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Una Calda Moglie. Daniela (4 episodio)


di Giangi57
18.08.2022    |    1.062    |    0 8.7
"La mamma a quella vista ha come un singhiozzo..."

Una Calda Moglie. Daniela (4 episodio)


Il Sabato alle dieci in punto, Enzo e la sua famiglia arrivano al mare.
Mi viene da ridere quando li vedo guardarsi intorno, con aria sbigottita, ammirando la bellezza della mia villa immersa nel suo piccolo parco di piante mediterranee.
Dopo le presentazioni lascio con una scusa i figli nelle mani di Daniela e conduco Carlo ed Elena, i genitori, a visitare l'appartamento.
Ancora non ci credono di poterlo ottenere ad un prezzo così irrisorio e spero tanto che non mi vengano a chiedere come mai lo voglia regalare a quel prezzo per due mesi, non saprei proprio come giustificarmi.
Concluse rapidamente le trattative relative al lato economico, si accordano per cominciare ufficialmente le ferie la settimana successiva.
Riconduco da Daniela gli ospiti facendo la stradina che attraversa il giardino e con la scusa di approfondire la conoscenza, dovendo coabitare per due mesi, li invito a pranzo e a rimanere in villa per tutto il fine settimana.
Elena è veramente una bella donna e di qualche anno più giovane di me; la sorprendo un paio di volte a guardarmi di sottecchi, se le piaccio come sembra, le cose andranno facilmente per il meglio.
Per tutto il tempo che sono stati nostri ospiti, non ho perso occasione per farle una corte discreta e durante tutta la giornata ci siamo scambiati sguardi eloquenti.
La sera poi, quando dopo cena abbiamo fatto un po' di musica e ballato, ne ho approfittato per strusciarmici contro e per appoggiarle il sesso eccitato sul ventre.
La sua prima reazione è stata quella di scostarsi da me e guardarmi sorpresa per quell'approccio inaspettato, ma io le ho sorriso sornione ricambiando lo sguardo e fissandola negli occhi.
Poco dopo, quando ho ripetuto l'intimo contatto, non mi è più sfuggita come la prima volta ma, al contrario, ho avuto la netta impressione che anche lei cercasse deliberatamente, nei movimenti della danza, la dura presenza.
Più tardi in giardino Enzo mi si avvicina e con fare distratto mi spinge in disparte dove orecchie indiscrete non possano ascoltarci.
"Ho notato che hai già cominciato a darti da fare con la mamma, non vedo l'ora di essere qui in ferie per poter scopare tutti insieme, tra l'altro mio padre si fermerà solo una settimana in Agosto e non ci darà fastidio più di tanto."
"Non essere così sicuro che tua madre voglia fare all'amore con noi, spero proprio di si, ma sarà da vedere, piuttosto questa notte quando i tuoi dormiranno vieni da noi con tua sorella."

Finalmente passa anche la settimana di attesa e la famiglia di Enzo arriva per iniziare le ferie.
Appena sistemati Daniela ed io li accompagniamo in spiaggia dove abbiamo già preso accordi col bagnino in modo da avere gli ombrelloni adiacenti.
Dopo essersi cambiata in cabina, Elena mi appare bellissima e appetitosa nel suo ridottissimo due pezzi; non cerco neppure per un momento di nascondere la mia ammirazione nei suoi confronti e la cosa le crea un certo imbarazzo anche perché è in attesa del marito.
Appena arriva, Carlo viene subito accalappiato da Daniela e sottoposto a pressanti attenzioni che Elena sembra non gradire troppo.
Smorzo subito la sua gelosia spiegando che per sua natura mia moglie è di grande espansività, a volte anche eccessiva.
Mentre Enzo e Sonia sono andati a nuotare noi ci spalmiamo vicendevolmente di olio solare, la conversazione si accende e man mano che la confidenza prende piede cadono le ultime barriere.
Nel pomeriggio dopo un lauto pranzo a base di pesce siamo ormai affiatati e si ride e si scherza come vecchi amici.
