A colori o in bianco e nero?

Anastacia - I Dreamed you
https://www.youtube.com/watch?v=bMiYx9kggpw



La camera è in penombra come piace a me.
Tutte le volte è una piccola battaglia la nostra.
Tu che ami la luce e i colori ed io l'ombra e il bianco e nero ad accarezzarti la pelle.

Oggi, nessuna discussione.
Milano e una giornata buia, più grigia del solito, gravida di pioggia che batte incessantemente sui vetri della porta finestra nella nostra piccola alcova.

Distesa sopra di me, sembri ancora più piccola e fragile.
Ti bacio i capelli, la tua testa abbandonata nell'incavo tra collo e spalla mentre respiro il tuo profumo che si fonde con quello di lenzuola appena lavate.
Le mie mani strette alle tue natiche per non farti scivolare via.
Risalgono..., misurano la tua vita stretta e poi si aprono leggere per accarezzare ancora una volta, la collana di perle che scende attraversando la tua schiena.

Un piccolo brivido di piacere muove le tue gambe e sale su, lo intercetto e lo blocco con la mia mano che si muove veloce a stringerti il collo, è così sottile che potrei spezzarlo ti ho detto tante volte mentre lo afferro per toccare in gola i tuoi gemiti quando ti sono sopra e dentro e tutt'intorno fermando i tuoi pensieri e ogni possibile via di fuga.

Tu..., mi hai sempre lasciato fare.

Ti liberi della mia stretta e fai scivolare il tuo corpo sul mio.
Il tuo viso sul mio cazzo.
Solo guance, occhi, naso e labbra chiuse.

Ti lascio fare. Sorrido.
Voglio vedere quanto resisti prima di riempirti la bocca.

Anche tu sorridi.
Vuoi vedere quanto resisto prima di afferrarti il mento, aprirti le labbra con le dita e costringerti a mangiarmi.

***

Ti fermi e ti sollevi per guardarmi come fai quando hai in mente una marachella.
Le labbra e le guance impiastricciate di cazzo.
Ti alzi felina dal letto, afferri qualcosa dal mobile e in piedi di fronte a me bevi da una bottiglietta, buttando indietro la testa, sollevando in un lungo respiro le punte dei seni.

Torni da me, ma prima di farlo, accendi un piccolo faretto a led sopra la testata del letto che neppure avevo notato, di quelli flessibili e orientabili.
Me lo punti sul cazzo, poi mi fai scivolare il telefono in mano e ti inginocchi ancora tra le mie gambe aperte, stringendo forte la mia erezione.

- Voglio che mi fotografi mente ti guardo con la bocca piena di te.
Non le voglio vedere ora! Voglio riceverle una alla volta, per ogni giorno che sarai lontano da me...

- Come le vuoi?
A colori o in bianco e nero?


Nemesi








QUANDO IN UFFICIO TI FANNO INCAZZARE

Al Jarreau - Your Song
https://www.youtube.com/watch?v=9tmsOJyRR94



Quando in ufficio ti fanno incazzare
diventi nervosa, aggressiva, hai voglia di mordere e graffiare.

Non ho bisogno di parole, me ne accorgo dal tuo odore,
dalla tua fica gonfia che preme sulla cucitura dei pantaloni...

Parlarti ora, ormai lo so, non servirebbe.
Un bacio lungo, profondo e la mia mano a stringerti il collo,
spingerti sul letto a pancia sotto, ancora vestita.

Giri la testa per guardarmi con aria di sfida
graffiando l'aria con le tue dita sottili.

Ti sono sopra,
ti mordo la nuca, ti allargo le braccia,
stringo forte le tue gambe tra le mie.

Sei come un mare in tempesta,
io la nave che lo cavalca
aspettando che il vento cali.

Ansia e tensione si allentano
le sento scorrere dentro di me,
cambiano colore,
le tue mani si stendono
mi offri le labbra e il tuo sapore più dolce...

Quando in ufficio ti fanno incazzare
hai sempre voglia di scoparmi!

Forse...,
mi piaci anche per questo...


Nemesi