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Il salto di qualità - 5


di bird2012
02.09.2017    |    20.106    |    1 4.1
"Portai la mano dietro al culo e afferrai il cazzo di Tommy: spinsi la cappella tra le natiche alla ricerca del buchino..."
IL SALTO DI QUALITA’

Cap. 5


Sentii la sua voce… calda, sensuale, voluttuosa!

“Riprendi in bocca il membro di Marco, seguita a succhiarglielo! Sono parecchi minuti che ti sto ammirando mentre ti stai gustando l’uccello di tuo figlio, prima nella fica ed ora nella bocca! Claudia, sei una madre meravigliosa! Non puoi immaginare cosa stia provando nel vedere con quanto amore e con quanta libidine la fica e la bocca di una madre stia deliziando l’uccello di suo figlio!
Claudia, è meraviglioso guardarti con l’uccello di Marco in bocca: è una immagine che esalta l’amore che hai per lui!
Dai, pompalo ancora, fammi vedere quanto lo ami!
Dai, ti prego, succhiaglielo ancora… poi ci dedicheremo completamente a te!

Le parole del nuovo arrivato mi eccitarono a dismisura!
Ormai mi sentivo completamente e dolcemente una troia incestuosa!
Sotto il suo incitamento seguitai a pompare il cazzo di Marco con ancora più passione, per dimostrargli che l’amore e il desiderio che avevo per lui non aveva limiti!
Certo che amavo mio figlio: era la cosa più bella che avevo al mondo!
Dopo un po’ mi rivolsi al nuovo amico.

“Tesoro, l’uccello di Franco ce l’ho nella fica, quello di mio figlio in bocca: che ne diresti di chiudere il cerchio? Posa la tua mano sopra la mia fica e stuzzicami il grilletto e mettimi il cazzo in mano: fammelo sentire che poi te lo faccio mettere dentro!”

Il porco intrufolò una mano tra i corpi mio e di Franco, afferrò il mio grilletto tra l’indice e il pollice e me lo strinse dolcemente, mentre con l’altra mano prese la mia e la posò sopra il suo cazzo.
Appena lo impugnai rimasi impietrita: la mia mano non riusciva a congiungere le dita!
Mi resi conto che il nuovo arrivato aveva un cazzo da sballo!
Feci scivolare la mano lungo tutta l’asta, dalle palle alla cappella, per saggiare la sua lunghezza: Madonna santa, non finiva mai!

Non riuscii a reprimere la mia incredulità.

“Dio santo… hai un cazzo enorme!” esclamai a voce alta.

Marco capì quanto fossi rimasta impressionata dalle dimensioni del suo amico.

“A questo punto credo sia arrivato il momento di fare le presentazioni!”

Ci sciogliemmo dall’intreccio amoroso e mi voltai per guardare chi fosse il fortunato possessore di quel mostruoso, si fa per dire, cazzo.
Rimasi allibita… ed esclamai il mio stupore!

“Cazzo! E tu da dove sei uscito!”

Poi mi rivolsi a mio figlio che, insieme a Franco, stava ridendo a crepapelle.

“Marco, ma dove lo hai trovato un fico del genere! E’ proprio bono!”

Davanti a me c’era un mulatto bello come il sole!
Qualcuno ricorda Harry Belafonte, il cantante?
Ecco, qualcosa del genere!

Completamente nudo, con un fisico degno della sua razza: pettorali, bicipiti, addominali da paura… ed un cazzo che al solo vederlo ti veniva voglia di farti stuprare!
Immediatamente mi resi conto quanto tutte le voci sulla dotazione sessuale degli uomini di colore corrispondessero a verità!
Mi guardava sorridente, con una chiostra di denti bianchissimi che risaltavano meravigliosamente sopra il suo viso, diciamo, “abbronzato”!
Marco e Franco seguitavano a ridere come matti!

