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conoscenze a scuola 17


di chiara94
26.04.2016    |    3.832    |    6 7.8
"Era Silvano, il quale tranquillamente stava accarezzando la mia coscia sinistra, per un qualche diritto a me sconosciuto..."
CHIARA

Avevo i piedi che mi facevano molto male, ero stata in piedi tutta la sera coi tacchi. Nonostante questo, mi offri’ di rientrare a prendere la sciarpa di Andrea. Forse volevo vedere Diego?
Non mi aveva considerata tutta la sera. Dopo quella giornata nei boschi, era cambiato. Eppure gli avevo chiesto scusa. Gliela avevo data vinta. Andrea mi aveva lasciata sola piu’ volte, spazi per lui ce ne sarebbero stati, invece la sua freddezza fu terrificante.
Lo trovai seduto su un divanetto, accanto al suo amico Silvano. Diego appollottolo’ la sciarpa e me la lancio’. Non ero vicinissima a lui, eppure senti’ chiaramente le sue parole:” Andrea e Diego si sono divertiti stasera “ e Silvano inizio’ a ridere.
Mi avvicinai e lo redargui’:” Cosa vuoi dire? Abbassa la voce, potrebbero sentire tutti” e lui:” non farti problemi, hanno gia’ visto tutti come Beatrice si e’ fatta toccare la figa dal tuo ragazzo”
Allarmata e spiazzata , dissi:” No, non e’ vero, stai mentendo “Diego , in modo sprezzante, affermo’:” Abbiamo visto la scena sia io e lui, se poi non credi a noi, chiedi a quella mia amica appoggiata alla colonna, li ha beccati in bagno. Andrea era intendo a massaggiarle la figa , vicino i lavandini.”
Il mondo mi cadde addosso, non avevo bisogno di ulteriori conferme. Sapevo dentro di me che non stava mentendo. Piu’ volte Andrea si era allontanato durante la serata con giustificazioni flebili; Beatrice aveva preferito passare la serata da sola, ecco spiegato il motivo.
E poi quella mano nei boschi che palpava il culo della mia amica, non erano dicerie, avevo visto ogni secondo di quel terribile spezzone, coi miei occhi.
Beatrice faceva la santarellina, invece era la piu’ puttana di tutte. Quante volte aveva criticato questo e quel ragazzo, definendoli cascamorti, che correvano dietro le gonne di ogni ragazza, quando poi era lei la prima che cercava di soffiare il ragazzo, ad una delle sue migliori amiche.
Diego mi prese per mano e mi disse di sedermi, poche’ mi vedeva pallida. Forse la sciarpa l’aveva dimenticata apposta, forse in quel momento il mio ragazzo si stava baciando con la mia amica. Forse Andrea e Bea stavano ridendo di me, in quanto me la stavano facendo sotto gli occhi.
Senti’ una mano che percorreva da su e giu la mia coscia in modo lascivo, cercando di accarezzarla il piu’ possibile. La mano seguiva un percorso ondulante, percorso dettato dalla voglia di assaporare ogni centimetro delle mie gambe.
Mi girai verso Diego e mi accorsi che le sue mani erano sulle sue ginocchia. Capi’ che non poteva essere lui. Un atroce dubbio mi assali’ .
Mi voltai in fretta e furia e beccai il colpevole.Era Silvano, il quale tranquillamente stava accarezzando la mia coscia sinistra, per un qualche diritto a me sconosciuto.
La mia reazione fu decisa e ferma,gli tirai uno schiaffo e gli dissi:” Porco, non provarci mai piu’. Mi fai schifo “
Diego osservo’ la scena senza batter ciglio. Seppe solamente dire:” E’ meglio che torni in macchina dai due piccioncini, ciao”
Ancora una volta Diego mi stava mandando via.Sapevo che avrebbe voluto dividermi coi suoi amici, come aveva fatto con Giada, ma io non ero quel genere di ragazza.
A pensarci bene pero’, non lo era neanche Giada. E’ vero che lei era piu’ propensa a cambiare ragazzo, ma per quello che sapevo io prima di allora non era mai andata con tre ragazzi assieme e con un vecchio. Eppure si era lasciata convincere. Forse i moschettieri avevano iniziato cosi’ anche con lei? Forse avevano iniziato con qualche carezza , per poi passare a spogliarla e via dicendo?
