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incesto

Una Calda Moglie. Daniela (3 episodio)


di Giangi57
18.08.2022    |    1.774    |    0 8.7
"La sverginiamo qui e avremo la possibilità di accontentare ogni sua voglia con la massima prudenza..."
Una Calda Moglie. Daniela
(3 episodio)

Coricati con le gambe ancora intrecciate le une alle altre, i corpi sudati e i sessi roridi degli umori della recente fatica, ci stiamo riprendendo lentamente.
Danila è la prima a parlare, ha ancora gli occhi chiusi ed il respiro pesante.
"Sono veramente una porca."
E' il suo primo commento; quando parla la voce è ancora roca per il recente orgasmo, socchiude gli occhi e ci guarda come se ci vedesse solo in quel momento.
All'improvviso in fondo alle pupille le si accende la scintilla della lussuria e si rivolge a Daniela:
"Ci credi se ti confesso che non ne ho ancora abbastanza? E' stato bellissimo far l'amore con tuo marito, ma con i tuoi discorsi mi hai stuzzicato troppo la fantasia ed ora mi piacerebbe che ci fossero ancora altri uomini per farmi montare anche da loro! Mi piace troppo far l'amore e prima o poi, se non ci foste stati voi, sarei impazzita per la mancanza di cazzi."
"Hai avuto molti uomini?"
Chiede Daniela mentre le accarezza dolcemente un seno.
"Da ragazza sì, ne ho avuti molti! Ho cominciato a scopare che ero molto giovane, ma da sposata ho avuto solo mio marito... a parte una breve avventura con un ragazzo che abitava in questa casa."
"A che età hai cominciato?"
Incalza Daniela mentre continua a strapazzarle una mammella. Anch'io la sto accarezzando all'interno delle gambe, ha la pelle vellutata ed è piacevole far scorrere le dita dalle ginocchia in su fino al sesso ancora dischiuso ed umido.
"A sedici anni ho avuto il mio primo approccio col sesso maschile, con un vicino di casa anzianotto e vedovo. I miei erano al lavoro tutto il giorno e tornavano la sera tardi, lui che mi doveva accudire di ritorno da scuola fino all'arrivo dei miei, si approfittò in parte della mia innocenza, ma furono solo baci e toccamenti. A circa diciotto anni persi la mia verginità ad opera di un prete, frequentavo un oratorio e mi davo da fare per la parrocchia con gli altri ragazzi attivisti.
Il prete, accortosi di me per l'attività che facevo, un giorno con una scusa mi porta in casa sua sopra la canonica e dopo diverse manfrine e giochini vari, mi convince a prenderglielo in mano e a farmi accarezzare.
Da quella volta gli incontri divennero sempre più frequenti e audaci finchè riuscì a farmi la festa e prese a scoparmi anche due o tre volte alla settimana. Devo dire che mi piaceva far l'amore con lui ed inoltre mi sentivo pure tranquilla perchè non sarebbe stato certamente il prete ad andare in giro a raccontare le nostre storie. E' con lui che ho provato per la prima volta il piacere.
Una volta dopo avermi leccata tutta ed essersi fatto succhiare il cazzo, mi penetra in vagina, ma al contrario del solito, mi chiava lentamente, con colpi delicati. Il suo cazzo è di discrete proporzioni e lo sento riempirmi piacevolmente il basso ventre mentre scivola su e giù.
Nei movimenti del coito sento un calore mai provato prima, è molto piacevole e mi prende i visceri. Il prete mi bacia sulla bocca e la sua lingua mi esplora le labbra, succhio la sua saliva che con la lingua mi sospinge nella bocca, lo sento fremere nel momento culminante del piacere... i suoi ultimi colpi e si scioglie dentro di me.
Gli spruzzi caldi dello sperma per la prima volta mi irrorano la fica e mi provocano come una specie di vortice, mi si annebbia la mente, so solo che sto provando un piacere infinito mai provato prima, mi avvinghio ai fianchi del prete e raggiungo il mio primo orgasmo.
Questa è stata la mia prima, indimenticabile esperienza al piacere e da allora ho goduto ancora molte volte, anche con altri uomini occasionali, ma non tutti riuscivano a darmi la medesima soddisfazione.
Ho avuto poi avventure con i ragazzi della zona e anche con qualche loro papà, pur facendomi sempre chiavare dal prete col quale sono andata avanti per qualche anno.
Insomma ero diventata una vera e propria troietta e non perdevo occasione per farmela con chi capitava. Il prete però è stato l'unico al quale ho permesso di chiavarmi nella fica, dagli altri me lo facevo mettere solo nel culo.
All'atto sodomitico mi aveva iniziata lo stesso sacerdote e mi era piaciuto moltissimo da subito, in oltre preferivo farmi inculare perchè avevo meno paura di restare incinta.
Diversi anni dopo ho conosciuto mio marito e da allora ho fatto l'amore solo con lui, ma poco per la via classica perché anche lui preferiva mettermelo dietro."
"Ti piacciono i ragazzi giovani o preferisci gli uomini maturi?"
Le chiede tendenziosamente Daniela, che pensa ad Enzo, mentre con le dita le accarezza e titilla i capezzoli.
"In generale preferisco gli uomini maturi, però se capita l'occasione, non disprezzo nemmeno quelli giovani. Vi ricordate la famiglia S..., quella che abitava sopra di voi? Avevano un figlio pestifero buono a nulla, aveva appena superato l'esame di maturità a scuola, ma in pratica era un immaturo nonostante l'età. Combinava sempre un sacco di guai, sporcava il condominio qualunque cosa facesse e mi creava un sacco di lavoro in più per sistemare le sue malefatte.
Una volta lo becco a giocare col pallone nel sotterraneo dei box, calciava delle pallonate violente contro le saracinesche facendo un casino del diavolo, lo prendo per un braccio e, incazzata, comincio a rimproverarlo. Quello invece di calmarsi mi si rivolta contro da vero maleducato e con tanta forza da far paura, mi agguanta per le tette facendomi un male cane.
Gli rifilo uno schiaffone sulla faccia minacciando di dire tutto a suo padre. Non gliene frega niente della mia minaccia, continua a farsi sberleffi di me e continua a mettermi le mani da tutte le parti.
Riesce ad infilarmele anche sotto la sottana, la solleva e mi tocca sopra le mutandine. - Te l'ho toccata, te l'ho toccata! - Mi grida come un matto. - Dai fammela vedere, togliti le mutande! -
A quel punto gli rifilo un altro sganassone, questa volta così forte, che lo mando a sbattere con la testa contro la saracinesca di un box provocando un rumore assordante.
Si mette a strillare forte, urla che gli ho fatto male e si tiene la testa con le mani. Mi prende la paura di aver esagerato e di avergli fatto male veramente, lo prendo fra le braccia per calmarlo, ma soprattutto cerco di constatare se gli ho procurato dei danni seri.
Quel briccone invece non ha nulla, fa solo scena e approfitta dell'occasione per tornare subito a infilarmi le mani in mezzo alle gambe. Me le caccia sotto la sottana, raggiunge l'orlo delle mutandine e ci infila le dita toccandomi la fica. Cerco di opporgli resistenza come posso, ma è più forte di me e mi immobilizza in un angolo dei box.
Mentre lottiamo avvinghiati mi accorgo che gli è diventato duro perchè sento il suo coso premere turgido contro la mia gamba.
Non so cosa mi succede, ma mi passa la rabbia e mi viene la voglia di quel giovane cazzo.
- Mi fai male - gli dico. - Se proprio vuoi toccarmi cerca almeno di essere delicato. - Diminuisce la sua aggressività, ma non smette di palparmi, la sua mano mi fruga dappertutto e insiste per volermela vedere.