La prima settimana trascorre veloce e senza particolari note di rilievo, un paio di volte io e Daniela abbiamo scopato con Enzo e Sonia, mettendo al corrente la ragazza, del rapporto incestuoso tra suo fratello e la mamma e delle intenzioni di volerla coinvolgere nei nostri incontri di sesso.
A metà della prossima settimana Carlo sarà costretto a tornare a Milano per impegni di lavoro, dirige un'agenzia di viaggi e questo è per lui il periodo di massima attività.
Ovviamente ci fingiamo tutti dispiaciuti, ma in realtà non vediamo l'ora che se ne vada per essere liberi di cominciare i nostri intrallazzi.
Carlo è appena partito nella mattinata e già nel pomeriggio ci siamo dimenticati di lui e andiamo in mare sul mio cabinato che tengo ancorato nel vicino porticciolo.
Le donne sono distese sul ponte di prua a godersi il sole mentre io ed Enzo siamo seduti ai comandi che gli cedo non appena siamo al largo.
Possiamo parlare senza paura di essere sentiti, il parabrezza ci divide dal resto della compagnia e impedisce che il suono delle nostre voci possa arrivare a loro.
"Avevi proprio ragione di dire che tua madre è una bella donna e che aveva delle belle tette, guarda che meraviglia!"
Indico le tre donne che, distese sui cuscini della barca, si godono il sole indossando solamente dei microscopici perizoma che poco lasciano alla fantasia.
"Non vedo l'ora di poter fare l'amore con lei e... a proposito... in questi giorni tu sei riuscito ad andarci a letto?"
"Abbiamo potuto fare poco per la presenza di mio padre, una sera in giardino ci siamo accarezzati e masturbati a vicenda, ma mi ha promesso che questa sera, appena mia sorella dorme, mi farà entrare in camera sua."
Tiro fuori dal frigo delle bibite fresche, tengo da parte due lattine per me ed Enzo, poi riempio tre bicchieri per le donne e le porto sul ponte di prua dove si stanno crogiolando al sole.
"E' il vostro fornitore di fiducia mie donnine, si beve gratis se pagate in natura, altrimenti vi si butta a mare se non lo fate!"
"Tu hai sempre pagato?" Chiede Elena rivolta a mia moglie.
"Certamente mia cara altrimenti ora non sarei qui, ti pare? Mi avrebbe di sicuro buttata a mare ed io questa soddisfazione non gliel'ho mai voluta dare."
"In questo caso mi sacrificherò anch'io e pagherò la mia parte!"
Schioccano le risate mentre bevono allegramente e tornano a sdraiarsi a prendere il sole.
Quando rientro in cabina trovo Sonia che ci ha raggiunti e che sta bevendo la sua Coca.
Controllo con un'occhiata le donne sul ponte, chiedo ad Enzo di tenerle sotto controllo e mi inginocchio fra le gambe di Sonia.
Le sfilo lo slippino, ha il sesso completamente depilato e vista così sembra proprio una bambina.
Con la lingua penetro subito nella fessura e la lecco gustando il sapore un po' acido dovuto alla leggera sudorazione, mi piace il suo sapore ed anche l'afrore che emana il suo sesso giovane e tenero. Continuo a leccarla lungo tutto il perimetro della fica, mi soffermo sul clitoride e lo risucchio fra le labbra tormentandolo con la punta della lingua.
"Come mi piace farmi leccare da te... insisti sul quel punto, così... ahh... che bello, leccami anche più sotto... passami la lingua sul culo... voglio che tu mi prenda anche lì... lo farai vero? Voglio provare anche se mi farai male, anche se mi farai urlare..."
Gode nella mia bocca e quando risalgo lentamente con la lingua baciandola sul ventre piatto, mi accorgo che ha in mano il cazzo di suo fratello e che lo sta menando velocemente.
A sua volta Enzo gode spargendo il seme sul ventre della sorella, la fanciulla lo raccoglie con le dita e se lo porta alle labbra bevendolo golosamente.
Anche se molto giovane già possiede quelle prerogative che solo poche donne hanno: il gusto per lo sperma.
L'ho sempre vista lapparlo con passione e inghiottirlo avidamente.
