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La mia fidanzata nel mondo del lavoro ( cap 51 arrivano le otto)


di chiara94
26.11.2023    |    3.840    |    80 8.0
"Probabilmente Francesca , si era fatta sborrare nella figa..."
DUE ANNI PRIMA
Giulio era in ritardo, per la lezione di statistica. L'aula era ormai piena. C'erano pochissimi posti liberi. Giulio si guardo' intorno e..........c'era un posto libero, accanto a Francesca.Ma come era possibile? Non era mai successo.
Giulio , incuriosito dalla cosa, si infilo' in quella fila, il cui posto era centrale.Ma appena giunse sul posto, Giorgia ci mise sopra, la propria cartella. Io la guardai e lei mi disse :" Sei il quarantasettesimo coglione, che pensava di potersi sedere, vicino a Francesca. Sparisci, sfigato"
Francesca non si giro' neppure, non mi degno' neppure di uno sguardo.

OGGI.
Francesca usci' di casa, e io cercai di dormire, qualche ora. Ma non era facile. Mille pensieri mi riempivano la testa, tanto che, dopo una breve dormita, mi svegliai. Ero tutto sudato, avevo fatto un incubo. Francesca, che veniva chiavata dall'individuo, della serata precedente. Ma perche', questa idea mi era venuta? Francesca mi aveva detto, che dovevo stare tranquillo, che era tutto un' equivoco, che era tutto come prima . Che aveva scelto me, che mi aveva dato, una prova d'amore importante.
Eppure, qualcosa....non mi tornava......e non riuscivo a metterla a fuoco.Avevo visto qualcosa ? Avevo sentito qualcosa? Francesca mi aveva detto qualcosa e si era tradita? Non mi sembrava, eppure c'era qualcosa, che proprio non andava.
Mi alzai, andai in bagno, per lavarmi la faccia, per cercare di essere piu' lucido. Stavo per uscire dal bagno, quando mi accorsi, che c'erano due spazzolini. Un nodo alla gola, mi blocco' il respiro. Ma allora Francesca, aveva veramente il ragazzo?"
Di nuovo caddi nello sconforto, e mi buttai nel letto, a piangere. Alle otto, sarebbe stato il momento, del confronto finale. L'ultima battaglia. Sarei risultato ovviamente sconfitto, ma avrei fatto di tutto, per difendere la pochissima dignita' rimastami.
Mentre piangevo nel letto, mi accorsi di un'altra cosa. Uno strano odore. Non sembrava il classico profumo di Francesca, sembrava piu'....un dopobarba maschile....Ormai non c'erano piu' dubbi....in quel letto, qualcuno aveva chiavato la mia ragazza.
Tolsi il piumone, lo gettai a terra, tolsi anche la coperta, e ispezionai bene il lenzuolo, centimetro per centimetro. In un certo punto, circa ad altezza meta' del letto, trovai una macchia piccola, di una sostanza probabilmente appicicaticchia, che si era essicata. Doveva essere sborra. Era una macchia abbastanza piccola.Probabilmente Francesca , si era fatta sborrare nella figa.
Andai in bagno, cercai nel bidoncino della spazzatura, e non trovai nessun preservativo. Guardai nell'armadietto del bagno, nei cassetti, non trovai neanche la cosidetta pillola, che le ragazze prendono, per non rimanere in cinta.
Francesca ,dunque, si stava facendo sborrare in figa , con il rischio di essere ingravidata? E poi mi parlava, di essere il padre dei suoi figli? Di sposarmi?
Non riusci' piu' a reggere la situazione, e svenni. Mi risvegliai alle quattro, senza aver mangiato. Ma non avevo fame, non vedevo l'ora, che arrivassero le otto.
Il mio cellulare non squillava, Francesca non si era prodigata, a scrivermi il suo nuovo numero.
I genitori di Francesca non si vedevano, probabilmente erano andati a cena fuori, ecco perche' aveva organizzato li', l'incontro chiarificatore.
Finalmente senti' la chiave, girare nella toppa:Francesca era tornata.
Era il grande momento. Disfatta o rinascita?
Mi sedetti su una poltrona del salone, aspettando che entrasse.
Apri' la porta e......comparve NOEMI.
Sbiancai come un fantasma, non mi aspettavo di vedere lei.
Lei se ne accorse e mi disse :" Giulio, cosa hai?"
Io le risposi:" Stavo aspettando Francesca"
Noemi mi rispose:"Giulio, l'amministratrice delegata, ha avuto una cena improvvisa di lavoro, si scusa, e ha mandato me, per rispondere, a tutte le tue domande. Ma ricordati di non chiamarla per nome, ma per titolo"
Non sapevo cosa dire, infatti rimasi muto, davanti ad una glaciale Noemi.
Noemi, dopo qualche minuto, mi disse :" Giulio, non ti preoccupare, ho l'autorizzazione di rispondere a tutte le tue domande."
