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Tessa e L'uomo Dei Libri... (Cronache Terrestri Del Quarto Millennio)


di Membro VIP di Annunci69.it xNemesi
27.03.2023    |    1.181    |    6 9.2
"Sapeva già tutto di me, o forse furono i miei occhi a parlargli..."
Björk - All Is Full Of Love

https://www.youtube.com/watch?v=Ar0RA4InvVI


ll suono stridulo delle sirene nello spazioporto mi avvisano che un altro fine settimana sta per iniziare.

Mi infilo in uno dei grandi ascensori gravitazionali che mi porteranno sotto terra.
Come ogni venerdì sera la navetta a bassa gravità dove poter rimanere in stato di sospensione per provare a rilassarsi un po' durante il viaggio verso casa, sarà affollata. Con qualche spinta mi guadagno un piccolo spazio in un angolo e mi attardo ad osservare i volti degli altri uomini che riempiono il grande ventre di questo millepiedi di metallo cavi e resine trasparenti.

Ologrammi pubblicitari, iniziano a scorrere sulle pareti della vettura che si sono fatte perlacee, accompagnati dalle immagini e dalle voci di sensuali corpi femminili. E' il segnale che quasi tutti aspettavano per far diventare realtà i desideri e le fantasie della settimana.

***

"La guerra tra uomini e donne per la conquista del potere, avvenuta centinaia di anni prima si era risolta con la totale distruzione del genere femminile e con una serie di esplosioni che avevano costretto i superstiti a vivere per lungo tempo sotto terra, all'interno di pesanti cupole protettive. Il problema della riproduzione per la ripopolazione del pianeta, venne presto risolto attraverso nuove tecniche di clonazione, ma presto, il costante aumento di suicidi tra la popolazione composta da soli uomini, portò una commissione speciale del Comitato Centrale, a rivalutare la possibilità di reintrodurre al solo scopo ricreativo e sotto stretta sorveglianza alcune donne.

Da quanto si legge nelle vecchie cronache del tempo, all'inizio furono creati dei replicanti cyborg femmina, un po' macchina e un po' donna, ma senza grande successo, a parte il costo elevato per produrle e al fatto che spesso si bloccassero sul più bello, l'idea di scopare con una "quasi macchina" non piaceva. Esisteva poi in molti uomini la paura che il Comitato Centrale avesse inserito all'interno dei loro crani lucenti metallici qualche strumento che registrasse quello che succedeva durante gli incontri sessuali.
Fu solo dopo molto tempo con l'invenzione dell'inibitore neuronale capace di limitarne le funzioni cerebrali, oltre a poterle programmare e controllare, che si iniziarono a clonare con una tecnica particolare molto più economica delle donne.
Donne vere, in carne ed ossa, ed è così che siamo arrivati ai giorni nostri"

***

Il mio attuale stato di impiegato del Comitato Centrale di seconda classe superiore, mi da il diritto di avere una donna ogni fine settimana per una durata massima di 48 ore. La procedura è semplice. Dopo essermi identificato sul mio plasmavisore portatile, una mia guida personale visualizzata con un ologramma tridimensionale dalle sembianze femminili, mi accompagna attraverso le stanze di questo immenso bordello virtuale dove migliaia di giovani donne, sono catalogate in attesa di essere scelte ed inviate a domicilio del cliente.

La navetta sta sfrecciando all'esterno della superficie tra desolati paesaggi di culture idroponiche interrotte dalle gigantesche costruzioni a ombrello delle centrali solari, l'interno è ora silenzioso. La maggior parte dei miei compagni di viaggio è assorta nella visione della sfilata in 3D delle ragazze. Il Comitato Centrale le ha classificate con precisione in base alle loro caratteristiche fisiche e alla predisposizione sessuale con cui ciascuna è stata programmata.

Ricordo ancora di quella volta in cui molto più giovane e con poca esperienza, un po' per curiosità e colpito dalla sua bellezza, prenotai una meravigliosa creatura dalla pelle bianca come la luna i capelli neri lunghissimi e lucenti dai lineamenti asiatici. Una delle discendenti di Gengis Khan, recitava la mia guida virtuale, "Con lei vi sembrerà di galoppare su un cavallo selvaggio tra le steppe sferzate dal vento della Mongolia".
Quando la luce sul monitor di controllo, mi avvisò dell'avvenuta consegna, e aprii il contenitore molecolare, oltre a Lei, ai vestiti alle scarpe e ad ogni altro accessorio, notai anche una valigetta trasparente piena di attrezzi dalle forme strane.
Oggi ripensandoci sorrido..., ma vi assicuro che non fu piacevole scoprire che la specialità con cui era stata programmata era l'utilizzo di fruste e altri strumenti per dispensare dolore e piacere. Per fortuna mia e dei mie genitali, riuscii a disattivarla un attimo prima che riuscisse a legarmi al letto con delle sottili strisce di ardamanto.

Anche stasera, chiuso nei mie pensieri, sono arrivato a casa, se si può definire così questo cubo di pochi metri quadrati uguale alle altre migliaia che compongono questa città-torre dell'area residenziale.
Sono solo. Immagino le stelle, ed una stella in particolare. Lo faccio con la mente, prima di deopacizzare la parete esterna e provare a cercarla con lo sguardo.
Anche stasera il cielo è grigio e una pioggia sporca scende lentamente disegnando lunghe strisce argentate sulle pareti e sulle cose.

Mi verso qualcosa da bere e intanto ripenso a tutti i fine settimana che regolari si sono succeduti in questi anni e a tutte le donne che ho avuto, così diverse eppure tutte così uguali tra loro. Entità programmate per far passare qualche ora di piacere all'uomo che le ha scelte. Niente discussioni, nessuna scenata di gelosia, nessun problema.
La loro breve esistenza è legata solo a questo, non hanno passato, nessun vero ricordo e neppure un futuro.

