambire l'adorabile piega vicino al sesso stimolato dal profumo che emanava la dolce fessura e dal piacere che mi dava la bocca della bella che scorreva lentamente sulla verga.
Aveva imparato a muovere le labbra adagio, ne sentivo la carezza lungo tutta l'asta e il calore della gola sulla cappella, lo suggeva appena premendolo contro il palato, poi ricominciava.
Era bello sentire com'era eccitata. Protendeva il ventre offrendomi la fica che già si era inumidita ma io esasperavo il suo desiderio passando la bocca da un inguine all'altro leccandoli piano fino a renderli bagnati di saliva. Sandra si contorceva sospirando finche spostò la bocca per supplicare:
- Amore, fammi sentire come lecchi la mia fichetta!
Spinsi con le mani il ginocchio che la ragazza teneva sollevato e allargai le belle cosce. La vulva si dischiuse come un frutto che si apre rivelando la polpa pronta a essere gustata.
Vidi l'ingresso del giovane grembo bordato da labbra pulsanti, seguii con gli occhi la cresta che partendo dalla congiunzione delle labbra sottili divideva le labbra grassottelle con il suo conturbante rilievo. Appena sfiorai con la lingua la piccola appendice, la giovane ebbe uno scatto.
- Ahhh. . . sai dove cominciare vero? Mhh piano amore, piano.
Già stavo titillando la cara crestolina flagellandola con veloci colpi di lingua.
- Ahhh. . . ahhh. . . Fece la giovane. Subito riprese il membro scorrendo veloce su di esso con la bocca diventata famelica.
L'effetto fu tanto sconvolgente che sfogai la mia lussuria mordicchiando il duro grilletto finché lei serrò le cosce.
- Oh non voglio venire subito. . . Piano ti prego!
Ansimavo, il naso nelle carni matide, il viso stretto nella morsa più deliziosa che un uomo possa desiderare.
- Cara . . Oh ci sai far!. Si, adagio. . . adagio . . .
Le sue cosce si dischiusero, le dolci labbra scesero lente, risalirono con un delizioso risucchio che mi fece sospirare. Spinsi la lingua fra le labbra spesse, la passai per tutta la lunghezza del taglio, dal clitoride fino alla vagina aperta come a ricevere l'omaggio del pene. Non resistetti e entrai con la lingua nel giovane grembo, la mossi su e giù come fosse un fallo, la labbra incollate al sesso in calore.
I gemiti della ragazza accompagnavano la singolare penetrazione, oscena per molti, ma non per me, il dorso della giovane era percorso come da un'onda che partiva dalla testa che con ampi movimenti scorreva sulla verga, e piano piano si smorzava nella lenta oscillazione del suo sedere mentre strofinava il sesso contro le mie labbra.
Vidi il mio viso accaldato incollato alle carni candide della fanciulla, vidi le mie mani palpare il bel culetto, aprire le natiche per accarezzarne l'interno, sentii sotto le dita l'ano contratto. . . Le cosce si chiusero ancora costringendomi a ritirare la lingua.
- Amore. . . se fai cosi, vengo. E' quello che vuoi?
Non risposi ma costrinsi la bella ad aprirle ancora. Ero eccitato al massimo, lei capi e riprese a scorrere sul membro con lenti movimenti delle labbra. Presi con delicatezza a suggere il clitoride, lei cercò nuovamente di chiudersi, ma non la lasciai, non lasciai il peduncolo teso che mordicchiai piano. Allora lei sollevò alta la gamba abbandonandomi il sesso.
- Mhhh! ! ! Fece.
Non lasciò più il membro ma accelerò i movimenti della bocca. Capii che stava per venire da come lo prendeva, lo succhiava, lo leccava, aiutandosi con le mani per aumentare il mio piacere finché agli stremi mossi istintivamente le reni spingendo il pene nella bocca dolcissima, ritirandolo per spingerlo ancora mentre a piena bocca baciavo la sua vulva.