Mi ha già infilato due dita dentro la fica e giovane o no mi ha eccitata al massimo, e ha fatto venire anche a me la voglia di giocare col suo cazzo che continuo a sentire tutto teso contro la mia coscia.
Lo prendo per un braccio strattonandolo nel corridoio delle cantine, apro con la chiave la mia e ci rinchiudiamo dentro.
Accendo la luce e lui subito mi tira su il vestito e rimane come imbambolato a guardarmi, indossavo calze e reggicalze e la vista delle mie gambe lo ubriaca completamente. Ha smesso di fare il prepotente ed ora sembra intimorito, prendo una sedia e lo faccio accomodare davanti ad un tavolino sul quale mi siedo dopo essermi sfilata le mutandine.
Con le gambe spalancate e penzoloni comincio a masturbarmi davanti ai suoi occhi, mi allargo la figa perché possa guardarmela bene e lo invito a partecipare, a toccarmi come vuole.
Penso che nessun ragazzo sia mai stato più felice di lui in quel momento. Passato il primo attimo di imbarazzo comincia a palparmi in ogni maniera possibile, entra nella fica con le dita, mi accarezza e bacia sulle cosce dove non sono coperte dalle calze e tutto quello smaneggiare comincia a piacermi un casino, quel bastardo ha stuzzicato le mie voglie arretrate e faticosamente represse e gli è facile riuscire a farmi godere.
Gli tiro giù i pantaloni e gli slip, ha il cazzo duro come un paletto di legno e comincio a menarglielo.
Gli prendo in bocca il glande mentre continuo a far andare su e giù la mano lungo l'asta e nel frattempo lui mi palpa le tette.
- Ti piace così con la bocca? Ti piacerebbe mettermelo dentro? -
Srotolo un vecchio tappeto per terra, mi ci sdraio sopra attirandolo fra le mie cosce e lo aiuto a infilarmi l'uccello.
- Ti piace farlo nella fica? La senti come è calda e accogliente? -
Mi scopa menando colpi ad una velocità incredibile, sembra un coniglietto da tanto è veloce e dopo un po' lo sfregamento del suo cazzo comincia a farmi effetto e mi fa godere.
Facciamo l'amore per più di un'ora senza mai fermarci, ce l'ha sempre duro ed ha una notevole resistenza. Quel pomeriggio ha voluto farmi di tutto, dopo avermi scopata, mi ha leccato la fica piena della sua sborra e ha voluto anche incularmi.
In seguito ci siamo incontrati diverse altre volte, aveva gusti particolari e mi faceva le cose più strane ed io gli permettevo ogni fantasia perché avevo bisogno del cazzo che mio marito mi negava e con lui avevo trovato lo sfogo alla mia libidine repressa.
Un giorno purtroppo la famiglia si è trasferita e non l'ho più visto, né sentito.
Come vedi Daniela, sono proprio una gran vacca che pur di farsi un cazzo non disprezza nemmeno i preti."
"Meglio così perchè abbiamo conosciuto da poco un ragazzo molto giovane e che presto verrà a trovarci, si chiama Enzo ed è esuberante come lo si può essere solo alla sua età.
Sei invitata fin d'ora a partecipare, vedrai come ci divertiremo! Ti assicuro che è un vero mandrilletto nonostante l'età, pensa che è stato lui pochi giorni fa a sverginarmi il culo."

Passa qualche giorno. Dopo la serata con Danila, io e Daniela ci siamo mantenuti a riposo per un po' al fine di recuperare energie.
Una sera, mentre aspettavo di andare a tavola per la cena, sfogliavo una rivista per adulti per ingannare il tempo, per intenderci di quelle del tipo coppia cerca coppia.
Leggevo un articolo nel quale venivano segnalati indirizzi di luoghi per incontri particolari con altre coppie o singoli. Chiamo Daniela e le leggo le parti più salienti, optiamo subito per una località nel pavese sita sulle sponde del Ticino e decidiamo di andarci quella sera stessa.
Ci premuriamo ovviamente di avvisare Danila che accetta subito, felice di venire con noi.
Passiamo a prenderla con grande gioia del marito il quale, da quando lei ci frequenta, si sente più libero di farsi gli affari suoi e non si preoccupa nemmeno di sapere dove vada sua moglie.
Per lui quello che conta è che ora non ha più la rottura di scatole che Danila gli faceva ogni volta che usciva, ovviamente non immagina neppure quello che sua moglie fa in nostra compagnia.
Arriviamo sul posto segnalato dalla rivista e parcheggio la macchina sul ciglio della provinciale in mezzo ad altre auto arrivate prima di noi.
Non sapendo esattamente dove andare, prendiamo a caso per una stradina sterrata che si insinua nella campagna in mezzo ai boschetti di pioppi canadesi. Poco più avanti, quasi in riva al fiume, fra i cespugli del sottobosco, noto nell'incombente oscurità della sera delle persone in movimento e ci avviamo verso di loro.
Prendo Danila per il braccio e le sussurro:
"Hai visto che ho mantenuto la promessa? Qui potrai finalmente soddisfare il tuo desiderio di farti tutti i maschi che vuoi, guarda quello!"
Le indico un tizio che a lato della strada, a pochi metri di distanza, se lo sta menando rivolto con ostentazione verso di noi.
"Vieni - le dico scherzando - questo sarà il tuo primo cliente di questa sera."
Quando siamo vicini al gaudente sollevo contemporaneamente le sottane delle due donne mettendo in bella mostra le loro gambe stupende. L'uomo non perde tempo e mette subito le mani fra le cosce di tutte e due che insieme si danno da fare a manipolargli il cazzo.
"Non hai degli amici?" chiedo allo sconosciuto
"Si certo, aspettatemi qui che vado a chiamarli."
Mentre sparisce veloce nel folto delle siepi sfilo le mutandine alle mie ragazze, le abbraccio e le bacio entrambe sulla bocca mentre mi impugnano l'uccello e lo menano massaggiandomi i coglioni.
"Le mie due troie che sono venute per farsi fottere - mugolo infoiato - siete le mie due puttane che si prostituiscono per me, voglio vedere chi è la più puttana di voi due, quella che mi farà godere di più... eccolo che torna con gli amici, guardate quanti sono... adesso ve li dovete fare tutti..."
Li conto, sono in otto e ci conducono poco lontano in un angolo più riparato
"Qui ci possiamo anche spogliare, nessuno verrà a disturbarci."
Dice quello che sembra avere maggiore autorità. Ci denudiamo completamente e gli uomini sono subito intorno alle mie donne. Daniela e Danila sono imbarazzate nel decidersi con chi cominciare, ma l'indecisione viene superata da uno del gruppetto che si accosta a mia moglie da dietro e glielo infila in mezzo alle gambe, lei si piega un poco in avanti per facilitarlo e il cazzo la penetra prepotentemente nella vagina.
Danila è già a cavallo di un ragazzo che si è sdraiato nell'erba e lo sta cavalcando con foga, di lato altri due le infilano a turno il cazzo in bocca. Sento mia moglie che geme a voce alta e mi porto dalla sua parte.
Anche lei ora è a cavallo di qualcuno che la sta chiavando da sotto, geme forte perché uno del suo gruppetto sta cercando di infilarglielo nel culo, lei non vuole e cerca di respingerlo, gli altri due la tengono ferma per le spalle e le impediscono di sottrarsi.
"Aiutami Franco, nel culo no, ho paura che mi facciano male..."
Non ottiene l'aiuto che sperava.
"Non datele retta ragazzi, mia moglie è tutta vostra, scopatevela come più vi piace, anche nel culo..."
Mi masturbo ferocemente davanti a questa scena di violenza, guardo mia moglie che viene presa da due di loro che la tengono sollevata per le cosce per poi calarla sul cazzo dell'uomo sdraiato per terra, la sua mazza le penetra nell'ano fino alle palle, lei ormai non protesta più, è soggiogata ai quattro che la stanno violentando e si lascia fare.