Tutti questi dubbi mi stavano martellando la testa.Chiamai Diego in disparte, e solo dopo tre volte che gli ripetei di venire, mi raggiunse.
Gli dissi:” ma come si permette il tuo amico? E’ impazzito?” e lui tranquillamente rispose:” il tuo ragazzo ha palpato la figa di Beatrice tutta la sera, non credo potesse farlo. Silvano ha creduto fosse giusto prendersi questa liberta’ “
Io lo guardai incredula, rendendomi conto di che faccia tosta avesse quel ragazzo.Risposi:” potevi almeno prendere le mie difese” Volevo vedere se un minimo ci tenesse a me, volevo vedere se non mi considerasse solamente un paio di tette.
La sua risposta mi deluse molto:” Hai visto il filmato con Giada, mi piacciono le ammucchiate. Mi piacerebbe che un giorno ci fossi tu al posto di Giada. “
Mi stava letteralmente proponendo di fare un’orgia, di essere la protagonista in mezzo a un numero imprecisato di maschi. Di mia volonta’ non ce l ‘avrei mai fatta a dirgli di si, ma dentro di me ero sicura che alla fine io e le due sorelle saremmo finite in qualche gioco perverso, da lui proposto. Non potevo sapere allora fino dove ci avrebbe costrette a spingerci, fino che limiti ci avrebbe portate.
Con un ultimo barlume di orgoglio,gli dissi:” mai” e mi allontanai. Diego mi urlo’:” Avvicinati con cautela alla macchina, se no rischi di disturbarli.”
Mi fermai e mi venne la pazza idea di dirgli:” vieni con me , ti dimostrero’ che non e’ come dici “
Non potevo andare da sola? Cosa centrava quel ragazzo tra me e Andrea? Perche’ dovevo dimostrare qualcosa a quell’ essere tanto viscido? E poi …..Andrea non era il tipo ideale di Beatrice. Non era ricco, non era famoso o conosciuto, non aveva un fisico scolpito. Era un bel ragazzo, ma un semplice bel ragazzo. Preso anche in giro per la sua puntualita’.
Quando mi misi con Andrea la stessa Beatrice mi disse:” Ma con quello?”. Ricordo ancora quel giorno di due anni fa come se fosse ieri. Andrea aveva un paio di pantaloni verdi scozzesi, abbinati a un giaccone blu scuro. Beatrice inizio’ a canzonarlo per il suo abbigliamento, assserendo che con un paio di mocassini bianchi sarebbe stato lo sfigato perfetto.
Ma Andrea doveva piacere a me. Del parere degli altri e delle altre non mi interessava nulla. E come mi ripagava Andrea, dopo che l’avevo difeso a spada tratta, da tutte le critiche ricevute? Tradendomi.
Uscimmo dalla discoteca e invece di girare a destra verso il parcheggio, seguimmo la strada contraria, per arrivare alla macchina dal verso opposto, girando intorno all’edificio.
Quando fummo nei pressi della macchina, ci abbassammo leggermente, cercando di muoverci velocemente, da una macchina all’altra, per essere sempre nascosti da una barriera. Due macchine ci separavamo dal mezzo di Andrea.
La scena che ci apparve fu rivoltante. Tre uomini erano vicini alla portiera di Beatrice, e dentro la macchina si vedeva la regina che si contorceva in modo strano. Andrea era seduto vicino a lei , ma non riuscivo a vedere cosa stesse facendo. Diego disse:” che porca, si fa sditalinare dal tuo ragazzo, davanti a tre sconosciuti “
In effetti poteva aver ragione, anche se non poteva esserne sicuro.Comunque, qualunque cosa stesse succedendo, non erano certamente atteggiamenti tra due amici. Ormai i tasselli del puzzle stavano andando al loro posto.Non ero molto interessata ad assistere alle loro porcate,volevo piu' che altro cercare di carpire qualche spezzone dei loro discorsi. Ma la distanza non me lo permise. E poi in quel momento non mi sembrava che quei due fossero molto interessati a parlare.
