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Una Calda Moglie. Daniela (5 e ultimo episodio)


di Giangi57
18.08.2022    |    1.269    |    0 8.7
""Coraggio, non aver paura, fammelo nel culo, ti prego..."
Una Calda Moglie. Daniela (5 e ultimo episodio)

Il mattino dopo ci svegliamo che sono le dieci passate; Elena ed Enzo sono già in piedi ed hanno già fatto colazione.
Sonia è più calma, il dolore al sedere si è attenuato ed è solo un poco indolenzita, sorridendo ci tiene a precisare però che la passerina non ha nulla ed è in piena forma.
Quando guardo Elena negli occhi la vedo arrossire, ma è solo un attimo, la bacio in bocca e mi gusto la sua lingua fresca che guizza cercando la mia.
Ovviamente l'argomento di discussione riguarda i fatti della sera prima e riviviamo gli episodi accaduti col piacere che accompagna sempre un gradito ricordo.
Elena è spigliata e spontanea, ha accettato la sua posizione di madre incestuosa e non si vergogna di parlarne apertamente con noi, ne parla con vicino il figlio e intanto lo accarezza fra le gambe mettendo in evidenza la sua virilità.
Più che accarezzarlo lo sta masturbando da sopra i pantaloni mentre lui le ha infilato una mano nella scollatura del vestito e le palpa le mammelle.
Senza interromperli mi rivolgo ad Elena:
"Hai pensato alla mia proposta? Vuoi provare col giardiniere? Sono sicuro che Amin ti piacerà, basterà stuzzicarlo un po' e ti salterà addosso."
Enzo estrae le tette della mamma dal vestito e ce le mostra trionfante.
"Guardate come è già eccitata, i capezzoli le sono diventati grossi e duri."
Palleggia le tette sulle mani ostentandole verso di noi e a quella vista non posso fare a meno di chinarmi per baciargliele. Dardeggio la punta della lingua sui capezzoli gonfi di voglia e intanto la faccio alzare dalla sedia e le sfilo le mutandine accarezzandole il pelo folto e serico.
"Adesso voi ragazze andate in camera e vestitevi in maniera succinta, dovete mettere in mostra il meglio delle vostre doti per eccitare Amin."
Si preparano velocemente, le due donne indossano una vestaglietta allacciata solo da due bottoni in vita, sotto sono completamente nude.
Sonia ha indossato una camiciola completamente aperta legata in vita con un nodo che permette di vederle le tettine ad ogni movimento e una gonnellina corta, tipo tennis, che a malapena le copre il pube. Ci avviamo per il giardino e mando avanti le donne quando sentiamo i rumori del lavoro di Amin che sta zappando; io ed Enzo ci acquattiamo per osservare da lontano gli sviluppi della caccia.
E' Daniela ad aprire le ostilità.
"Buongiorno Amin, come va? Tutto bene?"
"Buon giorno signora, fa solo troppo caldo e le piante stanno soffrendo."
Sbircia le curve provocanti delle due donne, ma sembra più interessato al frutto acerbo di Sonia che è salita sopra un muretto di sassi e sta in piedi sopra la sua testa.
Elena gli si avvicina e senza preamboli lo invita nella trappola.
"Ti piace la ragazzina? Guarda la sua cosina come è bella e delicata, maialone, è vero che ti piacerebbe potergliela baciare? "
Amin guarda come trasognato, non ha parole e non sa cosa rispondere; soprattutto è sorpreso per l'atteggiamento delle donne e la domanda di mia moglie.
Forse ha paura di chissà quale inganno, ma la sua immediata eccitazione è evidente, e si manifesta dal grosso bozzo che appare dentro i pantaloni.
Allunga la mano ad accarezzare una gamba di Sonia, Daniela gli si avvicina e appoggia i seni nudi sulla sua schiena sudata mentre Elena gli accarezza il cazzo da sopra i pantaloni.
Amin, rinfrancato, alza le braccia muscolose ed afferra Sonia per le anche, la tiene sollevata senza sforzo apparente e la fa scendere dal muretto fino a portare il centro della sua attenzione all'altezza della propria bocca.
La lingua saetta rapida e raggiunge il bersaglio, Sonia gli getta le gambe intorno al collo e aggrappata alla sua testa gli incolla la fica alla bocca per farsi leccare.
Le due donne hanno lasciato cadere per terra quel poco che le ricopriva e sono completamente nude, si danno da fare coi calzoni di Amin e con un unico grido di stupore accolgono l'apparire della nerchia possente dell'africano.
Si trastullano maneggiando il temibile strumento di piacere, è senz'altro più lungo della norma e grosso almeno il doppio del mio.
A vederlo fa paura e sembra l'impugnatura della stanga di un carretto, è di colore scuro, quasi nero ed è percorso per tutta la lunghezza da vene in rilievo che lo fanno sembrare scolpito in un ramo di ebano.
Lo succhiano a turno ingoiandolo per quello che possono data la sua dimensione.
Elena se lo infila fra le tette che comprime intorno all'asta iniziando una lenta masturbazione.
Sopra la sua testa c'è il sedere della figlia, vi accosta la bocca e le lecca il culetto mentre Amin continua a succhiarle la fica.
Enzo ed io usciamo allo scoperto e Amin si spaventa alla nostra vista, ma lo rassicuriamo subito invitandolo ad entrare in casa dove staremo più comodi.
Arriva portando Sonia tra le possenti braccia ed è evidente che vuole scoparsi la ragazza.
Elena invece si rovescia supina sul divano e gli si offre per farsi chiavare subito, Amin, che preferirebbe farsi Sonia, all'inizio oppone una certa resistenza ma poi cede e si butta sulla donna penetrandola con un colpo solo.
La violenta introduzione è accolta con un urlo di dolore che però si tramuta subito in grida di piacere quando quel bell'esemplare di maschio africano comincia a montarla.
Guardo la scena seduto su una sedia mentre tengo mia moglie di schiena e a gambe larghe su di me col cazzo infilato nella vulva.
Sonia le sta leccando la fica tutto intorno e ogni tanto scende più in basso a leccarmi le palle.
Elena è letteralmente impalata dal manganello di Amin che la fotte con forza selvaggia, è impressionante vedere il suo pistone entrare e uscire dalla vagina.
La sta scopando da almeno un quarto d'ora e non è ancora venuto, si gira per vedere dove sono finiti gli altri e approfitto di questa pausa per mandargli Daniela che si cambia di posto con Elena.
Amin infila il suo tarello nella vagina di mia moglie e chiava anche lei con violenza, estrae il cazzo più volte e ogni volta lo riaffonda con forza fino a colpire l'utero.
La sua bestialità mi affascina come la sua resistenza, è un vero animale da monta, non so quante volte ha già fatto godere le due donne e non è ancora venuto.
Daniela è tutta fradicia dei propri umori e vive un orgasmo dietro l'altro fino a quando Amin si toglie da lei col fiato grosso per l'affanno di quell'interminabile cavalcata.
Respira a bocca aperta e un filo di bava gli scende dall'angolo della bocca, mi guarda con occhi spiritati ed è chiaro che vuole la ragazzina.
Avuto il consenso la prende in braccio e la fa sdraiare sul divano, le apre le gambe e la prepara succhiandole il dolce fiore.
Enzo sta fottendo mia moglie mentre io mi sto facendo Elena, ma tutti stiamo attenti a quello che succederà a Sonia.
Amin dopo averla bagnata ben bene si appresta a infilarla sul suo arnese che visto vicino alla cosina della ragazza sembra assumere proporzioni ancora maggiori.
Sonia stessa glielo prende a due mani e lo indirizza fra le proprie gambe, ne appoggia la punta sulla vulva e si abbandona all'indietro in attesa della penetrazione.
Amin è cauto e spinge delicatamente, non vuole farle del male e a poco, a poco l'enorme cazzo sparisce nella sua vagina, ma non riesce a introdurlo tutto perché è troppo lungo.
