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Padri e figlie - 5


di bird2012
24.08.2014    |    50.319    |    8 9.5
"Indossava un minuscolo top trasparente che copriva solo il seno e una microgonna a vita bassa, anzi, molto bassa, che partiva appena sopra la fica..."
PADRI E FIGLIE - 5


Il sabato sera andammo a cena dai nostri amici.
Ci venne ad aprire Tania: guardarla e sentirmi sobbalzare il cazzo nei pantaloni fu un tutt’uno.
Bionda, con i capelli a caschetto, con quei suoi splendidi occhi azzurri che mi fissavano con una espressione che sprizzava libidine e perversione.
Indossava un minuscolo top trasparente che copriva solo il seno e una microgonna a vita bassa, anzi, molto bassa, che partiva appena sopra la fica.
Vanessa ruppe il silenzio e fece le presentazioni.

“Già vi conoscete… comunque questa è Tania… e questo e il mio papà! Il papà di Tania, Giorgio, già lo conosci!”

Mi avvicinai a Tania per scambiarci il bacetto sulla guancia di reciproco benvenuto, ma la porcellina mi gettò le braccia al collo e incollò la bocca sulla mia infilandomi tutta la lingua in bocca!
Non mi aspettavo una accoglienza così calorosa, ma ricambiai subito il suo bacio incrociando la mia lingua con la sua, l’abbracciai forte e spinsi il mio ventre contro il suo.
Appena sentì il mio cazzo contro la fica, si staccò dal bacio e mi fissò con uno sguardo che emanava libidine e sensualità.

“Non vedevo l’ora di incontrarti e ne avevo tutte le ragioni: hai già il cazzo in tiro… sei proprio un porco… come piace a me!” e mi infilò nuovamente la lingua in bocca, mentre con la mano andò sopra al mio pacco per massaggiarmi l’uccello.

Cominciammo a limonare e a scambiarci oscenamente le salive: lavorava di lingua nella mia bocca che era una meraviglia e la sentivo fremere tra le mie braccia.
Con la lingua di Tania in bocca e la sua mano sopra il mio uccello mi ero quasi dimenticato di Vanessa, ma il suo osceno gemito mi rammentò della sua presenza.

“Si… cazzo… si… dai… mettile dentro!”

Girai il viso verso di lei e sentii il cuore scoppiarmi nel petto: anche Giorgio e Vanessa erano avvinghiati a baciarsi oscenamente, solo che Giorgio le aveva infilato la mano sotto la gonna tra le cosce e la frase di mia figlia mi fece capire che il papà di Tania le aveva infilato le dita nella fica!

Vedere mia figlia ondeggiare il bacino avanti e indietro contro la mano di Giorgio per chiavarsi con le sue dita mi mandò il sangue al cervello: capii immediatamente, già da questi primi approcci, che vedere Vanessa fare la porca con Giorgio mi avrebbe mandato fuori di testa dall'eccitazione.
I commenti di Tania, nel vedere anche lei le effusioni del padre e di Vanessa, non fecero altro che accentuare la mia eccitazione.

“Cazzo, loro sono già partiti in quarta: papà la sta chiavando con le dita e guarda la puttanella come gode! Dio santo, la serata si preannuncia di fuoco! Vieni, andiamo vicino a loro… gustiamoci un aperitivo in quattro!” e mi guardò tirando fuori la lingua e leccandosi le labbra.

Capii al volo: ci avvicinammo ai loro visi e cominciammo un osceno e libidinoso bacio a quattro lingue… ognuno leccava e baciava gli altri tre… l’eccitazione era alle stelle.
Poi all’improvviso, Tania si staccò e si rivolse a Vanessa.

“Vanessa, tesoro, tu pensa a papà mio che io penso al tuo!”

A mia figlia le brillavano gli occhi.

“Sarà ,un vero piacere, amore!”

Poi si rivolse a noi due.

“E voi abbracciatevi stretti che la cosa sarà più eccitante!”

Giorgio mi mise subito il braccio intorno alle spalle e mi strinse a lui… il suo corpo stretto al mio mi eccitava… ricambiai l’abbraccio.
Intanto le due porcelline si erano messe in ginocchio davanti a noi e, dopo averci slacciato le cinture, lentamente ci avevano tolto i pantaloni e gli slip: io e Giorgio rimanemmo nudi dalla cintola in giù, con i nostri cazzi che svettavano dai nostri ventri.
Le nostre porche non stavano nella pelle.

