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A.A.A.A. Abbacinante Squillo Sentimentale...


di Membro VIP di Annunci69.it xNemesi
11.01.2022    |    2.410    |    10 9.7
"All'inizio le mazzette ce le prendevamo noi, poi qualche zabetta ha fatto la spia e adesso si becca tutto il giornale…” Passano gli anni..."
Giuseppe Antonio Brescianello (1690-1758) - Chaconne
https://www.youtube.com/watch?v=3c4--ImDZMc


Sin da piccolo sono sempre stato curioso e questa cosa mi ha arricchito molto anche se a volte mi ha cacciato anche in molti pasticci.

Prima dell’avvento della rete e di tutto quello che ci ruota intorno ero un divoratore di carta
stampata, lo sono tutt'ora almeno per quanto riguarda i libri anche se per questioni legate al mio lavoro, credo di essere stato tra i primi a dotarmi di un ebook reader quando ancora in Italia non esistevano. Da allora ne ho cambiati diversi, l’ultimo modello l’ho sul comodino sotto una pila di libri cartacei, ogni tanto mi ricordo di ricaricarlo, lasciando poi che si scarichi da solo…

Una delle mie letture preferite erano i quotidiani, ogni giorno ne leggevo almeno due o tre. Di uno in particolare mi fissavo a leggere tutte le pagine senza tralasciarne una riga a parte gli interminabili elenchi delle quotazioni di borsa. Leggevo tutto, le previsioni del tempo, la pagina degli spettacoli con le loro recensioni, gli annunci mortuari e gli annunci di ricerca del personale ed economici sono sempre state tra le mie preferite.

Dopo i morti, il lavoro e il business poi si arrivava al sesso.
Si perché tra le tante cose che ormai Internet ha fatto sparire dai giornali trovavi anche quelli che una volta finivano sotto l’occhiello di “Annunci Personali”, un modo gentile per definire gli annunci delle prostitute, oggi elegantemente chiamate escort.

A.A.A.A Abbacinante Accompagnatrice…

Gli annunci iniziavano quasi tutti così, seguivano due o tre righe standard, nessun riferimento piccante o sfacciatamente volgare, tanto meno fotografie a gambe o chiappe larghe. Il massimo tollerato che potevi leggere erano aggettivi come “Esotica” che doveva bastarti a immaginare chissà quali stravaganti pratiche erotiche, per poi magari scoprire che la signora dalla carnagione un po’ olivastra che si fingeva spagnola era in realtà nata e cresciuta a Soverato. Si perché anche le mode del sesso a pagamento cambiano, una volta andavano di moda le straniere invece oggi è esattamente il contrario, sarà merito della globalizzazione e di un ritorno al sovranismo nazionalpopolare? Mah non l’ho mai capito.

Un'altra parola che si ripeteva spesso e che nella mia ingenuità di allora mi colpiva sempre era “Completa”…, boh ma che significa mi chiedevo…, perché alle altre che non lo specificano manca qualcosa?, che so manca un braccio, una gamba, un occhio?

Per fortuna conoscevo uno molto più grande di me, quasi un secondo padre, che al giornale aveva iniziato a lavorarci vent'anni prima. Ricordo ancora la prima volta che da bambino misi piede nel reparto linotype, vidi quella fila interminabile di macchine il rumore infernale delle tastiere, il calore dei crogioli l’odore del piombo fuso e le righe piene di parole in rilievo ancora calde che prendevano vita e si allineavano come tanti ordinati soldatini sui vassoi per finire poi su grandi tavoli per essere affidate alle abili e veloci dita degli impaginatori mentre il proto come un falco alle loro spalle aspettava la bozza da passare subito ai correttori seduti ai loro tavoli in attesa con la solita sigaretta accesa in bocca. Ricordo che pensai che quello e solo quello era il mestiere che volevo fare da grande.

“Nemesi”, mi fa il Luigi…
“Completa significa che se paghi ti dà il davanti ed anche el dedré…, t’è capì…?”
“Ah…” gli faccio io stupito. Sì perché ai tempi certe cose non mi passavano neanche per la
testa. Ricordo che in quel periodo un giorno mentre facevo l’amore con la mia ragazza del tempo, sentendola urlare improvvisamente, mi accorsi che per sbaglio avevo sbagliato buco, mi scusai e me ne vergognai per un mese.