“Mamma, ti presentiamo Tommy, il nostro fiore all’occhiello!
Capiamo perfettamente come tu possa essere rimasta ammaliata dalla sua bellezza, ma succede a tutte le signore a cui lo presentiamo: appena lo vedono vanno in estasi!
Sono certo ti sia accorta che il suo cavallo di battaglia lo ha tra le gambe!”

Altroché se me ne ero accorta: non riuscivo a staccare gli occhi da quella meraviglia!
Ma le sue dimensioni cominciavano a preoccuparmi.

“Marco, ma pensi io sia in grado di ricevere questa verga extra large?”

“Mamma, tranquilla: tutte le donne che hanno conosciuto Tommy all’inizio hanno avuto i tuoi stessi timori, ma poi sono riuscite a prenderselo tutto, fino alle palle… e non volevano più farlo uscire! Sentirai che meraviglia sentirtelo completamente dentro… sia davanti che dietro!”

Rabbrividii al pensiero di prenderlo nel culo… ma non sarei certo tornata indietro: avevo deciso o no di fare il salto di qualità?

Tommy mi abbraccio e mi strinse forte a lui: il suo corpo nudo e muscoloso cominciò a mandarmi fuori di testa!
Ricambiai il suo abbraccio gettandogli le braccia al collo e attirai il suo viso contro il mio: le nostre labbra si incontrarono immediatamente e sentii la sua lingua entrarmi in bocca ed arrivarmi in gola!
Cazzo, che lingua, lunga come la sua verga!

Cominciai a succhiargliela con gusto, mentre sentivo il suo cazzo sbattermi contro la fica.
Allargai le cosce, afferrai la verga, ce la misi in mezzo e poi le richiusi: quel cazzone fuori ordinanza stretto tra le mie cosce, a contatto della mia fica, cominciò a farmi sbrodolare come una vacca!
Il tutto sotto gli occhi di mio figlio che già pregustava di vedermi sfondata da quel bel cazzone!
Tommy era eccitatissimo, mi stringeva sempre più e ansimava.

“Dio santo, Claudia, quanto ti ammiro: hai accolto tuo figlio tra le tue braccia fregandotene della falsa morale che impedisce l’amore sessuale tra genitori e figli! Mi fai impazzire: quanto avrei voluto che anche mia madre si fosse concessa a me come fai tu con tuo figlio!

Da quando Marco ci ha raccontato del vostro rapporto di amore e sesso tra madre e figlio e che ti sei fatta anche sodomizzare, sono impazzito!
Devi sapere che ho sempre desiderato mia madre ed ho fantasticato decine e decine di volte di penetrarla contro natura come ha fatto Marco con te!
Sapeva quanto la desiderassi ed anche lei mi desiderava, ma ha sempre respinto i miei tentativi di abbracciarla, baciarla, accarezzarla: non hai mai voluto né toccarmi, né che la toccassi intimamente, ma mi concedeva solo di toccarci uno di fronte all’altra!

Quando le veniva voglia di godere e di farmi impazzire dall’eccitazione, cominciava a camminare per casa con indosso solo il perizoma che le copriva appena la fica, sculettando senza ritegno come una porca ed assumendo pose indecenti e volgari per farmi eccitare!
Voleva indossassi slip molto aderenti che mettessero bene in evidenza il mio pacco: le piaceva vedere il mio cazzo ingrossarsi sempre di più a seguito delle sue movenze lascive e spudorate.

Ma i miei slip non riuscivano a contenere il mio cazzo quando raggiungeva il massimo dell’erezione!
La porca, quando vedeva la verga spuntare fuori dagli slip in tutta la sua maestosa virilità, cominciava a fissarla con voglia, leccandosi spudoratamente le labbra e mi chiedeva di togliermi gli slip per fargliela vedere!
Appena mi denudavo e gliela mostravo al colmo dell’erezione la fissava con uno sguardo colmo di libidine e non nascondeva il suo desiderio!