“Vanessa, guarda che bei cazzoni hanno i nostri papà… uno più bello dell’altro!”

“Si, hai ragione, sono stupendi: Dio non posso crederci che dopo tanto tempo che li abbiamo desiderati ora ce li possiamo gustare a nostro piacimento! Dai, Tania, sentiamo il loro sapore!”

Cominciarono a succhiarci i cazzi con tutta la passione che avevano accumulato nei loro insani desideri.
Prima ognuna succhiava il cazzo del papà dell’altra, poi se li scambiavano, poi tutte e due leccavano e succhiavano lo stesso cazzo, poi passavano all’altro.
Mentre leccavano un cazzo, con le mani accarezzavano reciprocamente i coglioni dell’altro cazzo… da impazzire!

Mentre fissavo queste due bocche fameliche giocare con i nostri uccelli, sentii la guancia di Giorgio a contatto con la mia… sentii un brivido… dovetti ammettere che il suo contatto mi eccitava.
Poi sentii le sue labbra mordermi il lobo dell’orecchio per poi sussurrarmi con tono sensuale.

“Tua figlia ha una bocca meravigliosa, mi sta leccando il cazzo in maniera fantastica: immaginavo fosse una brava pompinara, ma devo ammettere che la realtà supera di molto l’immaginazione! E’ stupenda, me lo ha imboccato tutto fino in gola! Dovrebbe essere stupendo sborrarle in bocca!”

Sentire tutti questi complimenti sulle qualità amatorie di mia figlia mi eccitava come non mai… non lo avrei mai creduto.
Ma volevo sapere ancora di più: questa volta fui io ad avvicinare le labbra al suo orecchio, a leccarlo e a sussurrare.

“Sono felice tu possa apprezzare la bocca di Vanessa! Ma ho visto che hai anche visitato la sua fica: è di tuo gradimento?”

Sentii le sue labbra posarsi delicatamente sopra le mie… Dio che piacere!

“Ha una fica deliziosa: l’ho trovata bollente e fradicia, era eccitatissima! Ho capito che non vede l’ora di farsi chiavare… e se a te non dispiace vorrei tanto sborrarle nella fica!”

Il solo pensiero di vederlo riempire la fica di mia figlia di sperma mi faceva venire!

“A me ecciterebbe da morire vederti riempirla, ma deve essere lei a volerlo… è lei che deve desiderare i tuoi schizzi nel ventre… sentire la tua sborra bollente allagarle la fica!”

Le nostre amate figliole interruppero l’eccitante succhiata dei nostri uccelli.
Parlò subito Tania.

“Adesso basta altrimenti sborrate subito, invece noi ce lo vogliamo godere a fondo questo nostro primo incontro: per esaudire tanti nostri dolci desideri dovete avere i cazzi belli duri, per cui controllate i vostri splendidi uccelli... non devono schizzare prima del tempo.

Papà, mentre io e Vanessa ci andiamo a preparare come si conviene, comincia ad apparecchiare la tavola e fatti aiutare da Luciano… ovviamente rimanete con gli uccelli nudi, ma fate i bravi… si vede lontano un miglio che non vedete l’ora di succhiarveli reciprocamente!”

Lei e Vanessa cominciarono a ridere alla battuta di Tania, la quale sembrava averci letto nella mente… sentivo Giorgio abbracciarmi sempre più stretto ed io, a mia volta, già pregustavo di sentire il sapore del suo cazzo!
Apparecchiammo la tavola, mentre le nostre dolci figlie erano andate nella camera da letto a prepararsi.
Quando riapparvero sulla porta della sala da pranzo strettamente abbracciate sentii il sangue andarmi in testa.
Questa volta fu Vanessa a parlare.

“Che ne dite? Siamo di vostro gradimento? Sappiamo che desiderate molto che le vostre figlie siano due splendide troie e a noi piace molto esserlo… per cui ci siamo agghindate come due splendide zoccole per farvi scoppiare il cazzo! Pensate abbiamo raggiunto lo scopo?”