Si muove dentro di lei con colpi lenti e lunghi che la raggiungono fino all'utero, la ragazza si sente squassata, è riempita completamente e dolorosamente da quell'ingombrante presenza.
Non appena i suoi umori le hanno lubrificato la vagina e diminuita la dolorosa frizione, cerca di assecondare i movimenti di Amin e si concede a lui con slancio maggiore.
Gode con gli occhi chiusi, agita il capo a destra e a sinistra, la voce ora roca, ora stridula, ci rende partecipi del suo piacere, si sente violentata e profanata, ma lo grida con gioia libidinosa, invoca l'africano perché le venga dentro, chiede a voce alta la sua sborra vuole che la riempia.
Viene accontentata. Amin lancia un urlo selvaggio, inarca la schiena e con tre o quattro colpi feroci che fanno urlare anche Sonia scarica la sua linfa vitale nel ventre della ragazza, poi si accascia quieto su di lei senza uscire dal suo sesso.
Elena e Daniela sono in ginocchio dietro quel maschio prodigioso e cercano di prendersi cura di lui, mia moglie è più rapida a prendergli il manganello non appena lo sfila dalla fica di Sonia e lo sugge golosamente tenendolo a due mani.
E' ancora duro come il ferro nonostante abbia scopato per quasi un'ora e Daniela gli monta a cavalcioni e si impala sopra di lui, è lei ora a guidare la danza agitando i fianchi come una forsennata. Elena rivolge invece le proprie attenzioni alla figlia, controlla che il giovane sesso non abbia ricevuto danni poi lo lambisce delicatamente con la lingua, beve lo sperma che Amin ha eiaculato e che è rimasto nella vagina in quantità prodigiosa e lo ingoia lentamente per assaporarne il gusto più a lungo. Enzo a quel punto la prende alle spalle e la penetra nel culo, io a mia volta lo infilo nell'ano di mia moglie con tale violenza che la faccio gridare per il male.
Mentre la cavalco, con le mani raggiungo il cazzo di Amin che è quasi tutto dentro la sua fica.
Gioisco di libidine nello stringere fra le mani quella verga prodigiosa che sta arando il ventre di mia moglie, le tocco l'esterno della vulva e la sento enormemente dilatata.
Mentre mi godo il culo di Daniela mi giro verso Elena, è in mezzo ai due figli e sta incitando il maschio perché la faccia godere.
"Dimmi che ti piace il mio culo... che ti piace inculare la tua mamma... fottimi tesoro mio... così... tutto dentro di me... dimmi che ti è piaciuto guardarmi mentre mi facevo chiavare dal negro... e anche la tua sorellina... hai visto che cazzo è riuscita a prendere nella sua fichetta...? Siamo dei maiali... siamo una famiglia di porci schifosi... ahh... sto godendo ancora...ahh..."
Anche Daniela gode e riceve in vagina l'abbondante libagione di Amin, io ed Enzo invece cerchiamo di risparmiare le nostre energie, perché abbiamo la necessità, ne siamo consapevoli, di dover durare a lungo con tre donne insaziabili da accontentare.

E' sera e ci stiamo ritemprando dalle fatiche godendoci la fresca brezza che arriva dal mare.
Seduto sul dondolo accarezzo i capelli di Sonia che semisdraiata mi ha appoggiato il capo sul grembo. Le chiedo se è soddisfatta di come si svolgono le cose e intanto guardo di sottecchi le due donne che, sedute sotto il gazebo, stanno facendo le moine ad Enzo.
"Sei contenta o hai ancora qualche desiderio insoddisfatto? Magari provare nuove esperienze, qualche cosa di diverso..."
"Ma, non so... forse... mi piacerebbe provare a far l'amore con una persona..."
"Con chi? Ancora col bel negrone d'Africa? Se ne avessi ancora la voglia ricorda che è sempre a nostra disposizione, viene qui tutti i giorni per il giardino e in qualunque momento lo possiamo chiamare se ti va di fartelo."
"No non mi riferivo a lui... non ho il coraggio di dirlo..."
"Ma dai, confidati!"
Mi accarezza il cazzo sopra i pantaloni, lo stringe nel pugno poi allenta la stretta per tornare a stringerlo subito forte. Ci appoggia sopra prima la guancia e lo preme dolcemente, poi lo addenta delicatamente fingendo di morsicarlo.
"Vorrei... mi piacerebbe... scopare col mio papà!"
Aggiunge poi quasi per giustificarsi:
"Dopo tutto Enzo ha fatto l'amore con la mamma, perché non dovrei farlo io con mio padre?"
"Per me va bene, il difficile è come accertarsi se va bene anche a lui, non puoi certo andare a chiedergli in maniera diretta se gli va di scopare con te.
Bisogna pensare a qualcosa che lo costringa a fare la prima mossa. Con te come si comporta? Ha mai tentato di toccarti... un approccio qualunque che possa farti pensare ad un suo interesse particolare per te? Ha mai cercato di spiarti quando ti spogli o fai il bagno?"
"Non mi sono mai accorta di niente di particolare... qualche manata sul sedere mentre si gioca, ma c'era sempre la mamma... forse una volta... è successo una Domenica.
Aveva deciso di rimanere in casa tutto il giorno e come fa di solito indossa solo il pigiama, così vestito l'avevo sorpreso già due o tre volte con la chiusura dei pantaloni sbottonata.
Quella domenica leggeva il giornale e, come fa per abitudine, teneva una gamba a cavallo del bracciolo della poltrona. In quella posizione riuscivo a vedere con facilità le sue intimità e passavo e ripassavo davanti a lui fingendo di pulire con l'aspirapolvere, il pisello gli era uscito dal pigiama quasi tutto e mi sembrava eccitato."
"Non è significativo quello che dici, forse eri eccitata più tu di lui, però mi hai fatto venire un'idea.
Sabato quando arriverà per il fine settimana, potresti comportarti come ti spiego adesso, poi decideremo secondo i risultati.
Ti dovrai mostrare a lui facendo l'ingenua, gli mostrerai le tettine attraverso la scollatura, gliele farai sentire appoggiandoti a lui, poi non so... potresti metterti nella posizione che tiene lui quando legge il giornale e fare in modo che ti veda in mezzo alle gambe, magari con gli slippini inseriti dentro la fessura della fica in maniera da metterla in risalto evidenziando le grandi labbra, non saprei che altro dirti... la tua fantasia di donna ti sarà certamente di maggior aiuto per trovare il modo migliore di stuzzicarlo. L'importante è riuscire ad eccitarlo..."
"Ehi voi due, cosa state macchinando? Attenti che vi teniamo d'occhio!"
Ci guardano sghignazzando, le donne hanno le tette al vento ed Enzo sta pascolando beato in mezzo a tutta quell'abbondanza.
"Sembrate due innamorati, quali confidenze vi state scambiando?"
"Affari nostri! Può anche essere che siamo davvero innamorati e che fra qualche giorno chiederò il divorzio da te."
Mi siedo su una poltroncina di fronte ai tre e faccio sedere Sonia sulle mie ginocchia, ostentatamente le accarezzo le gambe fino a raggiungerla nella sua intimità.
"Non dire nulla a quei tre, lasciali morire nella loro curiosità, quello che ci siamo detti sarà il nostro segreto."
E la bacio sulla bocca come per suggellare il patto.
Quella notte dormo con lei mentre Enzo va a letto con sua madre e mia moglie
Sento i loro lamenti attraverso il muro della camera, mi eccito e cadono i miei buoni propositi di riposo. Stringo Sonia fra le mie braccia, la piccola non aspetta altro e mi accarezza fra le gambe.
La bacio sui capezzoli che sento inturgidirsi nella mia bocca, poi le lecco l'interno delle cosce e la fichetta che è già rorida delle sue secrezioni.
