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conoscenze a scuola 20


di chiara94
08.06.2016    |    5.606    |    17 9.2
"Non sei in spiaggia o in piscina “ Ribattei subito:” Tutte le mie amiche si vestono cosi’, mi sono stufata di sembrare una vecchia contadina”..."
ANGELICA

Finita la festa, andai in camera mia, per ascoltare un po di musica. Volevo fuggire dalla realta’, non avere piu’ contatti con il mondo esterno. Non tanto per le situazioni imbarazzanti createsi nel pomeriggio, quanto perche’ la mia testa era piena di dubbi: avevo vissuto realmente i miei 18 anni? Oppure ero stata una crisalide che era ancora nella bozza, prima di poter volar via come una farfalla?
Il cellulare, nella tasca dei jeans, vibro’. Lo presi in tutti fretta e guardai il display: era Filippo. Ma cosa voleva? Mi aveva vista appena un’ora prima. Non risposi, e tornai ai miei dubbi e ai miei pensieri.
Una nuova vibrazione mi avviso’ dell’arrivo di un altro messaggio. Lo visualizzai. Era Diego. Allora aveva mantenuto la promessa, mi aveva scritto. Andai subito a leggere il suo messaggio, e rimasi un po delusa.C’era scritto:” Datti da fare con Gaetano , inizia le danze”.
Mi aveva scritto solo per quello, ma almeno mi aveva scritto. Risposi con il pollice rivolto verso l’alto. Lui rispose:” Hai capito bene cosa devi fare?Dopo che gli scrivi , mandami le foto con tutta la conversazione” Ormai ordinava, e io dovevo eseguire. Dovevo parlare anche di questo con il prete o c’era il rischio che lo potesse dire ai miei genitori o a mia sorella? Forse era meglio tacere su questa cosa.
Entrai su facebook,e scrissi al suo amico. “ Ciao, ti sei divertito alla festa?” Lui mi rispose quasi subito, quasi fosse attaccato all’applicazione, aspettando che gli scrivessi. Forse era d’accordo con Diego? Ma la cosa non mi interessava assolutamente, non avevo prove, non potevo basare le mie convinzioni su sospetti. “ Ciao Angelica, mi sono divertito di piu’ durante la festicciola privata in camera tua”.
Pensai un attimo a cosa rispondere. Sapevo dentro di me che Diego voleva che io fossi carina con lui, dopo avrei dovuto mandargli le conversazioni, non avrei potuto mentire: se non avessi fatto come voleva lui, si sarebbe potuto arrabbiare e magari non mi avrebbe piu’ scritto.
Risposi:” Me ne sono accorta, mentre eri con Sabrina “ e aggiunsi delle faccine con occhiolini.La sua risposta fu:” Mi e’ molto piu’ piaciuto il vostro balletto, purtroppo l’hai interrotto quasi subito “.
Pensai nuovamente a Diego , e mi affrettai a rispondere:” La canzone era finita, non fare il furbo” Lui apprezzo’ la mia risposta, e continuo’ sulla strada della provocazione:” La prossima volta metteremo una canzone che duri quindici minuti come minimo” Gli risposi :” Cattivo “ ovviamente con faccine che mandavano i bacini.
Stavo letteralmente flirtando con lui. Diego sarebbe stato contento. Decisi a quel punto di mandare la foto di questo inizio di conversazione a Diego, per sapere cosa ne pensasse.
La sua risposta fu inequivocabile:” Molto brava, chiedigli come vorrebbe che ti vestissi per il balletto “ Io mi affrettai a dirgli :” Diego, scusa ma non posso proprio, ho il ragazzo, farei la figura della donnaccia. Va bene fare la carina e la gentile, ma non altro.”
Passarono i minuti , e non ricevetti alcuna risposta. Diego si doveva essere arrabbiato. E non poco. Intanto Gaetano mi rispose :” Chiedo a Diego e Sabrina se domani sera vogliono mangiare una pizza in quattro. E non portare assolutamente il tuo ragazzo, lui non e’ invitato” Risposi :” Gli trovero’ la scusa che una mia compagna di squadra mi ha invitata a cena a casa sua”
Aspettai un attimo prima di inviare il messaggio, e senza pensarci troppo, decisi di aggiungere:” non vengo in tuta, promesso”Girai subito la conversazione a Diego, il quale continuo’ a non rispondere. La rabbia dentro di me continuava a crescere. Perche’ mi stava facendo questo? Sapeva di farmi del male a comportarsi cosi’.