“Amore di mamma, sei bello come il sole e ti desidero da morire! Appena vedo il tuo cazzo mi bagno come una maiala, ma siamo madre e figlio e non possiamo! Dai, tesoro, accontentiamoci di godere uno di fronte all’altro: i nostri corpi saranno uniti dal nostro reciproco amore e desiderio!” mi ripeteva ogni volta.

Poi mi chiedeva di masturbarmi di fronte a lei: mentre iniziavo a menarmelo davanti ai suoi occhi, si toglieva il perizoma, si sdraiava sul divano e spalancava le cosce per farmi ammirare la sua stupenda fica!
Rimaneva un bel po’ con la fica esposta al mio sguardo, per farmi gustare quel meraviglioso spettacolo, mentre fissava, con la bava alla bocca, il cazzo che tenevo in mano e che segavo lentamente… pronto a farlo sborrare!

Poi iniziava anche lei a masturbarsi oscenamente, per mandarmi fuori di testa!
Iniziava a stuzzicarsi il buchetto, si ficcava le dita nel culo, poi passava alla fica che si fotteva con tre dita dentro, che poi portava alla bocca e succhiava golosamente per gustare il sapore della sua stessa fica, e poi passava a sgrillettarsi furiosamente il clitoride!
Una situazione di un erotismo sconfinato: madre e figlio che si masturbano uno di fronte all’altra mentre si fissano negli occhi!

Quando vedeva che stavamo entrambi per esplodere mi chiedeva di sborrarle addosso: la mandava fuori di testa vedere il mio cazzo schizzare sul suo corpo color ebano una interminabile quantità di sborra bianco latte e sentirne il calore sopra la sua pelle!
Il suo corpo mulatto imperlato da una miriade di gocce di bianco sperma era una immagine di una sensualità indescrivibile!

Ogni volta mi indicava un diverso bersaglio dove colpire con i miei schizzi: talvolta sopra la fica, che teneva oscenamente aperta con le sue dita mentre la coprivo di sperma, altre volte sopra il seno, mentre univa le due mammelle e strofinava i capezzoli uno contro l’altro, e altre volte ancora sopra il viso, con la bocca aperta e la lingua di fuori, pronta a gustarsi gli schizzi di sperma!

Dopo averle ricoperto di sperma il bersaglio indicato, con una mano ce lo spalmava lascivamente sopra, mentre con l’altra si sgrillettava furiosamente fino a raggiungere un orgasmo meraviglioso, mentre si contorceva come un’anguilla sotto gli spasmi della venuta!

Alla fine mi sorrideva e mi diceva scherzando: “Sei proprio un porcellino! Sborrare sopra il corpo di mamma! Se proprio un depravato!”

Una delle ultime volte che godemmo insieme divenne seria e mi sussurrò: “Scusa amore di mamma, ma più di questo non posso darti! Chissà se un domani impazzirò e ti farò godere dentro di me… il futuro è imprevedibile!”

Ma il futuro non mi permise di sapere se mamma sarebbe impazzita e mi avrebbe concesso di amarla come entrambi avremmo voluto: una brutta malattia se l’è portata via in pochi mesi!
Ma questi sono ricordi del passato!”

Il racconto di Tommy mi aveva incendiato i sensi!
Chissà quanti genitori e figli si desiderano, soffrono in silenzio nel timore di commettere incesto, cercando di reprimere quelle passioni e quei sentimenti che invece, se fossero lasciati liberi di esplodere, recherebbero solo amore e piacere!
Riprendemmo a baciarci, desiderosi uno dell’altra, mentre con le mie cosce strette seguitavo a tenere attanagliato quello splendore di cazzo!

Dopo un po’ si avvicinarono Franco e Marco e mi abbracciarono anche loro: ora erano tre i corpi stretti contro il mio!
Cominciarono ad accarezzarmi tutti e tre insieme: sentii sei mani percorrere dolcemente tutto il mio corpo, senza darmi tregua e non tralasciando alcun centimetro quadrato di pelle senza le dovute attenzioni.

