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La mia fidanzata nel mondo del lavoro ( cap 70 le due porte )


di chiara94
29.12.2023    |    6.969    |    40 8.0
"La polizia aveva fatto in frettissima..."
OGGI.
il giorno dopo, mi alzai per andare al lavoro , dopo una notte insonne. Mi era tornata in mente una frase di Giancarlo, che mi aveva detto, quando lui e Salvo , stavano palpando, la mia ragazza sul divano.
" Non puoi controllarla 24 ore al giorno, se vuole chiavare con altri, Francesca chiavera' con altri"
Ed era una solenne verita'. Perche' alla fine, io non riuscivo ad essere con lei, tutto il giorno. Ieri sera l'avevo lasciata, dopo che l'avevo vista piangere, non volendo esagerare, a spingere con l'interrogatorio.
Cosa aveva fatto, Francesca, dopo che ero andato via, da casa sua? Aveva fatto venire, qualche uomo, a casa sua? Qualcuno se l'era chiavata e aveva dormito con lei? Oppure, dopo averla chiavata, se ne era andato subito via? Non l'avrei mai potuto sapere.
E non avrei neanche potuto spiarla o pedinarla, tutta la vita.
Francesca non voleva piu' sentire parlare di tradimenti, se io non avessi avuto certezze. Prove. Avrei dovuto coglierla sul fatto, oppure si sarebbe sempre rifugiata, dietro il fatto delle non certezze, della mancanza d prove.
Io non avevo i soldi, per un investigatore privato. E allora, come avrei potuto coglierla sul fatto?
Non sarei mai riuscito a vivere, in queste condizioni, alla lunga
Mi preparai e andai al lavoro. Arrivai in ufficio, molto presto. Provai a bussare all'ufficio di Francesca, ma lei non c'era ancora. Era plausibile, era molto presto. Alle nove arrivo' Noemi, e andai da lei.
" Ciao Noemi, c'e' Francesca....ehm la dottoressa?"
Noemi mi guardo', facendomi un segno di approvazione, e mi disse :" No, Giulio, questa mattina , non e' ancora arrivata.Ma credo, che arrivera', a momenti. Ha diversi impegni, in ufficio , tutto il giorno"
Andai a sedermi alla scrivania, sperando che Francesca, arrivasse il prima possibile. Avevo bisogno di vederla, sentivo la sua mancanza, e soprattutto, mi frullavano strani pensieri in testa.
Era da sola? O era con qualcuno? Magari era solamente al bar, a prendere il caffe', con un cliente. Francesca me l'aveva detto:" Giulio, io sono un' amministratrice delegata, e' normale che incontri uomini, tutto il giorno, per lavoro "Oppure era in un parcheggio sotteraneo, a gambe aperte, con la figa nuda, a farsi chiavare, da uno maturo?
Arrivarono le dieci e di Francesca, neanche l'ombra. Iniziavo ad innervosirmi, ma non potevo darlo a vedere. In ufficio dovevo sembrare un collega, e non il suo fidanzato. Francesca si era raccomandata, su questa cosa. Anche perche', a breve, sicuramente, sarebbe spuntato un fidanzato ufficiale.
Pero' alle undici, non vedendo ancora Francesca, tornai da Noemi.
Le chiesi:" Noemi, ma Francesca, non e' ancora arrivata in ufficio, eppure sono gia' le undici, e avevi detto che aveva impegni in ufficio , tutto il giorno"
Noemi mi rispose:" Giulio, lo so cosa ti ho detto, ma Francesca mi ha mandato un messaggio, dicendomi di annullare tutti gli impegni. Non so altro"
Le chiesi:" Cosa e' successo? Perche' ha annullato tutti gli impegni?
Noemi mi rispose :" Giulio, non so altro. Mi dispiace"
Abbattuto, tornai alla mia scrivania.
Guardai il mio cellulare. Nessun messaggio o chiamata da Francesca. Non mi aveva avvisato. Poteva sempre lasciarmi nel dubbio? Lo faceva apposta o non ci pensava?
Mandai un messaggio, chiedendo a Francesca, dove era. Dopo un'ora, nessuna risposta.
Provai a telefonarle, ma il telefono era spento.