Le sollevo le gambe in alto e succhio il forellino più stretto strappandole un gemito di piacere, le entro dentro con la lingua bagnandolo di saliva, provo un piacere folle nel leccare quella carne tenera e calda. "Voglio che provi ancora... infilami il cazzo..."
Sono restio a farlo dopo aver visto quanta sofferenza ha provato la prima volta. Lei si accorge della mia titubanza e mi sprona con insistenza.
"Coraggio, non aver paura, fammelo nel culo, ti prego..."
Vado a prendere l'unguento per le emorroidi, lo stesso che ho usato per medicarla la prima volta, la crema è scivolosa e spero che l'aiuti a farle sentire meno dolore.
La ungo abbondantemente lubrificandola anche all'interno dove faccio penetrare il dito che muovo dentro e fuori.
Il massaggio le piace e non prova dolore, mi incita ancora a metterglielo dentro, ma sono sempre titubante.
Mi metto supino sul letto e la faccio disporre a cavallo sulle mie anche, ha il cazzo proprio sul taglio della fica e inizia a muovere i fianchi per frizionarselo sul clitoride.
Il piacere già la pervade e la sento fremere tutta mentre il respiro è diventato più pesante, quasi affannoso.
Allunga una mano sul pene e si alza leggermente puntellandosi sulle ginocchia per farlo scivolare all'indietro, ne sfrega la punta sulla vulva, poi l'appoggia sul forellino più stretto.
Questa volta non sono io a cercare di spingerlo dentro, è lei che sedendosi sulla verga vi preme sopra per farla penetrare.
Il glande lentamente si apre la strada attraverso lo sfintere e la ragazza mi guarda sorridendo quando si rende conto che la punta è entrata completamente.
Si rilassa un attimo per raccogliere le forze poi riprende la lenta intromissione dell'uccello nel suo intestino, soffre ancora ma non come la prima volta.
Il pene la penetra, lentamente, ma la sta penetrando completamente, ora è dentro per tutta la sua lunghezza.
Non oso muovermi, lascio che sia lei a continuare, eccola ondeggiare su di me, prima adagio, poi con maggiore velocità muove i fianchi saldamente ancorati al cazzo, con le mani le afferro le mammelle e le strapazzo con forza i capezzoli.
Ha gli occhi chiusi e si abbandona appoggiandosi alle mie mani che la sorreggono, le sue dita corrono alla vulva e si sgrilletta prossima a godere.
Guardo le sue dita che si muovono agilmente sul clitoride, si infilano nella vagina slabbrandola in maniera incredibile, ora non ragiona più.
"E' dentro... mi stai inculando e non mi fai male... mi piace da morire...e a te piace il mio culetto? O preferisci mettermelo nella fica...? Scusami ma mi piace parlarti in modo osceno, come una puttana... Ahh Franco... mi sono innamorata di te... voglio essere tua per sempre... sono contenta che sei stato tu a sverginarmi davanti e di dietro... Ahh come ti sento tutto dentro di me..."
"Si piccola se lo vuoi resterai con me per sempre, ti chiaverò come più ti piacerà... attenta! Sto per sborrarti nel culo... ahhh..."
Godiamo nello stesso tempo conquistati da un orgasmo incredibile.
Mi sfilo dalle sue reni, ma mi getto con la bocca fra le sue gambe per succhiarle il miele che esce dalla sua cosina dolce e profumata, la lecco con amore e mi risponde immediatamente con un altro orgasmo che la fa rantolare.
Pieno di libidine ci chiaviamo ancora a lungo, lentamente, assaporando le sensazioni piacevoli che si sprigionano dal nostro amplesso; il sonno ci coglie ancora abbracciati.

Elena sta aspettando l'arrivo del marito per il fine settimana, ovviamente saranno due giorni di forzato, ma necessario riposo.
Abbiamo deciso di dedicare il Sabato e la Domenica in maniera esclusiva alle gioie del mare e del sole di questa torrida estate.
Andremo a poltrire in barca lasciandoci cullare dalle onde, sarà un piacevole dormire accarezzati dalla fresca brezza marina all'ombra del telo protettivo.
Queste almeno sono le mie speranze e i miei buoni propositi, perché, come vedremo, il diavolo ci metterà la coda... e non solo.
Sono le sette di Sabato mattina, io e Daniela ci siamo già alzati e stiamo preparando la colazione per tutti, Carlo ed Elena li abbiamo sentiti entrare nella doccia e li stiamo aspettando da un momento all'altro, i due ragazzi invece stanno ancora dormendo e abbiamo deciso di non disturbarli.
Carlo arriva nel nostro appartamento con atteggiamento ancora incerto nei confronti miei e di Daniela, non sa ancora spiegarsi il perché di tanto disturbo da parte nostra ma, ovviamente, è contento della nuova amicizia che sembra essere nata tra noi.
Se sapesse come stanno realmente le cose probabilmente mi sparerebbe in bocca.
Ci sediamo a tavola dove Daniela ci serve da mangiare focaccine calde, con marmellata e miele, accompagnate da una caraffa di spremuta d'arancia e caffè bollente.
Arriva anche Sonia con gli occhi ancora chiusi e impastati dal sonno.
Indossa una camicetta da notte che le copre appena l'inguine, è trasparente e lascia vedere chiaramente gli slippini che indossa e le tettine con i fragili capezzolini rosa.
Saluta tutti, da un bacio alla mamma e poi va ad abbracciare il padre sedendosi sulle sue ginocchia. "Papino bello, sono contenta che sei qui con noi."
Lo accarezza e lo bacia con affetto sulle guance.
Carlo è strafelice per questa manifestazione d'amore e non si immagina neppure lontanamente che la figlia gli sta già portando un subdolo attacco, così almeno credo, per sedurlo ai propri desideri.
Solo io sono al corrente delle intenzioni di Sonia, ma non immaginavo che iniziasse le sue manovre così presto, evidentemente il desiderio di far l'amore col padre è proprio forte.
Non mi rimane che cercare di aiutarla come promesso e, finita la colazione, prendo le donne in disparte per stilare il menù del pranzo e della cena, poi le spedisco con l'auto in paese per acquistare le provviste.
Enzo dorme ancora profondamente ed io mi defilo con una scusa lasciando soli padre e figlia, solo un cenno d'intesa con Sonia per farle capire che ho capito i suoi intenti e la sto aiutando.
Mentre si trovano in soggiorno riesco a spiarli attraverso una portafinestra che dà sul giardino.
Sonia si è rivestita con gli stessi abiti che ha usato per adescare Amin, solo che questa volta ha indossato anche le mutandine.
Vengono tutti e due in giardino, Sonia si sdraia al sole sul dondolo e cinguetta una canzoncina.
Il papà si siede su un cuscino ai suoi piedi e la guarda con occhi ammirati, lei tiene una gamba distesa sul dondolo e l'altra piegata col ginocchio rivolto in alto.
Da dove si trova, Carlo non può fare a meno di vedere il magnifico spettacolo che la figlia gli sta offrendo.
Anche la camicetta sembra aprirsi ancora di più, il nodo che la teneva chiusa alla vita sembra essersi allentato e dalla scollatura in alto fa capolino il piccolo seno.
Il povero padre si agita, lo vedo muoversi irrequieto sul cuscino e si aggiusta con la mano il rigonfio dei
pantaloncini, se non vedo male è in piena erezione.
Anche Sonia se ne è accorta e si porta la mano all'inguine, introduce le dita sotto le mutandine e finge di grattarsi, così facendo allarga il tessuto degli slip offrendo lo spettacolo della sua cosina depilata. Quando toglie la mano, parte della fica rimane completamente scoperta e la sua vista acuisce ancor più l'eccitazione del povero padre.
Carlo diventa sempre più agitato e comincia ad accarezzare, in apparenza distrattamente, un piede della figlia, lei torna ad allungare la mano e questa volta si dà una grattata violenta nella zona inguinale.
"Ma cosa c'è in giro...? Mi sembra che ci siano delle bestie che mi mordono!"