Quando finisce di pulirsi, s'inginocchia e mi prende in bocca il cazzo, lascio che lo lecchi un attimo poi la faccio rialzare facendola appoggiare alla plancia della timoneria.
In quella posizione le donne sdraiate sul ponte di prua non riescono a vederci; la penetro da dietro lentamente, il cazzo scivola dentro facilmente perché è tutta bagnata dal godimento recente.
Inizio a chiavarla assaporando pian piano il gusto di quella carne giovane e tenera.
La sua fica di ragazzina è stretta e mi avvolge l'uccello in un abbraccio morboso, lei vorrebbe che affondassi di più i colpi, ma io continuo a chiavarla lentamente per gustarmela meglio.
"Ti piacerebbe scopare così con la mia mamma? Guardala come è bella... anche a me piacerebbe vederti sdraiato fra le sue gambe... magari ora, lì, mentre sta prendendo il sole... guardare il tuo cazzo che le entra nella fica e quello di Enzo dentro la bocca... vederla godere con voi due insieme... ahhh... ancora, ancora... sborrami dentro, non uscire... ahh come vorrei leccare la sua fica dopo che voi l'avete riempita di sborra... godoo...!"
Vengo anch'io e le ho riempito la vulva di sborra a tal punto che la linfa vitale le scivola lungo le gambe sporcandola fino alle ginocchia; è il primo sperma che riceve nel ventre e, con ancora il mio cazzo dentro la vagina, si frulla come impazzita la passerina fino a raggiungere per la terza volta l'orgasmo. Con un telo da bagno le asciugo la vulva e mentre la pulisco mi informa che sta prendendo la pillola e quindi di non preoccuparmi.
Impugna di nuovo da sopra i calzoncini da bagno l'uccello di Enzo che, come sempre, ce l'ha duro come il marmo.
"Vedo che ti piace il cazzo di tuo fratello! Non perdi occasione per masturbarlo, ma dimmi la verità, oltre che con noi hai mai avuto occasione di altre avventure?"
"Una sola volta, al cinema, ero andata a vedere un film con una mia amica quando nel buio della sala ci si è avvicinato un signore distinto e di una certa età, si è seduto vicino a me appoggiando subito la gamba contro la mia, mi ha messo la mano sul ginocchio e ha cominciato ad accarezzarmi l'interno della gamba.
In quel momento avevo il cuore in gola e mi batteva forte per l'emozione, avrei voluto cacciarlo via ma la situazione mi piaceva un casino ed ero terribilmente eccitata.
Ho avvisato la mia amica di quello che mi stava capitando e lei invece di aiutarmi ha cominciato ad accarezzarsi fregandosene di me.
L'uomo nel frattempo è risalito lungo le mie cosce ed è arrivato alle mutandine, dopo averle scostate un poco ha cominciato a sgrillettarmi la fica con un dito.
Mi piaceva quella carezza rubata nel buio del cinema e allora per agevolarlo sono scivolata un po' più in basso col sedere sul sedile, ho scostato di lato gli slip permettendo alla sua mano si appoggiarsi sulla fica, mi masturba in maniera piacevole e riesce a farmi godere.
Mentre godo allungo una mano e gli accarezzo l'uccello, ha un bel cazzo grosso, glielo meno e lo scappello tutto, mi chino per prenderglielo in bocca come avevo imparato a fare con Enzo e lo faccio entrare fino in gola.
Lo spompino a dovere avvolgendogli il cazzo con la lingua e mentre gli succhio la cappella morbida e setosa lo sento mugolare di piacere, lo porto quasi all'orgasmo poi mi stacco e gli dico con tono confidenziale che anche alla mia amica sarebbe piaciuto essere accarezzata da lui.
L'uomo si alza, mi passa davanti e quando è all'altezza della mia compagna le mormora qualche cosa sottovoce poi, mentre la sospinge nel corridoio, mi chiede di fare attenzione e di avvisare nel caso arrivasse qualcuno a rompere le scatole, quindi la porta dietro il tendone di velluto che copre l'uscita di sicurezza.