Andai a mangiare da solo, non volevo stare con nessun collega, anche perche' non avevo socializzato molto. I miei colleghi non mi davano molta confidenza. Figurarsi le mie colleghe.
Alle due rientrai in ufficio, andai nuovamente da Noemi e le chiesi:" Hai saputo qualcosa di Francesca...ehm della dottoressa?"
Noemi scosse la testa e mi disse :" Giulio , se la sento, la avviso che la stai cercando"
Ero disperato. Dissi a Noemi che mi sarei assentato due ore, volevo andare a cercare Francesca.
C'erano solamente due posti, dove potevo andare: da Salvo, e dal signor Vincenzo. Non avevo assolutamente altre idee.
Decisi di andare prima da Salvo.
Arrivai da lui, alle due e mezza, e trovai il portone aperto. Sali' di corsa le scale e gli suonai. Non rispose nessuno. Riprovai a suonare.
Dopo qualche minuto, senti' gridare:" Arrivo, cazzo. Ma chi cazzo e', non si puo' neanche piu' scopare in pace"
E mi apri la porta, facendosi trovare nudo, con il cazzo, completamente eretto.
Mi disse :" Giulio, cosa vuoi?", con tono arrabbiato, avendolo disturbato, durante una chiavata.
Gli dissi:" C'e' Francesca con te, vero?", iniziando a piangere.
Salvo mi urlo':" Giulio, ma sei scemo? tu hai qualche rotella fuori posto.Mettile un gunzaglio, a quella puttana , se non ti fidi di lei. Ma non rompere il cazzo a me."
Gli dissi :" Voglio vedere la ragazza, che e' con te"
Salvo urlo' ancora piu' forte:" Giulioooooooo, e' nudaaaaaaaaaaaa! Nudaaaaaaaaaa! Cosa vuoi vedereeeeee!!!!!! Ma vuoi che ci denunci entrambi? Sparisci o ti prendo a calci!!!!"
E mi chiuse la porta in faccia. Io iniziai a prendere a pugni la porta, continuando a piangere.
Dopo dieci minuti, mi venne un dubbio. E se Salvo fosse stato sincero? Era stato licenziato da Francesca, perche' avrebbe dovuto ancora frequentarla? Aveva espresso parole di forte odio verso di lei, aveva pure detto che, se Francesca si fosse fatta rivedere, le avrebbe cagato in faccia. E sicuramente non scherzava.
E poi comunque, lui era nudo. Era molto probabile, che la ragazza fosse nuda. Nessuno mi avrebbe fatto entrare. Nessuno, con tutte le rotelle del cervello, a posto. Ma come avevo potuto, chiedergli una cosa simile? Mi sarei addirittura dovuto scusare.
Corsi giu' per le scale,e mi diressi verso l'ufficio del signor Vincenzo. Arrivai ,verso le tre, e lo trovai aperto. Suonai il campanello e venne ad aprirmi, il signor Vincenzo , personalmente.
Gli dissi :" Buongiorno signor Vincenzo, e' qui Francesca?"
Lui mi rispose:" Francesca non c'e'. E dopo come ti sei comportato, l'altra sera , buonagiornata."
Io guardai dentro l'ufficio e mi accorsi che, la porta dell'ufficietto, dove avrebbe dovuto lavorare Francesca, era chusa.
Gli dissi:" La sua segretaria e' in ufficio? Vorrei vederla "
Lui mi rispose:" Non c'e' nessuno, qui in ufficio, sono solo. Ora vattene o chiamo la polizia"
Io gli dissi:" Allora mi apra quella porta"
Lui urlo'" Fuori o chiamo la polizia"
Io , all'improvviso,decisi di entrare nel suo ufficio e corsi alla porta. Avvicinandomi, senti' delle persone ansimare. Provai ad aprire la porta , ma era chiusa a chiave. Senti' dentro l'ufficietto, delle persone che bisbigliavano, fra di loro, anche se non le riconobbi. Probabilmente avevano interrotto la scopata, dopo il mio blitz. E parlavano a voce bassissima proprio perche' non riconoscessi le voci. Allora , in quella stanza, c'era sicuramente Francesca.