Successivamente con voce piagnucolosa chiede al padre:
"Prova a guardare se ci sono papino, mandale via!"
Il padre con movimenti impacciati alza la gonnellina, questa volta può osservare da vicino la farfallina della figlia mentre controlla che non ci siano insetti.
" Non ce ne sono piccola, non vedo nessun animaletto."
Con la mano la sfiora sul ventre come per scacciarli nel caso ce ne fossero stati, poi gliel'appoggia sulla coscia, molto vicino alla patatina, accarezzandola.
"Come è calda e piacevole la tua mano papino, come sono contenta che sei qui con me!"
Carlo diventa paonazzo in volto, sta sudando per le emozioni che sta vivendo però non toglie la mano dalla coscia della figlia.
Rimanendo celato alla loro vista, li osservo attentamente e noto che le dita di Carlo cominciano a muoversi con movimenti impercettibili, è chiaro che è tentato di accarezzare intimamente la figlia, ma non ne ha il coraggio, infatti, è ancora lei a prendere l'iniziativa, ad afferrare la mano del padre e ad infilarsela sotto le mutandine.
"Qui papà, è qui che mi prude, guarda bene che cos'ho!"
"Ma non c'è nulla piccola, hai la pelle pulita."
Non toglie la mano e la lascia scivolare sull'inguine della figlia che accarezza con la punta delle dita.
"Ti da fastidio se ti accarezzo così?"
"No papino, anzi mi piace. Tu non mi accarezzi mai! Sei sempre preso dai tuoi impegni ed io, invece ne ho così tanto desiderio."
Carlo si sente incoraggiato e continua la sua carezza, ma in quel momento vedo apparire Enzo sulla porta di casa.
Allarmato mi nascondo dietro un albero per non farmi vedere da suo padre, ma ben visibile da lui e comincio a gesticolare per attirare la sua attenzione.
Mi nota, ma non capisce; col dito teso davanti alla bocca gli faccio capire di fare silenzio, poi gli faccio segno di abbassarsi e di raggiungermi.
Quando arriva gli spiego bisbigliando quello che sta accadendo e lo porto al punto di osservazione dove mi trovavo prima.
Carlo non si è accorto di nulla e sta accarezzando ancora Sonia, ora ha la mano tutta aperta sul pube e con la punta del pollice le solletica la parte più alta della fessura.
Sonia si solleva sul gomito, lo guarda senza parole negli occhi e con la propria mano guida con decisione quella del padre a prendere possesso del proprio sesso.
Siamo tutti senza fiato, anche Enzo è eccitato, gli estraggo il cazzo dai calzoncini e glielo prendo in bocca per un rapido bacio.
Sonia tiene sempre premuta la mano del padre sulla fica ed ora la guida per muoverla in una lenta ma inebriante carezza, si abbandona all'indietro sui cuscini e gli apre le cosce in un invito osceno.
Il padre, a questo punto, non può che cedere al desiderio, suo e della ragazza.
Scosta da una parte le mutandine e bacia il sesso della figlia, la fruga con la lingua facendola scorrere lungo tutto il perimetro della fica, nel foro della vagina e le risucchia il clitoride in bocca con forza.
Sonia ha il suo primo orgasmo col padre.
Lui non si ferma ed esplora il giovane sesso con le dita poi di botto si arresta come paralizzato.
"Ma tu non sei più vergine! Chi è stato?"
"Dopo papà... te lo dirò dopo, adesso continua ad accarezzarmi che mi piace troppo!"
Mentre osserviamo la scena mi sfilo i pantaloni, do ancora una succhiata al pene di Enzo e lo invito a infilarmelo nel culo.
Mi incula lentamente e nello stesso tempo mi mena il cazzo smanacciandolo con una sega violenta. Anche Sonia sta tentando di calare i calzoncini del padre che ancora non si è ripreso dalla sorpresa di aver scoperto la figlia deflorata.
Dopo un po' sembra riprendersi e l'aiuta a farsi spogliare; appare un bel cazzo con la cappella gonfia e tesa, più grossa del normale e sulla quale la ragazza si avventa in un pompino animalesco.
Pochi colpi bastano perchè il padre le riempia la bocca di sperma.
"Perchè così presto papà?"
Si lamenta deglutendo la sborra e forbendosi le labbra.
"Mi spiace piccola, ma ero troppo eccitato..."
"Vieni ora, vienimi vicino..."
Si è già sfilata le mutandine e si fa appoggiare il cazzo sulla fica.
"Prendimi papà, mettimelo dentro, non sai da quanto tempo sogno questo momento. Voglio sentirmi tutta tua..."
Il padre non perde tempo e in un attimo è tutto dentro di lei.
Sonia lo sente muoversi nella sua pancia con movimenti calmi, con delicatezza, come se avesse paura di farle male.
Suo padre ignora quante battaglie abbia già combattuto questa fichetta appena sbocciata all'amore e cerca di essere delicato.
"Come ti sento bene papà... tutto dentro di me! Chiavami... chiava la tua bambina... come è bello il tuo cazzo... ahh come lo sento bene tutto nella mia pancia... muoviti più forte... più veloce... cosiii...!" Gode ancora mentre il padre la ricopre di baci, è un delirio dei sensi, le stringe le tettine così forte che quando le lascia si vedono i segni delle dita.
Le morde anche i capezzoli mentre continua a muoversi, ora con maggior foga, nella fica.
Si gridano reciprocamente parole d'amore e di desiderio e in un crescendo parossistico di libidine bestiale si va consumando il primo rapporto incestuoso.
Enzo mi gode nel culo, lo faccio inginocchiare subito davanti a me e lo costringo a ciucciarmi i cazzo. Ho l'uccello che mi scoppia per l'eccitazione, pochi colpi di lingua bastano per farmi eiaculare nella sua bocca.
Sonia intanto si è aggrappata con le gambe ai fianchi del padre che continua a muoversi in lei senza attimi di sosta, all'improvviso, con un rantolo che sembra più di agonia che di piacere, gode nella fica della figlia.
L'abbraccia così stretta che le fa mancare il fiato e piegato in due sopra di lei la tiene per le natiche mentre le concede le ultime spinte che la raggiungono in profondità.
Si abbatte esausto sul suo ventre, ma continua a rimanere dentro di lei, la bacia sul viso, sulla bocca, le bacia i seni e le punte aguzze dei giovani capezzoli poi estrae il cazzo e la riempie di baci sul ventre e sulla vulva che pulisce col fazzoletto.
La fanciulla si china sul suo sesso che si sta ammosciando, lo introduce per tutta la sua lunghezza nella bocca avvolgendolo con la lingua, lo pulisce dallo sperma poi se lo rimira tirando verso il basso la pelle e facendo uscire allo scoperto il glande.
"Come è bello il tuo cazzo papà, prometto che te lo mangerò di baci ogni volta che vorrai, anche tutti i giorni se credi..."
"Piccola mia sono felice per quello che abbiamo fatto, ma tu sai che rischi corriamo se si venisse a sapere? Questo nostro rapporto dovrà essere un segreto seppellito nei nostri cuori, non dovrà mai trapelare nulla, nemmeno con la mamma.
Se solo dovesse trapelare per disgrazia qualche cosa il tuo papà finirebbe dritto in galera per parecchio tempo."
"Stai tranquillo papino lo sapremo solo noi... nessun altro."
"Bella maialina mia, tu non sai quante volte ti ho desiderato anch'io, quante volte ho sognato di baciarti la cosina e di mettertelo dentro...
Lo sai che anche quando faccio l'amore con la mamma, quando sono dentro la sua fica, molte volte mi immagino di far l'amore con te... adesso però devi dirmi chi è stato... non so come spiegarmi..."
"Vuoi dire chi è quello che mi ha sverginato? Non ha importanza papino, uno, uno qualunque."
"Bada sai! Guarda che sono geloso!"
Gli rifila scherzosamente uno scappellotto sul sedere poi la stringe a sé e la bacia in bocca.