Gaetano intanto mi rispose:” Ci mancherebbe altro che tu metta sempre in risalto il culo solamente per gli spettatori delle tue partite di pallavolo “Ormai Gaetano parlava con me come se fossi la sua ragazza, e decisi di rispondere:” Tra gli spettatori ci siete anche voi a fissarmi il fondoschiena “ e lui fu pronto a rispondere:” Paghiamo il biglietto per entrare, la visione del tuo culo e’ compresa nel prezzo, no?”
Cercai di tagliare il discorso, la conversazione stava diventando troppo piccante.Senza comunque stravolgerla, altrimenti Diego me l ‘avrebbe fatta pagare. Scrissi:” Domani pomeriggio vado a comperare qualcosa di carino per la serata”
Gaetano rispose in maniera molto cinica e subdola:” Fatti accompagnare dal tuo ragazzo, cosi’ ,senza saperlo, sara’ lui a dirti come vestirti per noi” accompagnando ,il tutto, con faccine sorridenti. Risposi:” Mi vuoi proprio far litigare con lui”
Gaetano, diventando ancor piu’ spietato, rispose:” No, al massimo come premio di consolazione gli mandiamo il video del balletto che farete tu e Sabrina” Mi sconvolse questa risposta, sapevo i loro video che fine facevano.Sarei diventata quasi una pornostar, agli occhi di tutti.
Mi affrettai a scrivergli:” Ti prego, nessun video, sono una ragazza timida “Aggiunsi:” Faremo il balletto per i nostri due uomini, ma niente video, ti scongiuro” Gaetano ,dopo qualche minuto ,rispose:” Per questa volta niente video, ma a noi piace farli per avere un ricordo “
Mandai anche questa parte di conversazione a Diego, e questa volta mi rispose:” Sei stata molto brava. Comunque mi irrita molto che ne discorsi esce sempre il tuo ragazzo come argomento. Non mi va di scriverti e parlare sempre di lui.Manda un messaggio al mio amico e umilia il tuo ragazzo”.
Mi manco’ il fiato, che soddisfazione poteva avere, chiedendomi di fare queste cose. Perche’ voleva far soffrire Filippo?Risposi:” Ti prego , non pretendere anche questo. Sono fidanzata da quattro anni, cerca di capirmi.” Nuovamente non mi rispose.
Entrai sulla chat con Gaetano, scrissi della parole senza senso e le cancellai subito. Poi decisi di riscriverle, e le iniziai a leggerle e rileggerle, una due tre, dieci volte. Schiacciai invio. “ Intanto avrete due ragazze che balleranno per voi, e il mio ragazzo guardera’ la televisione” e aggiunsi delle faccine ridenti.
Gaetano rispose:” In quattro anni non e’ riuscito a vederti le tette, merita di guardare la televisione” Volli difendere la mia scelta, e scrissi:” Mi ha sempre rispettata “Gaetano non rispose piu’.
Dopo venti minuti, mi arrivo’ un messaggio di Diego.” Ti avevo detto di non difendere il tuo ragazzo, e tu cosa fai? Ti erigi come sua paladina. Domani sera mi scopo bene Sabrina.E io che volevo invitarti ad andare al cinema il giorno di Natale.”
Mi misi le mani nei capelli e cercai di strapparmi una ciocca. Che stupida che ero stata,
cosa avevo fatto. Perche’ prima di rispondere non ci avevo pensato bene? Ogni volta che rispondevo qualcosa, non andava mai bene. Diego non era mai soddisfatto.Sarei dovuta stare molto piu’ attenta il giorno dopo.

Il giorno dopo di pomeriggio vidi Filippo. Gli avevo accennato al fatto che volevo comperare qualcosa di piu’ femminile. Tutte le mie coetanee ogni tanto si vestivano in maniera piu’ elegante. Solamente io non osavo mai. Si stupi’ per questa mia richiesta, , probabilmente accetto’ la mia decisione, in quanto stavo crescendo e non ero piu’ una bambina.
Appena arrivammo nel negozio, non senza un minimo di imbarazzo, esposi, alla commessa ,la mia richiesta. Lei ,sorridendomi, ci accompagno’ in un’area del negozio , fino ad allora, da me mai visitata.