Il signor Vincenzo prese il telefono e mi disse:" Ora chiamo la polizia, cosi' ti arrestano , una volta per tutte. Tu sei una persona malata e pericolosa"
Fece una chiamata e disse :" Venite subito, c'e' un pazzo nel mio ufficio"
Ma come poteva aver chiamato la polizia, come avrebbe giustificato la prostituzione? Ma non mi interessava, sarei rimasto li', ero sicuro che ci fosse Francesca. Cosi' , beccandola in fragrante, non avrebbe piu' potuto trovare scuse. L'avrei lasciata subito. L'avrei finalmente scoperta.
Intanto sentii' correre, per le scale. La polizia aveva fatto in frettissima. Spalancarono la porta. No, non era la polizia. Ma erano i due brutti ceffi.
Uno di loro due, mi disse :" Ragazzo, allora non avevi capito un cazzo, del nostro messaggio. Il nostro capo, quando si scopa la tua ragazza, non vuole essere disturbato.E' la tua ragazza, ma lui se la scopa , quando vuole. Hai capito?"
E un forte pugno' mi colpi'. Persi i sensi. Mi risvegliai, qualche ora dopo, sull'erba, vicino il ponte. Mi girava la testa, ero troppo debole per alzarmi. Senti' una forte sirena e vidi una luce blu, lampeggiare. Era un' autombulanza. Era venuta per me. A prendermi.

UN ANNO PRIMA.
Dopo quella notte, per una settimana, Francesca non fece presenza all' universita'. Ufficialmente era influenzata. Era inverno. Poteva essere una motivazione plausibile.
Ma Giulio sapeva, cosa era successo nel bosco.Sapeva, che avevano provato a violentarla.
Giulio non si era neanche preoccupato, di verificare, che avessero portato a casa, Francesca.
Si fece coraggio, e decise di andare a casa di Francesca. Doveva sapere. A costo di perdere la faccia.
Suonando al citofono, gli rispose suo padre, che in modo decisamente sbrigativo, gli disse:" Cosa vuoi, da mia figlia?"
Giulio, non aspettandosi una risposta simile, disse:" Niente, volevo solamente sapere, come sta. Non l 'ho piu' vista, all'universita'"
Il padre gli rispose :" E a te, cosa te ne frega. Sei mica il suo ragazzo"
Giulio , mentendo , disse :" Sono il suo migliore amico "
Il padre rispose:" Francesca non ha amici"
Stava per scusarsi e andare via, quando,in sottofondo, al citofono,Giulio senti' un confabulare. Dopo qualche minuto, il portone si apri'.
Giulio, tremando, inizio' a salire le scale , e arrivo' davanti la porta di Francesca. Evito' di suonare. E si mise ad aspettare, li' davanti. I minuti passavano, e la porta rimaneva chiusa. Passo' un' ora e la porta era sempre chiusa.
Finalmente, dopo due ore, la porta si apri'. Era Francesca, in tuta e scarpe da ginnastica.
Francesca gli disse :" Giulio, cosa vuoi?"
Giulio le rispose :" Francesca, non ti ho piu' vista all'universita', e mi sono preoccupato"
Francesca gli rispose :" Giulio, per una normale influenza? L'universita' e' decimata. Sei andato a casa, di tutte le ragazze?"
Giulio le rispose:" No, sono venuto solamente da te"
Francesca gli disse :" E come mai? Le altre sono troppo brutte? Giulio, mi sembra il modo piu' stupido del mondo, per provarci con me. Sai benissimo di non avere possibilita' con me, essendo troppo brutto e sfigato, quindi perche' sei venuto? Voglio sape....." e smise di parlare
Francesca lo fisso' intensamente e disse :" Forse tu sai......" e si fermo'.
Giulio la rassicuro':" Francesca, io non so nulla"
Francesca lo guardo' male, gli disse :" codardo " e gli chiuse la porta in faccia.
Giulio capi', che Francesca aveva capito, che lui sapeva. Si era fatto subito scoprire. E probabilmente, Francesca, l'avrebbe odiato , per tutta la vita. Tanto, cosa sarebbe cambiato? Non aveva speranze....era troppo brutto e sfigato.....
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