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Lui & Lei

conoscenze a scuola 5


di chiara94
25.03.2016    |    4.306    |    16 9.2
"Oppure chi si perdeva in chiacchiere..."
mi svegliai il giorno dopo , ancora intontita per la sera prima. Il lunedi' mattina, il giorno piu' odiato della settimana. feci una veloce colazione e come tutte le mattine inizio' la processione per prepararmi. primo giro in bagno, scelta dei vestiti, preparazione dello zaino( se lo facessi gia' la sera prima ) , di nuovo tappa in bagno. Dopo essermi controllata piu' volte, come fa uno chef con le sue creazioni culinarie, mi diressi a passo spedito verso la fermata del pulman. Arrivammo alla fermata del mac, e come tutte le mattine, con la coda dell'occhio cercavo di capire se diego sarebbe salito o meno. Molto raramente prendeva l'autobus, preferiva farsi accompagnare dal padre, mentre questi si recava al lavoro. Anche perche' l'autobus e' sempre affollato e la sua fermata e' oltre meta' percorso, quando ormai l'autobus sembra una scatoletta piena di tonni.Quella mattina Diego scelse il mio stesso mezzo. Mi accorsi che dietro di lui, sali' una ragazza che mi causo' una sorta di ribrezzo. Occhiali, capelli ricci corti poco curati, una vistosa pustola sul naso. Almeno di corporatura era magra, la natura non si era accanita oltre.Era vestita quasi come un ragazzo, un cappotto di cui si poteva dire tutto tranne che avesse le grazie femminili, dei pantaloni larghi di un marrone scuro, degli orribili mocassini color cuoio con delle frangette. Vidi che lei e diego stavano dicendosi qualcosa.Diego e la sua amica si avvicinarono a me. Mi ricordava tanto gargamella, il cattivo del cartone animato dei puffi e tra di me sorrisi. Chissa se a casa l' aspettava il suo inseparabile gatto. Diego mi saluto' e me la presento': si chiamava Filomena, era sua sorella. Non l' avevo mai vista all'universita', diego mi spiego' che frequentava l'ultimo anno al liceo. Ma come, piu' giovane di me? Dimostrava piu' di trentanni. Povera stella. Pensai ad un argomento da proporre, per far cadere un po l 'imbarazzo, ma subito arrivo' una sfilettata diretta a me " tu sei quella che tratta male mio fratello?" queste parole uscirono dalla bocca di quella megera, io guardai diego , cercando un appoggio, ma nulla. Mi girai, sperando di vedere giada o Beatrice. Ma come potevano esserci? Beatrice si faceva portare a scuola da Guido, facendosi lasciare proprio davanti l'universita'. Ovviamente Guido doveva scendere per aprirle la portiera e portarle lo zaino fino la classe. La ricompensa? tante multe per i divieti di sosta. Anche se ormai gli stessi vigili conoscevano la sua storia e il personaggio e, nonostante fosse ricco, molte volte chiudevano un occhio.Giada non abitava molto distante da scuola. Veniva a piedi, nella speranza di dimagrire. La bilancia le era nemica. Invece delle mie amiche ero circondata da una coppia di due vecchietti che probabilmente andavano alla messa mattutina o tornavano a casa dopo le fatiche della spesa. Per mia fortuna, Filomena arrivo' a destinazione quasi subito.Solamente una fermata da fare. Ma chi si crede di essere, una principessa? Per una fermata non poteva andare a piedi? Oppure era salita solamente per vedermi? per tutto il tragitto, non dissi piu' nulla, arrabbiata per il fatto che diego chissa' cosa raccontava in casa e agli amici. Mi faceva piacere essere l'oggetto delle sue discussioni, ma non di passare per la stronza di turno. Avevamo lezione tutto il giorno, in pausa pranzo mangiai con Giada e Beatrice. Io avevo la mia insalatina con un po di prosciutto, Giada il suo panino con carne e pomodoro ( poi sperava di dimagrire camminando ) , Beatrice per distinguersi sempre si era fatta portare da Guido un sacchettino con delle pietanze del cinese vicino la facolta'. Arrabbiandosi addirittura perche' le porzioni erano fredde e condite con troppo olio. Guido fu sgridato e dovette tornare indietro per fare contenta la sua principessa. Ovviamente gli fecero pagare il tutto una seconda volta, ai gestori del ristorante non interessavano le paranoie di Bea.Alle sei meno venti finirono le otto ore di lezione, sebbene alcuni professori preferissero fare un'ora e mezza tutta tirata, cosicche' alla fine furono sei ore, tante ugualmente. Beatrice si