Mi presento’ inizialmente una camicetta molto leggera, con delle trasparenze laterali, non all’altezza del seno comunque. Passo’ a mostrarmi una maglietta di un tessuto lurex , molto aderente, con una profonda scollatura. Una felpa con zip che arrivava fino l’altezza dei seni. Una maglietta accollata, con un’apertura all’altezza superiore delle mammelle. Erano tutti capi molto belli, ma lontani anni luce rispetto quelli che avevo messo,fino il giorno prima.
Entrai nel camerino, indecisa su quale provare per primo. Presi il cellulare e ,per cercare di farmi perdonare da Diego , gli mandai le foto e gli chiesi quale avrebbe preferito.
Diego rispose :” Non indossati, non si vedono bene. Comunque comperane uno per stasera e uno eventualmente per il cinema, ovviamente se questa sera ti comporterai bene. Esci dal camerino e chiedi consiglio al tuo ragazzo se sono da mettere con il reggiseno o senza”
Non provai neppure a protestare, usci’ dal camerino e porsi la domanda a Filippo. Il quale mi guardo’, storcendo gli occhi:” Ma sei impazzita? Sono da mettere con il reggiseno, non puoi mica uscire senza reggiseno.Cosa penserebbero le altre persone?”
La commessa probabilmente voleva ribattere alle affermazioni del mio ragazzo, ma si guardo’ bene dal farlo, vista la sua decisione.
Ritornai nel camerino e comunicai a Diego la sua risposta. Diego mi rispose:” Adesso deve decidere come ti devi vestire?” Senza pensarci troppo su, risposi:” Non sono affari suoi come mi vesto. E’ il ragazzo, che mi piace, che deve decidere se posso mettere o no il reggiseno. “ Diego rispose:” Prova le cose per lui e dimmi cosa ti dice”
Intanto la commessa, da fuori, mi disse:” Angelica, ti passo qualcosa da abbinarci sotto.”E cosi’ mi passo’ uno shorts nero in tessuto lucido, una gonna lunga con spacco laterale, una gonna corta con delle paiettes, un paio di pantaloni rossi, molto attillati. Provai tutti i capi, seppure un po imbarazzata.
Per la prima volta nella mia vita, a parte in spiaggia o in piscina, i miei seni risaltavano prepotentemente. La mia quarta di reggiseno era bene in mostra, davanti la commessa e il mio ragazzo. La commessa disse:” Angelica, hai veramente un bel seno, fai bene a voler rinnovare il tuo look.”
Filippo, sentendo queste parole, mi prese per un braccio e ,portandomi nel camerino, mi disse:” Ma sei impazzita? Non puoi uscire di casa vestita cosi’.Non sei in spiaggia o in piscina “
Ribattei subito:” Tutte le mie amiche si vestono cosi’, mi sono stufata di sembrare una vecchia contadina”. Filippo mi guardo’ e disse “ Allora fai vedere le tette a tutti, se sei contenta”.Non ci pensai due volte e immediatamente gli tirai uno schiaffo.Filippo mi chiese scusa, ma lo pregai di uscire subito, dal camerino.Raccontai a Diego dell’accaduto, e come mi risposta, mi mando’ tante faccine sorridenti. Io gli risposi con tante faccine, che mandavano baci.

Erano le otto di sera, entro pochi minuti sarebbero passati a prendermi. Avevo optato per una camicietta, con delle bande trasparenti all altezza fianchi e poco sotto le spalle. Il colore era di un bianco ottico, sotto avevo solamente il reggiseno.La camicetta era elasticizzata, rimaneva bella aderente , i miei seni erano esageratamente in mostra. Lasciai aperti solamente i due primi bottoncini, altrimenti mi sarei sentita strozzare. Era una serata molto fredda, ma quella camicia era inconciliabile con una canotta. Degli shorts neri lucidi mi coprivano il sedere, dei collant scuri e velati mi avvolgevano le gambe. Ai piedi un decolte nero con un leggero plateu. Passai piu’ e piu’ volte il lucida labbra come ultimo tocco, per rendere piu’ luminose le mie labbra. Senti’ un colpo di clacson. Decisi di scendere, facendo attenzione a non inciampare, non ero abituata ai tacchi.
Era Diego. Era voluto venire lui in persona a prendermi. Dentro di me scoppiavo di gioia.Purtroppo, a breve, si sarebbero aggregate altre due persone.