Uno le prende le gambe che solleva sulle proprie spalle e la infila con un colpo solo nella vulva.
Daniela urla di nuovo, è violentata nei due orifizi contemporaneamente, i due menano colpi all'impazzata e per un attimo temo un possibile danno alle parti intime che potrebbe rovinare mia moglie. E' solo un dubbio che dura un attimo perché all'improvviso si aprono le cateratte del piacere e Daniela inizia una serie incredibile di orgasmi tra urla e invocazioni.
La voce è roca, ma autoritaria, quando sprona i suoi maschi ad essere violenti.
"Maiali sfondatemi tutta, sono la vostra troia che vuole farsi chiavare e inculare, voglio sentire la vostra sborra spruzzarmi nella fica e nel culo, la voglio anche in bocca..."
Mentre la prendono guardo libidinosamente i due cazzi scivolare dentro e fuori dagli orifizi, l'uomo che sta di sotto si muove più quietamente, anche perché oberato dal doppio peso che deve sostenere, l'altro invece inarca la schiena e spinge con forza il bacino verso l'inguine di mia moglie.
Fa uscire il cazzo quasi del tutto e poi lo immerge completamente. Sono colpi lunghi e profondi che arrivano a toccarle l'utero.
Ogni affondo strappa un gemito di piacere a Daniela che ora gode senza ritegno.
Quello di sotto è il primo a godere e le riempie il culo di sperma, l'altro lo segue a ruota e le allaga la fica. Non si perde tempo, i due che fino a quel momento sono rimasti inattivi sostituiscono i compagni e questa volta Daniela si fa penetrare la fica da quello sdraiato, il suo cazzo scompare nel folto pelame scuro di mia moglie.
La penetrazione è rapida e indolore perché ha la vulva piena di sperma, l'altro la penetra nel culo e mentre la fotte ne loda le qualità ad alta voce, la cavalca con impeto e il cazzo, bagnato dallo sperma di chi l'ha preceduto, scivola con facilità nell'intestino di Daniela.
"Ahh come godo... - giubila pazza di gioia - Fammelo entrare tutto nel culo... non ti fermare che godo ancora!"
L'uomo si eccita alle sue parole e accelera il ritmo; è bestiale come sta sodomizzando mia moglie, vederla violentare così mi innalza al settimo cielo della lussuria. Sento il sangue pulsare nelle tempie e qualcuno impugnare il mio cazzo che sembra esplodere da tanto è gonfio e duro.
Tenendomi per l'uccello mi tira come se fosse attaccato a una maniglia e mi porta alle spalle di quello che sta violando mia moglie nel culo, lo appoggia nel solco delle sue natiche e lo punta sull'ano. "Spingi!" Mi dice "Fottilo come sta fottendo tua moglie."
Comincio a spingere lentamente, il pene penetra facilmente e lo infilo per tutta la lunghezza, l'uomo geme sotto i miei colpi mentre a sua volta trapana mia moglie fra le natiche.
Schiacciata nel groviglio dei corpi, è straziata dal piacere e singhiozza parole incomprensibili mentre il secondo uomo la chiava in fica e le strapazza le mammelle. Si va avanti così tra mugolii e gemiti come animali, come bestie in calore e quasi nello stesso momento tutti prendiamo la nostra parte di piacere.
Io sborro nel culo dell'uomo che urlando selvaggiamente gode anche lui in culo a Daniela.
Mia moglie riceve l'omaggio dei due maschi che se la stanno godendo e a sua volta grida sbrodolando come una fontana. Lo sperma cola dalla vulva e bagnarle le gambe, i quattro la circondano e la frugano in ogni recesso più intimo, uno addirittura le infila due dita nell'ano poi le toglie intrise degli umori appena eiaculati e gliele infila nella bocca.
Daniela le lecca lubricamente e tenendo stretta la mano dell'uomo mima un pompino.
Gli uomini si danno il cambio con quelli che si sono fatti Danila.
La raggiungo anch'io, ha gli occhi allucinati. Anche lei è tutta fradicia di sperma, le gambe , il ventre, le tette ed il viso sono inzaccherati di sborra, residui delle battaglie appena concluse.
La stringo a me e le bacio le labbra, ha il sapore e il profumo dello sperma, con la lingua le pulisco un filo di sborra che le sta colando dall'angolo della bocca.
"Ancora... - mi sussurra all'orecchio - ne voglio ancora, falli avvicinare."
Mi indica i quattro che hanno appena finito di chiavare Daniela, si impala su quello che si sdraia e intanto impugna un cazzo in ogni mano succhiandoli a turno, il quarto la penetra di dietro iniziando una veloce cavalcata.
Danila è squassata dai colpi di quelli che la stanno scopando e mugola il suo piacere mentre succhia schifosamente gli altri due.
Quasi nello stesso tempo godono irrorandola di sperma. Ha la bocca piena ed il viso è tutto lordato, raccoglie quel nettare con le dita e se lo porta alle labbra per succhiarlo avidamente.
Quanto tempo è passato da quando è iniziata quest'orgia di sesso? Forse un'ora, forse due, abbiamo perso la cognizione del tempo. Gli uomini se ne vanno dopo aver sbattuto benbene in ogni buco Daniela e Danila e le due donne sono stravolte dalla stanchezza, hanno gli occhi lucidi e respirano affannosamente.
Hanno avuto ciascuna otto uomini e una serie incredibile di orgasmi, ci sediamo per riposarci con la schiena appoggiata al tronco di una pianta e respiriamo l'aria fresca di questa serata estiva in riva al Ticino.
Ci alziamo per tornare alla macchina e sulla strada del ritorno incontriamo altri uomini che ci esibiscono i loro membri turgidi, superiamo il primo senza fermarci, ma senza esitazioni Danila si butta sul secondo.
Inginocchiata davanti a lui gli ingoia l'uccello leccando e succhiando come un'ossessa. Io e Daniela ci fermiamo ad ammirare la scena.
Danila è scatenata fa quasi paura vedere con quanta frenesia aggredisce lo sconosciuto, sembra che glielo voglia strappare via con la bocca mentre glielo manipola con forza.
"Ce n'è anche per lei!"
Mi dice uno saltato fuori alle mie spalle e alludendo a Daniela, ha un bel cazzo di notevoli dimensioni con la capocchia di un rosso acceso, spingo per un braccio mia moglie verso l'uomo che l'afferra per le natiche e la prende contro una pianta. Le solleva una gamba all'altezza della vita e l'impala così in piedi.
La penetra con colpi rapidi, guardo quel bastone nodoso entrare e uscire velocemente dalla fica di mia moglie fino a quando gode e la irrora di sperma.
Subito viene sostituito da un altro della cui presenza non mi ero neppure accorto.
Mi guardo intorno, ma quanti sono? Comincio a preoccuparmi per le due donne, non vorrei che quello che era iniziato come una scorpacciata di cazzi finisse con una violenza di gruppo.
Le vedo allo stremo delle loro forze e allora dico:
"Basta ragazzi, per questa sera basta, non ce la fanno più."
Con sollievo li vedo allontanarsi senza un commento, senza una protesta.
Sorreggo le donne per un braccio e raggiungiamo l'automobile; sono esauste ma soddisfatte e le vedo scambiarsi occhiate di complicità, i loro sorrisetti sono significativi, poi Daniela mi chiede:
"Fermati da qualche parte che ho voglia di bere qualche cosa, ho la bocca tutta impastata."
"Si di sborra."
Rispondiamo quasi all'unisono io e Danila mentre ridacchiamo divertiti.
Ci fermiamo ad una baracca dove vendono del cocomero che mangiamo con gusto seduti ad un tavolino. Mentre mangiamo una mano si insinua fra le mie gambe, è Danila che mi accarezza l'uccello. "Voglio anche il tuo prima di andare a dormire."