offri' di accompagnare me e Giada a casa, con la macchina di Guido. Gli mancava solamente il cappello con visiera e sarebbe potuto sembrare un perfetto battista di una contessa.Guido avrebbe tardato una ventina di minuti, doveva fare una commissione per Beatrice. Giada disse che cercava di raggiungere un professore per chiedergli un chiarimento, Beatrice invece si allontano', senza dare alcuna spiegazione. Ma era tipico del suo dna. Io rimasi da sola nel corridoio, e decisi di andare ad aspettare in biblioteca. Mentre percorrevo il corridoio, all'imbocco della scala per scendere al pian terreno, spunto' diego che mi fece segno di seguirlo.A quell'ora ormai l'universita' era deserta, solo chi doveva aspettare il treno per qualche paese vicino, era ancora all'interno dell'edificio. Oppure chi si perdeva in chiacchiere.Si infilo' all'improvviso in una porta, alzai lo sguardo e vidi la sagoma di una donna. Erano i bagni femminili. Era impazzito? Non poteva parlarmi tranquillamente per i corridoi? Entrai anche io e prima che potessi aprire bocca per protestare, mi disse " sei bellissima vestita cosi' oggi "Avevo una camicietta bluette con sopra una giacchina rosso rubino, con al posto dei bottoni, delle finte pietre swaroski. due spille la decoravano all'altezza dei seni. avevo un jeans nero, con delle sneakers leggermente rialzate alla caviglia e borchiate. le scarpe erano abbinate alla mia cintura, che riprendeva il motivo delle borchie. Con un movimento molto veloce, si mise ad armeggiare coi bottoni della mia camicietta e alzai le mani per frenarlo e bloccargliele.Era riuscito a slacciare solo un bottone e all'improvviso si fermo' e si ritrasse. Non capi' questo scatto all'indietro, finche' non mi voltai e vidi Beatrice sulla porta. Chiusi in fretta il bottoncino che era stato violato, e mi abbottonai anche la giacchina. Diego non era riuscito a vedere nulla, chissa' quali pensieri viaggiavano nella testa di Beatrice. La mia amica si mise a ridere e mi disse che Guido era arrivato. Diego la guardo' e le disse " e' una bella sfida, non so di chi voi due ha le tette e il culo piu' bello "Bea si mise a ridere e gli diede un buffetto sulla guancia.Io lo guardai imbarazzata e tra me e me pensai " sicuramente vince Beatrice ". Sgusciai fuori dai bagni, come una lucertola che riesce a sfuggire al suo predatore. Mentre ci dirigevamo verso l'uscita, mi girai e mi accorsi che diego continuava a fissare i nostri fondoschiena. Bea inizio' " gli hai fatto vedere le tette?" io la guardai con gli occhi fuori dalle orbite e gli risposi " no, aspetta, non e' andata come pensi " e lei mi guardo' sorridendo " tranquilla, saro' muta come una tomba " io ribattei " Bea, non e' successo nulla " e lei " Anche giada diceva cosi', poi si e' messa a succhiare l'uccello a lui e ai suoi amici, finche' lui non si e' stufato "e io" e tu come sai queste cose?" e lei " la mia fonte e' diego, hai visto giada come e' cambiata. credo a diego, non e' un maschio che ha bisogno di mentire. si prende chi vuole " avendo il video, non potevo risponderle comunque che era la verita', che spiegazioni avrei potuto darle? le dissi semplicemente " sono allibita" e lei continuo' " giada e' stata stupida a farsi usare, le voci che e' la pompinara della scuola ormai girano, mi dispiace per lei, la colpa e' sua " e io " gia' non doveva tradire " e lei ribatte ' "la critichi, e poi ti fai spogliare nei bagni ?" io mi fermai e le dissi " ti ho detto che non e' successo nulla " e lei ridendo mi disse " non gli hai ancora succhiato l'uccello, lo so, se no me l 'avrebbe detto " decisi a mettermi al suo stesso livello e le dissi " e tu glielo hai gia' succhiato?" e lei " sai che non ho mai fatto pompini, sono i ragazzi che devono far godere me, non io loro" tipica risposta di una principessa che si mette al vertice della piramide sociale. Arrivammo nel frattempo in strada, e vedemmo guido intento a litigare con una pattuglia di vigili. Era in doppia fila ad aspettarci. Giada era gia' seduta in macchina. Beatrice gli disse " non lamentarti, lascia loro scriverti in fretta la multa, che io devo guardare la serie tv che inizia alle sette " Dopo cinque minuti la macchina parti', chissa' i prossimi avvenimenti dove mi avrebbero portata
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