Sandra era riuscita a portarmi sull'orlo dell'orgasmo. Era la prima volta che non riuscivo a padroneggiare i miei sensi, avevo appena cominciato e gia ansimavo sul sesso della fanciulla sentendo il piacere salire in lunghe ondate che non potevo più fermare.
Mi arresi ansimando fra le calde cosce, leccando perdutamente la fica profumata, mischiando la mia saliva agli umori della fanciulla anch'essa ormai agli stremi che con lunghi lamenti continuava a ricevere il pene nella bocca dolcissima. La stanza si riempì dei sospiri e delle esclamazioni della nostra lussuria mentre i corpi percorsi da fremiti, sussultavano di piacere.
Sandra con una forza che non sospettavo mi rovesciò mettendosi cavalcioni sul mio viso e senza lasciare il pene, allargò al massimo le cosce sul mio viso.
- Mhhh. . . ahhh. . . ahhh. . . Faceva la ragazza senza smettere di far scorrere le labbra sul membro, succhiandolo, facendomi sentire il calore della lingua che lo massaggiava senza posa. Dardeggiai la mia nello spacco della fica aperta, lei si strusciò sulla mia bocca succhiandomi ancora finche. . . iniziiai ad eiaculare.
Venni con getti ripetuti, in un orgasmo lungo e devastante, gemendo nella vulva che continuai a leccare finche la fanciulla con un urlo entrò anch’essa in orgasmo senza smettere di scorrere sul mio pene, ingoiando lo sperma che zampillando innondava la sua bocca.
Gemeva, godendo senza ritegno a cosce aperte, lasciandosi frugare dalla lingua che percorreva il bel sesso; bevetti il suo piacere nella coppa delle sue carni mentre lei accompagnava il mio orgasmo col dolce movimento delle labbra.
Mi respinse con delicatezza e si alzò. Nella doccia, mentre l'acqua scorreva su di noi, sorrise timidamente mentre sussurrava:
- Hai un buon sapore, lo sai? Ho bevuto tutto . . . e tu?
La strinsi nelle braccia baciando le labbra che mi avevano dato cosi tanto piacere. Anche se ero sazio, accarezzai il bel corpicino, provando rammarico al pensiero che sarebbe partita.
- Sei stata deliziosa, anche per me é stato bellissimo!
Ci asciugammo, poi ci venne sete, andammo in sala. Versai due bicchierini e mentre sorseggiavamo i nostri liquori seduti sugli alti sgabelli, chiese:
- Non ti é dispiaciuto vero rimanere con me? Vuoi che telefoni a Gina di ritornare?
Mi guardava con apprensione, come temesse che la sua compagnia fosse di peso. Mi alzai e tolsi dalle sue mani il bicchiere, lo posai sul bancone poi presi fra le mani il suo bel viso.
- Piccola cara, mi hai fatto trascorrere dei momenti che non dimenticherò mai. . . Sai dov'é andata Gina?
La vidi arrossire, era talmente bella che fui contenta di essere solo con lei e. . . si, di godere nuovamente del suo corpo voglioso. Con un sorriso malizioso rispose:
- E' andata a salutare Mara. . . Sai, era una modella di suo marito, domani parte in vacanza e credo che ora stiano facendo all'amore.
Il sapere la mia dolce amica intenta al piacere acquietò la mia coscienza, mi chinai sulle labbra della giovane per chiedere:
- E tu, hai ancora voglia?
Per tutta risposta chiuse gli occhi, la lingua rosa spuntò lambendo le mie labbra. Mi tuffai nella sua bocca suggendo la morbida appendice che sapeva di liquore, spingendomi ad esplorare la calda cavità eccitato al pensiero del piacere che aveva saputo darmi. Si alzò e senza lasciare la mia bocca si lasciò stringere per sentire contro il ventre la mia erezione, si staccò e senza parlare si avviò verso la camera da letto.
Seguii la figurina leggera che mi precedeva sculettando in modo inconsapevole ma per me talmente provocante che quando varcai la soglia avevo il membro teso. Il letto conservava l'impronta dei nostri corpi, lei lo indicò col mento.
- E' stato bellissimo! Dimmi, ti é piaciuto il mio pompino?