Apri’ di corsa la portiera ,e mi fiondai al suo collo . Gli diedi i tre bacini di rito , sulla guancia. I miei occhi brillavano di gioia.La prima cosa che mi disse fu :” Hai il reggiseno?” Gli sorrisi :” SI, l ‘ho messo color blu, me l ‘ha consigliato la commessa. Al mio ragazzo non piaceva, perche’ e’ un push up che tiene ancora piu’ su il seno”
Diego mi sorrise :” Intanto il tuo ragazzo mica deve vederti le tette” e io ricambiai il suo sorriso, dicendogli:” E’ a guardare la televisione, non parliamo di lui.Mi sono fatta bella per te, spero di piacerti”
Diego si affretto’ ad aprirmi il giubbotto, e, alla sua vista, comparve la mia nuova camicetta.Il suo commento fu:” che tette “ e ,senza neanche aspettare un secondo, mi fece segno ,con un dito, di girarmi.Con le ginocchia sul sedile, mi girai, e il mio fondoschiena, fu in primo piano alla sua vista.
Mi disse:” Il tuo culo e’ molto piu’ sodo di quello di tua sorella, mi fa impazzire .Se tu fossi la mia ragazza, per vantarmi, ti farei sempre mettere in mostra culo e tette”
Mi girai e ridendo gli dissi:” Se fossi la tua ragazza, mi vestirei sempre come vorresti tu” Diego mi disse:” Hai gia’ il ragazzo e sei fedele “ Allarmata di fronte questa strana risposta, gli dissi:” Diego, e’ un modo per dirmi che a Natale non mi porti piu’ al cinema?”Diego mi fece l’occhiolino:” Certo che ti porto, non vedo l’ora di fare questo ulteriore torto al tuo ragazzo. Al cinema non avevi voluto dirmi il colore del reggiseno, oggi me l’hai detto subito”
Risposi:” Scusami, non ero preparata a quella domanda quella sera” Diego , ridendo, mi disse:” hai scelto proprio una camicetta aderente, sembra che le tue tette siano scolpite nel tessuto.Pero’ la camicetta non si porta cosi’ chiusa, non siamo nell’esercito”e si mise ad armeggiare coi bottoni della camicetta.
Mentre lo fissavo, lentamente mi sbottono’ un bottone, cosi’ dal collo erano tre i bottoni aperti. Disse:” No, neanche cosi’ va bene” e ne apri’ un altro.
Si inizio’ a intravedere la parte superiore del reggiseno, in pizzo. I miei seni rimanevano contratti dentro le coppe, cosicche’ una profonda scollatura risaltava, sembrando un precipizio senza fine.
Ridendo, fece una battuta:” Allora mi hai detto la verita’, sul colore del reggiseno” Risposi:” Certo, avevi dei dubbi?”Disse:” Il colore del reggiseno non e’ una cosa che deve interessare al tuo ragazzo” Mi misi a ridere e gli risposi:” E’ solamente tua la decisione sul colore del reggiseno che devo indossare, come e’ tua la decisione se farmelo mettere o no”
Mi guardo’ , fissandomi negli occhi:”Senza reggiseno, con questa camicetta, si vedrebbero i capezzoli “ Lo guardai e risposi:” Rimane comunque una decisione esclusivamente tua”
Mi sorrise, Diego era contento delle mie risposte. Sicuramente, se avessi continuato cosi’, mi avrebbe portata al cinema. Disse:” Non abbottonarti nuovamente la camicetta, voglio che gli altri intravedano il colore del tuo reggiseno, tanto tutte le ragazze escono sempre cosi’.Decidero’, nel corso della serata, se aprirti un altro bottone.”
Con un altro bottone aperto, sarei finita con i seni di fuori. Spaventata, gli chiesi:” Ma davanti a tutti?” Diego cambio’ espressione del viso e alzando il tono di voce , disse:” Vuoi fare la ragazza grande e poi alla prima richiesta fai subito polemiche?” Cercai di rispondergli, per fargli capire che non volevo fare polemiche.” Diego, era solamente una domanda, scusa”.
Ma ormai il vaso era rotto, e i cocci erano per terra.” Zitta, non ti voglio sentire parlare fino il pizzeria, lasciami stare” E parti’. Lo guardai per tutto il percorso, ma non mi degno’ neanche di uno sguardo.Forse era un attento guidatore , che non toglieva mai gli occhi dalla strada. Oppure piu’ semplicemente era arrabbiato con me.