All'improvviso una sostanza bianca ando' a spiaccicarsi contro il finestrino posteriore della macchina, dietro la quale ci stavamo nascondendo. Una sostanza densa e appiciccaticcia, di un color bianco leggermente trasparente in alcune zone, dove era meno densa. Mi girai e .......Diego ero inginocchiato coi pantaloni abbassati e si stava masturbando. Un altro schizzo ando' a colpire il finestrino, e poi ancora un altro. Il finestrino laterale era completamente imbrattato del suo sperma. Quanto seme maschile aveva prodotto. Una quantita' immensa. Il liquido seminale a poco a poco inizio' a colare anche sul metallo della portiera. Io ero rimasta imbambolata a guardare la scena, seguendo con gli occhi il percorso di quella sostanza maschile.
Il pene di Diego era ancora duro, con movimenti lenti e ritmati stava facendo salire e scendere la pelle che copriva la sua asta, per portare a termine la sua eiaculazione. Il mio ragazzo stava probabilmente masturbando una mia amica a cinque metri, mentre io ero intenta a guardare, con un ragazzo che si era appena masturbato accanto a me.
Diego, ultimate le operazioni, disse:" Lecca la sborra sul finestrino" Io tornai a guardare il suo seme, lo fissai molto intensamente, poi mi rigirai per fissare ancora Diego, e poi tornai a guardare quella sostanza. Dissi:" Sai che non l' ho mai assaggiata, e' inutile che insisti, non lo faro' mai. E poi , io sono qui a soffrire per il mio ragazzo, e tu continui a pensare a te stesso?" Diego seppe solo dire:" Lecca la sborra, dimostrami quanto sei troia" Gli risposi:" Mai, questa non te la perdono" Schernendomi, disse:" vai a denunciarmi?" .Mi prese per un abbraccio e mi spinse con la schiena contro la macchina. Con due mani mi tenne ferma contro la fiancata e inizio' a farmi strusciare sul suo seme. Non potevo ne gridare ne fare movimenti bruschi, altrimenti saremmo stati scoperti. Dopo un minuto di supplizio, mi lascio'. Disse:" Dovevamo pulire la macchina no?" e rise, allontandosi.
Rimasi per dieci minuti seduta per terra, incerta sul da farsi. Presi coraggio e mi tolsi il giubbotto. Il piumino nero era letteralmente pieno di vistose macchie appiccose, emananti un fortissimo odore puzzolente. Non sarei potuta rientrare nel locale, che figura avrei fatto?

ANDREA

Quanto era stato geniale Diego. Aveva simulato di stare male, per togliermi di torno Chiara. Era veramente un leader, un ragazzo vincente.
Accesi un tutta fretta il motore e mi misi alla ricerca di Bea. Uscito dal parcheggio, la trovai a trecento metri sulla strada verso casa. Accostai e le dissi:” Dai, sali, non fare la bambina”.
Aumento’ il passo e si mise a urlare:” No , sei un porco. Sei solamente un porco”.Tra di me pensai cosa avrebbe fatto Diego, e decisi di improvvisare.
Accostai la macchina sull’erba adiacente la carreggiata ,e bloccai le braccia di Beatrice, per rallentare la sua camminata. La ragazza reagi’, gridando:” Lasciami porco “
Non ci vidi piu’, e un altro schiaffo parti’, prendendola in pieno viso. Inizio’ a massaggiarsi la guancia, che era diventata tutta rossa. La presi nuovamente per un braccio e la feci salire con forza sul sedile del passeggero. Sali’ anche io in macchina , aspettando la sua sfuriata.
“ Sei un bastardo, ma ti sembra il caso di toccarmi davanti a tre sconosciuti, abbassando perfino il finestrino? Che piacere ci trovi?” La lasciai parlare, per farla sfogare:” Mai nessun ragazzo si era permesso di chiedermi queste cose, altrimenti l’avrei lasciato subito, dopo ovviamente avergli rotto un vaso in testa. E tu invece cosa fai? Prendi l’iniziativa, fai come se tutto ti fosse dovuto. Ah gia’, dimenticavo.Hai addirittura la ragazza, io sono una semplice ruota di scorta. Chiara ti ha detto di no su queste richieste, e allora le pretendi da me? Tu sei tutto matto, sei fuori di testa, e io come una scema ho pianto piu’ volte per te durante la serata. Non succedera’ mai piu’ e non ti voglio sentire ne vedere mai piu’. Non diro’ mai nulla a Chiara, stai tranquillo, ma la nostra conoscenza finisce qui”
Il mio bersaglio questa volta fu l’altra guancia. Un altro ceffone prese in pieno il viso della regina. Le dissi:” Calmati, sembri isterica” Furente, rispose:” Piantala di picchiarmi. Non sei mio padre. E poi ti sembro isterica? Ah si? Ti eri gia’ divertito abbastanza a toccarmi la figa davanti Diego e il suo amico,e anche davanti a quell’altra ragazza. Non ti bastava? Non potevi accontentarti per stasera? Addirittura davanti a tre vecchi ? E poi la prossima volta cosa pretenderai? “
Aveva specificato per stasera. Si, avevo sentito benissimo.Era consapevole che in seguito avrei preteso molto di piu’.