Da parte mia mi assicuro che nessuno abbia notato il movimento, ma la sala è semideserta e i pochi spettatori sono tutti affascinati dalla pellicola e nessuno ha fatto caso a noi.
Seduta sul sedile più prossimo alla tenda ascolto emozionata i sospiri di piacere della mia amica, non resisto a lungo perché sono tutta eccitata e sgattaiolo anch'io dietro il tendone.
L'uomo la sta chiavando alla pecorina proprio come hai fatto anche tu con me poco fa.
La mia amica ha le sottane rovesciate sulla schiena e le mutandine alle caviglie, infilo una mano fra le sue gambe leggermente divaricate per sentire il cazzo dell'uomo che la penetra, mi alzo anch'io le sottane abbassando le mutandine e a gambe aperte mi metto a sua disposizione.
Mi brancica la fica accarezzandomi il clitoride, tenta di penetrarmi con le dita, ma mi fa male e lo avviso che sono ancora vergine, riprende allora a chiavare la mia amica con maggior foga mugolando sottovoce
- Siete due belle troiette... senti il mio cazzo come entra nella fica della tua amica e come le piace... ora le sborro dentro... la riempio tutta di sborra calda... -
Tutti e tre godiamo contemporaneamente, l'uomo ha un orgasmo potente e scarica tutto il suo piacere nella fica che sta chiavando.
Finisce di godere ma non esce dalla vagina, continua a tenere la mia amica per le anche e se la tira contro pistonandola ancora col suo cazzo poderoso.
Alla fine lo estrae tutto bagnato di sborra e me lo infila in bocca, non può farmi regalo più gradito e glielo lecco fino a pulirlo tutto.
Mi mette in mano cinquanta Euri - per il gelato - ci dice e se ne va.
La mia amica è ancora con le sottane alzate e le mutandine alle caviglie, senza neppure pensare a quello che sto facendo, mi inginocchio e la lecco succhiando i rivoli di sborra che le stanno uscendo dalla vagina, mi piace il sapore della sborra e la succhio gustandomela tutta.
Ci sistemiamo i vestiti e usciamo anche noi dal cinema.
La mia amica mi spiega poi che permette, a quelli che la scopano, di goderle dentro perché prende la pillola che sua madre stessa le procura da quando ha scoperto che non è più vergine e le piace scopare con i suoi amici.
E' lei che mi ha fornito lo stesso medicinale che sto usando in questo periodo per poter far l'amore con voi senza correre rischi."
Il racconto mi ha eccitato nuovamente e mentre Sonia mi sta sbocchinando, il fratello le scosta lo slip e l'accarezza fra le gambe, la sento sussultare e mi accorgo che Enzo le ha infilato un dito nel culetto.
"Si Enzo inculami, dai infilami il cazzo nel culo..."
"No, non ora!"
Intervengo perché con la madre a due passi sarebbe un rischio troppo grosso e infatti le due donne proprio in quel momento si mettono sedute e si guardano intorno.
Sonia che era inginocchiata, si sdraia su un materassino e finge di dormire io ed Enzo ci ricomponiamo nascondendo le nostre virilità nei calzoncini da bagno.
"Ti spiace se rientriamo? Ho i brividi e mi è venuto freddo."
E' Elena che me lo chiede, la rimiro seduta col seno turgido proteso verso di me che ondeggia ad ogni scossa della barca, i capezzoli raggrinziti e duri per il freddo che dice di avere, è davvero una donna magnifica.
Viro di bordo per tornare in porto e mezz'ora dopo siamo già seduti in giardino a bere un aperitivo. Enzo mette un CD nel lettore e fa un po' di musica, invito Elena a ballare e questa volta la stringo strettamente a me.
Mentre volteggiamo al ritmo di un tango faccio segno agli altri di andarsene, si allontanano con una scusa, ma in realtà si sono nascosti in casa e ci osservano.
Le sfioro la gola con le labbra spiando le sue reazioni, ma non ne ha e allora oso di più e le prendo delicatamente tra i denti il lobo di un orecchio.
Fa la gattina e sfrega voluttuosamente la sua guancia contro la mia... adesso ho la certezza che ci sta!
