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I miei gemelli - 5


di bird2012
04.02.2013    |    32.699    |    1 9.7
"Attendo anche scambi di opinioni sul genere..."
Alcuni affezionati lettori mi hanno chiesto di proseguire i racconti “I miei gemelli”, a cui rimando per chi non li avesse letti.
Spero possano essere anche questi di vostro gradimento.




I MIEI GEMELLI

Cap. 5



Dopo qualche giorno Marco mi venne a trovare in ufficio: ero sola e non avevo appuntamenti prima di un’ora.

“Mamma, ho visto Walter e ho avuto una ulteriore conferma di quanto ti desideri.
Gli ho chiesto se aveva sempre voglia di te: avresti dovuto vedere i suoi occhi, brillavano di desiderio.
Chissà cosa darebbe per fare l’amore con te, ma teme di non avere alcuna possibilità di averti: sei sua zia e, ovviamente, non ha il coraggio di farti proposte oscene.

Io, invece, gli ho detto di non desistere e di farti una corte serrata.
Gli ho riferito come, durante vari colloqui che abbiamo avuto io e te sulle nostre famiglie, tu mi abbia chiesto ripetutamente di lui e come ti abbia visto particolarmente interessata quando ti ho declamato il suo successo con le donne.
Gli ho detto di aver scrutato nei tuoi occhi un lampo di ammirazione e la cosa lo ha molto incoraggiato.

Poi, per portarlo al giusto punto di cottura, ho esaltato le tue doti erotiche, dicendogli di averti visto, per caso, fare l’amore con papà: avresti dovuto vederlo, era fuori di testa, non l’avevo mai visto così eccitato.

Tu sai che abbiamo spesso rapporti sessuali tra di noi, anche con i nostri amici, per cui non ha avuto alcuna vergogna di tirarselo fuori e, mentre si segava ad occhi chiusi, di chiedermi di raccontargli dettagliatamente le tue prestazioni.

Gli ho riportato tutto, con dovizia di particolari: pompini, leccate, chiavate e non ho lesinato complimenti nei tuoi confronti! In particolare ho riportato fedelmente la tua predilezione nel prenderlo dietro: so che Walter adora il rapporto anale, per cui ci sono andato giù pesante.

Quando gli ho descritto le tue grida mentre papà ti faceva il culetto e di come lo incitavi di sfondartelo perché ti piace da morire farti deliziare il tuo lato B, il mio cuginetto non ha resistito e ha schizzato in maniera fantastica mentre gemeva invocando il tuo nome: zia… zia… ti voglio… ti voglio… uhmmm!!!”

Il racconto di Marco mi stava eccitando alla grande: certo che glielo avrei dato il culetto al mio nipotino, già mi sembrava di sentirmelo dentro!
Marco seguitò.

“Mamma, spero non ti dispiaccia, ma per aumentare l’eccitazione ho detto a Walter che, dopo averti visto all’opera, anche a me è venuta una gran voglia di scoparti.
Per cui gli ho chiesto, essendo certo che riuscirà a sedurti, se dopo mi aiuterà a raggiungere il mio scopo.
Lui ha accettato con gioia e si è detto ben felice di poterti convincere a fare sesso con tuo figlio.
La cosa che mi ha fatto riflettere e a cui potremmo pensare con attenzione, è stato quando ha esclamato: “Magari potessi anche io scoparmi mia madre”!
Quindi anche Walter fa un pensierino su sua madre!”

Esclamai ridendo:

“Mi sta mettendo le corna ancora prima di scoparmi!”

Rise anche Marco.

“Uhmmmm! Sai che ammucchiata tu, tua sorella, i vostri figli e, se vogliono partecipare, i vostri mariti? Da impazzire! Comunque, quando ci siamo lasciati, Walter mi ha confermato che ti chiamerà quanto prima e, con una scusa, ti chiederà di vederti… poi si vedrà!
A questo punto, mamma, non rimane che attendere le sue mosse!”

“Amore, non vedo l’ora, sento la passera già umidiccia… io sono pronta!”

“Anche io, mamma: già ti vedo in mezzo a noi due, in una fantastica doppia! Dio santo, ci pensi? Tutti e due i tuoi buchini riempiti da tuo figlio e tuo nipote!!!”

“Bastardo, mi stai eccitando! Vattene, devo lavorare… e non ho tempo per scopare!” e ridendo lo spinsi fuori dalla porta!

Il giorno dopo ricevetti la telefonata di Walter.

“Pronto, zia, sono Walter.”

