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Una figlia insoddisfatta - 1


di bird2012
30.01.2013    |    106.532    |    6 9.7
"Giochi di lingua, scambi di saliva, morsi alle labbra: ma quella femmina che tremava tra le mie braccia mentre limonavamo era mia figlia? Dopo un po’ si..."
Una figlia insoddisfatta

1° Cap.




Dopo cena io e mia moglie ci stavamo gustando il solito grappino serale: come sempre abbracciati a farci le coccole.
Dopo molti anni ancora ci amavamo e ci desideravamo: per noi il sesso era la vita e lo vivevamo nella maniera più libera e trasgressiva possibile.
Dire che Laura, mia moglie, fosse una porcellina è un eufemismo: aperta ad ogni gioco sessuale, amante di rapporti multipli specialmente con più maschietti, convinta e deliziosa bisex, era la donna che avevo sempre desiderato di sposare per poter condividere insieme i piaceri del sesso essendo anche io un porco fatto della sua stessa pasta.
Come si dice: Dio li fa e poi li accoppia, e noi ci eravamo accoppiati proprio bene.
Tanto amore e tanto sesso: esistono ancora coppie del genere?

Questa premessa per far comprendere la mia irritazione nel sapere che mia figlia Genny, 25enne e sposata da un anno, avesse problemi con il marito.
Tra una carezza e l’altra mia moglie mi diede la notizia.

“Questa mattina è venuta Genny, aveva bisogno di conforto: è in crisi con il marito e credo sia una questione di sesso!”

Rimasi basito.

“Come problemi di sesso: sono sposati da un anno!”

“Non so che dirti, ma ha una voglia di uccello che le si legge negli occhi!”

“Te lo ha detto lei?”

“Non ce ne è bisogno: pensi che con la mia esperienza godereccia non sappia riconoscere una donna che ha una maledetta voglia di scopare? Sinceramente la cosa mi preoccupa: se mia figlia ha ripreso da me che, come ben sai, non potrei vivere senza sesso, comincio a temere per il suo matrimonio.”

Anche io ero preoccupato e cercai di saperne di più.

“Ma ti ha detto i motivi? E’ una cosa passeggera?”

“Non lo so, mi ha detto solo che è insoddisfatta perché il marito non le da ciò che lei desidera! Essendo una cosa molto intima non le ho chiesto quali siano i suoi desideri, ho capito solo che ha una gran voglia.”

Ero dispiaciuto, deluso, incazzato.

“Ma cazzo santo, sono fidanzati da quando erano giovani: non aveva capito che non era l’uomo per lei?”

“Non so che dirti: chiamala, certamente le fa piacere sentirti e potrai tirarla un po’ su di morale. Lo sai che pende sempre dalle tue labbra, anche ora che è sposata!”

Le telefonai.

“Ciao, amore, sono papà!”

“Oh, papà, non sai quanto mi faccia piacere sentirti!”

“Anche a me, tesoro, e mi dispiace molto sentirti giù di corda, mamma mi ha accennato che hai un problemino.”

“Chiamalo problemino! Senti, papà, perché domani non mi vieni a trovare, sono sola poiché mio marito è fuori un paio di giorni per lavoro e potremmo parlare con calma… come sempre ho bisogno dei tuoi consigli.”

“Certamente, amore: il tuo papà è sempre pronto ad intervenire per farti essere felice! Ci vediamo domani.”

Riattaccai e vidi mia moglie che mi guardava sorridente.

“Scommetto che ti ha detto di andare a casa per darle qualche consiglio.” E sorrideva.

“Si, solo che mi trovo in imbarazzo, non saprei cosa dirle, prima sentirò di capire bene quale siano i suoi problemi.”

“Io invece penso ti si voglia scopare!”

Sobbalzai.

“Ma che cazzo dici? Sei impazzita?”

“Guarda che non sono mica gelosa, specialmente di mia figlia: se è porca come me e con la voglia che le ho letto negli occhi non mi scandalizzerei di certo se ci provasse con il suo adorato papà!” e sorrideva.