Da ragazzo sicuro, risposi:” Gli sfigati si accontentano , ricordatelo sempre “ e le sorrisi. Anche lei mi sorrise e disse:” Sei un gran bastardo “ E aggiunsi:” Non ti preoccupare per le prossime volte, non ci saranno. Il tuo discorso mi e’ entrato bene in testa “
La biondina rimase stupita sentendo queste parole, e si precipito’ a dire:” Ti arrendi subito, vedo” Fui lesto a risponderle:” Non mi piacciono le scenate e le borsettate , ho una reputazione da difendere “.
Apri’ la bocca quasi avesse visto un fantasma e disse:” ti lamenti per essere stato colpito dalla mia borsa? E cosa dovrei dire io che mi sono presa piu’ schiaffi durante tutta la serata, quando neanche mio padre si e’ mai permesso di tirarmene? E cosa dovrei dire io che sono stata palpata nelle parti intime davanti piu’ persone? Anche io ho una reputazione da difendere”
Fui distratto da tre segnali di fari che risaltarono sul mio specchietto. Dietro di noi , a meno di cento metri, si era fermata una macchina.Scesi dalla macchina, pensando che qualcuno avesse frainteso un qualche guasto alla macchina. Mi avvicinai a un grosso fuoristrada nero, e riconobbi i tre uomini di prima.
Non dissi nulla, e tornai indietro per chiamare Beatrice. Aprendo la mia portiera e mettendo la testa all’interno della macchina, dissi: “ sono quei tre uomini di prima, cosa vuoi fare?” Bea non rispose. Le tesi la mano, e lei si mise a guardarla, titubante.
All’improvviso, nonostante le remore, si sposto’ dal suo sedile al mio, prese la mia mano e scese dalla macchina.Mentre ci incamminammo, senti’ la sua presa che si faceva sempre piu’ forte.
I tre uomini scesero dalla macchina, e quello che era alla guida, inizio’:” ragazzo, scusa, ma dopo che la tua ragazza ci ha offerto quello spettacolino nel parcheggio, vi abbiamo seguiti ,sperando di assistere ad un seguito”
Io risposi :” non e’ la mia ragazza, e’ un’amica della mia fidanzata” Intanto Beatrice non diceva nulla, si limitava ad ascoltare attentamente.
Uno di quegli uomini disse:” L’abbiamo vista incamminarsi a piedi, e abbiamo pensato che non fosse d’accordo con la tua idea di farla esibire come una troia. Eravamo disponibili a darle un passaggio, ma vedo che avete fatto pace, quindi forse siamo di troppo.”
Quanto vorrei ci fosse stato Diego, non sapevo proprio cosa rispondere. Temevo la reazione della mia amica. Il terzo uomo disse, rivolgendosi a Bea:” Pero’ ,visto che ci siamo, potresti farci vedere la figa, ormai siamo tra amici”
Beatrice abbasso’ gli occhi, senza dire nulla. La regina aveva abdicato. Avevo paura delle conseguenze della mia risposta, e decisi di usare una tattica difensiva:” si fa toccare ogni tanto sui vestiti, ma spoglia neanche per me. E’ una di quelle che se la tira”
Uno degli uomini le disse:” Sbagli a ragionare cosi’, biondina. Devi fare cosa vuole questo ragazzo.Si vede lontano come un miglio che ti piace. Se vuoi portarlo via alla tua amica, devi accontentarlo. Buonanotte ragazzi”
L’uomo alla guida si avvicino’ a me consegnandomi un bigliettino, che reupero’ dalla tasca della sua giacca. Era un biglietto da visita, con un numero di telefono.Disse:” Se l’amica della tua ragazza cambia idea, chiamaci “. E risalirono in macchina e ripartirono.