“Tesoro di zia, ciao, mi fa piacere di sentirti: tutto bene?”

“Zia, scusa se ti chiamo, ma ho bisogno del tuo aiuto, di un tuo consiglio: è una cosa personale, quindi vorrei vederti da sola e ti pregherei di non farne parola con alcuno!”

Il porcellino stava partendo all’attacco: cazzo, quanto mi stava intrigando la cosa!

“Ma certo, amore di zia, sono sempre pronta se posso aiutare il mio bel nipotino: scommetto che sono questioni di cuore, vero?”

“Si, tanto cuore! Ma se seguiti a chiamarmi tesoro e amore mi rendi la cosa molto più difficile!”

Feci finta di non aver capito la sua allusione.

“Non capisco: sei il mio adorato nipotino e mi fa piacere, anzi sento spontaneo, chiamarti con amorevoli vezzeggiativi! La cosa ti dispiace?”

“No, zia, affatto… anzi mi fa molto, ma molto piacere!”

“Ne sono felice: ricordati che per me sarai sempre il mio tesoro e il mio amore! Ma dimmi, quando vuoi venire?”

“Quando vuoi tu, l’importante è che siamo soli… io e te!”

Angelo di zia: dimmi che mi vuoi scopare… la mia passera è pronta a riceverti!

“Senti, domani pomeriggio e per tutta la sera sarò sola in casa: tuo zio è fuori per lavoro per un po’ di giorni e i tuoi cugini hanno degli impegni. Puoi venire nel tardo pomeriggio e, se lo desideri, puoi rimanere a cena: la tua zia ti preparerà una gustosa e stuzzicante cenetta.

Staremo soli io e te, lontano da occhi e orecchie indiscrete: credo di aver compreso il tuo problema e voglio metterti completamente a tuo agio per parlarmi liberamente e senza timori dei tuoi problemi sentimentali. Sono certa potrai aprirti completamente con me e sarei ben lieta di poterti aiutare: posso solo dirti che ce la metterò tutta per renderti felice!”

Certo che ce la metterò tutta: la mia fica, il mio culetto e la mia bocca non aspettano altro!

“Zia, ti ringrazio, non potevo sperare di più, ma mi sento a disagio… non vorrei darti troppo disturbo.”

“Ma quale disturbo: mi fa veramente piacere passare una serata con te! Per una vecchia tardona come me non capita tanto facilmente trascorrere una serata con un ragazzo bello e affascinante come te, per cui colgo l’occasione al volo! Se poi la serata può essere utile per la tua felicità tanto meglio! Dai, ti aspetto, non far soffrire una vecchia tardona!”

Avevo detto tutto con tono spiritoso, ma non vedevo l’ora di stringerlo tra le mie braccia!
Lui tacque… non lo sentii più parlare.

“Walter, ci sei? Hai perso la parola?”

“No, zia, scusa, ma il pensiero di trascorrere una serata solo con te mi sta turbando molto!”

“Tranquillo, amore di zia, ho capito perfettamente il tuo disagio: sei innamorato di una ragazza e temi venga a sapere che hai passato la serata con un’altra donna. Non avrai mica sensi di colpa? Siamo zia e nipote… io non ci vedo niente di male, non credi?”

Stavo bluffando come una porca… non doveva capire che io sapevo o che avessi intuito.

“Si, zia, hai ragione… siamo zia e nipote… zia e nipote! A domani sera! Un bacio.”

Sentii nella voce un senso di rammarico e di timore: non sapeva che sua zia non vedeva l’ora di aprire le cosce e farsi scopare dal suo amato nipotino!
Terminai la telefonata gettando altra benzina sul fuoco.

“Solo un bacio? Guarda che sono una zia molto esigente e dal mio amato nipote mi aspetto molto di più! A domani.” e riattaccai il telefono, lasciandolo a riflettere sulle mie ultime parole.

Il giorno dopo avvertii subito i miei gemellini di lasciarmi casa libera per la serata: dissi loro la verità, che mi volevo scopare Walter! Mi fecero un entusiastico bocca al lupo: erano splendidi!
Comunque dissi a Marco di tenersi libero: non si sapeva mai come sarebbe andata la serata!

Sentii anche il piacere di avvertire l’amore della mia vita: il mio adorato maritino fu ben felice di accogliere nella nostra famiglia incestuosa anche nostro nipote! Ormai il suo motto era: più si è e più si gode!
Mi raccomandò di mettercela tutta: era orgoglioso delle mie doti sessuali, per cui non dovevo deluderlo!
Preparai il mio look come meritava la serata.