Piangendo, dissi:" Noemi, ma come faccio a farti domande, se poi mi riprendi , dicendomi l'amministratrice delegata.Ma ti rendi conto? Forse e' meglio che me ne vada, un'altra volta ancora, non ho capito niente. Ma non sbagliero' piu'. Questa mattina, Francesca, avrebbe potuto buttarmi subito fuori di casa; ero solamente venuto, per vederla l'ultima volta"
Noemi mi rispose :" Giulio, ti prego, chiamala l'aministratrice delegata"
Mi alzai, e feci per andarmene, mettendomi il giubbotto.
Noemi si mise davanti la porta e mi blocco' la strada" No, Giulio, io sono venuta qui, per rispondere alle tue domande, e lo faro'"
Non volendo fare scenate, rimasi comunque in piedi, e le dissi:" Noemi, perche' mi odi, cosi' tanto?"
Noemi mi rispose :" Giulio, ma io non ti odio, mi sei semplicemente indifferente "
Mi tolsi il giubbotto e tornai a sedermi:" Noemi, l'amministratrice delegata e' fidanzata? io faccio parte, della sua vita privata?"
Noemi mi rispose:" Giulio, mi sembra che l'amministratrice delegata, con te, sia stata molto chiara"
Battei un pugno, sulla poltrona, e dissi:" No, non e' chiaro nulla, per me.
Noemi mi disse:" Giulio, o stai calmo, o la conversazione finisce qui. Se vuoi parlare civilmente, bene, altrimenti chiamo la polizia e ti faccio cacciare da qui"
Noemi l'avrebbe sicuramente fatto, quindi accettai le sue regole.
Le dissi:" Noemi, facciamo finta, che io sia uno sfigato, che non abbia capito niente. Puoi spiegarmi, come stanno le cose?"
Noemi mi guardo' e mi disse :" Giulio, cosi' va gia' meglio. L'amministratrice delegata, ti ha detto, che ha scelto te, e che ti ha dato, delle dimostrazioni importanti. Quindi, in teoria, sei il suo ragazzo, e il suo futuro marito e padre dei suoi figli. Ma c'e' un problema"
La guardai e le dissi:" Sarebbe?"
Noemi le rispose:" Nella pratica, la mia amministratrice delegata, ufficialmente, non puo' avere come ragazzo o futuro marito, l'ultima ruota del carro, del suo ufficio"
Le dissi:" Non capisco"
Noemi mi rispose :" In poche parole, ufficialmente , per un periodo di tempo, l'amministratrice delegata avra' un fidanzato del suo status, per la stampa, i gossip, per i media, per i mercati finanziari, ecc"
Le dissi:" E io cosa sarei?"
Lei mi rispose:" Tu saresti ,in teoria, il suo vero ragazzo tanto, con l'altra persona, si fara' proprio un contratto. A questi livelli, funziona sempre cosi'"
Le chiesi :" Quindi fingerebbero?"
Noemi mi rispose :" In parte, perche' se no, la stampa , i media e i paparazzi, se ne accorgerebbero"
Le dissi:" Scusami, ma i paparazzi, mica entrano nelle stanze da letto"
Noemi mi rispose:" Giulio, sara' tutto ben specificato, contrattualmente "
Eliminati Salvo, il signor Vincenzo, e Riccardo, ora si ripresentava il medesimo problema. Probabilmente Francesca, si sarebbe scelta un fidanzato, sul medio lungo termine. Ma ci sarebbe dovuta finire a letto, contrattualmente parlando?
Ma non mi andava di parlare di questa cosa con Noemi, qundi decisi di terminare le domande. ANche se avevo altre mille domande da farle, ma volevo le risposte, dalla bocca di Francesca.
In quel preciso momento, sentimmo nuovamente, la chiave nella toppa girare. Probabilmente erano arrivati i genitori di Francesca.
Prima che la porta si aprisse , senti' la seguente frase:" Che tette che hai. ho voglia di leccartele" E a seguire una risata femminile.
Un'altra voce disse :" Senti' il mio cazzo duro , sul tuo culo" E di nuovo, una risata femminile.
La porta si apri' e comparve Francesca, con i fidanzati, delle mie cugine. Loro sbiancarono, come pure io.
Non sapevo assolutamente cosa dire o cosa pensare. Ecco la famosa cena di lavoro.
Mi alzai, mi misi il giubbotto, e mi incamminai, verso la porta.
Francesca, mi disse :" Aspetta Giulio, ti posso spiegare. Vai in camera mia, arrivo subito"
Cosa avevo da perdere? Le diedi retta e andai in camera di Francesca , non chiudendo la porta del tutto, per spiare.
Vidi Francesca, che parlo' a bassa voce, ai due ragazzi, rassicurandoli. Loro le sorrisero. Francesca diede, a loro due, tre baci sulla guancia a testa, e li saluto'.
Poi Francesca ando' da Noemi, e parlarono cinque minuti , a bassa voce, affinche' io non potessi sentire. Probabilmente Noemi la stava relazionando sui nostri discorsi. Pero' mi accorsi che la conversazione fu inizialmente concitata. Francesca mi sembrava arrabbiata, e ando' a guardare alla finestra. Noemi le corse dietro, e cerco' di spiegarsi , in tutti i modi. Noemi riusci' a calmare Francesca.
Dopo un sorriso d'intesa, Noemi saluto' Francesca.
In casa ora, eravamo solamente io e lei.
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