Mi giravano intorno, in modo da averne sempre uno davanti, uno di dietro e uno di fianco!
Sentivo una mano accarezzarmi le cosce, mentre un’altra mi sgrillettava la fica, un’altra mi mungeva i seni strizzandomi i capezzoli, un’altra mi frugava tra le chiappe del culo per stuzzicarmi il buchetto e così di seguito.

Mentre loro mi deliziavano io, a turno, mi dedicavo al maschio che avevo davanti, baciandolo con la lingua in bocca e accarezzandolo per tutto il corpo, non tralasciando il cazzo, le palle e il buchetto del culo!
Dopo un po’, quando mi venne nuovamente davanti Tommy, mi venne voglia di perderci più tempo con lui.

“I cazzi dei tuoi amici già li conosco, chi più e chi meno, il tuo ancora no: mi permetti, vero?”

Dopo averlo baciato e accarezzato mi inchinai accosciata davanti a lui, con il suo cazzo all’altezza della mia bocca.
Non persi tempo: spalancai le labbra e forzai l’ingresso della cappella, ma capii immediatamente sarebbe stato impossibile ingoiare anche l’asta e pomparla per bene… non riusciva ad entrare!
Mi accontentai di leccarlo, morderlo, baciarlo e succhiargli la cappella… al resto avrebbero pensato la mia fica e il mio buchetto del culo!

Mentre mi stavo dedicando con cura al cazzo e ai coglioni di Tommy, Marco e Franco si misero ai lati del loro amico ed avvicinarono anche i loro cazzi alla mia bocca!

“Mamma, perché non ce li succhi tutti e tre insieme?” mi chiese dolcemente mio figlio!

Queste erano le proposte che adoravo: quelle che mi facevano sentire una vera zoccola!
I tre maiali impugnarono le loro verghe e iniziarono a sbattermele sul viso, sulle gote, sulle labbra, sulla fronte!
Aprii la bocca e tirai fuori la lingua per dare loro modo di sbattercele sopra: sembrava facessero a gara per chi mi colpisse più forte e la cosa mi eccitava da morire!

Poi iniziò una meravigliosa girandola di succhiate di cazzo e di palle: passavo da un uccello all’altro, mentre ne sbocchinavo uno masturbavo gli altri due, poi con entrambe le mani riuscii a unire le tre cappelle e a leccarle tutte insieme!
Un dolce brivido di piacere mi percorse la schiena al pensiero le cappelle avessero sborrato tutte e tre insieme: mi avrebbero affogato di sborra!

La fica e il buchetto stavano reclamando i loro piaceri: era arrivato il momento di pensare anche a loro.
Mi alzai in piedi e guardai i miei amanti.

“Allora? Che ne dite, vogliamo dare inizio alle danze? Me li volete dare o no questi tre splendidi cazzi? Ma andiamo nella mia camera da letto… voglio stare comoda per godervi tutti e tre come dico io!”

Non terminai di parlare che mi sentii sollevare da terra come un fruscello: Tommy mi aveva preso in braccio e mi aveva stretto a lui.
Gli gettai le braccia al collo e accostai il mio viso al suo, guancia a guancia, ma il tutto durò pochi istanti: le nostre labbra si cercarono immediatamente per scambiarsi, con le lingue spinte nelle nostre bocche, il più osceno e libidinoso dei baci, mentre seguivamo Marco che faceva strada verso la mia camera da letto!
Appena entrati nella stanza mi rivolsi a Marco e a Franco.

“Ragazzi, voi la mia fica l’avete già assaggiata: spero non vi dispiaccia se adesso tocca a Tommy farle visita! Considerate le sue dimensioni chiedo la vostra collaborazione!”