Cazzo se avevano raggiunto lo scopo!
Entrambe con lo stesso classico abbigliamento da troia: calze a rete, reggicalze a vita con le giarrettiere che scendevano lungo le cosce per fermare le calze, un corpetto che lasciava scoperti completamente il seno e il pube, per lasciare alla vista le tette con i capezzoli già belli erti e le fiche completamente depilate.
Completavano l’eccitante abbigliamento le scarpe aperte, fissate alle caviglie con sensuali cinturini, con un vertiginoso tacco da far addrizzare il cazzo ad un eunuco!
L’abbigliamento era identico, l’unica cosa che lo distingueva era il colore: completamente nero quello di Vanessa, completamente rosso quello di Tania.
Erano veramente due super fiche e con quell’abbigliamento sembravano veramente due zoccole di alto bordo: molte persone facoltose chissà cosa avrebbero pagato per fare un po’ di porcate insieme a loro!
Dopo averle ammirate a lungo riuscii a parlare.

“Ragazze, siete uno schianto! Chissà quanti padri ci invidiano per avere due fantastiche figlie come voi!”

Giorgio concordò con me.

“Luciano ha ragione: siamo fortunati ad avere due figlie come voi, che ci fate godere dei vostri corpi!”

Le ragazze si avvicinarono e ci abbracciarono: ognuna baciò con passione il proprio padre!
La prima a parlare fu mia figlia Vanessa.

“No, siamo noi ad essere fortunate ad avere due meravigliosi padri come voi! Ci amate come figlie e ci desiderate e ci soddisfate come donne: cosa può desiderare di più una figlia?”

Anche Tania espresse il suo pensiero.

“E’ vero, è difficile trovare due stupendi papà come voi: ci saranno certamente dei padri che hanno rapporti con le loro figlie, ma a differenza di loro voi ci permettete di scopare anche con altri e la cosa ci intriga da morire! Sappiamo anche che la cosa eccita sia voi che noi e non vediamo l’ora di farci chiavare mentre ci guardate!
Ma adesso è ora di cena… tutti a tavola!”

Ci mettemmo a tavola, scambiandoci le coppie: io e Tania seduti vicini davanti un lato del tavolo, Giorgio e Vanessa seduti dall’altra parte del tavolo, di fronte a noi.
Cominciammo a mangiare la splendida cenetta a base di frutti di mare preparata da Giorgio: dopo ogni boccone ci scambiavamo baci, carezze e oscene palpate alle nostre intimità!
Ogni tanto Vanessa abbassava la testa sotto il tavolo, tra le cosce di Giorgio: il pensiero che mia figlia stesse succhiando il cazzo del padre della sua amica mi mandava il sangue in testa e l’uccello mi diventava sempre più duro!
Tania, che aveva impugnato il mio cazzo da quando ci eravamo seduti a tavola e me lo stava segando spudoratamente davanti gli occhi estasiati del padre, percepì perfettamente le sue contrazioni!

“Dio, quanto sei porco! Il tuo cazzo sobbalza ogni volta che Vanessa prende in bocca il cazzo di papà: ti eccita vedere tua figlia comportarsi da puttana, vero? Ti prego, dimmelo: non vedi l’ora di vederla chiavare con papà… la cosa mi eccita da impazzire! Sei come mio padre, siete uguali… guarda come fissa la mia mano che si muove sopra il tuo cazzo… anche lui desidera vedermi inculata da te!”

Le parole di Tania non facevano altro che aumentare la mia eccitazione!
Vanessa sollevò la testa: la saliva formatasi a seguito della succhiata del cazzo di Giorgio le colava dagli angoli della bocca!
La sua espressione di libidine e lussuria mi fece rabbrividire!
Mi fissò estasiata.

“Cazzo, papà: dovresti sentire che buon sapore ha il cazzo di Giorgio… caldo, duro, è una gioia per la mia bocca!”

Tania intervenne.

“Vanessa, amore, la mia fica ha bagnato tutta la sedia a forza di sbrodolare! Sono eccitatissima: che ne dici di cambiare le coppie e andare in salotto per fare le cose un po’ più serie?”

Il volto di mia figlia si illuminò.

“Si, tesoro, finora abbiamo scherzato… è arrivato il momento di esaudire tutti i desideri che abbiamo sempre sognato!”

Tania si alzò: pensavo che il cambio di coppia contemplasse l’unione padre-figlia.
Mi rivolsi a Vanessa.

“Tesoro, vieni da papà!”

Tania mi guardò e sorrise.

“Non hai capito: le coppie ora sono io e Vanessa e tu e papà! Andiamo in salotto… abbiamo già preparato tutto!”

Tania e Vanessa si abbracciarono e si diressero verso il salotto.
Giorgio mi venne vicino e mi prese il cazzo in mano… rabbrividii!