Appena Diego parcheggio’, lo guardai e gli bloccai la mano, che stava aprendo la portiera.” Scusami” gli dissi, e gli diedi tre bacini sulla guancia. Mi rispose:” Ormai la serata me l ‘hai rovinata.” Mi allontanai di scatto da Diego, sistemandomi correttamente sul sedile. Stava passando Luigi, il migliore amico di Filippo.Era coi suoi genitori. Entrarono nella pizzeria scelta da noi.
Presa dal panico, chiesi a Diego di cambiare locale, spiegandogli la situazione.Lui mi ascolto’ attentamente e scosse la testa:” No, apriti di piu’ la camicetta e vai al suo tavolo a salutarlo, piegandoti verso di lui.Fagli vedere bene le tette. E ringrazia che non ti faccio togliere il reggiseno”
Qualsiasi notizia ricevuta non avrebbe potuto avere su di me un peggiore effetto.Dissi:” Diego, dimmi che stai scherzando, ti prego”
Mi guardo’ senza proferire parola.Non stava scherzando.Lo fissai intensamente, i suoi occhi riuscivano ad ipnotizzarmi. Mi piacevano troppo. Dissi:” Diego, domani il mio ragazzo lo verebbe a sapere e non mi lascerebbe piu’ uscire di casa”
La sua risposta fu pronta:” Comanda il tuo ragazzo?” Lo guardai, e provai a dire:” No, ma “ e senza lasciarmi finire , disse:” Ti ho gia’ detto che puoi tornare tranquillamente dal tuo ragazzo, non voglio assolutamente rovinare il vostro rapporto. E’ un bravo ragazzo, vi sposerete, avrete una famiglia”
Non dissi nulla, mi veniva da piangere.Diego rimise la chiave nel cruscotto e fece per accendere la macchina, dicendo:” Ti porto dal tuo ragazzo, e poi me ne torno a casa, non mi va di uscire con quei due senza di te” Aveva detto una frase molto carina, allora ci teneva a me. Si , ci teneva molto a me, anche se si comportava come un orso e non voleva ammetterlo.
Dissi:” Diego, andiamo in pizzeria” Mi guardo’ e mi disse:” C’e’ l’amico del tuo ragazzo” e io:” Lo andro’ a salutare” ,sorridendogli.
I suoi occhi erano fissi sui miei seni, mentre i miei occhi erano rapiti dal suo sguardo. Guardai per un attimo i miei seni e tornai a fissarlo.” Ti piacciono cosi’ tanto i miei seni?” gli chiesi. Rispose con un sorriso.

Scesa dall’auto, entrai con Diego nel locale. Mentre lui si diresse subito verso Sabrina e Gaetano,io mi avvicinai al tavolo di Luigi. Salutai i suoi genitori e poi mi avvicinai a lui, il quale si alzo’ e mi fece segno di seguirlo, vicino il guardaroba.” Scusa Angelica, ma non mi andava proprio di parlare davanti ai miei. Cosa ci fate qui? Dove e’ Filippo? E come ti sei vestita, ti ho sempre vista molto sportiva”
Cercai di essere credibile e dissi:” Sono a mangiare con una mia amica e suo fratello e un suo amico. Dovevamo essere solo noi ragazze, ma poi abbiamo scoperto che eravamo tutti nello stesso locale e i due ragazzi hanno chiesto se potevano mangiare con noi. Ho cambiato un po look, mi ha accompagnata Filippo a comperare alcune cosine, maggiormente modaiole.”
E lui” Io ti avevo sempre vista in jeans e maglia, oppure in divisa di pallavolo.Ma ora che ti vedo vestita cosi’, stai veramente bene, sei bellissima.” Io gli sorrisi e risposi:” Grazie ,sei molto carino”
I suoi occhi si erano inceppati sui miei seni, non si alzavano piu’. Mi chiese se potevo accompagnarlo alla macchina, aveva una cosa da restituire a Filippo. Lo segui’. Arrivati alla macchina, prese una cuffia e mi disse che Filippo l’aveva dimenticata.
Gli dissi che dovevo rientrare , altrimenti la mia amica si sarebbe arrabbiata con me. Mi avvicinai ,dandogli i tre bacini e facendogli gia’ gli auguri di Natale. Lui mi abbraccio’ e ricambio’ i baci, quando all’improvviso una sua mano si ando’ a posizionare all’altezza del mio seno destro, lateralmente.