"Io invece non sono gelosa di te e se anche sapessi che te la fai con una donna che non sia la mamma non mi importerebbe nulla, purchè tu lo faccia anche con me.
A proposito lo sai che piaci tanto alla moglie del nostro padrone di casa? L'ho sentita mentre parlava al telefono con un'amica e le diceva apertamente che le sarebbe piaciuto far l'amore con te.
Al tuo posto ne approfitterei perchè è veramente una bella donna."
"Ma sentila la mia maialina, ora mi trova anche le donne... svelta rimettiti le mutandine che mi sembra di aver sentito la voce della mamma."
Si ricompongono velocemente, Sonia sgattaiola in camera sua e il papà torna in cucina in attesa dell'arrivo delle donne.
"Hai sentito tua sorella come sa mentire bene? Adesso vuol far scopare mia moglie da tuo padre, devo fingere d'incazzarmi o devo essere contento?"
"Anche se si farà Daniela, sarà difficile ugualmente farlo entrare nel nostro giro, non so se gradirebbe vedere la mamma scopare con te, o peggio ancora vedere me scopare con la mamma."
"Ehh... non lo so nemmeno io, per ora lasciamo andare le cose per il loro verso, senza forzarle, poi vedremo quale decisione prendere."
Il chiacchiericcio delle donne si fa più forte e dopo poco sbucano sul vialetto dal cancello della recinzione, ci affrettiamo verso di loro e le aiutiamo a portare in casa le borse della spesa.
"Se riuscite a preparare, in una mezzoretta al massimo, una colazione fredda, possiamo uscire tutti con la barca, la giornata è ideale, non c'è vento e il mare è liscio come l'olio."
L'idea piace, panini e piattini vari sono subito pronti e poco dopo, mentre in camera nostra Daniela riempie una borsa con i teli da bagno, la metto al corrente di quello che è successo e dei progetti che Sonia ha fatto su di lei.
La novità le fa brillare gli occhi, mi prende una mano e se la porta in mezzo alle gambe.
"Senti quella porca della mia figa come si è già bagnata, se dipendesse solo da me mi farei scopare qui subito, davanti a te."
Mentre ci dirigiamo verso il porticciolo approfitto del fatto che Sonia e suo padre stanno camminando qualche metro più avanti per architettare meglio l'inghippo.
Staremo tutti sul ponte anteriore e ai comandi della barca rimarranno Carlo con Daniela che cercherà di approfittare dell'occasione per farsi scopare.
Ci imbarchiamo e appena fuori dal porticciolo cedo i comandi a Daniela e filiamo verso il mare aperto. Mi sdraio a prua su un materassino appoggiato all'arganello dell'ancora.
Protetto dagli occhiali da sole e fingendo di dormire, posso spiare quello che combinerà Daniela, anche se non sarò in grado di vedere tutti i particolari.
Mia moglie manovra con sicurezza la barca, superiamo un peschereccio che sta trainando lentamente le reti a strascico e poco dopo siamo in mare aperto; la riva ora si intravede solo come una sottile striscia più scura all'orizzonte.
Sento calare il numero dei giri del potente motore e filiamo a velocità moderata, Daniela e Carlo stanno parlando, ridono e di tanto in tanto mia moglie gli appoggia una mano sulla spalla e gli accarezza la schiena.
Ora si toglie il reggiseno e si passa le mani a coppa sotto le mammelle, dice qualche cosa a Carlo che poco dopo vedo alle prese con un flacone di olio solare.
Glielo spalma sulle spalle e sulla schiena, i suoi movimenti sono lenti e circolari, usa tutte e due le mani e le pizzica i muscoli delle spalle.
"Sei proprio bravo a massaggiare, dovrò prendere nota del tuo indirizzo e farti visita per qualche seduta più impegnativa."
Per rompere il ghiaccio Daniela scherza e invita Carlo a prendere i comandi del natante, lui si mette in piedi davanti al sediolo del pilota e mia moglie, con la scusa di mostrargli le varie manovre, lo cinge fra le braccia appoggiandogli le mammelle sulla schiena nuda.
Carlo è un po' imbarazzato dalla situazione, ma sta al gioco quando mia moglie comincia a strofinarsi contro di lui.
La cosa va avanti per qualche minuto, hanno ripreso a ridere e scherzare, ora sono sicuro che ormai la mosca è finita nella tela del ragno e infatti vedo la mano di mia moglie scivolare dalla spalla lungo il braccio di Carlo, si ferma all'altezza della vita e poi sparisce alla mia vista più in basso.
Posso solo immaginare quello che mia moglie sta facendo, il nostro amico, infatti, strabuzza gli occhi e mi guarda con apprensione, è rassicurato perché crede che io dorma e che nessuno degli altri stia facendo caso a loro.
Solo io dalla mia posizione strategica riesco a vedere ed intuire qualche cosa, soprattutto quando vedo la parte alta del braccio di Daniela muoversi in movimenti ritmici e veloci.
Lui si gira con la bocca semiaperta e gli occhi appannati verso mia moglie che, ormai è evidente, lo sta masturbando.
Si sfiorano per un attimo con le labbra poi lei sparisce sotto la balaustra, quando si risolleva si sta manipolando sui fianchi, forse si sta sganciando il tanga, sì deve essere così perché ora gli si mette davanti dandogli le spalle.
Lui è un po' impacciato, senza dubbio è intimorito dalla nostra presenza, trova comunque il coraggio necessario perché lo vedo muoversi ritmicamente anche se cerca di limitare i movimenti.
E' fatta! Sì se la sta chiavando... l'ha presa da dietro e sta chiavando con mia moglie.
Scopano per diversi minuti e se conosco bene la mia donna sono certo che in questo momento sta godendo, i suoi occhi sono ridotti a due sottili fessure e dalla bocca aperta stanno senza dubbio uscendo sospiri di piacere.
Anche lui gode, me ne accorgo perchè per pochi istanti si scompone negli ultimi colpi vibrati nella figa di Daniela.
La mia attenzione ora si sofferma su Elena che sdraiata supina è appoggiata sul gomito destro ed è intenta ad osservarmi.
Anche lei si è tolta il reggiseno e con la mano sinistra si accarezza distrattamente una mammella.
Le faccio un segno di consenso con la testa, fingo di stirarmi come se mi svegliassi in quel momento e mi alzo per recarmi in cabina.
Arrivo alle spalle dei due in timoneria e chiedo se hanno sete, poi apro il frigorifero e mi prendo un paio di lattine di coca, ma nel far questo sbircio a terra fra i loro piedi e vedo le macchie di sperma caduto sul ponte.
Tracce che un piede dei due ha cercato di cancellare.
Torno sul ponte di prua e mi siedo vicino ad Elena porgendole una coca.
Mentre beviamo le racconto del successo di Daniela con suo marito e indago sui suoi gusti.
"Quando fa l'amore con te come si comporta? Ha delle fantasie oppure no? Gli vengono delle voglie particolari?"
"Poche volte, di solito si limita a dirmi che sono la sua vaccona, la sua troiona... qualche volta usa un fallo di gomma che m'infila nella vagina mentre me lo mette nel culo... negli ultimi tempi, in qualche occasione, mi ha detto che gli sarebbe piaciuto farmi scopare da un ragazzo di colore che lavora nella sua agenzia, o dal garzone dell'ortolano quando mi porta la spesa.
Un paio di volte mi ha detto che vorrebbe anche vedermi scopare con un suo amico che conosco anch'io, ma sono state solo fantasie e sono sempre rimaste tali, infatti, quando finiamo di scopare rifiuta di parlarne seriamente.
Te lo posso dire con certezza perché queste storie hanno finito per farmi venire la voglia di provare davvero con qualche altro uomo e infatti ti ho ceduto facilmente proprio per questo, quando però ho cercato di parlarne con lui non ha mai accettato il discorso e si è sempre infuriato."