Il cazzo mi diventa subito duro e lei si stringe a me ancora di più cercando il contatto con la mia virilità. Questa volta la bacio apertamente sulla gola, poi le cerco le labbra, mi risponde subito facendo guizzare la sua lingua nella mia bocca.
Ci baciamo appassionatamente come due ragazzini mentre le palpeggio le mammelle.
Appoggiati contro una pianta le sbottono la camicetta e mi chino a suggerle un capezzolo che si è già inturgidito. Li ha scuri e grossi e la sento fremere mentre glieli tormento con la lingua.
Ad un tratto si contrae di colpo e rimane senza fiato, alzo gli occhi e vedo Daniela al nostro fianco.
La povera Elena è terrorizzata per essere stata sorpresa in fragrante e probabilmente si aspetta chissà quale scenata, mia moglie invece senza dire una parola le accarezza il seno e le prende un capezzolo in bocca succhiando con forza.
Elena mi guarda sconvolta perché non capisce, è senza parole e non sa cosa fare, le sorrido e le mormoro in un orecchio di non preoccuparsi, cerco la sua bocca e la bacio ancora.
Si lascia baciare ma non risponde con la lingua come prima.
Qualcuno mi sta estraendo il cazzo dai pantaloni, è Daniela che si premura di indirizzarne la punta fra le cosce di Elena che ha denudato sollevandole la gonellina.
"No, no, non voglio!"
Reagisce all'improvvisa intrusione cercando di divincolarsi dal mio abbraccio, ma la tengo stretta a me e le afferro una gamba alzandola e portando il suo ginocchio all'altezza della mia vita.
In quella posizione di equilibrio precario il suo inguine rimane indifeso all'attacco del mio bastone. Daniela armeggia ancora in basso scostandole le mutandine e impugnandomi il sesso mi sprona a spingere, Elena bofonchia parole incomprensibili mentre il cazzo la penetra lentamente.
Sono tutto dentro di lei ed ora non si divincola più, la sto chiavando piano, piano continuando ad accarezzarle le tette.
Anche mia moglie l'accarezza e la bacia sul collo, poi le gira la testa e le cerca la bocca.
Elena prende subito fuoco ed il suo ventre comincia ad ondeggiare e rispondere alle mie spinte, è fatta, ora sono sicuro che è tutta nostra e la chiavo con più vigore.
Ha la fica stretta ed in più sa usare i muscoli della vagina, li avverto quando mi avvolgono il cazzo e cercano di trattenerlo quando torno indietro per riaffondare in lei con una nuova spinta, è un massaggio continuo e meraviglioso che solo poche donne sanno fare.
Sta guaendo di piacere e si avvicina all'orgasmo, ma si preoccupa dei figli.
"Dove sono Sonia ed Enzo, stiamo attenti... che non ci vedano..."
Non sa che ci stanno spiando a pochi passi da noi, li vedo scopare appoggiati ad un albero, Enzo sta chiavando la sorella alla pecorina e proprio in quel momento deve aver goduto perché la ragazza si sta asciugando col fazzoletto.
Elena è colta improvvisamente dall'orgasmo e sto per godere anch'io, do gli ultimi colpi mentre Enzo si avvicina col cazzo duro alle spalle della mamma.
Lei non si è ancora accorta della sua presenza e proprio mentre il figlio le appoggia il cazzo nell'incavo delle natiche sborro nella sua fica.
E' frastornata e non sa di avere Enzo dietro di lei, forse pensa che sia mia moglie, mi viene un'idea e le dico di prendermi il cazzo in bocca, si china per ubbidire e proprio mentre glielo infilo in gola si sente penetrare da dietro.
Si volta e lancia un grido quando scopre che è il figlio, ma ormai è fatta, la costringo ad inginocchiarsi nell'erba e mentre Enzo la chiava alla pecorina Daniela si propone completamente nuda per farsi leccare la fica.
Dopo un po' di titubanza Elena la penetra con la lingua e la lecca sapientemente, non è certo il suo primo rapporto orale con una donna, godono ancora tutti e tre ed Enzo scarica il suo sperma nel ventre della madre che guaisce come una cagna.