Avevo indossato un mini vestitino di maglina molto attillato che fasciava sensualmente tutto il mio corpo, mettendo in particolare risalto il mio culetto di cui, scusate la presunzione, andavo molto fiera: un gran bel culo prominente, modello brasiliano, che faceva sbavare parecchi maschietti!
Era la parte del corpo che mi dava più soddisfazione, specialmente dal punto di vista sessuale, per cui mettevo particolare cura nell’indossare vestiti che evidenziassero la sua prominenza e la sua rotondità.

Sopra aveva bretelline che lasciavano completamente nude le spalle, con un abbondante decolté sul davanti che permetteva di ammirare il mio seducente seno con l’inconfondibile protuberanza dei miei capezzoli che denotava chiaramente la mancanza di reggiseno.
Era, inoltre, un vestitino abbastanza corto: arrivava ben sopra la metà delle cosce lasciando scoperte abbondantemente le mie sensuali gambe, inguainate da calze fumé autoreggenti particolarmente sexy.
Completavano l’abbigliamento esterno scarpe con tacco che contribuivano a modellare le gambe.

L’intimo era ridotto al minimo: come detto niente reggiseno e un più che minuscolo perizoma, che copriva a malapena le labbra della passera, con il classico filo: sentirmi quel cordoncino in mezzo alle natiche che mi solleticava il buchino mi mandava in visibilio.

Mi guardai allo specchio e rimasi particolarmente soddisfatta: ero provocante al massimo e il mio giovane amante avrebbe certamente gradito.
Era un abbigliamento che poteva sembrare scontato, ma sapevo per esperienza che faceva attizzare molto i maschietti e, sinceramente, anche me: quando mi vestivo in maniera così arrapante mi sentivo una Dea, pronta e disponibile a tutto!

Verso le sei una suonata al citofono: era Walter!
Quando aprii la porta di casa e lo vidi rimasi senza fiato: aveva tra le mani uno splendido fascio di rose rosse!
Non mi diede tempo di parlare.

“Queste sono per te… da parte di un tuo ammiratore!”

Ero rimasta senza parole: non mi sarei mai aspettata un gesto così romantico!
Presi i fiori e ci fissammo per un tempo indefinito: il suo sguardo, intenso, penetrante, sembrava leggermi dentro!
Ero compiaciuta di tanta gentilezza: mi sentivo attratta da lui ancor più di quanto avessi potuto immaginare.
Mi tolse i fiori dalle mani, li posò sul tavolo e mi abbracciò.
Mi dette un bacetto sulla guancia.

“Grazie zia per aver accettato di vedermi e per avermi invitato: sono certo sarà una serata indimenticabile!”

Approfittai del suo abbraccio per aderire completamente con il mio corpo contro il suo.

“Anche io sono certa che sarà una serata indimenticabile!”

Già me lo sentivo dentro: avrei voluto tirarglielo fuori e fargli subito assaggiare la mia bocca per ricambiare subito quella dolce sensazione che mi aveva procurato tra le cosce!
Gli accarezzai il viso e lo fissai intensamente negli occhi: conosco per esperienza l’importanza dello sguardo…

“Dimmi… perché i fiori?”

“Ho sentito il piacere di portarteli… spero non ti dispiaccia!”

“Affatto, li ho graditi più di quanto tu possa immaginare! Ma perché le rose rosse? Certamente saprai che esiste un linguaggio dei fiori: rose rosse uguale a passione ardente! Non capita tutti i giorni che un nipote porti le rose rosse alla zia!”

Interruppi volontariamente la frase per qualche attimo… poi seguitai…

“…… a meno che…”

Eravamo ancora abbracciati e io aderivo sempre di più al suo corpo: lo sentivo fremere e il suo fremito si ripercuoteva alla mia passera! Già la sentivo umida di piacere… e la serata doveva ancora iniziare.
Il mio nipotino gettò ulteriore benzina sul fuoco: mi dette un altro bacetto sulla guancia ed esclamo:

“Hai ragione… è proprio così! A meno che io non ti consideri solo mia zia, ma anche, e soprattutto, una donna, una stupenda donna, bellissima, affascinante, seducente e estremamente desiderabile!!!”

Rimase un attimo in silenzio, cercando di trovare il coraggio, poi seguitò.

“Una donna che mi sta mandando fuori di testa!!!”