“Ti va di giocare con me mentre guardiamo le nostre amate bambine fare le porcelline tra di loro?”

Mai invito fu più gradito: impugnai il suo cazzo e lo strinsi con libidine.

“E me lo chiedi? Non vedo l’ora di accertarmi se veramente, come mi ha confessato Vanessa, il tuo cazzo ha un buon sapore!”

I suoi occhi brillavano.
Ognuno di noi due aveva in mano il cazzo dell’altro.
Prima di rendermene conto Giorgio mi strinse a lui e mi baciò in bocca, ma ormai la libidine più sfrenata si era impossessata di me e fui pronto ad accettare con gioia la sua perversione: aprii le labbra e accolsi la sua lingua che cominciò a giocare con la mia.

Per un po’ ci slinguammo spudoratamente come due maialini, abbracciati con la mano libera, mentre con l’altra ci segavamo reciprocamente.
Sentii la sua mano scendere lungo la schiena e insinuarsi tra le natiche: le sue dita cominciarono ad accarezzarmi il buchetto del culo!
Dio santo, che gusto: cominciai a tremare dal piacere.
Giorgio sentì le vibrazioni del mio corpo contro il suo.

“Luciano, sento che ti eccita farti accarezzare il buchetto: uhmmm! Sentirti fremere tra le mie braccia mentre ti sego il cazzo e ti titillo il buchetto del culo mi sta mandando fuori di testa! Dai, tocca anche il mio… ficcami le dita nel culo! Dai: baciamoci, seghiamoci e inculiamoci!”

Non me lo feci ripetere: portai la mano tra le sue natiche e appuntai due dita sul suo buchetto.
Lo sentii già bello umido e largo: avevo visto come era ben abituato, a differenza del mio, a farsi impalare, per cui andai deciso.
Spinsi le dita in fondo e gliele ficcai completamente nel culo: il porco grugnì come un maiale e mi strinse il cazzo, per dimostrare il suo gradimento.
Nel contempo anche lui mi infilò il dito nel culo: credevo di impazzire!
Cercai nuovamente la sua lingua: riprendemmo a slinguarci e a baciarci con passione, mentre le nostre mani davano reciproco piacere ai nostri uccelli e ai nostri culetti!
Ormai eravamo entrambi fuori di testa dal piacere!

Stavo godendo come non mai: era un piacere diverso da quello che provavo insieme a una donna, quando ci masturbavamo reciprocamente e ci baciavamo.
Si, un piacere diverso, ma altrettanto esaltante!
Sentire il suo dito scavarmi il culo mentre il suo delizioso buchetto di culo si contraeva ritmicamente contro le mie dita che lo stavano inculando.
Sentirmi il suo meraviglioso cazzo caldo e duro in mano, mentre lui segava il mio… e le nostre lingue che leccavano come cagnette ingorde i nostri visi e le nostre labbra.
Dovevamo fermarci, altrimenti avremmo sborrato uno nelle mani dell’altro.
Mi staccai dal bacio.

“Giorgio, andiamo a vedere cosa stanno facendo le nostre porcelline!”

Abbracciati con le dita infilate nei nostri culetti ci dirigemmo nel salotto.
Appena entrati nel vedere le due porche mi sentii scoppiare il cuore in gola!
Vanessa era sdraiata sul tappeto, completamente scosciata, con una gamba verticale, Tania in ginocchio, con le cosce incrociate con quelle di Vanessa, abbracciata alla gamba, strofinava la sua fica contro quella di mia figlia!
Non avevo mai visto due donne strofinarsi la fica una contro l’altra… uno spettacolo entusiasmante!
Oltre alla visione dei loro corpi allacciati a darsi piacere, quello che mi mandava fuori di testa erano le frasi che si scambiavano.
La più porca era Vanessa.

“Dai, Tania, tesoro mio… strofina forte la tua fica contro la mia! Dio, che gusto, se seguiti mi fai pisciare! Uhmmmm!!! Pensa che bello pisciare una contro la fica dell’altra! Sento il tuo grillo contro il mio… oh, si… si sfregano uno contro l’altro… si stanno baciando! Tania, amore, senti come sono aperta: la mia fica è completamente dilatata… cazzo, seguita amore, fammi sentire il calore della tua fica bollente contro la mia!”