“Tu sei fuori di testa: con tutti gli uomini che ci sono!”

“Si, è vero… ma l’uccello del papà ha tutto un altro sapore!”

E sorrideva: io ero incazzato e lei sorrideva!

“Tu che ne sai? Ti sei scopato tuo padre?”

“Assolutamente no! Ma devo confessarti che lo amavo molto e che se ci avesse provato non lo avrei certo respinto e lo avrei accolto con piacere tra le mie cosce!”

A questo punto sorrisi pure io.

“Sei proprio una porca! Con la tua spudoratezza mi hai fatto passare l’incazzatura, comunque tranquilla: sono certo vorrà solo qualche consiglio!”

“Sarà come dici tu, ma se sarà come penso io desidero tu me lo dica!”

“Premesso che ogni volta che ho avuto qualche avventura te l’ho sempre detto, come d’altronde hai fatto anche tu quando ti sei deliziata con qualche giovane uccellino, non credo che questa volta sia il caso.”

Mi abbracciò e mi fissò negli occhi.

“Va bene, ma se accadrà voglio che mi racconti tutto… nei minimi particolari!” e mi baciò ficcandomi tutta la lingua in bocca.

Limonammo un po’, poi le dissi:

“Sembra quasi tu faccia il tifo perché accada!”

Mi mise la mano sul pacco e lo strinse dolcemente.

“Amore, amo Genny quanto la ami tu, è la nostra unica figlia e se la sua felicità dovesse dipendere dall’uccello di suo padre, beh! Certamente non mi opporrei.”

Il giorno dopo andai da Genny.
Appena mi vide mi gettò le braccia al collo e mi abbracciò forte, aderendo con tutto il suo corpo contro il mio.

“Grazie, papà, di essere venuto, ho bisogno di te.”

Era splendida, come sempre: un volto radioso, solare, sprizzava sensualità da ogni poro.
La guardavo ammirato: non sapevo capacitarmi come un marito potesse trascurare una bellezza del genere!
Indossava un vestitino mini con le bretelline che le lasciava scoperte abbondantemente le cosce: una delizia per la vista!

Avevo sempre avuto un debole per mia figlia e stravedevo per lei, come d’altronde tutti i padri per le figlie femmine: si dice che tra padre e figlia ci sia un feeling particolare e che le femmine sono più attaccate al papà ed io non potevo che concordare.
L’avevo sempre accontentata in tutto e lei mi aveva sempre ripagato alla grande: affettuosa al massimo, sempre la prima a scuola, mi aveva sempre dato grandi soddisfazioni.

Benché fossi suo padre, non potevo certo negare che Genny fosse una donna tutta da scopare: stupende gambe, uno splendido seno, labbra che sembravano invocare baci senza limiti, ma ciò che accendeva la mia fantasia di porco libertino era il suo stupendo culetto a mandolino.
Difficilmente indossava vestiti che evidenziassero il suo lato B, ma quelle poche volte che avevo la fortuna di vederla con vestiti attillati il suo culetto mi provocava tremende erezioni.
Non comandavo certo io l’erezione, ma mi vergognavo: un padre che si eccita nel guardare il culetto della figlia? Ma non potevo farci nulla.

Ci sedemmo sul divano e, per metterla a suo agio, le passai un braccio intorno alle spalle e l’abbracciai.

“Tesoro, cosa ti sta succedendo? Dai, dimmi tutto!”

Si accoccolò contro il mio petto.

“Mamma non ti ha detto niente?”

“Mi ha detto che hai problemi con tuo marito, che ti senti trascurata, ma non è scesa in particolari. ”

“Papà, sono venuta da voi per avere un consiglio e un giudizio sereno, come se ve lo chiedesse una amica e no vostra figlia. Papà, posso parlarti francamente, senza peli sulla lingua?”

“Certamente tesoro, in fin dei conti lo abbiamo sempre fatto!”

“Si, è vero, ma questa volta la situazione è un po’ più scabrosa! I miei sono problemi di sesso!”