"Può darsi che veramente non voglia lasciarti fare del sesso libero, ma se gli piace immaginarlo con la fantasia, può essere che gli piaccia anche nella realtà e che gli manchi soltanto il coraggio di cominciare. Forse se gli diamo la giusta spinta... Daniela dovrebbe avere buon gioco visto che gli si è già concessa con successo."
La sera, prima di andare a cena, io, mia moglie, Elena ed Enzo stiamo giocando a carte sotto il portico, Carlo e Sonia si vanno invece a sedere in giardino.
Il ramino che stiamo giocando ci interessa fino ad un certo punto infatti la nostra attenzione è focalizzata su loro due.
Seguiamo con attenzione le loro mosse perché sospettiamo che il padre stia cercando ancora l'intimità con la figlia.
I nostri sospetti sono fondati, di lì a poco li vediamo scomparire dietro i cespugli delle ortensie.
Lasciamo le carte e ci consultiamo rapidamente sul da farsi.
Daremo il tempo a Carlo di fare le sue mosse, poi Elena sorprenderà il marito mentre è in intimità con Sonia, sarà lo scacco matto che lo consegnerà nelle nostre mani.
Se la cosa andrà in porto diventeremo veramente un bel gruppo e questa sera stessa faremo una bella ammucchiata.
Abbiamo architettato tutto con cinismo ed una certa carica erotica, infatti abbiamo tutti gli occhi lucidi per l'eccitazione quando in silenzio abbandoniamo la sala.
Camminiamo sull'erba per non far rumore, ci inoltriamo nel giardino ed avanziamo verso il luogo dove li abbiamo visti sparire.
Eccoli, sono dietro il capanno degli attrezzi e li vediamo distintamente nell'ultimo barlume di luce del tramonto.
Sempre in silenzio osserviamo la scena arrapante, la ragazza ha allacciato le gambe intorno ai fianchi del padre che la sostiene con le mani sotto le natiche, la schiena appoggiata al capanno.
Lei ha la sottana arrotolata in vita e lui i pantaloni in fondo alle caviglie, la sta fottendo strappandole mugolii di piacere.
Il cazzo mi diventa duro di colpo e mi appoggio alle natiche di Elena afferrandole le mammelle.
Ancheggiando, lei muove il sedere contro il mio sesso e mi prende le mani per farsi stringere con maggior forza le tette.
"Guardalo il porco come si sta scopando la mia bambina, mi sto eccitando da morire... ho voglia anch'io di farmi scopare e questa sera vi voglio tutti dentro di me, voglio farmi riempire in ogni buco..." "Va bene facciamogli la sorpresa allora, vai!"
Tutti insieme ci muoviamo verso la coppia che sta copulando e il rumore che facciamo fa sobbalzare Carlo dalla paura.
Freneticamente cerca di sollevarsi gli slip e i pantaloni finiti in fondo ai piedi, ma gli manca la freddezza necessaria per farlo in tempo utile e rimane con i vestiti a mezz'asta e il pisello semiduro penzoloni in bella mostra.
Sonia non cerca neppure di nascondersi, maliziosamente rimane nuda dalla cintola in giù e continua a tenersi sollevata la gonnellina.
Elena recita bene la sua parte e inveisce contro il marito scagliandosi contro di lui.
Lo martella sul petto e sulle spalle coi pugni, poi cerca di rifilargli una sberla che Carlo para prontamente chiudendole il polso nella morsa della sua mano.
"Spero che tu ti sia reso conto di quello che stavi facendo a nostra figlia... hanno visto tutti che le stavi usando violenza... ora ne dovrai rendere conto... te ne pentirai!"
Se ne va come una furia e se non sapessi che sta recitando, anch'io mi sentirei oltremodo angosciato per questa situazione.
Carlo la segue come un fulmine stringendosi la cinta dei pantaloni, io ed Enzo li rincorriamo verso casa per controllare che la situazione non degeneri, non abbiamo paura per le reazioni di Elena, ma per quelle di suo marito che senza dubbio deve essere fuori di sé.
Quando entriamo nel salone stanno litigando; lei lo maltratta insultandolo e minacciando di rivolgersi ai carabinieri, lui cerca di discolparsi imputando il tutto ad un momento di debolezza.
"Ma quale debolezza, quanti di questi momenti hai in una giornata? Anche oggi in barca ne hai avuto uno... cosa credi? Ho fatto finta di niente per riguardo di Franco, ma ho visto bene quello che hai fatto con sua moglie!"
Lui mi lancia un'occhiata terribile aspettando una mia reazione ed io, subdolamente, rincaro la dose.
"Cosa stai dicendo Elena? Cosa ha fatto con mia moglie? E tu Daniela discolpati... cosa c'è di vero in quello che dice? Cosa è successo?"
"Oggi pomeriggio in barca mentre tu dormivi, io e lui abbiamo... abbiamo fatto l'amore."
Carlo è verde in viso e balbetta, è in piena crisi nervosa e mi fa una pena da morire.
Mi avvicino a lui, voglio tranquillizzarlo perchè è eccessivamente agitato e cerco di dargli una pacca sulla spalla in tono amichevole.
Si ritrae, invece, spaventato credendo che lo voglia colpire, ma lo rassicuro subito.
"Non fare così, stai calmo, per quanto riguarda mia moglie non ci sono problemi, quando le va di farlo, lei ha sempre avuto il mio consenso e può far l'amore con chi vuole.
Non aver paura per quello che hai fatto con lei, piuttosto vedi di ricomporre la situazione con la tua di moglie." "Già... - interviene Elena - mi piacerebbe proprio sapere cosa avresti fatto se fossi stato tu a scoprire che ero io a farmi scopare da un altro.
Guarda che di corteggiatori ne ho così tanti che nemmeno te lo immagini e poi perché non dovrei cercarmi anch'io un uomo che mi piaccia e che mi faccia godere?
Cosa diresti se chiedessi a Franco di fottere con me? Magari qui, subito, davanti ai tuoi occhi? Franco ti piacerebbe fare all'amore con me? So di piacerti e che ti piacciono anche le mie tette!"
Mentre me lo chiede si apre la camicetta mostrandomi le mammelle che ha sgusciato dal reggiseno, se le accarezza titillandosi i capezzoli scuri che subito si inturgidiscono.
Nello stesso tempo guarda con aria di sfida il marito che, sempre più pallido, osserva la scena senza la forza di reagire.
"Allora Franco mi vuoi?"
Si sdraia sul divano sollevandosi la sottana e allargando le gambe, solo il minuscolo slippino copre la sua femminilità.
"Elena non fare così... ti prego..." Balbetta il poveruomo.
"E perché non dovrei farlo? Tu l'hai fatto brutto porco, senza chiedere il permesso a nessuno e ti è piaciuto, alla faccia mia, ora tocca a me!"
Solleva il bacino e si sfila gli slip, si accarezza la vulva e ne allarga la fessura poi con due dita si sditalina oscenamente chiamandomi ancora.
"Vieni Franco, forza chiavami! Ho voglia del tuo cazzo, Daniela dillo anche tu a tuo marito di venire a chiavarmi, mandamelo qui...!"
Continua la danza delle dita sul clitoride e mi guarda con lascivia umettandosi allusivamente le labbra con la lingua.
Carlo cerca di intervenire, le tira giù la sottana per coprirla e si inginocchia vicino a lei abbracciandola stretta.
Nasconde il viso fra i suoi seni e balbetta implorando il suo perdono, è letteralmente sconvolto dalla situazione che sente sempre più sfuggirgli di mano.
"Tu vuoi il mio perdono e sono disponibile a dartelo, ma ad una condizione: da oggi voglio il tuo permesso, come ce l'ha Daniela, di poter andare a scopare con chi mi pare... proprio come Daniela."
"No amore, non potrei mai vederti fra le braccia di un altro... non chiedermi questo... è un sacrificio troppo grande!"
La risposta di Elena è secca e non lascia alternative o deroghe.
"O così, o te ne vai e ci rivediamo dall'avvocato!"