- "Ti voglio porca, ti voglio troia", mi divertivo a dire le prime volte.
Loro seguivano, con quella che sembrava vera partecipazione ogni mio volere e desiderio, ed è stato anche bello per un po', poi tutto ha iniziato ad apparirmi finto e grottesco, anche nel letto, dove le situazioni alla ricerca del piacere e di nuove e più forti sensazioni erano diventate via via, sempre più estreme, sino a bruciarmi l'anima e con lei ogni parvenza di umanità. Senza comprenderne veramente il motivo e senza rendermene conto, ero caduto in un infinito e vuoto baratro di solitudine.

Fu quando ormai avevo deciso di farla finita, mentre cercavo al mercato nero della zona proibita un demetabolizzatore, che mi avrebbe regalato un dolce passaggio dal sonno alla morte che incontrai "L'uomo dei libri".
Ne avevo sentito parlare più volte, ma ero convinto si trattasse solo di una leggenda. Invece eccolo lì materializzarsi davanti a me in quel quartiere sotterraneo come un fantasma. Sapeva già tutto di me, o forse furono i miei occhi a parlargli.
Non disse molto, mi mise tra le mani quel libro che cambiò la mia vita, poi subito dopo lo vidi allontanarsi sorridendo.
La copertina era quasi del tutto strappata, un libro vero, fogli di vera carta ingialliti che scricchiolavano sotto le mie dita. Non che non ne esistessero più in giro, ma erano ormai rarissimi, questo poi apparteneva ad un genere di cui il Comitato Centrale aveva ordinato la distruzione durante la guerra tra i sessi, un libro per cui si rischiavano anni di lavori forzati nelle colonie extraterrestri.

Era un'antologia, una raccolta di poesie selezionate da una donna, (e già questo era una cosa estremamente pericolosa), scoprii poi che non erano poesie qualsiasi, ma poesie d'Amore.

All'inizio non capivo. Non ero preparato, non avevo mai letto niente di simile, a memoria d'uomo quella parola..., "Amore", con tutte le sue implicazioni che si ripeteva in ogni forma e declinazione su quelle pagine, da molti secoli nel mio mondo era proibita, non esisteva. Non esisteva più nulla che potesse testimoniare il tempo in cui uomini e donne si erano amati e avevano vissuto insieme, tutto era stato nascosto o peggio, cancellato dalla memoria umana per sempre.

Leggevo quelle parole nuove e cristalline che come bisturi affilati asportavano dalla mia carne il mio passato lasciando spazi nuovi da riempire e sentivo qualcosa cambiare irrimediabilmente dentro di me.
Ne ero impaurito, al tempo stesso qualcosa mi spronava ad andare avanti, tutto quello che sapevo o credevo di conoscere venne spazzato via in pochi istanti da poche semplici parole che trovai scritte nelle prime pagine da un certo Neruda alla sua donna

"Io ti scelsi tra tutte le donne
perchè tu ripetessi
sulla terra
il mio cuore che danza con le spighe."

***

"Nessuno conosceva esattamente che cosa succedeva alle "Compagne di giochi" una volta che il tempo a tua disposizione era scaduto, o meglio si sa che passate le 48 ore previste, cadono in una specie di sonno, per essere poi "Ricondizionate.".
Lavate nel corpo e nella mente per cancellarne ogni ricordo, pronte per il prossimo uomo che le vorrà e il Comitato Centrale è così sicuro dei propri collaudati sistemi di ricondizionamento, che non si preoccupa più di controllare se qualcuno, settimana dopo settimana incontra sempre la stessa donna"

***

Lei si chiama Tessa. Ormai facciamo coppia fissa da un po', da quando in una malinconica domenica di novembre come questa, dopo aver cercato invano un po' d'amore tra le sue braccia, amore che lei non poteva darmi, sempre più disperato, mi misi a leggerle ad alta voce una poesia che forse in un'altra vita, avrei potuto scrivere io:

"Ti ha portato novembre.
Quanti mesi dell'anno durerà la dolceamara vicenda
di due sguardi, di due voci?
Se io avessi una leggenda tutta scritta
direi che questo tempo che ci sfiora
ci appartiene da sempre. Ma non sono
che un uomo tra mille e centomila
e Tu non sei
che una donna portata da novembre"

Fu in quel momento, mentre leggevo ad alta voce quella poesia che accadde qualcosa di straordinario e vidi brillare una piccola lacrima nei suoi occhi.
La lettura di altre poesie ed altre lacrime, seguirono la prima. Lentamente, giorno dopo giorno scoprimmo che le poesie e l'amore racchiuso in esse, era più forte di tutto.

Tessa ora si ricorda di me, il ricondizionamento cerebrale a cui viene sottoposta non ha più alcun effetto e ogni volta che ci vediamo è sempre più bello.
Un uomo e un donna. Un nuovo inizio, imparando dai nostri errori, nonostante le difficoltà, i primi litigi le prime incomprensioni e un giorno forse non lontano quando sarà tutto diverso potremo vivere per sempre insieme.


E' passato quasi un anno.
Ieri notte sono tornato in quel quartiere sotterraneo, speravo di trovare l'uomo dei libri per ringraziarlo e restituirgli quel suo prezioso dono. Ora non mi serve più, tutte le poesie di quel libro le ho trascritte nella mente e nel mio cuore.
Mentre lo cercavo tra la gente, ho visto un altro uomo.
I suoi occhi colmi di disperazione mi hanno parlato.

Le mie mani hanno rapidamente incontrato le sue, poi mentre se ne andava stringendo quel libro, dopo tanto tempo e per la prima volta, ho capito e sorriso...


Nemesi
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