“Tesoro, avevo intuito che era una questione del genere, ma penso che la cosa possa risolversi facilmente: forse tuo marito lavora troppo, sai appena sposati si deve guadagnare di più, ci sono più spese: digli apertamente di lavorare di meno e dedicarti più tempo.”

“Papà, capisco che la questione è scabrosa e parlarne con i genitori può mettere in imbarazzo, ma spero tu non ti scandalizzi e se voglio un tuo consiglio devo essere chiara, anche con il timore di essere volgare. Papà, scusa, abbi pazienza e cerca di comprendermi. Non è solo una questione di quantità, ma soprattutto di qualità! A me la solita scopatina non mi soddisfa: ho 25 anni, sono sposata, sento le mie amiche che fanno le peggiori porcate con i loro maschietti ed io invece sempre lo stesso film.

Solo il sabato sera, un po’ di abbracci, qualche bacetto, qualche carezza, molto soft, tra le gambe per farmi eccitare, sempre che mi riesca, poi la penetrazione e la conseguente scopatina, sempre ovviamente nella stessa posizione. Se riesco a godere è festa grande, ma spesso gode solo lui e quando gli dico che io non sono venuta mi dice che le donne non sempre raggiungono l’orgasmo e che poi sarà meglio la prossima volta.
E buonanotte! Ed io, come il solito, rimango insoddisfatta e devo ricorrere al “fai da te” per raggiungere il meritato piacere.
Ormai è un copia e incolla: sempre uguale, nessuna variazione.

Quando sento le mie amiche in ufficio parlare di sesso, mi va il sangue al cervello e mi incazzo.
Una ama molto farsi leccare e ci confessa che suo marito la delizia per più di un’ora con il viso tra le sue cosce e riesce a venire tre o quattro volte: io non ho mai avuto il piacere di sentire la lingua di mio marito, ma considerato che non me la mette neanche in bocca quando mi bacia, cosa posso aspettarmi?

Un’altra ragazza immancabilmente ci relaziona quando fa i servizietti al suo uomo: ovviamente per servizietti intendo l’amore orale. Ci dettaglia minuziosamente tutti i particolari del servizio: gli lecca li, gli succhia là e quando ci dice che lo fa venire in bocca i suoi occhi brillano per aver donato piacere al suo uomo.

Io ancora sto aspettando che mio marito mi chieda di prenderglielo in bocca! Una volta che gli chiesi se avesse piacere di farsi baciare il sesso, mi disse se ero pazza, perché quelle cose non si fanno tra moglie e marito, ma solo con le prostitute! Hai capito, papà!

Senza contare che un paio di amiche, con cui ho una amicizia particolarmente intima, mi hanno confessato che con i loro mariti praticano il sesso di gruppo, sia con altre coppie che con singoli.
Hai capito, papà, ci sono donne che godono con due uomini e io nemmeno con uno!
Magari mio marito mi avesse proposto incontri sessuali con altre persone: forse per vari motivi non avrei accettato, ma mi sarei sentita lusingata che volesse condividere con me piaceri trasgressivi… invece niente di niente… né da soli, né in compagnia!
Vuoi che te la dica tutta? Lo sai che non ha mai dedicato neanche una carezza al mio di dietro? So che esiste il sesso anale solo per sentito dire dalle mie amiche: scusa la volgarità, ma tutte lo prendono nel culo meno che io! Ti sembra giusto?”

Io per tutto il tempo ero rimasto in silenzio, basito dalle rivelazioni di mia figlia: come era possibile che nel 2013 ancora esistessero uomini del genere?
La strinsi forte.

“Tesoro mio, non ho parole: non puoi capire quanto mi dispiaccia una situazione del genere, anche perché io e tua madre abbiamo sempre considerato il sesso alla base del nostro rapporto e non potremmo certo farne a meno! Per cui comprendo perfettamente le tue esigenze: alla tua età dovresti fare sesso ogni giorno e senza mettere limiti al piacere!”

Sorrisi, ma anche lei mi sorrise, stringendosi ancora di più a me… questo suo abbraccio e tutti i discorsi circa i suoi desideri inappagati mi stavano facendo smuovere il mio amichetto. Mi sentivo a disagio e speravo non se ne accorgesse.