Tommy mi guardava con gli occhi di fuori: gli piacevo proprio e la cosa mi lusingava!
Mi distesi supina e spalancai le cosce più che potevo.

“Dai, Tommy, manchi solo tu dentro la mia fica! Forza, tesoro, fammi assaggiare questo ben di Dio che hai tra le cosce!”

“Allargatele la fica, per facilitare l’ingresso della cappella… al resto ci penso io!” disse Tommy ai suoi amici.

Sollevai il busto e trovai un punto d’appoggio posando i gomiti sul letto: mi volevo godere quell'osceno spettacolo degno dei migliori video porno!
Marco e Franco si misero ai miei lati, con un braccio mi cinsero le spalle stringendomi a loro e con l’altra mano afferrarono ognuno una delle grandi labbra della mia fica e mi allargarono la fregna come una cozza!

Guardai estasiata quella enorme cappella nera posarsi sopra la fica e iniziare a passeggiare dolcemente lungo tutto lo spacco.
Ad ogni passaggio sentivo la cappella spingere sempre di più: la porca stava cercando la giusta strada!
Il cuore mi batteva all’impazzata: ero eccitata come non mai, pronta a farmi schiantare la fica da quel delizioso cazzone.

“Madonna mia, sentiste quanto è fradicia… sta già sbrodolando!” esclamò Tommy.

“Te lo avevo detto che mamma ha il sesso nel sangue! E’ una mamma e una femmina meravigliosa! Dai, infilaglielo tutto, falla godere come sai fare tu! Dai, che per mia madre voglio il meglio!”

Le parole di Marco mi fecero rabbrividire: quello sì che era amore!
Tommy mi cinse i fianchi e diede una leggera spinta: la cappella si fece spazio tra le pareti e facilitata della enorme quantità di umori presenti invase la vagina!
Non avevo mai sentito le mie pareti vaginali così dilatate: le poverine ce la stavano mettendo tutta per accogliere quel dolce palo di carne che avrebbe procurato loro tanto godimento!
L’ingresso della cappella mi procurò un lungo brivido di piacere.

“Tommy, anima mia, mi stai sventrando la fica! Ormai il più è fatto, la cappella è entrata! Veramente pensavo peggio: forse ho sottovalutato la capacità ricettiva della mia fica! A dire la verità Marco mi aveva detto che la mia fica sarebbe stata capace di essere penetrata da cazzi extra large, ma pensavo scherzasse! Invece! Allora tanto meglio!
Dai, Tommy, infilaci tutto il resto!”

Il dolce mulatto non mi fece aspettare!
Non credevo possibile la mia fica potesse ricevere una verga del genere!
Invece la mia dolce passera fece in pieno il suo dovere per allietare la sua padroncina e si aprì in maniera meravigliosa: con una spinta dolce ma costante Tommy mi infilò nel ventre il suo poderoso cazzo, fermandosi solo quando la cappella colpì la bocca dell’utero!
Fissai esterrefatta l'ingresso del palo di carne color ebano di Tommy!
Urlai il mio piacere.

“Oddio mio, che gusto! Marco, amore di mamma, guardami… guardami… ce l’ho quasi tutto dentrooo!!! Mamma mia, la fica se lo è preso quasi tutto!”

Madonna santa, non si può capire cosa si possa provare in quei momenti: sentire un cazzo dalle dimensioni asinine, duro e bollente come non mai, dilatarti completamente le pareti vaginali e riempirti del tutto la fica, senza lasciarci dentro più spazio neanche per un dito!
Hai la sensazione che il cazzo e la fica siano diventati un corpo unico, che si siano completati a vicenda!

Dolcemente e indissolubilmente uniti nel piacere, con la fica che con le sue calde e umide pareti tiene avvinghiato a lei il membro che l’ha riempita, per raggiungere insieme quel sublime godimento che è l’orgasmo sessuale!
Emisi un lunghissimo mugolio di piacere!