Quando ci riprendiamo, lacrime di coccodrillo scendono dagli occhi della donna, è la vergogna di essere stata scoperta nella sua debolezza per il figlio, ma poche parole rassicuranti la tranquillizzano presto.
Rientriamo in casa e troviamo Sonia che sta fingendo di guardare il televisore; senza farmi sentire dagli altri dico a Enzo:
"Vai a scopare con Daniela."
Poi prendo Elena per la vita e ci sediamo vicino a Sonia.
Qualche momento dopo sentiamo dei gemiti, ci voltiamo e vediamo i due che si stanno chiavando
"Ahh che bello!" Grida Sonia battendo le mani. "Voglio farlo anch'io!"
Mi si avvicina e mi sbottona i pantaloni impugnandomi l'uccello, la madre è sconvolta, ora ha capito che anche la figlia è coinvolta nella tresca e la guarda allibita succhiarmi il cazzo.
Prendo Elena per le spalle e me la tiro vicino baciandola sulla bocca, nello stesso tempo le sollevo la sottana e comincio a frugarla fra le gambe.
E' fradicia di sborra, ha i peli ancora tutti impastati e bagnati.
Mi stacco da Sonia per poter sfilare le mutandine alla madre poi invito la figlia a leccarla.
Elena non ha neppure la forza di rifiutarsi, guarda con occhi increduli la figlia che le introduce la lingua nella fica, la sente mentre le sonda famelica il sesso, chiude gli occhi e si arrende, sfinita, lasciandosi andare sul divano scosciata oscenamente.
La ragazza è inginocchiata sul tappeto e le succhia tutto lo sperma che ancora è rimasto dentro la vulva dalle due precedenti eiaculazioni.
Mi porto alle sue spalle e le sollevo il vestitino leggero, è senza le mutandine che si è già tolte in giardino, le appoggio il cazzo all'ingresso della vagina e la infilo con un colpo solo.
Anche lei è bagnata per le precedenti godute e il bastone scivola con facilità dentro la sua cosina.
La mamma a quella vista ha come un singhiozzo.
"Anche Sonia... ma è ancora così giovane... una bambina! Sei un bastardo! Ora capisco! Da quanto tempo vi conoscete...?"
Sonia ha smesso di leccare ed ora sta masturbando la madre con tre dita infilate nel sesso, è vicina a godere e mi incita a chiavarla più forte.
"Mamma dimmi che ti piace scopare con Franco, è vero che è bravo...? Come mi piace il suo cazzo... ce l'ho tutto dentro sai? Fino in fondo alla pancia... dai scopami più forte... spingimelo fino in fondo... dimmelo mamma, è più bravo lui o papà...? Anche papà sa chiavare così bene...? Ahh... che bello, come mi piacerebbe farmi chiavare da papà...!"
Con un urlo gode e gode anche la mamma che ha afferrato il polso della figlia e cerca con forza di farsi penetrare tutta mano nella fica.
Mi levo da Sonia e mi sdraio fra le gambe di sua madre, glielo infilo nella vagina nella posizione più classica e comincio a chiavarla con spinte regolari e profonde.
Dopo pochi colpi sento ancora la stretta dei muscoli avvolgermi il cazzo in quell'estenuante, incredibile massaggio.
La donna è in un crescendo parossistico di piacere, è travolta da una serie continua di orgasmi, tiene gli occhi chiusi ed emette grida soffocate.
"Sono una puttana... una puttana schifosa che ha venduto anche i propri figli... mi ammazzerò, non posso sopportare una simile vergogna... però mi piace... mi piace come mi chiavi... ho sempre desiderato farmi scopare da un uomo come te... ahh... come mi stai facendo godere..."
E' assalita da pensieri contrastanti di vergogna, libidine, rimorsi e desideri inconfessabili.
"E' vero sei una gran troia, ti piace far l'amore anche con i tuoi figli... lo sai che Enzo sogna di mettertelo anche nel tuo buchetto più stretto? Ti piacerebbe accontentarlo?"