“Si, papà, lo so, mamma me lo ha detto che siete ancora in piena attività e non vi fate mancare nulla… ma io so molto di più…”

Mi sorrise e mi abbracciò di nuovo.
Non capivo.

“Scusa, cosa intendi?”

“Che mamma è fortunata ad avere un marito come te che le permette di godere… siete due porcellini! I genitori quando parlano a casa pensano sempre che i figli non sentano, invece non è vero! Molti anni fa, un sabato sera che eravate tornati da una cena con i vostri amici, ho sentito involontariamente i vostri discorsi: pensavo di aver capito male, per cui anche altri sabati cercai di sentirvi… e ho capito! Incontravate singoli e coppie per fare sesso di gruppo!

Mamma lodava le prestazioni di un vostro amico, diceva che aveva un bel membro e che lo sapeva usare benissimo e tu le dicevi che eri contento che avesse goduto! Forse altri figli sarebbero rimasti male, io invece fui piacevolmente sorpresa nel sapere che i miei genitori non erano bacchettoni, ma si divertivano! Avevo 20 anni e mi sfinivo di ditalini pensando a cosa facevate! Lo fate ancora o avete smesso?”

Ero rimasto ammutolito.
Potevo forse dirle che proprio il sabato prima avevamo fatto uno splendido triangolo con un nostro amico, che, tra l’altro, Genny conosceva perfettamente?
Era un mio amico di lavoro veramente superdotato, single, quindi sempre disponibile ad ogni richiesta.
Ormai con lui avevamo instaurato un ottimo rapporto, anche di amicizia, e trascorrevamo insieme splendide serate di sesso.

Con il suo cazzone deliziava alla grande tutti i buchetti della mia amata mogliettina la quale, da grande porca, esigeva sempre di essere riempita dalle sue colossali sborrate: ogni volta mi chiedevo da dove prendesse tutto quello sperma con cui inondava la mia porca… quando veniva non finiva mai di schizzare… con grande gioia di mia moglie.
Ma il mio amico non pensava solo a mia moglie: essendo un vero bisex, mi procurava un immenso piacere sia con la bocca, che usava in maniera eccelsa da vero grande pompinaro, sia con il suo accogliente culetto.

Adorava essere penetrato mentre era dentro mia moglie e questo trenino, con lui in mezzo che lo dava e lo prendeva, ci mandava tutti e tre fuori di testa e terminava sempre con devastanti orgasmi: io riempivo il suo culetto e lui innaffiava mia moglie, davanti o dietro a secondo dei casi.
Potevo confessare tutto questo a mia figlia? Avrei evitato i particolari, ma ormai a cosa serviva fingere?

“Tesoro di papà, ormai sei una donna e non credo tu possa scandalizzarti, anche se sei nostra figlia: si, ancora facciamo questi incontri, specialmente con altri uomini! Forse saremo due depravati, ma questi rapporti ci appagano moltissimo dal punto di vista sessuale e fortificano il nostro rapporto. Ormai non possiamo più farne a meno: uniamo il piacere fisico, veramente eccellente, a quello del cuore… dopo ogni incontro con i nostri amici ci amiamo sempre di più!”

Si strinse forte a me.

“Non siete due depravati, siete solo una coppia innamorata che è stata capace di unire amore e sesso, cosa che non sta riuscendo a me con mio marito: Dio, papà, quanto vi invidio! Penso a mamma e a me: chi tanto e chi niente!”

Genny ormai mi era completamente addosso: seduta sul divano, la gonna le era salita lasciando le cosce scoperte!
Nonostante cercassi di fare del tutto, non riuscivo ad allontanare gli occhi da quelle meraviglie.
Lei se ne accorse.

“Papà… ti piacciono? Me le stai divorando con gli occhi… e sapessi quanto la cosa mi stia facendo piacere! Magari anche mio marito avesse per le mie cosce lo stesso sguardo che hai tu adesso! A me piacerebbe vestire in modo da mettere in risalto la mia femminilità, ma lui non vuole: quando gli chiedo se posso mettermi la mini, mi dice che le cosce le fanno vedere le puttane e allora me le metto quando lui non c’è… come oggi! E’ fuori per lavoro e allora mi sono vestita come piace a me…”

La interruppi… le parole mi uscirono spontaneamente.