“Si, Vanessa, tesoro, ti sento come sei aperta, sto strofinando apposta la mia fica contro la tua: te la sto preparando per ricevere il cazzo del mio papà! Però adesso mi fermo, non voglio farti venire, devi sborrare con il cazzo del mio papà nella fica! Adesso ti vengo sopra, facciamoci un bel 69 mentre i nostri amati papà ci scopano… ti ricordi quanto lo abbiamo sognato?”

Ciò detto, si alzò e montò sopra a Vanessa nella classica e oscena posizione del 69: in ginocchio, completamente scosciata, posò la fica sopra la bocca della sua amica, mentre le aveva aperto le cosce e le aveva messe sotto le sue ascelle, per tenerle belle divaricate.
La fica di mia figlia, completamente allargata, rossa e fradicia di piacere, non chiedeva altro che essere chiavata.
Cominciarono a leccarsi reciprocamente con estrema libidine!
Io e Giorgio, sempre con le dita infilate nei nostri culetti, eravamo rimasti ammaliati dalla scena delle nostre due amate bambine: avvinghiate a leccarsi le fiche come due consumate lesbiche.
Giorgio mi strinse forte a lui.

“Dio come sono belle… guarda tua figlia… completamente scosciata con quella meravigliosa fica oscenamente aperta… mi fa impazzire!”

Ormai ero fuori di testa, non mi riconoscevo più: mentre gli spingevo le dita nel culo, con la mano libera gli girai il viso verso di me e lo baciai con la lingua in bocca… lo slinguai un po’ poi lo fissai.

“Dai, scopatela! Fammi vedere come le infili il cazzo in quella fica da puttana! Dai, chiavala… falla godere!”

Ci avvicinammo ai nostri due angioletti.
Giorgio si mise in ginocchio davanti alle cosce di Vanessa con il cazzo puntato verso la fica: quando Tania vide l’uccello del padre sollevò il viso e lo fissò.

“Dai, impalala, sfondale la fica, non aspetta altro che sentire il tuo cazzo nel suo ventre! Dai, io le allargo tutta la fica, tu infilala, possiedila… dai… falla tua!”

Le ultime parole di Tania ”possiedila” e “falla tua” mi mandarono il sangue in testa.
Tolsi le dita dal culo di Giorgio, lo abbraccia e afferrai il suo cazzo.

“Lascia, faccio io: voglio essere io ad infilare il tuo cazzo nella fica di mia figlia!”

L’uccello era già durissimo: lo impugnai alla base scappellandolo completamente e cominciai a strofinare la cappella lungo tutta la fessura della fica tenuta magistralmente spalancata da Tania.
Appena Vanessa sentì la cappella scivolare tra le labbra della fica cominciò a mugolare…

“Si… si… eccolo… finalmente… il cazzo… Dio che meraviglia sentirlo accarezzarmi la fica! Di chi è questo bel cazzo che mi fa godere?”

Infatti Vanessa, dalla posizione in cui stava, non poteva vedere chi stesse per chiavarla.
Pensai io a risponderle.

“Amore di papà, è il cazzo di Giorgio! Glielo ho preso in mano e sono io che te lo sto passando su e giù sopra la fica… e adesso sarò io a infilartelo dentro! Ti piace sia il tuo papà a infilartelo nella fica?”

Vanessa non seppe controllare il suo gradimento.

“Si, papà… bravo, pensaci tu! Voglio sia tu a infilarmelo dentro, è più eccitante! Dai, ti prego… non ce la faccio più!”

Il suo invito a metterglielo dentro fu prontamente eseguito.
Appuntai la cappella all’ingresso della vagina e spinsi dentro una bella metà del cazzo: la mia bambina emise un lungo gemito di godimento.

“Siiii… cosìììì… tutto… infilalo tutto… tutto dentro!”

Mi rivolsi a Giorgio.

“Dai, ficcaglielo tutto… daglielo tutto… lo senti come lo desidera! Dai, Giorgio… scopati mia figlia… ti prego… scopatela!”

Appena vidi Giorgio cominciare a chiavarla, non stavo nella pelle.
Avevo gli occhi fissi tra le cosce di mia figlia e credevo di impazzire nel guardare quella deliziosa scena di sesso incestuoso e perverso: Tania che con entrambe le mani le teneva la fica completamente allargata, mentre con la punta della lingua le deliziava il grillo, il cazzo di Giorgio che entrava e usciva tra le labbra della fica alternando una lenta e deliziosa scopata con una violenta e veloce chiavata e Vanessa che ondeggiava il ventre per godersi ancora meglio sia la lingua della sua intima amica che il cazzo di suo padre.
Ormai Giorgio aveva preso un bel ritmo: la stava chiavando come meglio non poteva.
Mi fissava.