E si appoggia alla mia spalla facendo le fusa come una gattina.
Arrivati a casa la invito a salire da me per farsi una doccia.
"Se tuo marito sente il profumo che hai addosso in questo momento ti appende per il collo senza chiederti niente."
Appena entrati ci spogliamo, Daniela è tutta arrossata in mezzo alle gambe, la faccio coricare sul divano e la lecco con delicatezza, ha un buon sapore di maschio e la sua fica profuma di sborra, mi eccita da morire.
Danila mi accarezza le palle, mi infila un dito nel culo e mi spompina con sapienza, è la fine del mondo, geme quando cerco di infilarle le dita nella fica, lascio per un attimo Daniela e mi giro verso di lei nella classica posizione del 69.
Ho la possibilità di esplorare con gli occhi le sue intimità da vicino, anche lei ha la fica arrossata, ma soprattutto il culetto è ridotto maluccio. Lo sfintere è tutto gonfio e rivolto all'esterno, deve aver perso anche del sangue, se la sono proprio sbattuta senza tanti riguardi.
La lecco delicatamente e le passo la lingua sull'ano martoriato poi scendo sulla fica e le titillo il clitoride per darle sollievo e piacere. Daniela mi prende in mano l'uccello e mi masturba.
"Sborrale sulla faccia, sulla bocca, sulle tette!"
Come impazzita mi smanazza violentemente per farmi godere in fretta, schizzo densi getti di sborra sul viso di Danila che spalanca la bocca per berla golosamente.
Non ne perde una goccia e alla fine si forbisce le labbra con la lingua; ha il sorriso negli occhi quando mi guarda con aria soddisfatta.
Dopo la doccia le medico il sedere malandato con della pomata, poi l'accompagno al piano terra, dove abita, per il meritato riposo.
"Buona notte Danila, ci vediamo."
Mi bacia sulla bocca e sparisce silenziosamente chiudendosi la porta alle spalle.

Sono passati alcuni giorni dall'avventura sul Ticino, è una serata torrida e pregna di umidità, una cappa pesante grava su tutta la città e si fatica a respirare.
Daniela indossa solamente una vestaglietta leggera a mezza coscia ed io un paio di calzoncini pigiama che arrivano al ginocchio.
Suonano alla porta, chi sarà mai a quest'ora che viene a rompere, smoccolo tra me indispettito per l'improvviso disturbo e innervosito anche per il caldo atroce di quella sera. Sorpresa... è Enzo.
"Ciao, vieni avanti, non ti aspettavamo, come mai così all'improvviso? Cos'è successo?"
Lo faccio accomodare mentre chiamo Daniela.
"No, no... nessun problema sono venuto solo per dei consigli, se possibile."
Arriva anche Daniela che saluta Enzo, gli si siede vicino baciandolo sulle labbra.
"Allora racconta, cosa vuoi sapere?"
"Ricordate quando vi ho raccontato dei miei approcci con mia sorella? Per farla breve, adesso vuole che la scopi, ma io ho paura di inguaiarmi e continuo a dirle di no, ora però mi ha detto che se non mi decido a farlo io si fa fare da qualche suo amico.
La mia paura è che se lo fa con qualcuno senza scrupoli e magari poco prudente possa correre grossi rischi, ecco volevo se possibile un aiuto da parte vostra, un consiglio su cosa fare, come comportarmi."
Restiamo in silenzio, Daniela mi guarda aspettando che trovi una soluzione e mentre sto riflettendo mi accorgo che gli occhi di Enzo stanno sbirciando nella scollatura di mia moglie, infatti, allunga una mano e le accarezza il seno.
"Hai voglia porcellino?"
Si slaccia la cintura della vestaglietta e lascia che le mammelle siano libere, completamente disponibili alla manipolazione del ragazzo. Nonostante il caldo atroce i due si incollano uno all'altra. Daniela si china e accoglie nella bocca il cazzo di Enzo che si è già sbottonato i pantaloni.
Mentre li sento mugolare continuo a pensare ad una possibile soluzione e comincia a maturarmi un'idea... e perché non dovremmo poterne trarre vantaggio noi dalla situazione?
"Hei voi due, smettete un attimo e tu ascoltami Enzo... se tua sorella è decisa a farsi scopare sta sicuro che lo farà, con te o con il primo che le capita, ma il vero problema secondo me non è questo, quello cioè di farsi fare per la prima volta. Il vero problema viene dopo, perché quando ci avrà preso gusto, ogni volta che ne avrà voglia andrà col primo ragazzo a portata di mano, con le possibili conseguenze che giustamente ti spaventano tanto.
Io ho un'idea... dovresti portarla qui da noi... la sverginiamo qui e avremo la possibilità di accontentare ogni sua voglia con la massima prudenza. Potremo anche istruirla sui rischi che possono capitarle facendo sesso con gli sconosciuti o con chi ha poca esperienza come i vostri coetanei, inoltre, se sarà soddisfatta delle esperienze che vivrà in nostra compagnia non andrà più in giro a cercare pericolose avventure. Cosa ne dici, pensi che sia una soluzione valida?"
Il lupo ha parlato pregustandosi già le tenere carni dell'agnellino e non provo nemmeno vergogna nell'esporre i miei propositi! Il ragazzo prende tempo e si immerge nelle proprie riflessioni mentre gioca distrattamente con le dita fra i peli della fica di Daniela, poi...
" Mi sembra una buona soluzione, parlerò con Sonia e spero che sia d'accordo anche lei."
Con queste parole sembra aver superato ogni problema e riversa tutte le sue attenzioni su Daniela, la sdraia sul divano e la penetra chiavandola con rapidi colpi.
Gode velocemente e si scusa per non potersi fermare di più, lo aspettano a casa e non vuole fare tardi. Promette di tenerci informati sull'eventuale disponibilità della sorella telefonandoci il giorno dopo e se ne va quasi di corsa.
Daniela è rimasta eccitata, ma per niente soddisfatta di quella scopatina frettolosa e così in questa serata torrida mi è toccato, malvolentieri, l'onere di porvi rimedio. Caldo fottuto!

Vengono! Fra due giorni saranno da noi.
Sonia ha accettato di buon grado, anzi stando a quanto riferitomi al telefono da Enzo è addirittura felice ed eccitata di venire a casa nostra per vivere la sua avventura.
E' Sabato pomeriggio e sono arrivati, Daniela li fa entrare ed accomodare nel solito salotto.
La ragazza è veramente carina e assomiglia moltissimo ad Enzo, in fondo sono gemelli, ha i capelli biondi lunghi fino alle reni e due occhi azzurro chiaro di una luminosità incredibile.
Sulla maglietta leggera si intravede il leggero rigonfiamento dei seni piccoli e sodi e non vedo l'ora di poterli stropicciare con le mani e la bocca.
Daniela è seduta sul tappeto e ha le ginocchia di Sonia proprio davanti al viso. Quando torno dalla cucina portando delle bibite fresche la trovo che sta già accarezzando le gambe della ragazza.
Con la mano sfiora dolcemente la parte alta delle ginocchia e a tratti la tuffa sotto il vestitino accarezzandola più in alto sulle cosce.
Il fratello è appoggiato con il braccio destro al divano e accarezza la nuca della sorella, ma nonostante l'azione delle nostre carezze la ragazza rimane stranamente silenziosa.
"Allora Sonia, hai perso la lingua, non vuoi raccontarci qualche cosa? Lo sai vero perché sei qui?" "Si... si... certo..."
E' evidente che è intimorita e a disagio. Mi avvicino al bracciolo del divano inginocchiandomi sul pavimento, allungo una mano e le sfioro le tettine. Chiude gli occhi e mi lascia fare, scivolo sotto la maglietta e le accarezzo i piccoli seni.