“Anche come piace a me!”

Mi fissò seria e mi dette un tenero bacio sulle labbra.

“Davvero ti piaccio vestita così? Ero sicura che tu avresti apprezzato e che mi avresti guardato con desiderio, come un uomo dovrebbe guardare una donna! A me piace anche molto indossare una lingerie eccitante… tu non penseresti mai che una donna con il tanga e con le calze autoreggenti sia una puttana, vero?”

Stavo perdendo il controllo della situazione.

“No, tesoro… penserei che è una donna che vuole essere eccitante per il suo uomo, che vuole essere desiderata, perché sa che poi il suo uomo la farà godere.”

“Papà, io voglio godere, voglio provare tutti i piaceri del sesso, come li prova mamma con te… e anche con i vostri amici!”

Dovevo portare il discorso su un altro piano, altrimenti avrei capitolato.

“Tesoro, non sono cose che dovrebbe dire un padre ad una figlia sposata, ma penso che l’unica soluzione sia un amante: fatti un amante che sappia soddisfare i tuoi giusti desideri di donna!”

Mi accarezzò il viso e sentii un brivido lungo la schiena.
Avvicinò le labbra all’orecchio, lo leccò dandomi un altro brivido e mi sussurrò:

“Si, ci ho pensato: trovarmi un maschietto ben dotato che mi faccia sentire femmina dalla testa ai piedi sarebbe la soluzione ottimale! Solo che a me non piace fare entrare estranei nella mia famiglia!”

Avevo capito male?
Ripensai alle parole di mia moglie: avesse avuto ragione lei?
Volevo esserne certo.

“Genny, spero di non aver compreso…”

“Papà, tu nella mia vita sei sempre stato il mio punto di riferimento, non solo non mi hai fatto mancare nulla, specialmente dal lato affettivo, ma mi hai anche accontentato in tutto: non mi hai mai detto di no, qualunque cosa ti avessi chiesto! Ti prego, papà, te lo chiedo con tutta me stessa: non mi respingere! Per una volta fammi essere la tua donna, la tua amante… ti prego… solo per una volta… fammi sentire cosa significa essere donna!”

Ero ammutolito: aveva ragione mia moglie!

“Tesoro, ma sono tuo padre! E poi voglio essere sincero: sei troppo bella, sexy e desiderabile… sono certo che dopo averci conosciuto intimamente non potremmo più fare ameno uno dell’altro… con tutte le conseguenze!”

Non mi fece terminare: mi baciò in bocca e mi fece subito assaggiare la sua lingua!
Non potevo respingerla… ma forse non volevo respingerla!
Ricambiai il suo bacio: passionale, osceno, incestuoso.
Giochi di lingua, scambi di saliva, morsi alle labbra: ma quella femmina che tremava tra le mie braccia mentre limonavamo era mia figlia?

Dopo un po’ si staccò e mi guardò.

“E’ proprio perché sei mio padre che voglio sia tu a farmi provare le gioie del sesso: fammi sentire femmina, porca, troia… ti prego… fammi godere! Al “dopo” ci pensiamo dopo!”

Riprese a baciarmi con furia… era evidente come fosse affamata d’amore… di baci… di sesso!!!
Si staccò un attimo, mi fissò negli occhi e abbassò le spalline del suo vestitino: era senza reggiseno e i suoi splendidi seni comparvero ai miei occhi in tutta la loro bellezza… con i capezzoli già prepotentemente duri, segno di una eccitazione incontrollata.
Prese le mie mani e le portò sopra quelle meraviglie.

“Papà, ti prego… accarezzami… baciami… ne ho un enorme bisogno…”

Ma che cazzo di uomo era il marito per averla ridotta in questo stato?
Presi ad accarezzarle e a mungerle delicatamente i seni… chiuse gli occhi per godersi quel piacere.
Presi i suoi capezzoli tra l’indice e il pollice e glieli strinsi delicatamente: si morse il labbro e emise un inconfondibile gemito di piacere.