Arrossii mio malgrado a quella espressione e la rimproverai, ma lei:
- Perché? Oh capisco, le donnacce parlano cosi, non é vero? Mi piace pensare che sono la tua. . . puttanella.
- No, non è vero!
Avanzai per prenderla fra le braccia ma lei si schernì e voltandosi appoggiò la schiena contro il mio petto. Eravamo davanti allo specchio, vedendo la sua figura riflessa, mi venne un tuffo al cuore tanto era bella! Solo i seni con la loro forma singolare stridevano con la perfezione della sua nudità ma la rendevano ancora più eccitante. Sandra colse il mio sguardo .
- Si, mi piace eccitarmi e godere. . . Ti piacciono le mie tette? Sai perché sono cosi? Dimmi, lo sai?
Mi guardava attraverso lo specchio come a provocarmi, le aureole che ornavano i bei seni in questi mesi si erano incupite e gonfiate, la loro circonferenza copriva parte della sommità delle mammelle. I capezzoli si erano allungati ed erano perennemente tesi, tanto che solo a sfiorarli . . .
- Sono stati i baci di Gina e . . . anche i miei, non é cosi? Esitò, poi:
- Si, voi avete cominciato e mi piace cosi tanto che la sera. . . mi faccio da sola, vuoi vedere?
Mi guardava come a sfidarmi, portò le mani alla bocca, poi le dita bagnate della sua saliva scesero sulla punta dei seni. Lentamente fecero il giro dei capezzoli, sfiorandoli, disegnando dei cerchi umidi sui rilievi delle aureole, bagnò ancora le dita. . . Questa volta strinse i capezzoli, li tirò massaggiandoli piano.
Un fievole gemito sfuggi dalle sue labbra, si appoggiò a me chiudendo gli occhi, ma li riaprì subito.
- Mhhh. . . mi piace sai?
Vidi le mie mani posarsi sulle sue anche, seguirle fino agli inguini per schiacciarla contro il membro.
- Cosi! Oh fammelo sentire. . . Mosse il deretano contro la verga.
Ora si accarezzava i seni a piene mani, e mi guardava facendomi sentire il calore delle natiche sode e terribilmente provocanti.
Feci scivolare le mani all'interno delle cosce, sfiorando con le dita il sesso umido, Sandra divaricò le gambe lasciandosi accarezzare. Vidi le mie dita passare fra le labbra della bella vulva titillando il piccolo clitoride. Gemette piano chinando la testa sul petto, poi fece una cosa che mi sconvolse scatenando la mia lussuria.
Chinò maggiormente il capo. Le sue mani a coppa sollevarono le giovani mammelle fino a sfiorare con le labbra i lunghi capezzoli. Prese a lambirli velocemente prima uno poi l'altro. . .
Non avrei mai creduto che una ragazza così giovane arrivasse a tanta libidine; vedevo la lingua rosa flagellare i bottoncini tesi che presto furono coperti di saliva. Li leccava lamentandosi piano, le dita che muovevo nella vulva aumentavano l'eccitazione della ragazza che ondulava il bacino premendo il sedere contro la verga dura.
- Mhhh. . . lo so, vuoi mettermelo nel culo. . . Cosa aspetti?
Lo disse gridando, i suoi occhi mi fissavano sfidandomi. Si chinò ancora, incurante della verga che con un movimento delle reni avevo puntato nelle sue natiche infoiato dal calore dell'ano contro il glande.
- Piano, ti prego. . . Fammi sentire come lo infili. Dai. . . adesso!
Aprì la bocca su uno dei seni, fino a ricoprire con le labbra l'aureola bruna.
- Mhhh. . . mhhh. . . Fece succhiandosi oscenamente.
Passò all'altro suo seno poi la lingua rosa danzò sui capezzoli flagellandoli, facendoli vibrare ad ogni colpo mentre sculettando premeva il sedere contro il membro cercandolo di introdurselo in corpo.
- Oh dammelo. . . dammelo! Diceva senza smettere di titillarsi, strizzandosi i seni mentre saettava la lingua.