"Ti piace come ti accarezzo? Se vuoi vado avanti... vuoi che ti spogli?"
Non risponde, però si alza in piedi e in un attimo è già nuda, é bellissima, ha una morbida peluria bionda che non riesce nemmeno a nasconderle il taglio del sesso, anzi lo valorizza e mette in evidenza le labbra gonfie della vulva dalla quale fa capolino un clitoride piuttosto pronunciato.
Ci spogliamo anche noi, per la verità avevamo ben poco addosso. Gli occhi di Sonia sono ora puntati sul mio cazzo che è già turgido, poi guarda quello del fratello e li confronta.
"Come è grosso il tuo..."
Si rivolge a me con non celata ammirazione
"Prendilo in mano... toccalo..."
Lo impugna con le due mani ma non riesce a cingerlo del tutto, fa scorrere la pelle sotto il prepuzio e il glande svetta gonfio di lussuria.
Daniela intanto accarezza il membro di Enzo, lo maneggia e glielo succhia contemporaneamente "Guardala come fa lei con tuo fratello... fallo anche tu..."
Apre la bocca e lo risucchia dentro, i suoi denti mi pizzicano la carne sensibile del glande e le sue mani mi accarezzano le palle, le palpo le tettine e stringo i capezzoli fra le dita, poi le infilo una mano fra le gambe e insinuo il dito medio all'interno della fessura.
Lo faccio scivolare su e giù lungo tutta la lunghezza del taglio della fica, ogni tanto tento di infilare la punta del dito nell'ingresso della vagina, lo faccio scorrere ancora un paio di volte su e giù e penetro più profondamente fino a raggiungere l'imene.
La ragazza geme, la frizione del mio dito sta producendo gli effetti desiderati, insisto nelle mie manovre e questa volta infilo due dita nella vagina fino all'ostacolo naturale.
Le muovo delicatamente premendole verso l'alto sulla parte interna del clitoride e Sonia si abbandona nelle mie braccia come priva di forze, sta già godendo silenziosamente.
Insisto nel mio massaggio fino a strapparle piccoli gemiti. Spinge il bacino con forza contro la mia mano, ma devo stare attento che le dita, a causa delle sue spinte, non penetrino troppo all'interno della vagina provocando la prematura rottura dell'imene.
Continuo a muoverle fino a quando non si acquieta.
Anche Enzo sta per godere, Sonia lo guarda trasognata mentre mia moglie lo sta pompando con la bocca.
"L'ha preso tutto in bocca, fino alla gola..."
Mi sussurra sottovoce come se avesse assistito ad un prodigio, nello stesso momento il fratello sborra e vediamo i suoi spruzzi bagnare la faccia di Daniela, colpirle la bocca e gli occhi.
"Dai Sonia puliscila con la lingua"
Gli dice Enzo e la ragazza si affretta a farlo, passa la lingua dove lo sperma si è depositato e lo beve senza alcuna titubanza, una vera maialina.
Scosciata sul divano si fa leccare la fica da Daniela e mi guarda negli occhi
"Che belle tettone ha tua moglie, come quelle della mia mamma."
"Già è vero che voi due spiate i vostri genitori quando scopano, piace anche a te guardarli?"
"Umhh... eccome se mi piace, è così che io e Enzo abbiamo cominciato a fare queste cose... e quando lui non c'è mi accarezzo da sola pensando a quello che ho visto."
"E cosa ti piace di più, cosa ti eccita maggiormente?"
"Ahh... che bello..."
Geme sotto l'azione della lingua di Daniela che sta continuando a leccarla
"Il cazzo... il cazzo di papà... è bello, grosso come il tuo, ahh... a volte immagino che me lo infili dentro, ahh...godo, sto godendo ancora..."
Il ricordo la porta al secondo orgasmo, ha una maniera tranquilla di godere, geme e sospira sottovoce il suo piacere. Ricominciamo a parlare appena si riprende
"Allora oggi vuoi provare a fartelo mettere dentro? E' la tua prima volta, non hai paura? Sei veramente convinta?"
"Si! Si! Fammelo subito..."
"Non io, sarà Enzo a sverginarti."
"No, no! Voglio te... voglio il tuo cazzo..."
Guardo Enzo con la paura di vedere la sua delusione, ma non è così e mi fa un cenno di assenso mentre si butta sulle tette di mia moglie.
Abbraccio la piccola e la bacio, subito la sua lingua saetta nella mia bocca e la sento frugare tutta la cavità, cerca la mia lingua e la avviluppa con la sua.
La sua mano mi cerca il cazzo, lo stringe e lo preme contro di sé spingendolo in basso sull'inguine, spalanca le gambe e sfrega la cappella contro la fica.
Mando Daniela a prendere la pomata per lubrificare il sesso della piccola e il mio uccello.
Enzo approfitta della sua assenza e lo infila in bocca alla sorella, date le minori dimensioni del pene riesce ad accoglierlo senza fatica e lo assaggia avvolgendolo con la lingua.
Appena arriva l'unguento faccio sdraiare mia moglie sul divano con Sonia inginocchiata fra le sue cosce. L'invito a baciarle il sesso; questo atto l'ha appena ricevuto, ma non l'ha mai praticato su un'altra donna per cui rimane un po' perplessa.
La titubanza però dura poco, si fa subito coraggio e sempre più sicura inserisce la lingua nella fessura di Daniela facendola guizzare in tutte le direzioni mentre Enzo, con la testa vicino a quella della sorella, cerca di istruirla dandole dei suggerimenti.
Io nel frattempo mi metto dietro Sonia e mi godo il magnifico spettacolo di quel culetto ancora da iniziare ai mille piaceri della carne.
Con le dita le apro delicatamente la rosea fessura e vi infilo la lingua leccandola fino allo sfintere anale, ha un buon sapore ed è morbida come la seta.
Si muove ondeggiando lievemente sulle anche e spinge le natiche contro la mia bocca ogni volta che, con la lingua, le sfioro qualche punto particolarmente sensibile.
La ungo abbondantemente all'interno delle grandi labbra e soprattutto deposito una quantità generosa di crema all'ingresso della vagina. Provvedo anche ad ungermi il cazzo che mi sembra stia per esplodere da tanto è teso e gonfio. Terminato ogni preparativo mi sdraio per terra dove Daniela ha provveduto a stendere sul tappeto un telo da bagno. Mia moglie guida la ragazza ad inginocchiarsi sopra di me, Sonia è stupita, pensava di essere cavalcata lei.
"E' meglio così - le spiego - se sarai tu a spingere per farlo entrare, potrai dosare la forza delle spinte e fermarti subito se sentirai male, quando poi la tua fighetta sarà aperta e più ricettiva potremo invertire le posizioni o lo faremo come più ti piace."
La fanciulla si accomoda meglio col bacino al di sopra del mio membro che Daniela cerca di pilotare con la mano.
Lo fa strusciare sulla vulva e la frizione mette ancora di più in agitazione la piccola che prende a dare
delle spinte a casaccio, allora la placo con la parola perché si lasci guidare dalla voce di Daniela.
Con le dita le apre le labbra della fica, punta il cazzo sul foro d'ingresso e la sollecita a spingere adagio. Enzo osserva la scena poi penetra da dietro mia moglie, la chiava alla pecorina con colpi lenti e lunghi e a sua volta sprona la sorella.
"Dai Sonia spingi col culo, fattelo entrare dentro..."
La ragazza abbassa lentamente il sedere, sento la punta del cazzo che adagio, adagio si sta facendo strada in quel sentiero così stretto, poi lei si arresta perché è arrivata all'ostacolo. Le accarezzo le piccole mammelle stuzzicando i capezzoli rosa, raggrinziti e duri per l'eccitazione.
"Ti fa male? Vuoi smettere?"