“Uhmmmm!!! Tommy, sei arrivato al capolinea! E’ un vero peccato ci sia l’utero a bloccare il tuo ingresso ed impedire me lo infilassi tutto: sarebbe stato meraviglioso farti entrare completamente dentro di me! Cercheremo di rimediare quando me lo metterai nel culo: credo l’intestino sia più profondo della vagina… lì dentro potrai sbizzarrirti alla grande! Ma adesso fottimi! Dai tesoro… che la mia fica è lusingata a farsi sfondare da un cazzone come il tuo!”

Avevo il ventre tutto pieno della sua verga e lui iniziò un dentro fuori che mi mandò nel mondo dell’estasi. Usciva quasi completamente per poi con un colpo secco infilarlo nuovamente tutto nella mia fregna bollente e sempre più vogliosa di cazzo.
Ad ogni colpo che Tommy affondava e la cappella mi sbatteva contro l’utero sentivo delle scariche elettriche per tutto il corpo ed io lo incitavo pregandolo di fare ancora più forte.

Marco e Franco aumentavano ancor più il mio piacere tenendomi abbracciata a loro, riempiendomi di baci e mungendo lascivamente i miei seni, mentre io seguitavo a fissare al colmo dell’eccitazione quel cazzone nero che entrava e usciva spudoratamente dalla mia fica.
Era impossibile riuscire a resistere per molto a quel trattamento: la verga di Tommy mi mandò presto in paradiso!
Strinsi a me Marco e Franco, per condividere con loro il mio piacere, e urlai come una pazza il mio godimento.

“Aaahhhhh!!!! Tommy, mi stai chiavando da Diooooo!!!! Mamma mia che cazzoooo!!! Daiii… sventrami la ficaaaa… che sto venendooooo!!! Fottimiiiii… fottimiiiii… ancora nella ficaaaaa… ancoraaaaa… Oddiooooooo… vengooooooo!!!!”

Sborrai l’anima!
Un orgasmo da Mille e una Notte… mentre il cazzo del maschio nero seguitava a fottere senza soluzione di continuità la fica della donna bianca!
Evviva l’unione delle razze!!!
Sarei voluta rimanere con il cazzo di Tommy nella fica per ore e ore e raggiungere ulteriori meravigliosi orgasmi, ma Tommy si tolse: ci rimasi male!

“No! Tommy, perché lo hai tolto! Così togli l’ossigeno dalla mia fica! Era meraviglioso sentirti dentro!”

“Mamma, ti capisco, ma il programmino che ti abbiamo preparato è molto lungo e corposo! L’uccello di Tommy nella tua fica è solo l’inizio: se vuoi arrivare alla fine devi avere pazienza! La fica ha avuto il suo piacere, ora è il momento del tuo culetto: io e Franco te lo prepareremo bene per farci entrare Tommy! Dai, mamma, mettiti a pecora!” rispose mio figlio.

Presi subito posizione: il pensiero di farmi sodomizzare dalla verga di Tommy aumentò i battiti del mio cuoricino!
Franco e Marco cominciarono a dedicarsi al mio culetto.
Prima iniziarono con i preliminari: lunghe leccate e succhiate per ammorbidire la rosellina, poi profonde introduzioni di dita nel culo, e infine iniziarono ad incularmi per bene, scambiandosi da bravi amici il mio buchino.

Mi inculavano a turno: uno entrava, mi scopava un po’ il culo con forti affondi per allargare bene lo sfintere, poi usciva e cedeva l’ingresso al suo amico, che seguitava il servizio!
Dio che meraviglia quella alternanza di cazzi nel culo: sempre uno diverso, che si muoveva in maniera diversa, che ti inculava in maniera diversa! Uhmmmm! Che goduria!
Mentre Franco e Marco mi facevano il culo, si avvicinò Tommy e mi accarezzò il viso: lo guardai e vidi che mi fissava con uno sguardo languido!