“Senti Luigi ma perché tutti gli annunci inizia con A.A.A.A., che significa?”
“Ma niente. Ha iniziato una per far finire il suo annuncio in cima alla pagina che è pubblicato in ordine alfabetico. Poi dopo poco tutte lo hanno copiato ed ora per finire in cima alla lista oltre all'annuncio ti tocca pagare pure un extra.
All'inizio le mazzette ce le prendevamo noi, poi qualche zabetta ha fatto la spia e adesso si becca tutto il giornale…”

Passano gli anni...
Sono in treno con il mio solito giornale. Ora ho molto meno tempo, scorro rapidamente i titoli delle prime pagine, raramente riesco a spingermi oltre, quel giorno per qualche strana
sensazione di quelle che non sai spiegarti, mi torna la curiosità dopo tanto tempo, di leggere gli annunci personali.

A.A.A.A "Nuovissima", "Completissima", “Italianissima”, "Troissima".
Sorrido. In fondo, penso, non è cambiato molto. Sto per passare ad altro quando con la coda dell’occhio leggo un annuncio dal titolo in corsivo neretto:

A.A.A.A Abbacinante Squillo Sentimentale…

Spalanco gli occhi e rileggo più volte, penso: ma che significa?
Purtroppo il Luigi a cui chiedere non c’è più, che se l’è portato via il cancro qualche anno fa, dicono per tutti i vapori di piombo che s’è respirato al giornale.

Devo saperne assolutamente di più!
Prendo il cellulare e la chiamo, numero occupato, vado avanti per mezz'ora. Acciderbolina ma quanto è impegnata sta tipa? Mi sa che lavora un casino.
Dopo un bel po’ di tentativi mi risponde una donna, dalla voce, sembra giovane, ha un leggero accento romano.

“Scusi, telefonavo per l’annuncio sul giornale. E’ lei la Squillo Sentimentale?”
“Si sono io…”
“No vede, è che mi ha incuriosito e vorrei saperne di più…”
“Cosa vuole sapere? Cosa faccio? Il costo del servizio? A cosa è interessato esattamente?”
“Guardi mi chiamo Nemesi, sono un giornalista, scrivo per una testata che non so se
conosce, si chiama ***** e stiamo proprio preparando un servizio sulla prostituzione che dovrebbe uscire il mese prossimo, così mi chiedevo se posso passare a intervistarla.”

Ammetto che non è stato semplicissimo convincerla, per riuscirci ho dovuto lavorarmela un po’ e richiamarla più volte per rassicurarla sulle mie buone intenzioni, alla fine ci mettiamo
d’accordo per il pomeriggio seguente.
Arrivo puntualissimo all'indirizzo che mi ha dato.

Una bella villetta in stile neo medioevale con anche un bel giardino in una zona nord di Milano. Ironia della sorte una volta quello era il villaggio dei giornalisti con le sue eclettiche ville dei primi del novecento-

Suono al videocitofono, il cancello si apre e dopo pochi passi, al portoncino d’ingresso mi
appare una signora sui quarant'anni minuta, la classica donna della porta accanto, capelli corti biondo cenere, un paio di jeans una semplice camicetta gialla e un paio di sneakers ai piedi. Piacevole nel suo complesso, penso, anche se probabilmente anzi sicuramente non è il tipo di femmina che noti o per cui ti volteresti incontrandola per strada.

“Entri…, parliamo in cucina se non le dispiace, stavo pulendo della verdura”, mi dice…
Così mi ritrovo seduto su uno sgabello accanto a un piano di lavoro posto al centro di un’ampia e luminosa cucina. Tiro fuori il mio registratore e inizio a farle le prime domande sul suo annuncio mentre la osservo pulire dei fagiolini con le sue dita lunghe e curate.