Il tono e la sensualità con cui espresse le parole mi fecero rabbrividire: tesoro di zia, se mettessi una mano tra le mie cosce capiresti come anche io sia fuori di testa!
Gli diedi un leggero bacio sulle labbra… lo sentii vibrare e spingere il ventre contro il mio: non indietreggiai e mi guastai la protuberanza del suo pacco contro la mia fica.

“Walter, tesoro, credo che noi dobbiamo parlare…”

“Sono venuto apposta: non posso più tenermi tutto dentro!”

Lo presi per mano e lo condussi in salotto e ci sedemmo sul divano… a stretto contatto!
Nel sedermi le mie cosce erano rimaste del tutto scoperte, ma non feci nulla per coprirle: lo vidi fissarle con gli occhi di fuori.
Non aveva il coraggio di guardarmi, per cui presi io l’iniziativa: gli accarezzai il viso e lo girai verso il mio.

“Guardami, cosa c’è? Perché quelle rose rosse e quella tua ultima frase? Mi trovi desiderabile? Credevo fossi venuto per parlare di tuoi problemi di cuore con qualche ragazza, ma non vorrei fossi io il tuo problema… visto che ti sto mandando fuori di testa!”

Fremevo dal desiderio… dai, amore di zia… fatti avanti!
Mi strinse forte la mano.

“Si, zia… hai capito: sei tu il mio problema! Spero tu possa aiutarmi a risolverlo! Penso che ormai tu abbia capito cosa provo per te: ogni volta che ti guardo mi sento ribollire il sangue! Spero solo che questo mio desiderio non ti offenda: non ho alcuna intenzione di mancarti di rispetto!”

Madonna santa, quanto desideravo mi mancasse di rispetto!
Gli misi una mano sulla coscia… lo sentii rabbrividire!

“Amore di zia, non solo il tuo desiderio non mi offende, ma ne sono lusingata: dovresti sapere che a me, come ad ogni donna, piace molto essere desiderata! Se poi il maschietto che mi desidera è un giovane affascinante come te… beh! La cosa è ancora più intrigante!”

Gli strinsi la coscia… la mano era più vicina al suo uccello che al ginocchio.
Avvicinai le labbra al suo orecchio… volevo eccitarlo al massimo.

“Quando mi dici che ti mando fuori di testa e che ti faccio ribollire il sangue vuoi forse farmi capire che te lo faccio tirare?”

Non si aspettava una frase del genere, ma mi rispose per le rime.

“Tirare? Scusa la volgarità, ma quando ti vedo sento scoppiarmi il cazzo!”

Risi apertamente.

“Evviva la sincerità! E poi non pensare alla volgarità poiché spesso è meglio essere chiari e tu lo sei stato completamente: ti faccio scoppiare il cazzo! Beh! Il tuo apprezzamento, benché volgare, mi fa sentire più giovane!”

Seguitavo ad accarezzargli la coscia… gettai un’occhiata di sfuggita sulla patta e vidi una significativa protuberanza.
Avvicinai di nuovo le labbra all’orecchio e gli sussurrai sensualmente.

“Però era meglio non mi avessi detto che te lo faccio addrizzare! Sai, una donna matura come me potrebbe fare cattivi pensieri: è così difficile trovare un uccello giovane degno di tale nome!
Muoio dalla voglia di sapere una cosa… posso farti una domanda molto intima? Puoi anche non rispondermi, ma sarei felice se lo facessi!”

Ormai eravamo guancia a guancia… senza guardarci nel viso era più facile trovare il coraggio di dirci tutto.

“Zia, tu puoi chiedermi tutto e ti risponderò sinceramente, anche se venisse a mio discapito.”

Questo dialogo così intimo ed erotico mi stava facendo bagnare.

“Tesoro di zia, dimmi: quando mi pensi mi hai mai dedicato… come dire… non solo fantasia, ma anche qualche tua particolare effusione… mi hai capito?”

Non volevo essere esplicita… ero certa avrebbe capito.
Con il braccio mi circondò il collo e mi strinse.

“Vuoi sapere se ti ho dedicato una sega? Se ho mai raggiunto l’orgasmo pensando a te? Allora sappi che ho goduto centinaia di volte sognando il tuo corpo! Se pensi che la mia passione sia nata adesso sbagli: dalle mie prime masturbazioni adolescenziali il sogno erotico che ha accompagnato le mie venute sei sempre stata tu! Ogni orgasmo era dedicato a una parte del tuo adorabile corpo. “Oggi penso alla sua fica” mi dicevo e mi segavo sognandoti a cosce spalancate mentre te l’aprivi.