Pensai ad una casualita’, ma ben presto mi accorsi che la mano passo’ a coprire il mio seno sul davanti. La sua mano non riusciva a cingermelo completamente, ma buona parte della superficie veniva coperta.Mi staccai e guardandolo gli chiesi:” Cosa stai facendo?”
Lui, diventando rosso in viso, disse:” Scusa, non ho resistito , sei troppo bella, non dirlo a Filippo” Io lo guardai e gli dissi:” Va bene, ma tieni le mani a posto” Mi chiese un ultimo abbraccio per dimenticare l’accaduto, e questa volta entrambe le sue mani andarono alla ricerca dei miei seni.Fino ad ora solamente Filippo aveva accarezzato i miei seni, Luigi era il secondo ragazzo.
Insistette a massaggiarmele, roteando le mie mammelle , prigioniere delle coppe. Dopo qualche secondo mi staccai, ma nonostante la breve distanza che ci separava, le sue mani tornarono alla carica, strizzandomi le poppe, come se fossi una mucca.
Gli dissi:” Ti prego ,smettila, sono la ragazza del tuo migliore amico”, ma Luigi non voleva saperne. Lo allontanai con una spinta e sebbene avessi i tacchi, cercai di dirigermi il piu’ in fretta possibile nel locale. Arrivata al tavolo, Diego mi fece segno di seguirlo verso i bagni e nella zona dei lavandini, gli raccontai l’accaduto. Mi sorrise, dicendomi che era andata meglio di quanto avrebbe sperato.
La serata in pizzeria ando’ meglio del previsto.Durante tutta la serata ,Diego fu molto premuroso e gentile, mi verso’ sempre l’acqua nel bicchiere, si preoccupo’ se avessi freddo, e tante altre piccole attenzioni che mi riempirono di felicita’.
Va bene, mi chiedeva di fare delle cose proibite, ma in fondo stava dimostrando di tenerci a me. Le mie amiche mi avrebbero detto di tenermelo stretto, ne ero sicura.
Intanto, durante tutta la serata, gli occhi di Luigi erano fissi su di me. Nonostante la lontananza dei due tavoli e la presenza di altre ragazze in sala, i suoi occhi erano solamente per me.
Dopo circa un’ora, vidi Luigi alzarsi, salutare i suoi genitori, e avvicinarsi a noi. Rivolgendosi a me, disse:” Filippo mi ha detto di darti un passaggio a casa, quando finisci di mangiare” Rimasi perplessa, non sapendo cosa rispondere, ero senza via di uscita. In un caso o nell’altro, qualcuno si sarebbe arrabbiato.
Guardai Diego, il quale mi fece segno di si con la testa, sorridendomi. Presi il mio giubbotto, salutai tutti e mi avviai verso la macchina con Luigi.
Che situazione, Filippo aveva chiesto a Luigi di accompagnarmi a casa,non sapendo cosa fosse successo un’ora prima. Durante il tragitto non riusci’ a dire una parola, ancora imbarazzata per prima. Anche Luigi non era in vena di chiacchiere, si limito’ a mettere la radio.
Arrivati sotto casa, ero sul punto di salutarlo, quando mi disse:” Devi scusarmi, ma era una balla. Filippo non mi ha detto nulla, anzi non sa neppure che ci siamo incontrati” Lo guardai pensierosa, senza riuscire a dire una parola. Aggiunse:” Mi piaci troppo , ho voglia di stare ancora un po’ con te”

LUIGI

Probabilmente stavo commettendo il piu’ grande errore della mia vita. Conoscevo Filippo fin da ragazzini, giocavamo agli indiani e ai cowboy, andavamo sull’altalena assieme, ci buttavamo dagli scogli.Purtroppo Angelica mi piaceva troppo, ne ero sempre stato innamorato.Ma non ebbi mai il coraggio di farmi avanti. Quando la vidi per la prima volta, rimasi folgorato dai suoi occhi.Nessuna ragazza aveva avuto questo effetto su di me, prima d’ora.
Le sue forme erano gia’ molto sviluppate, mi appostavo per ore sotto casa sua, nascosto nella cabina telefonica, o dietro un palo, o facendo finta di leggere il giornale, al tavolino di un bar. La pedinavo ore e ore, volevo vivere la giornata con lei.
