Racconti Erotici > Lui & Lei > Una signora per bene…
Lui & Lei

Una signora per bene…


di Membro VIP di Annunci69.it xNemesi
12.01.2023    |    10.866    |    4 9.9
"Lei mi guarda stranita, ma non dice nulla Adesso me la lavoro io, penso..."
Non riesco a trovare mia moglie, eppure eravamo d'accordo che la venivo a prendere in spiaggia al nostro solito stabilimento e al nostro solito ombrellone.
A dire il vero sono ormai quasi vent'anni che veniamo sempre qui ogni estate, abbiamo anche litigato più volte perché Lei voleva cambiare, poi per fortuna da qualche anno ha smesso di fare storie. Addirittura quando quest’anno le ho proposto uno stabilimento nuovo, uno dei più lussuosi e alla moda della zona con addirittura dei veri e propri letti a baldacchino in spiaggia, mi ha risposto che quei posti non sono da signore per bene, chiudendo subito l’argomento.

Dopo il mio giornaliero giro in bici, per tenermi in forma ed anche perché in spiaggia mi annoio, sono rientrato a casa per una doccia, ho preparato il pranzo e sono salito in macchina forse un po’ in anticipo rispetto al solito, perché ho davvero una fame da lupo, ed ora mi guardo intorno ma di lei nemmeno l'ombra.

Torno verso le cabine, magari la trovo alle docce.
Il sole oggi davvero spacca. Mi accoscio all'ombra della cabina più vicina sapendo che comunque mia moglie da lì deve passare, quando alle mie spalle sento una serie di gemiti soffocati e un cigolio di tavole di legno.

Mi sposto con noncuranza di una cabina più in la e a questo punto vengo raggiunto da una voce femminile che sottovoce invoca qualcuno con un: "Dammelo di più, ne voglio ancora", dove la parte finale della parola “ancora” è una “A” prolungata, trascinata, prima espirata e poi aspirata in un lungo mugolio che chiaramente è indicativo del fatto che la signora è stata prontamente accontentata e deve aver preso qualcosa di davvero grosso molto a fondo. Quando sento lui risponderle: “Sei proprio una gran bella troiona”, mi parte l’embolo ed anche la fantasia e ammetto anche di provare una certa invidia per quei due.

Mia moglie ancora non si vede e non so che fare, anche perché se continuo a restare li in vista ad ascoltare quello che succede in quella cabina, oltre che a venirmi duro rischio anche di fare la figura del guardone. Certo se mi infilassi in quella specie di rientranza meno in vista sicuramente un pertugio tra le assi della cabina lo troverei per dare una rapida sbirciatina, ma solo una, veloce, veloce, tanto per curiosità.

Non ci posso credere!!!
Ecco dove era sparita mia moglie o giusto per precisare…, quella gran puttana di mia moglie! Hai capito la signora per bene? Quella che a casa fa sempre la ritrosa?
Sì perché dovete sapere che ormai da qualche anno la mia signora non me la fa vedere neppure dipinta in cartolina e invece adesso sta qui, piegata col culo sporgente in fuori, con le mani appoggiate alla parete, il copricostume arrotolato in vita a farsi pompare da dietro da quello stronzo del barista, seguendo col bacino ogni sua spinta per sentirlo tutto dentro e incitandolo a sfondarla e sborrarle dentro.

Chissà questi due maiali da quanto erano lì a divertirsi, alla faccia del marito cornuto, cioè del sottoscritto.
Certo che al di là dell’incazzatura, ammetto che la scena è davvero eccitante.
Mia moglie è ancora una gran bella figa, con quelle sue gambe lunghe e tette e culo ancora belli alti e sodi e pare anche una grande appassionata di cazzo ma a quanto sembra non del mio.
C'è da chiedersi come mai, la zoccola, abbia deciso di escludermi da tali piaceri.

Per quanto la nostra coppia, dopo oltre vent'anni di matrimonio sia un po' scoppiata ma comunque nella normalità, forse qualche scopata in più avrebbe sicuramente aiutato a mantenere più vivo il rapporto. D’altra parte non è che io mi possa definire un santo, visto che grazie al lavoro che faccio non me ne sono mai fatta sfuggire una, però almeno ho avuto l’accortezza di non farmi mai beccare sul fatto, come in questi giorni, con la commessa della panetteria, che anche oggi mi aspettava nel magazzino del negozio al ritorno del mio giro in bicicletta per quello che lei chiama il suo “pompino profumato preferito”. Oh che vi devo dire se questa donna impazzisce nel leccarmi il cazzo e le palle tutte sudate?

Ammetto però che il barista ha una buona tecnica. Piedi ben piantati a terra, mani aggrappate ai fianchi di mia moglie e via a pomparla di brutto senza sosta e da come sporge il culo e inarca la schiena ad ogni colpo, pare proprio che alla mia consorte piaccia davvero tanto.
Inutile dire che per una mera questione fisiologica ce l'avevo duro come il marmo, ma soprattutto mi sarebbe piaciuto godere di questo suo improvviso risveglio sessuale .
In fondo in qualità di marito avevo il diritto di pretendere quel tanto di figa necessaria a mantenere un minimo equilibrio mentale, oltre al fatto che per una semplice questione di principio non trovavo corretto che ignorasse il cazzo che aveva sposato e che a casa era sempre a sua disposizione. A mio avviso era necessario rimediare, e subito!