"No... solo un attimo... ecco... sta entrando... "
Mi guarda in viso, ha gli occhi lucidi e acquosi, sembrano persi nella libidine che si è insinuata in ogni sua fibra. Un sorriso di soddisfazione le incornicia il volto quando con un colpo secco si impala sul cazzo. Emette solo un piccolo gemito:
"Ahh...! E' tutto dentro, ma non mi fa male!"
Tocca con le dita la base del pene e sembra stupita quando si accerta che le è penetrato completamente. Comincia allora ad ondeggiare appoggiandosi alle mie spalle e spingendo ritmicamente il bacino per il suo primo coito.
E' fatta, l'imene è ormai solo un ricordo. Il pene è strettamente alloggiato nella vagina viscida di umori e chiudo gli occhi per godere meglio le sensazioni di quell'impagabile momento.
Daniela la guida con la voce su come muovere i fianchi e sento la ragazza ondeggiare sopra di me, poi si sfila il cazzo completamente, si guarda fra le gambe, allarga la fica con due dita e si fa penetrare ancora l'uccello fino in fondo.
Inizia a muoversi con sempre maggiore velocità. Mano a mano che acquista confidenza, la sento ansimare più forte e mi accorgo che sta per raggiungere l'apice del piacere.
Si gira a guardare Daniela che suo fratello sta ora inculando con forza e la bacia sulla bocca, poi si gira verso di me con gli occhi ridotti a due sottili fessure.
Ha la bocca dischiusa nell'ansito del momento cruciale e si abbandona di colpo sul mio petto col corpo che è tutto un fremito per l'orgasmo raggiunto.
Riesco a sfilarmi da lei appena in tempo e godo anch'io eiaculando densi fiotti di sperma.
La prendo in braccio e la sdraio sul divano, con una salvietta umida la pulisco in mezzo alle gambe dalle tracce delle poche gocce di sangue che sono fuoriuscite.
Alle nostre spalle sentiamo il grido di piacere di mia moglie e l'ansimare di Enzo che la sta montando come un torello.
Bacio ed accarezzo Sonia e mi godo le sue giovani forme, mi chiede di chiavarla ancora, mi accarezza il cazzo e lo prende in bocca. Quando mi ritorna duro, mi stacco da lei giusto il tempo di infilarmi un preservativo e la penetro di nuovo.
Nonostante la recentissima sborrata ho il cazzo ancora così duro che mi sembra di essere tornato indietro di vent'anni. Ora sono io a guidare la danza e mi muovo dentro di lei roteando il bacino ed imprimendo all'uccello un movimento ondulatorio e circolare alternando colpi lunghi che la raggiungono in profondità.
Ad ogni colpo bofonchia gemiti di passione e di piacere.
"E' bello... continua ancora... non smettere mai...non credevo che fosse così bello... mi piace il tuo cazzo... sai che assomiglia a quello del mio papà..."
"Ti piacerebbe farti chiavare da lui...? Che ci fosse lui qui... ora... a infilarti il suo cazzo nella fica... sentirlo tutto dentro di te...?"
"Ahh...sii...!"
Grida Sonia e si contorce sotto di me squassata da un orgasmo di tale intensità che mi dà l'impressione che stia per svenire.
Mi sollevo dal suo ventre e cedo il posto a Enzo che sento alle mie spalle. Ha appena goduto nel culo di mia moglie eppure ha il cazzo così duro che sembra non abbia scopato da mesi, anche lui si è armato di preservativo per tutelare la sorella e appena mi tolgo di mezzo sprofonda col cazzo nella fica che palpita e si contrae per l'orgasmo ancora in atto.
I due fratelli sono abbracciati strettamente e si baciano sulla bocca.
Enzo la chiava con colpi tali da far tremare anche il divano, abbassa la testa e lambisce le tettine della sorella mentre, infaticabile, la pistona con immutata foga fino a che Sonia gode ancora.
Squittisce come uno scoiattolo, conficca le unghie e morde il fratello su una spalla strappandogli un gemito di dolore, il morso è come un colpo di sprone per un cavallo.
Enzo sborra nel ventre della sorella, è protetto dal profilattico per cui non si toglie e rimane quieto dentro di lei.
Col pene sempre turgido e più duro che mai, beata gioventù, riprende a muoversi e ora la chiava lentamente. Profondamente incastrato nel suo giovane ventre la sonda gustando la frizione del cazzo sulle pareti della vagina.
Daniela ed io guardiamo teneramente i due ragazzi e li accarezziamo fra le gambe e sulle natiche, stringo leggermente fra le mani i testicoli di Enzo e Daniela infila un dito nel culetto di Sonia che risponde mugolando di piacere.
Faccio inginocchiare mia moglie con le braccia appoggiate al divano e la penetro analmente.
"Sei un porco, un maiale, mi stai inculando col cazzo che ha appena sverginato questa ragazza... chiavami... sono la tua troia, la tua porcona... senti il mio culo come è ancora pieno della sborra di Enzo...?"
I due ragazzi ci guardano mentre scopo nel culo mia moglie, soprattutto Sonia mi guarda con curiosità, si solleva dal divano e viene vicino per osservare meglio il coito anale.
"Non ci credevo che si potesse fare anche così..."
Si avvicina affettuosa a Daniela e con tenerezza le accarezza le mammelle, poi infila una mano fra le nostre cosce a sfiorarle la fica, quando mi impugna le palle stringendole in un delicato massaggio, sento l'onda del piacere salirmi tumultuosamente dalle reni e propagarsi come un uragano nel pene rigonfio. Ululando parole oscene godo eiaculando nel culo di Daniela.
Vado in bagno a lavarmi i genitali e quando torno trovo mia moglie che sta leccando fra le gambe la ragazza che a sua volta sta succhiando il cazzo del fratello.
Lo spompina con dovizia alternando lunghi colpi di lingua dalla punta alle palle, poi lui le prende la testa fra le mani e la chiava letteralmente nella bocca.
Un formicolio piacevole torna a salirmi lungo i coglioni e sono di nuovo in piena erezione, questa volta mi avvicino ad Enzo e lo lecco fra le natiche, gli titillo lo scroto con la punta della lingua poi vado a solleticargli lo sfintere anale. Lo penetro con la lingua più in fondo che posso leccandolo all'interno, lui mugola e smette di spingere coi fianchi. Si piega di più in avanti e si mette in posizione per agevolarmi le slinguate, anche la sorella avvicina il viso alle sue natiche, vuole vedere e osserva con attenzione il lavoro che sto facendo.
Si sposta ancora ed inizia a leccarmi la cappella, me la irrora di saliva e quando ritiene che sia abbondantemente bagnato lo impugna tirandolo con una mano, mi guarda con occhi luccicanti di lussuria e mi da un ordine:
"Infilalo!"
In un attimo entro nell'intestino di Enzo, è la seconda volta che ci provo e questa volta sono riuscito a penetrarlo completamente. A poco, a poco lo sento rilassarsi fin quando si abbandona completamente. Inizio la mia danza e lo inculo con colpi lenti e profondi, attento a non provocargli un eccessivo dolore. Questa volta non si lamenta, si lascia fare e chiama a gran voce Daniela perché glielo prenda in bocca. Il mio cazzo è come in una morsa da tanto viene stretto con forza dall'anello muscolare dello sfintere di Enzo, ci sdraiamo su di un fianco per favorire mia moglie nel cunnilinguo.
Sonia, anche lei sul divano, è in ginocchio con le gambe divaricate. Le infilo il pollice nella fichetta e con il medio inizio a stuzzicarla sull'altro buchetto.
La maialina si sputa sulle dita e si bagna l'orifizio più stretto, il dito inizia a penetrare e lo forzo finchè entra tutto.
La giovane non tarda a godere di nuovo e si abbandona sulla schiena del fratello guardando con occhi febbricitanti il mio cazzo che lo sta inculando.