"Si, si!" Strilla con voce isterica "Enzo vieni subito qui dalla tua mamma, piccolo mio vieni, voglio sentirti dentro di me, fammi quello che ti piace di più!"
Mi spinge via con forza e rapidamente si mette in ginocchio a gambe larghe sul divano mentre con le mani si tiene divaricate le natiche.
E' uno spettacolo magnifico della sua fica e dell'ano messi in estrema evidenza dalla posizione che ha assunto.
Enzo le è già vicino le punta il cazzo sullo sfintere e la penetra con una certa fatica, Elena sta soffrendo, ciononostante incita il figlio a prenderla.
Guardo Sonia che sta osservando la scena con occhi lucidi, so che anche lei muore dalla voglia di provare un cazzo nel culo e penso che presto la soddisferò.
Daniela la prende, la fa inginocchiare sul tappeto e la lecca da dietro, le passa la lingua sulla passerina e sul culetto che cerca di penetrarla con la punta.
La ragazza gode, con gridolini in falsetto incita mia moglie a violarle il culo con le dita e viene subito accontentata.
Io invece mi porto vicino alla madre, dico ad Enzo di sfilarsi un attimo e mi sdraio sotto di lei; Elena capisce subito le mie intenzioni e mi viene a cavalcioni impalandosi sul cazzo ed incitando il figlio a prenderla ancora nel culo.
La scopiamo in due, davanti e di dietro, le mordo i capezzoli fino a farla urlare dal dolore, ma quando mi fermo per paura di farle del male mi incita a continuare.
Sento il cazzo di Enzo che striscia contro il mio mentre scopa in culo la madre.
"Ti piace sentirti fottere così da due cazzi insieme? Sei proprio una bella vaccona come mia moglie e in questi due mesi vi farò chiavare come due puttane.
Se lo volete troveremo altri uomini che vi chiavino come vi piace di più..."
Gode come una matta e mi urla nell'orecchio dove tiene appoggiata la bocca, grida così forte che sento i campanelli suonarmi nella testa, le strizzo i capezzoli fra le dita e glieli tiro con forza per farle male, gode e strilla anche per questa mia violenza e raggiunge l'ennesimo orgasmo.
Anche Enzo ed io godiamo e le scarichiamo in pancia il nostro seme.
Ci stacchiamo da Elena e Sonia accorre subito a pulirle i due buchi con la lingua. E' incredibile come a quel diavoletto piaccia tanto lo sperma, anche Daniela si dà da fare e con la bocca ci pulisce i cazzi dalle tracce del coito.
Vado in cucina e torno con delle bibite fresche per ristorarci dall'arsura che ci secca le fauci per il grande ansare. Siamo tutti stanchi, ma soddisfatti, Sonia è seduta ai piedi della mamma e le accarezza dolcemente le gambe.
"Allora è stato così brutto?"
Chiedo ad Elena che mi guarda con occhi spenti.
"Se vuoi potremo farlo anche domani, e se lo desideri cercherò di trovare qualche maschietto discreto che venga qui a soddisfare le tue voglie.
Anzi c'è un africano che viene tutte le mattine per curarmi il giardino, è un bel ragazzone, giovane e pulito, potresti provare con lui se ti piace."
Mi guarda ancora con quegli occhi spenti ed acquosi, non parla, ma fa cenno di si con la testa, si stringe vicino i due figli e li bacia teneramente sulle guance.
"Domani mattina vedremo, ora non riesco a pensare, sono confusa e desidero solo andare a dormire." "OK allora andiamo tutti a nanna e domani svegliati pure tardi che ti voglio fresca e forte per ricominciare."
Mi guarda col sorriso sulle labbra ed accompagnata dai figli va nelle sue stanze.
Siamo a letto da un po' quando nel buio vedo aprirsi la porta della camera, è Sonia.
"La mamma sta già dormendo ed Enzo è andato a letto con lei, mi sentivo troppo sola nella mia camera e così ho deciso di venire da voi... mi ospitate?"
Senza attendere risposta salta nel letto e si corica fra me e Daniela, ci dà la buona notte e si gira su un fianco dandomi le spalle.