Carlo sprofonda di più il viso fra i seni della moglie e singhiozza nervosamente.
"Allora, accetti?"
Nessuna risposta, solo il silenzio. Elena mi guarda con complicità strizzandomi un occhio.
"Franco vieni qui fra le mie gambe, so che ti piaccio. Ti piace la mia fica? Vuoi accarezzala e farmi divertire col tuo cazzo? Questa sera voglio essere la tua amante, la tua donna, voglio godere con te!"
Mi levo i pantaloni e mi avvicino alla coppia con l'uccello dritto e duro come il ferro, batto la mano sulla spalla di Carlo per saggiarne le reazioni, ma non muove un muscolo.
Mi puntello allora sul divano col ginocchio destro e lentamente introduco il pene nella fica di Elena.
Comincio a sondarla con colpi regolari e profondi, la chiavo quietamente e lei chiude gli occhi godendosi il massaggio che le procura la mia nerchia.
Carlo sembra in catalessi, non si muove neppure ora che sente la moglie sospirare per causa mia e tiene sempre il viso affondato nel suo seno.
Faccio segno a Sonia di venire vicino al padre e muovendo il pugno chiuso le faccio capire senza parole di masturbarlo.
La ragazza si spoglia completamente nuda, poi si inginocchia vicino al padre e comincia ad accarezzargli il sesso.
"Papà non fare così! Dai accetta le cose come sono... vedrai come sarà bello... potrai fare l'amore con me ogni volta che vorremo, senza nasconderci... anche ora."
Gli sbottona i pantaloni e gli estrae l'uccello. Carlo ha già il cazzo duro però continua a non parlare e sembra non voler cedere, ma la sua erezione lo tradisce.
Cinge con un braccio la vita della figlia e se la tira vicino, lei si butta fra le sue gambe e lo accoglie nella bocca suggendolo con la lingua.
Elena che ha seguito tutta la scena accarezza la guancia del marito ed ora gli parla affettuosamente. "Baciami le tette Carlo, succhiami i capezzoli come sai fare solo tu... lo sai che mi piace tanto..."
Il marito esegue, sembra aver accettato il compromesso e si dà da fare sulle mammelle turgide.
Anche Enzo e mia moglie si stanno chiavando sull'altro divano mentre osservano la scena in silenzio. Sonia si accoscia a gambe larghe per terra e scivola sotto il padre che la penetra con spinte profonde. "Ahh caro... amore mio, come sono belli i nostri figli. Ora te lo posso anche dire... anch'io ho fatto l'amore con Enzo ed è stato bello godere con lui, è stato meraviglioso...!"
Carlo ora si muove frenetico, il suo cazzo si agita follemente nella fica della figlia, la sta chiavando con violenza inaudita, quasi volesse vendicare su di lei le sofferenze che sta subendo in quel momento, quindi si gira verso di me.
"Vedo che ti piace chiavare mia moglie. Sapevo che moriva dalla voglia di farsi scopare da un altro uomo, chiavala quella troia, soddisfala più che puoi, godile dentro, ahh... anch'io godo... mi sto facendo la mia bambina... sto sborrando nella sua fica... ahh..."
Con un ultimo grido viene e la riempie di seme. Sfila il cazzo che si sta ammosciando e un rivolo di sperma cola dalla vulva di Sonia.
E' tutta imbrattata fino alle ginocchia e con le dita raccoglie la linfa eiaculata dal padre e se la spalma sulle cosce e sul ventre.
Gioca sgrillettandosi il clitoride, non è ancora paga e cerca con gli occhi qualcuno che l'aiuti a godere un'altra volta.
Daniela capisce al volo, le avvicina il viso e le passa la lingua dove le tracce di sperma sono più abbondanti, la lascia poi nelle mani di Enzo che penetra la sorella nella vulva.
Carlo osserva tutto con aria attonita, deve avere la testa frastornata dai pensieri, credeva di essere solo lui l'incestuoso e si accorge invece di essere nella norma della famiglia.
Si ridesta dalla sua apatia solo quando Daniela gli prende in bocca l'uccello senza vita e cerca di risvegliarlo con sapienti massaggi labiali.
Gli accarezza le palle, le strizza delicatamente fra le dita ed infine, con la punta della lingua, lo solletica sotto lo scroto, quindi saetta veloce lungo l'asta fino al glande e lo inghiotte facendolo sprofondare nella bocca.
Ora il cazzo di Carlo ha ripreso vitalità, Daniela lo impugna nella destra e mentre è inginocchiata si gira verso il divano e affonda il viso fra i seni di Elena.
Le lecca le mammelle e contemporaneamente si tira l'uccello di Carlo in mezzo alle natiche er puntarselo sull'apertura più stretta.
Carlo la penetra a piccole spinte e quando lo sente tutto dentro di lei si abbandona con un sospiro di soddisfazione.
S'inchiappetta Daniela accarezzando nello stesso tempo sua moglie e la guarda lubricamente mentre si fa fottere da me.
Le sue dita si fanno strada fra i nostri corpi, toccano il punto dove è innestato il mio cazzo e accarezzano la vulva sul vertice alto della fessura.
Strapazza il clitoride di sua moglie mentre incula la mia, i suoi occhi sono lucidi di lussuria e mi mormora in un soffio:
"Che culo magnifico ha tua moglie, ahh... come mi piace... e a te Franco piace chiavare con la mia...?
Elena... sei contenta finalmente di chiavare con un altro? A me piace guardare Franco che ti infila il cazzo nella fica, credo di averlo sempre desiderato di vederti chiavare così... "
Le due donne stanno godendo, soprattutto Elena ha orgasmi uno dietro l'altro; alle parole del marito solleva le ginocchia in alto verso le spalle e mi offre l'ano, i suoi occhi sono ridotti a due fessure quando mi fissa per dirmi:
"Infilami... ti voglio anche nel culo... inculami davanti a lui... e tu Carlo guardami mentre mi faccio fare il culo!"
Non perdo tempo e glielo punto sullo sfintere spingendo con decisione, entra con facilità e strappa un singhiozzo di piacere alla bella Elena che è felice di farsi sodomizzare.
Inginocchiato fra le sue gambe, la tengo per le cosce forti mentre le mulinello il manico nel culo.
Lei allunga una mano sulla fessura dove il marito ancora la sta masturbando, gli afferra le dita e se le fa penetrare nella vagina.
Con un grido incredibile gode artigliandomi le natiche e godo anch'io mentre sento le sue unghie entrarmi nella carne.
Anche Carlo ha goduto scaricandosi nel culo di Daniela e si accascia sulla sua schiena.
Appena mi riprendo cerco i due ragazzi, stanno scopando sul tappeto e Sonia allunga la mano per cercare il cazzo del padre che però rifiuta di farsi toccare.
Il motivo risulta evidente quando mi mostra le tracce di lordura che gli sporca il sesso, lasciamo quindi soli i due giovani per andare a farci una doccia.
Sono già le dieci passate della sera quando ci siamo tutti lavati e rivestiti; si è fatto tardi e decidiamo di andare a cena fuori.
La serata finisce così, un po' frettolosamente anche perché Carlo deve partire subito per Milano.
E' da poco passata la mezzanotte quando, dopo averlo salutato, ci abbandoniamo sfiniti ognuno nel proprio letto.

Il Lunedì mattina, mi alzo che il sole è già alto nel cielo, ma la casa è ancora addormentata ed immersa nel silenzio.
Guardo l'orologio, sono le nove e trenta e ho voglia di un caffè bollente; mi reco in cucina, accendo la macchinetta automatica e mentre me lo sto preparando aguzzo le orecchie per sentire se dal piano di sopra giungano i consueti rumori mattutini.
Solo silenzio, evidentemente anche Elena e i figli stanno ancora dormendo.
Mi reco sul patio con la tazzina in mano e mi siedo sul dondolo sorseggiando la bevanda.
"Ciao, ben alzato."