Noi ritornammo verso la macchina, senza dire una parola. Solamente quando fummo nei pressi di casa di Bea, lei disse:” Andrea, ma tu avresti voluto che gli facessi vedere la figa?” Risposi in maniera sibillina:” Se l’avessi voluto, ti avrei detto di fargliela vedere, non credi?” La ragazza evito’ qualsiasi risposta, ritornando in picchiata nei suoi pensieri.
Sotto casa sua, scesi dalla macchina per aprirle la portiera. Bea sembro’ quasi stupita da tanta galanteria. Ma era stata una serata molto intensa, piena di emozioni per la mia amica, cosicche’ decisi di farla sentire a suo agio, per tranquillizzarla. La presi per mano e l’accompagnai fino sul pianerottolo di casa. Si bacio’ le dita con uno schiocco di labbra , e appoggio ‘ i suoi polpastrelli alla mia bocca. Era il suo modo originale per darmi la buonanotte.
Prima di entrare in casa, mi chiese:” Ci sentiamo domani?” e io la guardai, dicendole :” Vediamo”
Diego avrebbe risposto cosi’. Mai dare troppe sicurezze ad una ragazza. Beatrice disse:” Andrea, sei strano, prima ti sei divertito a palparmi davanti degli sconosciuti, e ora fai tutto il carino, accompagnandomi fino la porta di casa” Io, senza dare troppo peso alla cosa, risposi:” Ho i miei pregi e difetti “
Bea mi sorrise, aggiungendo:” Come fai allora a stare con una come Chiara? Sessualmente non ti deve soddisfare molto, se hai tutte queste esigenze “ Le dissi:” Fai troppe domande , comunque hai ragione. A livello fisico tra me e Chiara non c’e’ una sintonia perfetta. Non esiste che, dopo due anni che stiamo insieme , non si vivano esperienze nuove per rendere sempre attuale il nostro rapporto”
Mi chiese:” Quindi, avevo ragione, tu vorresti che la tua ragazza si faccia vedere nuda anche da altre persone?” Sorridendo, risposi:” Prima mi sarebbe piaciuto che ti fossi inginocchiata davanti quattro cazzi e ti fossi fatta riempire la faccia di sborra “
Un rumore le impedi’ di rispondere. Era sua sorella che stava salendo le scale. Tornava tardi a causa di una partita di pallavolo di sabato sera in trasferta e sicuramente si erano fermate a mangiare ,lungo il tragitto del ritorno. Sempre nella sua amata tuta, ci passo’ accanto, salutandoci.
Mi misi a fissarle il culo oscenamente, con due occhi pieni di desiderio. Beatrice se ne accorse, e guardandomi male, disse:” Porco, e’ mia sorella. Lasciala stare “ Le sorrisi nuovamente , dicendole:” Sei gelosa?”Avvicinandosi , mi disse:” Devo gia’ sopportare Chiara”.
Mi ero completamente dimenticato di Chiara, dovevo scriverle un messaggio, se no il giorno dopo mi avrebbe rinfacciato la cosa. Appena presi il cellulare, Beatrice mostro’ tutta la sua arrabbiatura. “Io ti dico che non la sopporto piu’, e tu prendi il cellulare per vedere se ti ha scritto? Chiedi a lei di farsi sborrare in faccia da te e da quei tre uomini. Buonanotte “ e si diresse verso la porta.
La bloccai e le dissi:” No, Chiara, non fara’ mai quella cosa li” Lei mi guardo’:” Andrea , se ti servo solamente per toglierti gli sfizi delle tue fantasie piu’ nascoste, dimenticami. Neanche io le faro’ mai.” Diego aveva previsto un secco rifiuto. E in questi casi , secondo lui, la tattica migliore sarebbe stata l’indifferenza. La salutai in modo freddo e me ne andai. C’erano buone probabilita’ che sarebbe finita li, pero’ Diego aveva ragione. Volevo come fidanzata una come Beatrice? Una superficiale al cento per cento, attaccata al lusso , ai soldi, all’apparire? O sarebbe stato meglio trattarla e usarla come la peggiore delle troie?
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