Chinai il capo. La ragazza muoveva adagio il sedere stringendo fra le chiappette l'asta in una morsa deliziosa. L'ano era caldo e talmente invitante che non potei resistere. Spinsi, prima piano, poi davanti alla resistenza del piccolo pertugio spinsi più forte facendola urlare.
- Ahhh. . . mi fai male!
Allontanai il membro dal bel deretano e passai le mani fra le calde natiche. Le dita bagnate dai succhi della sua vulva ne seguivano il solco fino al duro bottoncino, così che quando vi premetti il pene, sentii l'ano scivoloso e pulsante. Le dita nel sesso della giovane, mi chinai al suo orecchio.
- Lo senti il cazzo come é duro contro il tuo buchetto? lo vuoi davvero?
Per tutta risposta Sandra si chinò ancora e fissandomi annui. Mi fissava ancora attraverso lo specchio quando la presi alle cosce e facendo forza sulle reni spinsi lentamente. Si morse le labbra per non urlare, mentre la verga piano piano forzava inesorabilmente lo sfintere e. . . scivolava nell'ano bagnato.
- Ah sta entrandooo! ! ! Gridò stringendo d'istinto il culetto. Continuai a spingere malgrado la giovane tentasse di sottrarsi.
- Ah. . . no. . . no. . . basta, ti prego! Ahh. . . Ahhh! ! !
Fu per la giovane una penetrazione dolorosa, ma non mi fermai finche non sentii premere contro il ventre le natiche che avevo violato. Ansimavo mentre baciavo la nuca della giovane che ancora incredula stava riprendendo fiato.
- Ohhh. . . lo sento, é tutto dentro! Era questo che volevi, vero?
- Si. . . Oh cara, hai un culo che mi fa impazzire!
- Amore, scusami. . . avevo paura, ora non più. Mi piace sentirti dentro così. . . Non mi fa male sai?
Gli occhioni lucidi smentivano le sue parole, L'ano stringeva la verga impedendo ogni mio movimento come la prima volta quando avevo osato profanare i suoi glutei. Ma ora la ragazza era decisa, disse soltanto:
- Ti prego amore. . . Fai piano.
Le mie mani risalirono il corpo levigato, fino ai seni. Sandra si raddrizzò lentamente appoggiandosi contro il mio petto, Ad occhi chiusi assaporava la carezza delle mie dita sui capezzoli, le narici del nasino fremevano di eccitazione mentre dalle sue labbra usciva un flebile lamento. L'ano stringeva ancora il membro, ma era piacevole sentire il calore delle sue interiora, si stava rilassando.
- Cara, é bello stare dentro di te, nel tuo culo. Sei meravigliosa!
Lo dissi baciandole l'orecchio, poi spostando la bocca sul collo purissimo, ne leccai la pelle delicata, fino alle spalle. La ragazza rovesciò il capo sospirando:
Ritirai piano la verga, fin quasi ad uscire dai glutei, ebbe appena il tempo di dire:
- Piano! Che l'affondai nuovamente.
- Ohhh. . . La bella, sotto la mia spinta perse l'equilibrio finendo contro lo specchio e io incollato a lei. Mi rimproverò dolcemente.
- Amore. . . così non riesco. Devo appoggiarmi, aspetta!
Mi allontanai a malincuore, Sandra si guardò attorno poi:
- Ecco. . . li! Fece il giro del letto fermandosi sul lato opposto, la seguii con la verga tesa, prese un cuscino e si chinò in avanti abbracciandolo. Allargò le gambe protendendo il sedere in modo deliziosamente provocante e mi sorrise attraverso lo specchio.
- Va bene cosi? Oh amore. . . prendimi ma. . . fammi godere insieme a te.
Con le gambe divaricate e tese, la giovane mi offriva senza pudore la groppa candida; l'interno delle natiche, il bel solco e la rosa dell'ano bagnato e lievemente arrossato mi attirarono irresistibilmente.
Feci un passo e poggiai il glande all'ingresso del piccolo pertugio, le mie mani scesero lungo il suo ventre, sulla gnocchetta liscia, le dita incontrarono la vulva, si mossero in essa. . . La bella sospirò dicendo:
- Sono pronta amore. . . Adesso! Mettilo dentro. . . dai, inculami!