“Ti piace come ti sto chiavando la tua piccolina? Dio santo, Luciano, dovresti sentire come la sua vagina mi sta strizzando il cazzo: ad ogni colpo che le dò nel ventre sento le pareti vaginali abbracciare il mio cazzo e mungerlo! Spero non ti dispiaccia se ti dico che Vanessa, come pure mia figlia, è nata per farsi chiavare… lo sento come la sua fica sia golosa di cazzo!
Lo so che vorresti guardare che la chiavo fino alla fine, ma pensa anche a Tania… anche lei ti desidera… specialmente nel culo! Dai, incula mia figlia… mentre io mi scopo la tua!”

Come rifiutare un tale invito? Non capita sovente che un padre ti chieda di incularti la figlia.
Andai dietro Tania: appena Vanessa, che da sotto le stava leccando la fica, mi vide prendere posizione e capì le mie intenzioni, le allargò completamente le natiche.
Il suo stupendo buco di culo, che avevo già avuto il piacere di ammirare nel video fatto da suo padre, comparve ai miei occhi completamente dilatato e pronto all’uso.
Non appena la porca sentì la mia cappella posarsi sul suo sfintere pronta ad impalarla, sollevò la testa dalla fica di Vanessa e la girò verso di me.

“Dai, porco, sfondami il culo! Dovresti sentire tua figlia come si sta godendo il cazzo di mio padre… ad ogni colpo di cazzo sento il suo corpo vibrare contro il mio! Si sta facendo montare come ha sempre sognato! Io invece ho sempre sognato di darti il culo… si… dai… inculami… chiudiamo il cerchio: tua figlia si sta facendo sfondare la fica da mio padre, io mi faccio sfondare il culo da te!”

Non gli diedi tempo di proseguire e spinsi il bacino contro le sue natiche: sentii il suo delizioso buchetto del culo aprirsi come un bocciolo di rosa per accogliere dentro di se il mio cazzo.
Terminai la spinta quando sentii le palle sbattere contro la sua fica: e sentii pure la lingua di Vanessa che, lasciata per un attimo la fica dell’amica, mi diede il benvenuto nel culo di Tania leccandomi i coglioni.
Quando Tania sentì il suo culetto completamente impalato, guardò il padre di fronte a lei e cominciò a farlo partecipe del suo piacere.

“Dio papà, me lo ha messo nel culo… tutto nel culo!!! Dio che cazzone… mi ha riempito per bene! Papà, guardami, ti prego: gli sto dando il culo… sto dando il culo al papà della mia amica del cuore! Dio che goduria… mi piace come mi incula… mi piace!!!” e rituffò la testa tra le cosce di Vanessa e riprese a leccarla.

Io e Giorgio eravamo uno di fronte all’altro: lui nella fica di mia figlia, io nel culo della sua!
I nostri visi esprimevano una libidine e una sensualità indescrivibile!
Ci fissavamo estasiati, consci di vivere un momento di estremo erotismo: avevamo esaudito il perverso desiderio delle nostre amate figlie, quello di scambiarsi i padri.
E noi, sinceramente, ce la stavamo mettendo tutta!
La mia eccitazione era al culmine: mi stavo inculando una splendida diciottenne, che sculettava come una meravigliosa puttana contro il mio cazzo, e nel contempo impazzivo nel sentire gli incitamenti osceni di mia figlia rivolti a Giorgio.

“Dai… dai… bravo Giorgio… sbattimi forte… sfondami la fica… fa vedere a mio padre quanto sono puttana… che mi faccio chiavare da un altro uomo di fronte a lui! Dai, affonda il cazzo… che sto per sborrare! Tania, amore, leccami forte… tuo padre mi fa venire nella fica e tu fammi sborrare sul grillo! Voglio un doppio orgasmo, vaginale e clitorideo! Forza… sbattetemi!”

Io, fissando Giorgio, rincarai la dose, incitandolo oscenamente.

“Si, Giorgio, falla sborrare come una porca… falla urlare dal piacere… falla sentire troia davanti a me… dai… fotti mia figlia… voglio sentirla venire con il cazzo di un altro in corpo!”

Giorgio stava per scoppiare.