Un’altra volta la mia goduta era dedicata al tuo culetto, immaginato aperto e pronto ad essere penetrato: neanche immagini quante godute gli ho dedicato, è la parte del tuo corpo che più mi fa impazzire!
Anche adesso, quando faccio il sederino a qualche mia amica di giochi, fantastico che ci sia tu, davanti a me, a farti impalare.
Zia, spero di aver risposto alla tua domanda!”

Altroché se avevi risposto! Ed era stata una grande dichiarazione di passione e desiderio nei miei confronti.

“Si, tesoro, hai risposto pienamente e mi dispiace di averti fatto soffrire, anche se inconsapevolmente. Tu sei stato sincero e mi hai confessato i tuoi più intimi desideri. Voglio ricambiare la tua sincerità: devo confessarti che il pensiero che per anni, mentre stavi venendo, avevi l’immagine del mio corpo davanti i tuoi occhi e nella tua mente, beh!!! Non mi lascia affatto indifferente! Dio santo: centinaia di orgasmi dedicati a me, tua zia! Ti rendi conto cosa significhi per una donna sentirsi così desiderata? Walter, il tuo desiderio per me mi sta turbando oltremodo: vorrei ricambiare la tua passione, ma sai che sono sposata e tuo zio non merita che lo tradisca!”

Mentivo spudoratamente, ma non volevo pensasse ad una mia facile disponibilità… piano piano…

“Si zia, hai ragione, non posso pretendere rapporti intimi, ma almeno dammi la possibilità di farti la corte, dichiararti apertamente il mio desiderio, farti complimenti, anche audaci… zia, ti prego… almeno fammi sognare!”

“Ma certo, amore di zia, puoi dirmi quello che vuoi, senza problemi: anche i complimenti più spinti! Mi eccitano e cosa ne puoi sapere che tu non mi faccia arrivare l’eccitazione ad un livello tale da farmi dimenticare per un paio d’ore che sono sposata?”

“Grazie, zia, ce la metterò tutta per eccitarti: sono curioso di sapere come ti comporterai quando comincerò a dirti che muoio dalla voglia di visitare il tuo culetto, che desidero fortemente leccarti la fica e che mi farebbe impazzire poterti venire dentro!”

Però! Il mio nipotino aveva bandito ogni timidezza e la cosa mi attizzava da morire: le sue frasi spinte e volgari avevano l’effetto di aumentare le mie secrezioni vaginali!

“Uhmmm!!! Tesoro di zia, se inizi così penso avrai buone possibilità di riuscire nel tuo intento! Voglio cominciare a soddisfare la tua curiosità: quando mi dicono che vogliono farmi il culo mi si bagna la passera!”

“Dio santo! Zia, voglio farti il culo… voglio farti il culo… voglio farti il culo!”

Ridemmo entrambi alla sua battuta.
La mia fica era sempre più bagnata… dovevo accelerare i tempi.

“Devo confessarti che anche tu desti molto la mia curiosità. So che tu e i miei gemelli siete molto amici e vi frequentate spesso avendo anche lo stesso cerchio di amicizie. Giorni fa, parlando con Marco, tuo cugino, ho saputo notizie molto interessanti sul tuo conto.
Mi ha confidato che hai molto successo con le donne e mi ha fatto capire, anche non dicendomelo apertamente, che te ne sei scopate parecchie di ragazze del vostro giro: mi sono chiesta se non ti fossi scopato anche Vichi! Devo riconoscere che mia figlia è una splendida fichetta e se fossi uomo ci farei più di un pensierino!”

Seguiva il mio discorso con un certo sorrisetto: forse avrebbe voluto dirmi che sua cugina se la scopava già da molti anni e quindi cosa ci sarebbe stato di male potersi scopare anche la zia?

“Devo ringraziare mio cugino per la pubblicità che mi fa… dovrò ricambiare! Ma perché, zia, mi dici queste cose?”

“Ci sono molti motivi il primo dei quali è il seguente: se hai tante giovani passere che ti deliziano perché vuoi fare la corte ad una over 40enne?”

I nostri volti erano vicinissimi e prima che me ne rendessi conto mi baciò in bocca: non me lo aspettavo, ma accolsi con gioia la sua lingua tra le mie labbra.
La assaporai con gusto mentre mi frullava desiderosa nel palato: ricambiai con avidità il suo bacio infilando anche la mia lingua nella sua bocca!
Fu uno scambio alla pari di succhiate, slinguate, morsi.
Fu un bacio lungo, passionale, sensuale, travolgente che mi fece ulteriormente bagnare.
Il sapore della sua bocca era delizioso.