“Claudia, ti è piaciuto quando ti ero dentro?” mi chiese.

“Da morire! Tommy, nessuno mi ha mai scopato come hai fatto tu! Hai un cazzo favoloso e sono veramente lusingata di essermelo goduto! Ma ancora non è finito, vero? Tommy, tesoro, non vedo l’ora che mi sfondi il culo, come hai fatto con la mia fica!”

“Claudia, non puoi renderti conto cosa io possa provare nell’infilartelo dietro!” mi rispose e vidi i suoi occhi brillare. Capii il suo piacere.

“Tommy, ti piacerebbe fantasticare io sia tua madre mentre mi inculi? Guarda che io non mi offendo se pensi sia il culo di tua madre quello che ti stai fottendo, anzi, mi ecciterebbe da morire.
Dai, giochiamo a mamma e figlio! Dai Tommy, chiamami mamma, mentre me lo sfondi!”

Il volto di Tommy era stravolto dalla libidine.
Questo dialogo era avvenuto a voce alta e Marco aveva ascoltato tutto.
Non fece mancare il suo apporto.

“Tommy, il culo di tua madre è pronto! Dai, vieni ad incularla che non aspetta altro!”

Tommy mi baciò e mi sussurrò di mettermi di fianco: sarei stata più comoda per riceverlo!
Mi distesi di fianco, con il culo in fuori.
Tommy si distese dietro di me, mi circondò con le braccia e mi strinse a lui, mentre la sua verga spingeva tra le natiche.
Avvicinò il suo viso al mio e cominciò a baciarmi e leccarmi il collo, facendomi provare dolci brividi di piacere!

“Mamma, inculati da sola! Impugna il cazzo e guidalo dentro di te: in questa maniera potrai gestire la penetrazione senza sentire molto dolore, secondo i tuoi gusti! Dai, mamma, mettitelo dentro!” mi sussurrava sensualmente.

Chiusi gli occhi per concentrarmi e godermi quella perversa penetrazione anale.
Portai la mano dietro al culo e afferrai il cazzo di Tommy: spinsi la cappella tra le natiche alla ricerca del buchino.
Qualcuno, non so se Franco o Marco, mi alzò la gamba per allargarmi il culo e facilitare la penetrazione.

Strofinai la cappella lungo tutto il solco e quando centrai lo sfintere mi fermai e cominciai a strusciarcela sopra: iniziai a massaggiarmi la rosellina con la punta del cazzo, aumentando gradatamente la pressione dentro il buchetto.
Lo sfintere iniziò a cedere sotto la spinta della cappella, era il momento adatto: tenni fermo l’uccello e spinsi indietro il culo!
Sentii un leggero bruciore, ma ormai lo sfintere si era dilatato come non mai per permettere l’ingresso della prima parte della verga: la cappella ormai era dentro, il più era fatto e manteneva l’entrata aperta!
Cominciai a gemere.

“Tommy, amore di mamma, la senti! Ho infilato la cappella nel culo! Madonna santa, dopo la fica mi stai dilaniando anche il culo!”

Ne avevo presi di cazzi in culo, ma quello era fuori classifica!
Tommy seguitava a stringermi e a baciarmi.

“Mamma, mi fai impazzire! Dai, infilacene un altro po’! Piano piano… dai, piano piano!”

Sempre impugnando l’uccello, presi a muovere convulsamente la cappella dentro allo sfintere, per allargarlo sempre di più!
Ad un certo punto mi sembrò fosse il mio stesso buchetto del culo che supplicava di essere impalato… chiedeva cazzo, tanto cazzo!
Non potevo deluderlo e lo accontentai immediatamente!
Strinsi l’uccello alla base e iniziai a spingere lentamente il culo all’indietro più che potevo: sentii il cazzo cominciare a farsi largo tra le pareti anali per invadere il mio intestino e devastarmi il culo!
Urlai… un po’ per un po’ di dolore, ma il massimo per il mio piacere.