Quella notte è una frenesia di sogni agitati, rivivo le scene della sera prima, il cazzo di Enzo, la fica di sua madre e il culetto della sorella, ho il cazzo duro perché sogno che mi stanno facendo un pompino, mi sveglio ed apro gli occhi... ma me lo stanno facendo davvero!
Sono le tre di notte e Sonia è attaccata al mio uccello e succhia come una forsennata, anche Daniela è sveglia e mi dice che con lei aveva cominciato mezz'ora prima.
"Franco, sverginami il culetto! Ora che siamo qui solo noi tre. Ti prego fammelo, altrimenti non riuscirò a dormire questa notte."
Daniela prende dal comodino la crema che di solito usa per le mani e la spalma all'interno delle natiche della ragazza, la unge bene penetrando con un dito nell'ano.
Sempre dal comodino prende un fallo di plastica di dimensioni notevolmente più piccole del mio uccello e comincia a farlo scorrere nell'incavo delle natiche stesse.
Sonia incita a far presto e mi strapazza il pene con le mani, lentamente Daniela spinge l'attrezzo nel culetto dilatando lo sfintere adagio, adagio.
Mia moglie cerca di essere delicata, ma l'operazione deve essere alquanto dolorosa.
L'arnese è penetrato per una buona metà e Sonia comincia ad abituarsi al movimento di va e vieni che gli viene impresso.
Facciamo durare a lungo questa ginnastica per abituare meglio la ragazza alla penetrazione, aggiungiamo altra crema e dopo qualche minuto decidiamo di provare.
Sonia è distesa su un fianco in posizione fetale, mi accosto alle sue spalle e lascio a Daniela l'incombenza di guidare il cazzo nella giusta direzione.
Spingo cercando di non essere brutale, ma non è facile essere delicati in quella situazione, per forza di cose bisogna usare una certa energia e Sonia si lamenta per il male quando il glande le allarga il culetto. Mi fermo perché si abitui poi ricomincio a spingere.
L'anello muscolare dello sfintere mi stringe dolorosamente la punta del pene e se fa male a me, chissà cosa deve sentire la ragazza.
Cerco di non lasciarmi intenerire dai suoi lamenti e spingo con più decisione.
Non do colpi, ma è una spinta unica, continua anche se decisa.
Come se avesse superata una barriera il cazzo scivola dentro all'improvviso fino alla radice e strappa un grido di dolore a Sonia.
Mi fermo e aspetto che si riprenda prima di continuare, la tengo stretta col sedere appoggiato al mio inguine, poi lentamente mi giro sulla schiena trascinandola sul mio ventre, le apro le gambe e invito Daniela a leccarla.
Sotto l'azione della lingua di mia moglie il male sembra attenuarsi più facilmente ed inizio a muovermi per incularla come vuole lei.
"Dai muoviti dentro di me, voglio sentirti scopare nel mio culo."
Mi rigiro portandola sotto e comincio il coito, ma alla prima spinta urla ancora per il male e si mette a piangere, non riesce a resistere, il dolore è troppo forte e non lo sopporta.
Mi fermo ancora in attesa che passi, mi muovo con piccole spinte, quasi impercettibilmente.
Il cazzo è chiuso nello stretto budello come in una morsa e la piccola deve avere lo sfintere dilatato in maniera incredibile.
Provo qualche spinta che provoca ulteriore dolore, la ragazza ora piange a dirotto, ma al punto in cui sono arrivato non devo fermarmi e spingo più energicamente.
La violento con decisione incurante del male che le faccio, se mi fermo adesso sarà difficile che Sonia voglia in seguito riprovarci.
Per quanto mi riguarda, solo l'idea che le sto arando il culo con la mia mazza mi accresce l'orgasmo che sento montarmi nel ventre ed esplodo dentro di lei in una sborrata senza fine.
Sonia continua a singhiozzare quando esco da lei e Daniela la stringe fra le braccia cercando di consolarla.
Appena si calma la portiamo in bagno, la laviamo con dell'acqua fresca e la medichiamo con la pomata per le emorroidi, quindi si torna a letto dove ci addormentiamo come sassi.

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