“Uhmmm! Si… così… così… strizzameli… fammi male…!” e mi accarezzò.

“Papà, vuoi vedere l’intimo che indosso? E’ molto bello e sexy: l’ho messo di nascosto di mio marito, altrimenti dice che sono una puttana! Spero non ti scandalizzerai se ti dico che l’ho messo per te! Mi piace tanto farmi ammirare, sentire gli sguardi che mi fanno sentire femmina… e se non posso farlo con mio marito, almeno con mio padre! Mi piace farmi guardare da te, i tuoi sono sguardi di desiderio che mi fanno avvampare… guardami, papà, fammi sentire desiderata!”

Stavo scoppiando.

“No, Genny, ti prego! Sono tuo padre, ma sono anche un uomo… ti prego… ti credo sulla parola!”

Mi diede un altro bacio.

“Si, lo so che sei un uomo… lo vedo chiaramente dalla tua patta: sta scoppiando! E’ bastato abbracciarti, farti vedere le cosce e baciarti come ho sempre desiderato essere baciata… e già ce l’hai duro! Sapessi quante volte ho provato a mettermi scosciata sperando di sentire la sua mano salirmi sulle cosce per arrivare alla fica e sentirla umida di piacere, ma lui mi ha sempre detto che non era il momento e che l’amore si fa la sera a letto: papà, sta smorzando tutti i miei entusiasmi! Lo so che non me lo puoi dire perché sei mio padre, ma lo vedo chiaramente che mi ammiri e mi desideri: lo vedo dai tuoi calzoni e dal tuo sguardo! Ed io voglio premiare chi mi desidera… papà, ti prego, dimmi se ti piaccio!”

Si alzò, si mise di fronte a me e cominciò lentamente a far scendere il suo vestitino… cercai di fermarla… ma solo con le parole!

“Genny, no… ti prego!”

Ma lei non ubbidì: mi sorrideva con la espressione che amavo tanto e fece cadere il vestito a terra!
Sobbalzai.

“Madonna santa! Genny… Genny…”

Le splendide gambe inguainate dalle calze fumé… un reggicalze con i cinturini che scendevano lungo le cosce… un minuscolo tanga della stessa stoffa del reggicalze… e basta!

Si passò le mani libidinosamente lungo il corpo: si accarezzò i seni nudi, poi scese sulla pancia, poi si accarezzò le cosce e infine si accarezzò la fica… sopra il tanga!
Mi fissava sempre sorridendo, ma con un’espressione altamente libidinosa.

“Papà, che ne pensi? Il mio è un corpo da trascurare?”

Si girò lentamente e si piegò leggermente in avanti: mi mostro quella meraviglia che era il suo culetto.

Non potei fare a meno di esclamare:

“Madonna santa! Tesoro di papà, hai un culetto che mi manda fuori di testa!”

Rimase piegata in avanti.

“Si, lo so che ti è sempre piaciuto: pensi non mi sia accorta dei tuoi sguardi? Mi dava la sensazione mi togliessi le mutandine per ammirarlo meglio: mi bagnavo come una porca e l’unico rimedio era un delizioso ditalino! ”

Si alzò e si girò nuovamente verso di me.
Mi si avvicinò allargando le gambe per farsi ammirare meglio: il suo ventre era a circa 20 cm dal mio viso.

“Se pensi di vedere i peli che escono fuori dal tanga perdi tempo: me la rado completamente! Metto la scusa di farlo per una questione igienica, ma lo faccio perché mi fa sentire più porca!”

Fissavo ad occhi sbarrati la sua fica coperta dal tanga: immaginavo le labbra gonfie, la vagina fradicia, il grillo scappucciato!
Genny mi accarezzava i capelli: io non riuscivo a distogliere lo sguardo da tanta eccitante bellezza.