Quando seppi che Filippo voleva provarci, in cuor mio speravo che gli dicesse di no. Filippo era molto piu’ bello di me, ma quello che li accumunava, era la visione di una vita tranquilla. Filippo era bravo con le parole, ma non perche’ fosse bugiardo, era un inguaribile sognatore, come lei del resto. Ecco perche’ riusci’ a far breccia nel cuore di Angelica.
Quando si misero assieme, finsi di andare a studiare inglese all ‘estero, tre mesi. Non volevo piu’ vedere nessuno. La vita per me era finita.
Decisi di affittare un’appartamento davanti casa di Angelica, per poterla tenere sotto controllo. Mi dotai di un potente cannocchiale e impianti di video registrazione, per poter controllare tutto, anche quando dormivo. Sapevo che tra Filippo e Angelica c’erano stati solamente dei baci, e Filippo andava fiero di questo.
Invece, dentro di me, bruciava un’infinita voglia di possederla, sempre rimasta repressa. Quella sera, quando la vidi vestita in modo diverso rispetto il solito, e senza il mio amico, decisi che avrei dovuto rischiare il tutto per tutto.
In fondo la colpa era sua, era lei che era venuta a salutarmi con quella camicetta, con il reggiseno in bella vista. E quelle lunghe gambe, ancora piu’ slanciate per i tacchi. E quel culo, nascosto da un leggerissimo shorts, oltretutto lucido. Si ,la colpa era solamente sua, era lei che aveva attivato il detonatore che aveva fatto ribollire e uscire fuori tutti i miei ormoni, rimasti nascosti per anni.
Quando fummo nei pressi della macchina .la prima volta, volli sentire la rotondita’ delle sue tette, iniziando a sfiorargliele lateralmente, per poi passare a cercare di tastare la mammella ,il piu’ possibile. Erano di una perfetta’ rotondita’, sicuramente sarebbero state su da sole anche senza reggiseno, pero’ quel reggiseno che indossava, rendeva le sue tette ancora piu’ invitanti.
Erano anni che sognavo di palpargliele, e in quei momenti, senti’ il contatto della mia mano con quella tetta, che non vedevo l’ora di tirare fuori dal reggiseno.
Come avevo previsto, Angelica mi respinse, ma decisi di non arrendermi, ormai avevo superato il limite, e tornai subito alla carica, cercando anche di strizzargliele sulla parte anteriore, per cercare di prendere con le dita i capezzoli, sebbene fossero ancora nascosti.
Tornati a tavola, non riuscivo a pensare ad altro. Davanti i miei occhi c’erano solamente le sue tette. Decisi di inventare una scusa per portarla casa, e per mia fortuna , non sospetto’ niente. La sorte per una volta mi era stata amica.
Sotto casa sua, le confessai la bugia.E senza pensarci due volte, con le mani tornai alla carica, ad accarezzare ,con forza e irruenza, quelle due mammelle.
Erano grosse, sode , dure. Gliele strinsi il piu’ possibile, dovevo recuperare tutti quei momenti che non avevo vissuto negli anni precedenti.
Angelica cerco’ di ribellarsi, e seppe solamente dirmi:” Ti prego, potrebbe vederci mia sorella”, ovviamente cercando di togliermi le mani. Ma appena riusciva a togliermele, le mie mani ritornavano sulle sue tette, come se fossero due magneti per i miei palmi.
Non mi interessava nulla delle possibili conseguenze, non ragionavo piu’.Non mi bastava toccargliele sulla camicetta, erano troppo invitanti. Con le mani lasciai la presa delle sue zinne e , con fare veloce, cercai di slacciargli un altro bottone, ma le unghie di Angelica si piantarono nella mia carne, e dovetti mollare la presa. Mi disse:” Ti prego, non spogliarmi, sono la ragazza del tuo migliore amico”
Non potevo fermarmi, pero’ allo stesso tempo non potevo neppure spaventarla, o non l’ avrei piu’ rivista. Cercai di usare una tattica maggiormente accondiscendente.