Spinsi lentamente, la verga scivolò nel bel deretano con sorprendente facilita, facendola esclamare:
- Ohh é lungo ma. . . oh adesso mi piace!
Le mie dita premevano il clitoride mentre il membro scorrendo all'indietro usciva accarezzato dalle natiche della fanciulla.
- Cara, oh cara. . . sì,voglio godere nel tuo culetto!
- Oh prendilo, dai. . . rimettilo dentro!
Con un colpo di reni fui nuovamente in lei, mi ritirai, e. . . ancora, ancora, ancora.
- Ah. . . ah. . . ah. . . Faceva la ragazza ad ogni colpo mentre il membro scorrendo nell'ano dilatato, scuoteva il bel corpo. Presto presi anch'io a sospirare sulla sua nuca mentre gustavo con tutti i sensi la singolare penetrazione. Muovevo le dita nella vulva in sincronia con il pene strappando alla giovane gridolini di piacere e parole oscene.
- Ihhh. . . mhhh. . . ci sai fare! Ah prendila la mia fichetta. . . schiacciala. . . Ah le tue dita. . . come mi masturbi bene. . . ahhh. . . mhhh. . . E' stata Gina a dirmi come godere con il cazzo nel culo. . . più forte. . . ahhh. . . ahhh. . .
Le parole mi eccitarono a tal punto che dimenticai l'età giovanissima della ragazza. Presi a montare la bella groppa, scorrendo senza posa nelle sue natiche, le dita immerse nella fica in calore. La masturbavo con frenesia eccitato dal caldo anello dell'ano che mi dava un piacere perverso.
Prese a gemere piano, poi man mano che il godimento saliva nel giovane corpo, sempre più forte. Gridando liberamente il suo piacere, prese a muoversi, a ondulare, stringendo piacevolmente le chiappette per farmi sentire la dolce morsa dell'ano attorno al membro che entrava nelle sue viscere. Si rilassava quando lo ritiravo stringendole quando lo sprofondavo nuovamente mentre rantolavo.
- Ah cara. . . cara. . . Mio bel culetto. . . oh come godo! Ohh sai come far godere il mio cazzo. . . Lo senti come scorre? Ahhh cosiii! ! !
Ora si muoveva avanti e indietro venendo incontro al pene, aiutandomi nella straordinaria penetrazione del suo culo in un accordo che portò il nostro piacere alle stelle. Perdemmo la nozione del tempo, intenti ad ascoltare il piacere che saliva in lunghe ondate.
Guardavo nello specchio il viso della fanciulla, il godimento trasformava i bei lineamenti in un'espressione quasi dolorosa, conservava intatta la sua bellezza anche quando scossa dai miei colpi urlava incitandomi.
- Ahhh mi piace essere inculata dal tuo cazzo. . . mi riempie. . . Ohh arriva fin su. . . ah continua. . . dai. . . dai. . .
Ci fermammo più volte per prolungare la nostra estasi poi riprendemmo la cavalcata verso l'orgasmo che si faceva sempre più vicino, finche. . .
- Oh amore. . . amore. . . non resisto! Mhhh sto venendo. . . Ah così. . . che bello! Adesso. . . ah. . . ahhh. . .
Introdussi l'indice nella vagina e mossi velocemente la mano facendo andare il dito avanti e indietro mentre le dita dell'altra mia mano pizzicavano e premevano il clitoride. Sandra urlò inarcandosi mentre serrava e rilassava i muscoli in lunghi spasimi che imprigionarono il membro nel suo culetto proprio quando stavo per abbandonarmi.
Rimasi nelle sue viscere per tutto il tempo che durò il suo piacere, verso la fine, quando le grida si trasformarono in un dolce lamento, allentò la morsa dello sfintere permettendomi di dar sfogo alla mia lussuria. Mi raddrizzai.
- Oh caro, voglio che anche tu goda tanto. . . come me!