“Dio santo, papà: me la stai mangiando con gli occhi, me la stai scopando con lo sguardo! Lo sento entrare nella vagina e arrivare all’utero! Uhmmm, che meraviglia! Mi stai facendo bagnare solo con lo sguardo! Così vorrei fosse il mio uomo, che mi facesse bagnare la fica solo guardandomi!”

Si avvicinò ancora e posò la sua fica contro il mio viso.
Stavo scoppiando e mi stavo arrendendo ai suoi voleri.
L’afferrai per le natiche, spinsi la sua fica contro il mio viso e aspirai profondamente con il naso: pensavo di impazzire.

“Dio santo, Genny: l’odore della tua fica mi inebria! E’ una fica desiderosa d’amore! Una fica che vuole godere! Una fica che farebbe impazzire chiunque… anche tuo padre!”

Afferrò la mia testa con entrambe le mani e la spinse ancor più verso il suo ventre, contro la sua fica.

“Dio santo, papà… quanto ho desiderato sentirmi dire queste parole! Non mi ha mai detto che la mia fica lo fa impazzire! Mi hai fatto più complimenti tu in mezz’ora che lui in nove anni che stiamo insieme! Cazzo, tu si che sai far eccitare una donna!”

Cominciò a scendere lentamente con il corpo, fino a mettersi in ginocchio tra le mie gambe: mi fissava negli occhi con uno sguardo che implorava amore… ed io non avevo più la forza di resistere ai suoi desideri.

Senza staccare gli occhi dal mio viso, pose entrambe le mani sopra il mio pacco: senza rendermene conto spinsi il ventre contro le sue mani e lei mi strinse il cazzo… sussultò!

“Dio, papà, come sei duro! Uhmmm, come è duro… tutto da gustare!”

Provai un ultimo disperato tentativo di dissuaderla.

“Genny, amore di papà… ti prego… fermati!”

Ma capii che fermarsi era l’ultima cosa che le passava per la testa.
Mi fissava e sussurrava:

“Non dirmi di no! Ti prego… non dirmi di no!”

Mi slacciò lentamente la cintura e abbassò la zip dei pantaloni.
Il suo sguardo mi entrava negli occhi e percorreva il mio corpo fino ad arrivare al mio ventre.
Infilò la mano dentro i boxer e lo afferrò, mentre seguitava ad implorarmi.

“Non mi dire di no! Non mi dire di no!

Solo dopo averlo tirato fuori spostò il suo sguardo dai miei occhi al mio cazzo.
Lo ammirò estasiata.
Il suo sguardo era un misto di libidine e felicità.
Lo avvolse amorevolmente con entrambe le mani e seguitò a fissarlo, come in segno di adorazione.

“Madonnina mia! Questo è il cazzo che mi farà sognare e a cui darò tutta me stessa!”

Capii che non potevo più tirarmi indietro, non potevo negare a mia figlia, alla mia amata figlia, i piaceri del sesso e non era certo nel mio carattere di libertino rimanere passivo ai desideri di una donna, per di più mia figlia.
Le presi la testa tra le mani e la fissai.

“Tesoro, al mio uccello pensiamo dopo, ora ho un gran desiderio di dare piacere alla tua passera: non vuoi che ti lecchi la fica?”

I suoi occhi brillavano.

“Oh, si! Dai, mangiamela, fammi sentire cosa si prova a farsela leccare!”

Si tolse il tanga e si sdraiò sul divano, allargando completamente le cosce... io mi tolsi velocemente calzoni e slip
Quando vidi la sua fica mi sentii andare il sangue al cervello.
Completamente depilata, con due labbra gonfie e aperte dall’eccitazione, un grilletto molto sviluppato uscito completamente dal suo cappuccio: una fica che era l’immagine dell’eccitazione e del desiderio.

“Genny, amore di papà, hai una fica meravigliosa, veramente stupenda: ma come fa tuo marito a trascurarla?”

“Problemi suoi: ormai io so come risolvere i miei problemi… tra le tue braccia!”


Continua…


Sono molto graditi commenti, proposte e ovviamente critiche per migliorare i racconti. Attendo anche scambi di opinioni sul genere. Vi attendo alla mia e-mail [email protected]


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