E' Elena, è seduta su una poltroncina in un angolo riparato del porticato e non l'avevo vista; si alza e viene a sedersi vicino a me sbadigliando assonnata.
"Mamma mia che sonno, mi sento tutta intorpidita."
Mi prende la tazzina di mano e finisce di bere il mio caffè.
"Te ne faccio un altro."
Le dico premuroso e mi reco in cucina dove mi segue continuando a sbadigliare; mentre preparo l'occorrente si appoggia civettuola alle mie spalle cingendomi il collo con un braccio, mi giro e la bacio dolcemente sulla bocca che sa di caffè.
Appena pronto ne sorseggia un altro e mi guarda negli occhi mentre le accarezzo i seni che prorompono dalla vestaglietta che si è aperta completamente.
E' tutta nuda sotto quell'impalpabile tessuto e in seguito alle mie carezze i capezzoli le si sono inturgiditi.
La sua mano si insinua leggera nel mio pigiama e mi accarezza voluttuosamente il pene, lo estrae menandolo dolcemente poi raccoglie della saliva sulla punta delle dita e si inumidisce fra le cosce, mi cinge la vita con una gamba e lentamente si lascia penetrare dal mio cazzo.
La chiavo lentamente in piedi gustandomi quel piacevole risveglio mattutino, quel delicato massaggio al pene che sa fare così bene coi muscoli vaginali, ma ad un certo punto mi prende l'angoscia, sto chiavando troppo e nei miei pensieri comincia a insinuarsi la paura che finirà per venirmi un infarto. Perbacco non ho più l'età di Enzo e sento la necessità di dovermi riposare un poco, solo il mio orgoglio di maschio, al pensiero di fare brutta figura con lei, mi impedisce di negarmi e di allontanarla. Facendo leva su quello che credo sia un suo desiderio, gioco vigliaccamente una carta per cambiare il centro delle sue attenzioni.
"Elena, mi piacerebbe vederti scopare ancora con Amin, vuoi che andiamo a cercarlo?"
"Sei un porco, ma mi piaci proprio per questo, ti piace davvero così tanto guardarmi mentre mi faccio chiavare da un altro? Vieni andiamo a vedere dov'è."
Sono contento di aver raggiunto il mio scopo e che sia così disponibile.
Usciamo mano nella mano in cerca del giardiniere. Troviamo Amin che sta sarchiando le aiuole e subito Elena lo aggredisce afferrandolo con decisione fra le gambe, gli sbottona i pantaloni ed gli estrae il portentoso attrezzo.
Lo lambisce con la lingua, lo avvolge come in una spira facendoselo entrare in bocca e lo irrora di saliva.
Il negro comincia a gemere sotto l'azione sapiente della donna, ma prima che lui le goda nella bocca la faccio rialzare tenendola da dietro e le sollevo la gamba destra.
Amin la puntella con il suo uccello più che rispettabile e lentamente la penetra.
La chiava dolcemente tenendola per i fianchi, poi come niente fosse, la solleva da terra e la fa sedere appoggiandola su un muretto basso.
Elena sta già godendo sotto le spinte del cazzo. Ha gli occhi chiusi e sottovoce geme implorando l'africano di violentarla e di sfondarle la fica.
"Mi piace il tuo cazzo grosso... spingi più forte, dai sfondami... più forte... inondarmi di sborra... ahh Franco come mi sento troia..."
Si avvinghia ai fianchi di Amin e si dibatte frenetica colta dall'orgasmo; guaisce e mugola parole oscene mentre il maschio continua a possederla con colpi vibrati con violenza.
Amin la tiene per le natiche e mentre se la tira contro vibrandole un ultimo colpo, emette un urlo e gode selvaggiamente gode nel ventre della donna.
Allontano il negro e mi chino fra le cosce di Elena, fradice di sperma caldo, vibrando golosamente la lingua. Lappo quel nettare inebriante e ne assaporo il gusto asprigno, lo risucchio e lo ingoio fino a quando la vulva di Elena è completamente ripulita.
Quando mi rialzo ho il randello di Amin proprio davanti agli occhi, si erge prepotente in tutta la sua potenza col glande grosso e teso che sembra dover scoppiare da un momento all'altro.
Nonostante abbia appena goduto è ancora lì ben teso e duro, con le vene gonfie ed in rilievo che lo percorrono dallo scroto alla punta.
Irresistibilmente lo afferro e lo avvicino alla bocca, assaporo il suo aroma selvatico mentre sento la mia erezione farsi più prepotente.
Due labbra morbide mi afferrano il cazzo, è Elena che comincia a succhiarmi, mi stacco con un gemito dai due perché non voglio godere, ma è una gran sofferenza.
Spingo il viso della donna sul cazzo di Amin e lascio che sia lei a continuare la carezza labiale che io avevo appena cominciato.
Lui le afferra il capo con le mani e la chiava con prepotenza nella bocca, penetra profondamente nelle sue fauci spalancate, dà qualche colpo poi lo estrae quasi completamente per rifiondarsi rapido dentro di lei, un colpo dopo l'altro.
Elena strabuzza gli occhi perché è quasi soffocata da quel piolo che la violenta, ma che dimostra di apprezzare, si attacca infatti con forza alle natiche di Amin e si tiene stretta a lui anche quando viene scossa da violenti conati di vomito causati dal cazzo che le arriva in fondo alla gola.
Proprio mentre pensa di non poter resistere oltre, la bocca le si riempie di sperma.
Si alza e si gira verso di me con la bocca aperta e schiumante di sborra, le sue labbra cercano le mie, le forza con la lingua e riversa nella mia bocca, dolce omaggio, il succo di Amin.
L'africano ci guarda negli occhi, è difficile capire quello che passa nella sua mente e l'opinione che si è fatta di noi, ma francamente non è che me ne importi molto.
Il suo mastodontico cazzo si erge ancora turgido e tracotante, Elena lo accarezza con la punta delle dita, lo impugna a due mani e se lo agita nell'incavo dei seni.
Amin la prende per i fianchi e la solleva di forza all'altezza del pube ed Elena, che ancora impugna quel mirabile scettro, s'impala un'altra volta, con prepotenza, lanciando un guaito selvaggio.
Non resisto oltre a quella scena, butto alle ortiche i miei propositi di astinenza e la penetro analmente. Amin, senza mollare la sua presa, ci pilota all'indietro fino a raggiungere una panca sulla quale mi costringe a stendermi.
Mi allungo tenendo Elena appoggiata al mio ventre, Amin le allarga le gambe e profondamente incuneato fra le sue cosce mena colpi all'impazzata.
Avverto la presenza ingombrante del suo pene attraverso la sottile membrana di carne che divide la vagina dal retto e i suoi colpi sono così violenti da farmi male quando le sue palle colpiscono con forza le mie.
Elena gode di questa violenza, anzi lo esorta a dare ancora più forza alla sua azione.
Non posso dire che abbia ripetuti orgasmi, perché sono così consecutivi da sembrare un unico, interminabile godimento che non finisce mai.
Sbatte la testa da una parte all'altra emettendo suoni incoerenti squassata da questa moltitudine di orgasmi e alla fine si abbatte come svenuta sul mio corpo.
Raggiungo anch'io il mio piacere e quasi nel medesimo tempo anche Amin si svuota nella sua vagina. Dopo un po', quando ci riprendiamo, ci laviamo alla pompa per l'irrigazione dei fiori e rientriamo in casa.
Mia moglie e i due ragazzi ci stanno aspettando e vogliono sapere i particolari di quello che sanno essere successo.
"Ti è piaciuto mamma? Ti è piaciuto farti chiavare ancora da Amin?"
"Ahh ragazzi che bello! Che cazzo divino ha quell'uomo e come chiava! Sono sfinita ma ne avrei ancora voglia. Ragazzi la vostra mamma è veramente un gran vacca insaziabile, è incredibile di come avrei ancora voglia di farmi sbattere...!"
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