“Cazzo… anche io sto per sborrare… Vanessa, amore, hai la fica bollente, sento che stai per venire… dai, veniamo insieme… insieme!!!”

“Si, Giorgio… veniamo insieme! Vieni dentro… nella fica… non toglierti… voglio che mi sborri dentro come mio padre! Dai… che sto per godere… schizza dentro… schizza dentro!!!”

Tania, sentendo che la sua amica si stava facendo riempire la fica dalla sborra del padre, girò di nuovo il viso verso di me e con il volto stravolto dalla libidine e dal godimento che provava nel farsi inculare, mi fece la sua proposta indecente.

“Anche tu in fica… come mio padre! Sborrami in fica… riempila come papà riempie Vanessa! Dai… dai… che sto venendo anche io… dai… veniamo tutti insieme nella fica!”

Era più che doveroso accogliere il perverso invito: i papà sborravano dentro le fiche delle rispettive figlie, in onore della “par conditio”!

Sfilai il cazzo dal culetto di Tania e glielo infilai nella fica: la sua fica, bella aperta e fradicia, lo accolse interamente.
Vanessa e Giorgio stavano per godere: dovevo accelerare la scopata per venire insieme a loro.
Cominciai a chiavare Tania con affondi decisi e violenti, ad ogni colpo di cazzo la puttana spingeva indietro il culo con forza per farsi colpire l’utero e mi incitava oscenamente.

“Cazzo… così… dai Luciano, amante mio… spaccami… prima mi hai sfondato il culo, adesso pensa alla fica! Ecco… così… forteeeee… che ci sonoooo… sto sborrandooo… sulla bocca di Vanessaaaaa!!! Luciano… vienimi dentrooooooo!!!”

Sembrava si fossero date un segnale: anche Vanessa cominciò a urlare.

“Giorgioooo, schizza che sto venendoooo!!! Siiiiiii!!!!!! Fammi sentire la tua sborra… eccola… la sentooo… si…. Dio quanta … quanta sborra… godooooooo!!!!!!”

Anche io mi unii a loro… ero arrivato al culmine… cominciai a sborrare nella fica di Tania un torrente di sperma, che la puttana gradì immensamente.

“Dio, Luciano… me l’hai riempita! Dio mio… ho la fica piena della tua sborra! E’ stato meraviglioso… meraviglioso!”

Vanessa si stava dimostrando la più depravata di tutti e quattro.

“Adesso leccateci le fiche: ognuno lecchi la fica della propria figlia, per gustare lo sperma del suo amico! Papa, vieni, lecca la sborra di Giorgio… e falla gustare anche a me!”

Ci sciogliemmo dalla posizione precedente: Vanessa rimase sdraiata, Tania si sdraiò accanto a lei, entrambe oscenamente scosciate.
Io e Giorgio cominciammo a leccare le fiche delle nostre piccoline: raccoglievamo con la lingua la sborra che colava abbondante dalle vagine e la riversavamo nelle loro avide bocche.
Giocavamo un po’ con lo sperma, passandocelo da bocca a bocca, finchè non lo ingoiavamo tutto… per poi tornare sulla fica per rifare il pieno e riportarlo nella bocca di nostra figlia.

Vanessa diede ancora un esempio della sua depravazione.

“Baciatevi anche voi, fateci vedere come vi scambiate le vostre sborre!”

Eseguimmo con piacere il suo osceno e perverso invito: raccogliemmo lo sperma dalle fiche delle nostre deliziose figlie e ci baciammo riversandolo uno nella bocca dell’altro.
Alla fine le fichette delle nostre porcelline erano linde come quelle di due verginelle.

Dopo il piacere di gruppo ogni figlia abbracciò e baciò il proprio papà.
La prima a parlare fu Tania.

“E’ stato meraviglioso, ci avete fatto godere proprio come abbiamo sempre desiderato! Ma ovviamente siamo solo all’inizio: ora riposatevi e riprendete le forze…”

Vanessa proseguì la frase dell’amica.

“Si, abbiamo ancora tanti desideri da esaudire: come a voi eccita vederci lesbicare, a noi eccita molto vedervi succhiare il cazzo reciprocamente e anche incularvi… quindi vi vogliamo in piena forma!!!”



Come sempre sono molto graditi commenti, proposte e ovviamente critiche per migliorare i racconti. Attendo anche scambi di opinioni sul genere. Vi attendo alla mia e-mail [email protected]

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