Protese il sedere contro il mio ventre, le mie mani risalirono per stringersi alle anche della ragazza. Incollai le cosce alle sue e mossi le reni. Il membro appari di fra le natiche candide, lo feci uscire fino a sentire l'anello dell'ano dietro il rigonfiamento del glande. . .
Capivo che con pochi colpi avrei varcato la soglia del piacere, volli gustare quei momenti irripetibili, spinsi lentamente.
- Ohhh. . . cosi! Sospirò ricevendolo per tutta la lunghezza. Vidi il membro avanzare, scomparire nel culo bellissimo, accarezzato dalle calde natiche della fanciulla che le stringeva appena aumentando il mio godimento, tanto che esclamai estasiato:
- Oh cara, sei meravigliosa! Mi piace come lo prendi. . .
- Amore. . . oh inculami cosi! Fammi sentire come godi. . . voglio sentirti schizzare! Dai continua. . . Oh. . . ahhh. . .
Gia mi stavo ritirando, la verga usci completamente, la puntai ancora sull'ano e entrai fino in fondo, la ritirai e . . . giù nelle calde viscere, e ancora, ancora mentre il piacere dal pene si irradiava in tutto me stesso.
Sandra le mani poggiate sul letto aveva sollevato il busto; a bocca aperta aspettava i miei affondi esclamando:
- Ohhh. . . Ogni volta che il membro entrava nei tondi glutei facendo oscillare le mammelle dai lunghi capezzoli. Sospiravo per il piacere che provavo e che ad ogni colpo aumentava inesorabilmente, portandomi in pochi minuti sull'orlo dell'orgasmo.
- Cara. . . sto per venire. . . Ah cara. . . ah adesso. . . ah amore. . . Ohhh. . . Ohhh. . . Achhhh. . .
Presi ad eiaculare, ma non accelerai. Dopo il primo getto, il pene apparve bagnato e lucido di sperma che imbrattò l'interno delle belle natiche rendendole scivolose e accrescendo in entrambi il piacere di quella straordinaria penetrazione.
- Oh amore. . . ti sento! Oh godi. . . godi. . . oh che bello!
Mosse il sedere, ondulò carezzevole sul membro che scorrendo irrorava il bel culetto con getti ripetuti mentre esclamavo:
- Oh godo . . . godo. . . ah prendi, prendi, mhhh. . . ahhh. . . ahhh! ! !
Mi abbattei su di lei ansimando negli ultimi spasimi che fecero sobbalzare il pene immerso nel sedere che tanto avevo desiderato. Poi piano piano, l'affanno diminuì e rimasi immobile.
Mi sollevai, il pene uscì lucido e ancora duro, aiutai la giovane ad alzarsi e senza parlare entrammo nella stanza da bagno. Andai solo sotto la doccia, Sandra si scusò, udii alzarsi l'asse del water, poi l'acqua scorrere. Mi raggiunse rossa in viso.
- Scusami, sai. . . mi ha fatto uno strano effetto!
Mi misi a ridere. Sorrise confusa, poi scoppiò in una risata stringendosi a me. Assaporammo a lungo l'acqua sui nostri corpi, poi uscimmo e ci asciugammo. Chiesi:
- Hai ancora voglia?
- No, ho goduto tanto! Amore, ti ricorderai di me?
Il suo sguardo era talmente ansioso che la baciai stringendo il bel corpicino poi andammo alla ricerca dei nostri vestiti. La guardavo mentre si rivestiva, con una punta di rammarico la vidi ricoprire il corpo che mi aveva dato tanto piacere. Gina rientrò poco dopo.
- Avete fatto? Chiese. Sandra le gettò le braccia al collo.
- Si. . . é stato bello sai? Grazie per avermi lasciata sola con il tuo uomo, mi sono divertita tanto, solo che. . .
La donna la baciò sugli occhi che gia si stavano inumidendo.
- Piccola cara, quando ritornerai daremo una festa in tuo onore, si, sopra nello studio. Inviteremo tanti amici. . . sarà una vera partita di piacere!
Accompagnammo in auto la fanciulla fin sotto casa. La ragazza scese e dopo averci salutati piangendo, scomparve nell'androne.
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