Aumento la forza e la frequenza delle spinte, Daniela non si muove più, sta ferma con la bocca aperta, riceve ed ingoia il cazzo di Enzo ogni volta che lo penetro nel culo, i colpi sono così forti che ogni volta lo spingono in avanti verso le sue labbra accoglienti.
Sonia scende dal divano e con la lingua succhia Daniela fra le gambe, si nota la sua inesperienza da come agisce impacciata, ma riesce ugualmente a dar piacere a mia moglie che proprio in quell'istante riceve in bocca l'omaggio di Enzo.
Questa volta non ingoia lo sperma, lo trattiene sulla lingua e mentre bacia la ragazza glielo fa scivolare in bocca. Hanno le labbra schiumanti di sborra mentre si leccano lascivamente a vicenda, lo spettacolo è così eccitante che godo anch'io, ma questa volta solo poche di sperma, poi mi abbandono sfinito a fianco del ragazzo.

Daniela è partita per la nostra villa al mare in Liguria ed io sono rimasto solo a Milano per far fronte agli ultimi impegni di lavoro prima di poter chiudere la ditta per le ferie estive.
Ricevo in ufficio una telefonata di Enzo, è disperato e vuole parlare con me, gli fisso un appuntamento a casa mia per la stessa sera ed ora lo sto aspettando.
Anch'io sono un po' preoccupato per quello che può essere successo, non vorrei fosse trapelato qualche cosa su quello che c'è stato con sua sorella. Appena ci incontriamo ho l'impressione che sia sì, agitato, ma non sconvolto; lo faccio accomodare e lo invito a parlare davanti ad un bicchiere di limonata fresca.
"Sono successe delle cose con mia madre - esordisce - che sono andate oltre ogni mia intenzione anche se, devo dire, mi sono piaciute. Tuttavia la gravità di quanto è successo mi ha lasciato una sensazione opprimente di responsabilità che non riesco a togliermi di dosso.
Un paio di giorni fa lei stava facendo la doccia e siccome ero solo in casa ne ho approfittato come al solito per spiarla dalla serratura della porta del bagno.
Era bellissima nella sua nudità, così bella che ho cominciato subito a masturbarmi. Mi mostrava il fianco e le guardavo le tette e il profilo del sedere.
Ad un certo punto si gira verso di me divaricando e arcuando le gambe per lavarsi la fica. La vedo scivolare con le dita all'interno della fessura e nella mia fantasia immagino che si stia masturbando anche lei, la cosa mi eccita a tal punto che nella foga della sega che mi sto facendo, mi appoggio con tutto il peso del corpo alla porta del bagno.
Questa si spalanca di colpo ed io rimango li, per terra, dove sono caduto col cazzo in mano e i pantaloni abbassati, davanti alla mamma spaventatissima per il fracasso e la mia improvvisa irruzione. Lo spavento poi diventa stupore e quindi rabbia quando comincia a realizzare quello che stavo facendo.
- Vai in camera tua! - Mi ordina e mi raggiunge di li a poco.
- Brutto schifoso, non ti vergogni? Ti stavi masturbando mentre mi spiavi sotto la doccia! Vergogna! - Mi rifila due sberle che mi fanno un male boia, comincio a piangere disteso sul letto a pancia sotto, lei è incavolata nera, la sento abbandonare la stanza, ma ritorna dopo mezz'ora circa.
Mi ritrova come mi ha lasciato, però ora è più calma, si siede al mio fianco e mi accarezza i capelli mentre mi parla con dolcezza.
La sua voce è suadente e non ha più il tono burbero di prima, vuole che capisca che non è stato bello il mio comportamento, che certe cose non si devono fare.
- So che sei in un'età difficile e che hai la necessità di appagare le tue curiosità e i tuoi bisogni sessuali, però non sarebbe meglio se tu cercassi la soluzione ai tuoi problemi con qualche ragazza della tua età? Non hai delle amiche con le quali fare le tue esperienze? -
La sua mano leggera mi accarezza ancora i capelli arruffandoli con le dita, ho ripreso a piangere, ma più per la vergogna che per il rimorso.
In quel momento ho la necessità di sentirmi compreso e consolato, istintivamente mi giro di scatto e l'abbraccio stretta. Indossa ancora l'accappatoio e profuma di bagnoschiuma, nonostante la situazione di disagio il suo profumo mi pervade e mi eccita ancora di più i sensi.
Ho il viso nell'incavo del suo collo e le appoggio la guancia sulla spalla nuda, aspiro con voluttà il suo profumo che m'inebria e la chiamo sottovoce - mamma, mamma... - lei gira il viso verso di me e mi bacia teneramente sulla guancia tenendomi stretto e continuando ad accarezzarmi i capelli.
Non so come, ma ad un tratto la mia mano si è intrufolata istintivamente sotto l'accappatoio a stringere il suo seno. Lei rimane come paralizzata, ma non si ritrae, mi dice solamente:
- Enzo! -
Mi prende la mano che continua a stringerle la mammella e cerca di allontanarla, ma senza usare una forza particolare, mi basta fare una piccola resistenza per non abbandonare la mia conquista.
- Enzo non fare così! -
La tengo stretta alla vita col braccio sinistro e intanto con l'altra mano lascio il seno e accarezzandola scendo lungo il fianco.
Accarezzo la sua pelle vellutata fino all'anca e quando l'accappatoio si apre completamente, sono investito dal suo profumo che mi ubriaca del tutto, non capisco più niente, sono solo schiavo dei miei sensi e mi lancio famelico su quel corpo nudo sempre così desiderato nella mia fantasia.
La bacio sul collo mentre la mia mano sempre più ardita cerca di incunearsi fra il suo ventre e le gambe, lei stringe forte le cosce per non permettermi il passaggio, ma riesco ad arrivare ai peli del pube.
Come preso da raptus la rovescio con la forza sulla schiena. La mossa la coglie di sorpresa e cade con le gambe sollevate allentando per un attimo la stretta, quanto mi basta per raggiungerla sul sesso.
- Enzo non voglio! Togli quella mano! -
Lotta con forza per allontanarmi e siccome non ci riesce, cerca di raggiungermi con uno schiaffo.
Ho le dita affondate fra il suo pelo morbido e non ho nessuna intenzione di mollare la presa, riesco a introdurre due dita all'interno della fessura e comincio a muoverle mentre insisto a baciarla sul collo accarezzandola con la punta della lingua.
- Basta! Non fare così Enzo, sono la tua mamma, non puoi farmi questo... ti prego! -
Non mi lascio fermare dalle sue parole e continuo ad accarezzarla fra le gambe, vorrei estrarre il cazzo, ma temo poi di non riuscire più a rimetterle la mano sulla fica. Spingo le dita all'interno della vagina e le introduco il più in fondo possibile, le muovo dentro e fuori frizionandole nello stesso tempo il clitoride col pollice, lei geme sotto la mia azione.
- Ahh bambino mio cosa stai facendo...non dobbiamo... sei mio figlio, non puoi farmi queste cose... - Incurante delle sue parole continuo a masturbarle il sesso e sento la sua resistenza farsi sempre più debole, ora la bacio sulle guance, mi avvicino alle sue labbra e vi premo sopra le mie cercando di forzarle con la lingua, con sorpresa le sento dischiudersi e lei risponde al mio bacio facendo guizzare la lingua nella mia bocca.
Mi bacia come bacerebbe un amante, le infilo dentro la mia appendice cercando di penetrarla come fosse un piccolo cazzo, ora non fa più resistenza, le sue gambe si aprono e mi permette di accarezzarla a mio piacere.
La sua mano raggiunge il mio sesso e lo estrae dai pantaloni. Me lo accarezza emettendo piccoli sospiri di piacere, l'accappatoio, intanto, le è scivolato dalle spalle ed ora lei è lì, meravigliosamente nuda, tutta per me.