Sentii un formicolio partire dalla spina dorsale, percorrere il petto, le membra, il ventre e andarsi a localizzare tra le cosce.
Senza rendermene conto le allargai sfrontatamente… in dolce attesa!

Mentre con una mano mi teneva stretta a se, con l’altra abbassò le spalline del vestito: il seno nudo uscì completamente fuori, con due capezzoli irti come due chiodi.
La sua mano si impossessò di un mio seno e prese ad accarezzarlo e a strizzare con delicatezza il capezzolo.
Il contatto di quella mano sul seno aumentò il formicolio: il prurito nella fica cresceva sempre più d’intensità ed iniziai ad ansimare.

Si staccò dal bacio e sempre tenendomi stretta a lui mi fissò:

“Ma pensi proprio che quelle ventenni possano competere con te… con la tua fica? Amore mio, ma non hai capito che per me sei inuguagliabile?”

Sentirmi chiamare “amore” da mio nipote: Madonna santa… sentivo il cuore scoppiarmi in petto!
Gli presi il volto tra le mani, lo accarezzai e gli sorrisi.

“Amore di zia, credo tu stia lavorando solo d’immaginazione: come puoi essere certo che la mia fica sia più bella, desiderabile ed eccitante di quella delle tue amiche se non la conosci?”

Vidi i suoi splendidi occhi lampeggiare di libidine.

“Amore mio, ma io sono venuto proprio per averne una conferma!”

Beh! Che dire… il mio nipotino ci sapeva fare!
Non mi diede tempo di ribattere: mi infilò nuovamente la lingua in bocca per riprendere la dolce e passionale slinguata mentre con un veloce gesto tolse la mano dal seno e la portò tra le cosce, sopra la mia fica!
Finalmente: lo stavo aspettando, ma seguitai a fingere!

“Walter… ti prego… sono sposata!”

La sua risposta fu categorica.

“Mi dispiace per zio, ma non posso morire! Non ce la faccio più… ti voglio!”

Allargai completamente le gambe per lasciargli libero accesso e spinsi il ventre contro la sua mano: più chiara di così!
Le mie intenzioni e la mia disponibilità ormai erano inequivocabili!!!
Appena la sua mano si impossessò della mia fica gli morsi delicatamente il labbro inferiore ed emisi un lungo gemito di piacere.

“Uhmmmmmmm!!!!”

Cominciò ad accarezzarla sopra il perizoma che ovviamente trovò completamente fradicio.

“Dio santo… sei un lago… sei stupenda! Le mie ventenni se la sognano una fica così bagnata e vogliosa! Tu si che sei una donna… con una fica da donna!!!”

Presi a ricoprirlo di baci sul volto.

“Angelo mio, pensavi forse di essermi indifferente? Perché pensi avessi fatto tutte quelle domande a Marco sul tuo conto? Sei entrato prepotentemente nelle mie fantasie erotiche! Appena questa sera sei entrato e mi hai dato le rose ho sentito la passera cominciare a bagnarsi… e non si è più fermata!”

“Zia, amore mio, sei un angelo! Ma quali sono gli altri motivi per cui eri curiosa del mio successo con le donne?”

Ecco… era arrivato il momento che aspettavo!

“Perché penso siano due i motivi per cui un uomo ha successo con le femminucce: o è molto ben dotato, e sappiamo che alle donne piacciono molto i grossi membri, oppure è molto bravo a fare l’amore… oppure tutte e due le cose insieme!”

“E quale è la tua sensazione nei miei confronti?”

“Tesoro di zia, ma ti ho invitato proprio per accertarmene!”

Gli sorrisi e questa volta fui io a sorprenderlo mettendogli la mano sopra il pacco.
Cazzo santo! Con immenso piacere sentii una poderosa verga, già bella in tiro e pronta all’uso!

Cominciai a massaggiarlo e accarezzarlo sopra i pantaloni, per tutta la sua lunghezza: anche lui allargò le gambe per godersi il trattamento.

Riprendemmo a slinguarci oscenamente, mentre ci accarezzavamo i sessi reciprocamente.
Mentre limonavamo ci fissavamo per scrutare le espressioni del nostro piacere e vidi i nostri occhi lucidi d'eccitazione e libidine: era arrivato il momento di fare le cose serie!!!


Continua…


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