“Tutto è iniziato, qualche anno fa, quando ho scoperto che mio marito mi tradiva con una
donna che aveva conosciuto per lavoro. All’inizio ci sono rimasta davvero male, è stato un vero fulmine a ciel sereno, perché davvero mi sembrava andasse tutto bene. Si ok, forse il sesso non era più quello di una volta ma dopo vent'anni e due figli pensavo fosse normale…”

“E poi cosa è successo?”
“E’ successo che non ho detto nulla, ho fatto finta di nulla. Ho solo cercato di capire il perché, da sola senza chiedere spiegazioni. All'inizio ho pensato che fosse un problema di
comunicazione e così abbiamo parlato e parlato e parlato ma non è cambiato nulla. Allora ho pensato che il problema fosse il sesso. Così abbiamo fatto sesso e sesso e sesso, fino a sfinirci ma anche quello non è servito a nulla!”

“Si ma… Non vedo questo cosa c’entri con…”
“C’entra c’entra. Perché vede alla fine di tutta questa ricerca, di questo pellegrinaggio, di
questo sbattere la testa contro il muro per capire, per trovare e avere una spiegazione
plausibile e che fosse per me accettabile, ho capito una cosa semplicissima, che l’amore era volato via e non sarebbe più tornato indietro. Era successo e basta! Darsi o voler dare la colpa a qualcuno per aver lasciato la porta della gabbietta aperta, o cercare una causa non aveva alcun senso. Quell'uccellino ormai era volato via.”

“Si ok. Mi perdoni ma continuo a non capire…”
“Non c’è molto da capire. Mio marito dopo qualche mese se n’è andato, anche se ufficialmente siamo ancora sposati. Alla fine mi auguro abbia rincorso e trovato un nuovo amore, io invece sono rimasta da sola, i figli ormai sono abbastanza grandi per studiare lontano e vengono a casa solo qualche weekend e per le feste. Dopo un po’ ho anche iniziato a frequentare altri uomini, ma non so, dopo poche settimane o
qualche mese, c’era sempre qualcosa che non andava, qualcosa che mancava, che non era come volevo o immaginavo che dovesse essere e succedere.

Allora un giorno mi sono detta: perché questo qualcosa che ormai hai imparato così bene a conoscere e a delineare nei sogni dentro di te, non te lo inventi e poi lo vendi a tutti quelli che come te ne sentono il bisogno, anche se solo per poche ore?”

A quel punto la donna che avevo davanti aveva tutta la mia attenzione.

“Certo lo ammetto, non è stato facile all'inizio, i primi incontri spesso non sono andati come
pensavo, ci sono stati molti fraintendimenti con alcuni clienti ma devo dire quasi tutti per colpa mia. Poi col tempo ho avuto la conferma dell’esistenza di tanti uomini che cercano carezze e baci.

Uomini che sognano di poter semplicemente chiudere gli occhi e abbandonare il proprio
respiro i propri pensieri e silenzi tra le braccia di una donna. Cullare per pochi istanti, ore, o
per una notte intera il sogno di un amore, l’illusione di non essere più così soli, di avere
accanto a sé qualcuno che ti vuole bene per come sei.
Ecco io vendendomi, voglio essere e sono per gli uomini che mi cercano, tutto questo”.

Nel sentirla ammetto di essermi commosso.
Non riuscivo neanche bene a capire cosa dirle.
Mi sentivo triste e malinconico per lei che scegliendo di fare quello strano mestiere sembrava essersi arresa, chiudendo per sempre la porta all'amore, o invece ero io che sbagliavo ed era esattamente il contrario.
In realtà quella donna nella sofferenza aveva trovato un modo d’amare e di essere amata forse più vero di tanti altri?

Scrutai con attenzione il suo viso e quello che vidi fu solo un’espressione di radiosa serenità.

Come uscii da quella casa, cancellai il nastro della registrazione.
Al mio direttore poco dopo avrei raccontato che mi avevano dato buca e un indirizzo falso.

Sono ormai passati tanti, tanti anni e ancora durante le mie notti insonni, mi capita spesso di pensare a Lei.

Ancora mi chiedo se quel giorno in quella villetta di Milano, avevo incontrato la più diabolica delle puttane, o solo una semplice donna che nonostante tutto, non poteva fare a meno di credere ancora nell'amore.


Nemesi
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