“Tommy, amore di mamma… mi sto inculandooooo!!”

Era il segnale che Tommy aspettava: mi venne incontro con il suo ventre per completare la penetrazione!
Lui spingeva il cazzo dentro al culo e io spingevo il culo contro il cazzo!
Logica ed auspicata conseguenza di quell’incontro ravvicinato: sentii i coglioni sbattermi contro le natiche… mi era entrato tutto dentro, riempiendomi completamente l’intestino!
Ero fuori di me, come impazzita!
Cominciai a dimenare il culo come un’invasata aumentando ancora più il godimento di avere quel cazzone dentro!

“Tommy, me lo sono infilato tuttoooo! Madonna mia, ho tutto il cazzo nel culo… tutto nel culooo! Dai, Tommy, te lo avevo detto che forse prima o poi sarei impazzita! Tommy, tua madre è impazzita e ti sta dando il culooo!!! Dai, fotti il culo di tua madre, come hai sempre sognato! Fottimi il culo, dai… fammi godere… Tommy, fa sborrare tua madre!”

Tommy mi prese in parola: mi strinse forte a lui cingendomi le braccia intorno al collo, incollò le sua labbra al mio orecchio e iniziò a pomparmi il culo mentre mi sussurrava parlo di fuoco!

“Sì… sì… ti inculo, come ho sempre sognato! Jenny, amore mio, sei una mamma meravigliosa! Mi stai dando il culooo! Dai, tesoro, goditi il mio cazzo! Finalmente hai trovato il coraggio di darmelo ed io ti sono dentro… dentro mia madre!!!”

Mi chiamava con il nome di sua madre, Jenny, e la cosa mi eccitava ancora di più.
Seguitò a fottermi il culo con affondi lenti, continui e devastanti!
Sempre ad occhi chiusi mi gustavo quel micidiale dentro e fuori della verga che mi dilatava in maniera inverosimile l’intestino.
Mi stavo godendo quella superba inculata quando sentii una cappella strusciarsi sopra le mie labbra: aprii gli occhi e vidi Franco sdraiato di fianco accanto a me che aveva avvicinato il suo cazzo alla mia bocca!

Non ci pensai due volte: lo imboccai e presi a pomparlo con gusto… ma alla rappresentazione mancava ancora un attore!
Marco si sdraiò dietro Franco e, mentre io gli tenevo il cazzo in bocca, gli aprì le natiche e gli infilò il cazzo nel culo: lo vidi scivolare dentro in un attimo… i due amici erano ben abituati a incularsi reciprocamente!

Vedere il cazzo di mio figlio entrare e uscire dal culo di Franco a pochi centimetri dai miei occhi mentre io gli succhiavo l’uccello mi mandò il sangue in testa… senza contare che il cazzo di Tommy seguitava a passeggiare beatamente dentro al mio intestino in una inculata da sogno!

Non so quanto durò: sentirmi la verga di Tommy nel culo, l’uccello di Franco in bocca e la visione altamente eccitante del cazzo di Marco che affondava nel culo del suo amico mi procurò un secondo orgasmo devastante.
Tolsi l’uccello di Franco dalla bocca per urlare nuovamente il mio godimento!

“Aaahhhhhh!!!! Vengooooo!!! Tommy, affonda il cazzo che vengoooo!!! Porci… maiali… bastardi… mi state facendo sborrare ancoraaa!!! Oddio mio… quanto godo… quanto godooo!!!”

Ero spossata, ma Tommy seguitava a pomparmi, mentre mi stringeva forte a lui: sentivo quanto mi desiderasse e non sarebbe voluto uscire dal mio culetto per niente al mondo!
Ma intervenne nuovamente Marco a riportare un po’ di calma.

“Ragazzi, facciamo riposare mamma… che la serata è lunga!”



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