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Lui & Lei

Cicatrici...


di Membro VIP di Annunci69.it xNemesi
06.06.2023    |    1.544    |    7 9.0
"Lei si mise su un fianco e lo guardò tranquilla con quei suoi occhi grandi color nocciola..."
Pat Metheny - Tell Her You Saw Me

https://www.youtube.com/watch?v=k0V_k5q9g6A



Non si ricordava neanche molto bene come l’avesse conosciuta.
Forse in un bar, di quelli che restano aperti tutta la notte dentro la Stazione Centrale.
Quello che ricordava erano i suoi occhi grandi e un po’ tristi.
Non era stato difficile avvicinarsi a Lei, in questo lui era molto bravo, aveva il dono di saper ascoltare, amava le donne ma non era certo uno stinco di santo, le indossava come un caldo pullover di cachemire illudendole e regalando loro i suoi sogni.

***

Il pomeriggio era quasi finito.
Dalle pesanti tende della camera del motel la poca luce che filtrava aveva già cambiato colore preannunciando l’arrivo della sera. Il rumore dei motori a pieno regime di un aereo appena dopo il decollo fece vibrare i vetri della finestra.

Dopo ogni lungo appassionato incontro di sesso, prima di rivestirsi con i propri vestiti, rindossando le proprie maschere e la propria vita di sempre, accade a volte che esausti, poggiando vicini le teste su un unico cuscino le parole escano vere, scintillanti e pure, così vere che scavano realtà dolorose dentro di noi, lasciando al tempo stesso una infinita sensazione di pace.

Un ultimo raggio di luce.
E’ quello che io chiamo il “Raggio verde del sesso”.
Eric Rohmer ci ha costruito sopra un bellissimo film. E' quell'istante in cui a volte, molto raramente quando il sole sembra già completamente scomparso dietro la linea dell’orizzonte, un suo ultimo raggio sfuggito miracolosamente alla notte rischiara di luce verde ogni cosa. Dicono anche, che se hai la fortuna di vederlo, è proprio in quel breve e preciso istante che riuscirai finalmente a vedere e comprendere te stesso e chi hai accanto.

Lei ora è sdraiata con le gambe accavallate.
Lui le guarda le ginocchia e le chiede la causa di un piccola cicatrice a forma di rondine.

- Quando ero piccina cadevo sempre, questa è la cicatrice di quando scivolai su una pietra tagliente lungo un sentiero.

Lui sorrise, ma fece caso a un altro segno sul gomito, forse perché gli ricordava la costellazione di Orione.

- E questa, di quand'è?
- Te l’ho detto, ero molto sbadata da piccola.

Non si sa ancora bene cosa lo spinse a sollevare delicatamente il lenzuolo che la copriva per poter osservare ancora una volta il suo corpo nudo. Forse fu solo una semplice intuizione. Una smorfia di disappunto comparve sul suo viso.
Come era possibile?, come aveva fatto a non accorgersene prima?.

Erano già tre mesi che loro due scopavano.
Lei non era la sua compagna. La sua compagna in quel momento era a casa con la figlia.
Anche Lei aveva da qualche parte un uomo o lo aveva avuto, non aveva mai voluto approfondire l’argomento.

Lei stava sdraiata, immobile, gli occhi un po’ vuoti fissavano un punto sopra il televisore spento sulla parete di fronte la letto.
Come in un sogno, vedeva per la prima volta il corpo di Lei, pieno di cicatrici.
Piccoli tagli cicatrizzati sopra il seno, lungo il costato, sul ventre.

- Ma…, ma come?, quando è successo?
- Sono sbadata te l’ho detto, mi infilo sempre in qualche strana situazione, luoghi o uomini che non conosco e così capita di farmi male.

La rigirò a pancia sotto, anche la schiena e le natiche erano piene di cicatrici.
Lui si senti travolgere da un’ondata di tristezza ed anche d'ansia e paura.
Lei si mise su un fianco e lo guardò tranquilla con quei suoi occhi grandi color nocciola.

- Cosa c'è? Che ti succede?
- Ma cazzo!, come cosa c'è?, sei piena di tagli e cicatrici ovunque. Sulla schiena, sulla pancia, ora vedo anche sulle mani, e tu mi chiedi che succede?

Mentre parlava Lo sguardo di Lui si posò sul bellissimo seno sinistro di Lei.
Un filo di sangue usciva da una piccola incisione a forma di mezzaluna scendeva lungo la pelle di lei per poi cadere in piccole lacrime rosse sulle lenzuola bianche…

- Ma che cazzo succede!
- Non ti preoccupare, si rimargina subito.
- Ma..., come hai fatto a farti male ora?
- Non sono stata io.
- Cosa dici?, e chi sarebbe stato?, ci siamo solo noi due in questa stanza.
- Sei stato tu. Prima.
- No guarda ti sbagli. E’ vero ti ho stretto i seni e morso i capezzoli ma non così forte.
- Quel sangue non viene dal seno.

Lui si avvicinò, mettendo da parte la paura guardò meglio, era vero.
Era un ferita più profonda, rimase turbato ma ancora nonostante tutto fosse stato svelato dalla luce di quell'ultimo raggio che aveva visto, si rifiutava di accettarlo.

Lei gli prese la mano e la strinse.

- Non hai ancora capito? E’ solo il mio cuore, ma non devi preoccuparti, ogni tanto ancora succede, si ferisce, esce un po’ di sangue ma poi passa subito tutto.
Quello che resta sono solo cicatrici.


Nemesi
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