Mi spoglio in un attimo e quando sono nudo, mi afferra con una mano dietro le natiche per stringermi contro di lei mentre con l'altra mano mi impugna il sesso per portarselo alla bocca.
Lo vedo sparire completamente fra le sue labbra, mi succhia come l'ho vista fare tante volte con mio padre, mi piace da morire sentire la sua lingua lambirmi il glande, sentirmelo aspirare fino in fondo alla sua gola, mi ritraggo quasi subito per non goderle in bocca.
Voglio che questo momento duri il più a lungo possibile.
- voglio leccarti anch'io fra le gambe -
Subito lei si apre mostrandomi le labbra carnose del suo fiore racchiuso in una cornice di pelo folto e morbido. Con due dita si allarga la fessura offrendo alla mia bocca la corolla vermiglia dell'interno, mi spinge la testa fra le sue cosce e appoggio le labbra su quella voluttà aspirando la fragranza del suo profumo di donna.
Allargo di più la fessura che si apre come i petali di un fiore e di nuovo aspiro col naso e con la bocca tutto l'afrore che emana.
Inebriato dal suo sesso, lo lecco tutto dentro e fuori risucchiando con la lingua le gocce di rugiada che fuoriescono abbondanti dalla vagina mentre inizia a godere nella mia bocca.
"Piccolo mio come lo fai bene... sei un diavolo di mascalzone, ma mi piaci tanto... leccami tesoro... leccami...!"
Grida dal piacere quando la penetro con un colpo solo e mi gusto il calore della sua carne che mi avvolge il cazzo.
La chiavo lentamente perché voglio che questo momento duri il più a lungo possibile.
"Ti piace piccolo mio? Ti piace farlo con me... con la tua mamma? Come ti sento... tutto dentro di me... spingimelo più in fondo... con più forza... cosii...! Sento i tuoi colpi contro l'utero... come è bello... ahh come è bello il tuo cazzo! Mai avrei immaginato fosse così bello chiavare con te... ahh gioia mia mi stai godendo dentro... sento i tuoi schizzi caldi... stai sborrando nella fica della tua mamma... continua a chiavarmi, non smettere che sto per godere anch'io... ecco... godooo!"
Si abbandona sfinita con gli occhi chiusi e in un lago di sperma, la pulisco con un asciugamano poi riprendo a baciarla fra le gambe osservando tutti i particolari del suo sesso odoroso del mio seme.
Ha le piccole labbra molto sporgenti e le stuzzico con la punta della lingua, le risucchio con forza in bocca per poi lambire il clitoride che è ancora duro, lo aspiro con le labbra facendolo entrare e uscire come se stessi facendo un pompino.
Non serve altro perché riprenda a gemere, mi preme con forza la testa fra le sue cosce e gode nella mia bocca. Lecco golosamente gli umori copiosi che le fuoriescono dalla sua vagina.
Abbiamo scopato per più di due ore e le ho sborrato nella fica un'altra volta. La terza volta lei ha voluto che le godessi in bocca.
Alla fine ci siamo abbandonati esausti sul letto e mi ha parlato a lungo sull'opportunità di tenere il massimo riserbo su quanto successo.
Approfittando del momento di confidenza che si è creato le chiedo se ha mai avuto altri uomini oltre a mio padre e mi risponde di no, però mi confida che ne ha una voglia pazza e che le piacerebbe provare ad avere un amante anche se non ha il coraggio di cercarselo.
Ora sai tutto, come vedi sono riuscito a scopare con mia madre oltre che con mia sorella, ma ora Franco mi piacerebbe trovare il modo di farla chiavare anche da te per soddisfare la sua voglia di far l'amore con un altro uomo.
Mi piacerebbe poterla inserire nel nostro gruppo, ma come faccio a presentartela senza destare i suoi sospetti? Se scopre i nostri rapporti e che le stiamo tendendo un tranello, non accetterebbe mai e non posso certo andarle a dire:
- vieni che ti faccio scopare da un mio amico al quale scopo la moglie -
Se solo avesse sentore della nostra amicizia, non solo non accetterebbe mai di conoscerti, ma di sicurocercherebbe in ogni maniera di far cessare la nostra relazione."
Il ragazzo tace e mi guarda speranzoso. Il suo racconto mi ha eccitato in maniera incredibile e mi ha fatto nascere la voglia di potermi fare questa donna che deve essere anche lei una gran porcona.
Come fare, come fare...? Mille pensieri mi frullano nel cervello... cerco una possibile soluzione per poter appagare il desiderio che si è impadronito di me e di Enzo... improvvisamente l'idea.
Sì, c'è una soluzione possibile...! Gli chiedo:
"Avete già deciso dove andare a passare le ferie quest'anno?"
"Non ancora, vorremmo andare al mare, ma mio padre non ha ancora preso una decisione..."
"Bene, sai che Daniela è già partita per la Liguria. Lì abbiamo una villetta composta da due appartamenti, ora uno è libero perché di solito lo teniamo a disposizione degli amici che ci vengono a trovare, non è molto grande, ma in quattro ci starete comodi.
Domani potrei mettere un'inserzione sul Corriere offrendolo ad un prezzo stracciato, tu dovresti fare in modo di far notare l'inserzione a tuo padre e convincerlo poi a prenderlo in affitto, se la cosa riesce il gioco è fatto... Praticamente tua madre è in casa mia e avremo molte opportunità per cercare di coinvolgerla. Che ne dici?
Anzi guarda telefono subito al Corriere così pubblicheranno l'annuncio domani stesso.
Se tuo padre mi richiama subito possiamo metterci d'accordo per dopodomani che è Sabato, così potrà venire a vedere con i suoi occhi se l'offerta gli va bene e ti garantisco che gli sarà difficile rinunciare."
Non attendo neppure la risposta di Enzo, mi attacco al telefono ed in breve detto l'annuncio.
Il prezzo che chiedo è di almeno due terzi più basso delle offerte correnti di mercato, non voglio speculare perchè alla fine non mi farò nemmeno pagare, deve solo servire come esca per la riuscita della trappola.
"Ora non ci resta che attendere e spero proprio che le cose vadano come speriamo, se tuo padre deciderà per il sì avremo tutto il tempo e le occasioni per cercare di sedurre tua madre ed inserirla nel nostro gruppo."
Enzo se ne torna a casa, ma prima ci siamo masturbati e spompinati a vicenda eccitati dalla prospettiva della nuova avventura.
Ce l'ho ancora duro quella sera quando andando a letto penso alla possibilità di chiavarmi anche la madre, che famiglia... mi sono già fatto il figlio, la sorellina ed ora forse anche la mamma... non resisto alla foia che mi attanaglia le viscere e mi masturbo ancora come un forsennato sborrandomi sul ventre. Il giorno dopo il telefono sembra scoppiare, è un susseguirsi continuo di chiamate, tutti vogliono l'appartamento che per la zona in cui è ubicato, ma soprattutto per il prezzo richiesto è appetito in maniera incredibile. A tutti ovviamente rispondo che è già stato ceduto in affitto e non vedo l'ora che mi chiami anche il padre di Enzo solo per poter staccare il telefono e trovare un po' di pace.
Finalmente alle venti mi chiama, dubita della realtà delle condizioni proposte, sono così vantaggiose che sospetta giustamente un inganno, ma non c'è problema, se viene in riviera per il fine settimana potrà constatare di persona la bontà dell'affare.
Gli fornisco l'indirizzo e rimaniamo d'accordo di vederci sul posto il sabato mattina.
La trappola è scattata, quando vedrà con i suoi occhi l'appartamento che con la villa è inserito nel verde di un piccolo parco privato proprio di fronte al mare, non rifiuterà certamente l'affare.
Non perdo altro tempo e parto subito per raggiungere Daniela e portarle la ghiotta notizia.
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