Dissi:” Va bene, non ti spoglio , ma voglio un bacio” Angelica mi guardo’ e disse:” Ma come faccio? Chi meglio di te sa che sono fidanzata” e io risposi:” Un bacio solamente e ci salutiamo per stasera “
Lei ci penso’ un attimo e dopo qualche secondo ,disse:” Ti do un bacio a stampo e poi vado a casa e ci dimenticheremo questa serata” Io la guardai, e le dissi:” No, voglio che usi la lingua, e poi ti lascio andare a casa “
Angelica disse:” Assolutamente no, o ti accontenti o niente “ Ci pensai su, e le dissi:” Va bene, ma deve durare almeno cinque minuti e ora lasciati baciare.Pero’ andiamo sui sedili di dietro che c’e’ il cambio che ci fa rimanere troppo distanti”
E cosi’ scavalcai il sedile e mi sistemai dietro. Angelica mi guardo’ e dopo un attimo di esitazione , fece lo stesso.Le dissi:” Abbracciami, mettimi le braccia attorno al collo”
Angelica fece come le dissi e chiuse gli occhi, cosicche’ io avvicinai le mie labbra alle sue e iniziai a darle tanti piccoli baci, assaporando le sue labbra. Finalmente la stavo baciando.
Cercai di sembrare delicato e iniziai a alternare baci sulle labbra, a baci sulle guance, sulla fronte, per farle capire che il cocktail di irruenza e dolcezza era dovuto al fatto che mi piacesse un casino.
Intanto non potevo tenere le mie mani inerti, e appoggiai la mano sinistra al suo ginocchio, percorrendo la sua gamba fino la parte superiore della coscia. Quanto erano belle le sue gambe, erano magre e slanciate, rinforzate dalla palestra, allo stesso tempo. Gliele accarezzai a lungo, quelle calze velate le rendevano ancora piu’ intriganti.
Era da spogliare in macchina, ma si sarebbe ribellata.Probabilmente si sarebbe messa a urlare. La mia mano dopo qualche minuto lascio’ le sue cosce, per dirigersi nuovamente verso il suo petto, e si appoggio’ nuovamente sul suo seno.
Intanto, con movimenti impercettibili, cercavo di mordere le sue labbra, per assaggiargliele. Le sue labbra non volevano schiudersi, pero’ sicuramente era consapevole del mio cercare di afferrargliele con i denti, quasi come un cannibale. Ma il desiderio di averla, di sentire il suo sapore, era troppo forte.
Intanto la mia mano si era sistemata sulla sua mammella, massaggiandola, senza che lei mi dicesse niente. Cercai nuovamente di aprire un bottone della camicetta, ci riusci’, ma subito lo richiuse. Allontano’ la sua testa di qualche centimetro e mi disse:” Fai il bravo, mi hai fatto una promessa”
La lasciai, e le dissi che sarebbe potuta andare a casa. Scese dalla macchina e mi offrii di accompagnarla alla porta.
Arrivati davanti la porta di casa, le chiesi un ultimo abbraccio con bacio, e lei mi guardo’, dicendomi:” Non sei ancora contento?” E io come risposta la abbracciai nuovamente e appoggiai ancora le labbra alle sue, stampandole tanti piccoli bacini.
Le mie mani questa volta andarono a cercare il suo fondoschiena, altro oggetto del mio desiderio.Che culo che aveva, gli strinsi forte le due chiappe e gliele massaggiai. Gli presi una gamba e gliela feci piegare e appoggiare alla mia vita, per potermi gustare ancora di piu’ le sue forme. La mia mano inizio’ a percorrere dalla coscia alla natica, senza mai fermarsi, andando avanti e indietro piu’ e piu’ volte. Mentre continuavo a morsicarle le labbra, una delle mie mani torno’ a massaggiarle una tetta. La mia tattica stava funzionando, ormai si lasciava palpare, come se fosse di mia proprieta’. Il mio cazzo stava scoppiando nei pantaloni, iniziava a farmi male per quanto fosse duro. Abbracciandola, sicuramente si era accorta di cosa riusciva a provocarmi. Pero’ non potevo tirarlo fuori o forzarla, l’avevo gia’ portata al suo limite probabilmente. Sposto’ il suo viso e mi disse che era molto tardi. Mi staccai e le augurai buonanotte, senza aggiungere altro. Purtroppo non avevo il suo numero di cellulare. Probabilmente sarebbe stata la prima e unica volta, ma il sogno della mia vita si era avverato.Sarei tornato probabilmente dietro un cannocchiale tutta la vita, a spiare la mia Angelica. Corsi giu’ per le scale, guardando un’ ultima volta su.Mi accorsi che lei mi stava guardando dal suo pianerottolo. Non era scappata subito in casa, potevano esserci mille spiegazioni, a mio favore o no, ma in quel momento non ero in grado di fare previsioni
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