“Ora ti inculo come piace a te…”, le dice il barista mentre Lei gira la testa e guardandolo sorridendo gli risponde: “Ma cosa dici? Una signora per bene come me, queste cose non le fa, lo sai…”, e intanto con una mano si sfila il cazzo dalla fica, tenendolo fermo per aiutarlo a incularla. Lui rimane per qualche istante quasi immobile mentre mia moglie si muove impalandosi sul suo cazzo, poi ricomincia a pomparla ma questa volta nel culo e lo capisco dai versi trattenuti di mia moglie che gli dice: “Sbrigati a venire che sta arrivando mio marito a prendermi. Dai riempimi il culo…”
Ancora qualche spinta e intuisco che il barista le sta sborrando nel culo, poi lo vedo sfilarsi mentre mia moglie, decisamente soddisfatta, tenendo il copricostume alzato, si china per prendere dei fazzolettini di carta dalla borsa da spiaggia e inizia a ripulirsi.

Corro veloce allontanandomi e puntando verso il nostro ombrellone. Mi sdraio su uno dei due lettini fingendo di leggere il giornale, la voglio proprio vedere arrivare, la puttana.
Dopo qualche minuto la vedo avvicinarsi con una camminata da donna compiaciuta e continuo a pensare che tutto questo non è per niente giusto.

Si è fatta la doccia la stronza, si dev'essere asciugata in fretta perché è ancora un po’ bagnata.
"Ah, sei già qui" dice lei con indifferenza.
"Si, saranno una decina di minuti che ti aspetto, ne ho approfittato per leggere il giornale. Sei tutta bagnata!", le dico calcando il tono di voce su quell'ultima parola: “Bagnata”.

La sua coscienza sporca traspare subito dall'irritazione forzata della sua risposta.

"Cosa vuoi, che sia asciutta dopo la doccia?"
Miss simpatia colpisce ancora.
"No, è perché così bagni i sedili della macchina, non hai un costume asciutto?"
"Si, vabbeh ho capito, dai, vado a cambiarmi. Quanto rompi!".

Mi chiedo se abbia ancora il culo pieno di sperma, perché girandosi di spalle, mentre va a cambiarsi il costume cammina in modo strano, un po’ cautamente, quasi stringendo le gambe e le natiche. Non posso fare a meno di pensare ancora una volta che la stronza ha due belle natiche sode e deve avere tutto sommato un buco del culo ancora bello stretto, visto che a me con la scusa che le signore per bene certe cose non le fanno, si è sempre negata.

Prendo la borsa e la aspetto fuori dalla cabina.
"Ma cosa fai qui! Mi sembri un maniaco, ma non mi molli mai!!!"
Si vede che sul luogo del delitto scopatorio appena compiuto, la zoccola si sente a disagio.
"Ma no tesoro, non volevo farti tornare in spiaggia. Dai andiamo che il pranzo ci aspetta pronto a casa!"
"Vengo, vengo."
"Si, vieni, vieni…, dai", ripeto. Lei mi guarda stranita, ma non dice nulla

Adesso me la lavoro io, penso.
"Ti dà fastidio l'aria condizionata?"
"No, perché?"
"È che hai i capezzoli duri che ti segnano il tessuto del copricostume e pensavo avessi freddo".
Intuisco dal suo sguardo leggermente smarrito che un leggero sospetto inizia a farsi strada nella sua mente.
"Ma non dire cazzate!"
"Volevo solo che fossi completamente soddisfatta, perché sei soddisfatta, vero?"
“Soddisfatta?”
“Scusa hai ragione, volevo dire completamente a tuo agio…”

Se penso che l'ultima volta che me l'ha data, neanche ha voluto mettersi a pecora, dicendo che quelle sono cose che fanno le bestie, mi verrebbe da prenderla a sberle.
Comunque, adesso ho tutta la sua attenzione. Finge di guardare la strada per osservarmi di nascosto con gli occhi ridotti a una sottile fessura e io faccio finta di niente.
Devo elaborare bene la mia strategia, non ho niente in contrario che si faccia trombare dal barista, dal bagnino o da tutti e due insieme, ma anch'io voglio la mia parte, e visto che ho ancora il cazzo barzotto, la vorrei adesso.

Lei ora mi fissa ancora, senza rispondere.
"Allora, sei soddisfatta o no?"
"Ma di cosa dovrei essere soddisfatta?"
"Che ne so. Della vacanza, della villa che ho affittato, della piscina, del fatto che ogni giorno ti preparo dei bei pranzetti, della spiaggia, del bar…, delle cabine?"

Per un attimo perde il controllo, stringe le ginocchia, cerca di tirarsi ancora più giù il copri costume come voler nascondere la sua figa strapazzata. La guardo con un sorriso sereno, di quelli che mai diresti di saper fare dopo aver visto tua moglie farsi sbattere da un altro.
Mi sembra di sentire i suoi pensieri affannati, ha paura di essere stata scoperta o quasi.
Si riprende subito, dischiude le gambe quel tanto e si rende conto che deve cambiare tono e registro per cercare di allontanare i sospetti.

"Ovvio che sono soddisfatta. Oggi sei strano però, c'è qualcosa che non va?"
Scendiamo dalla macchina avviandoci alla porta di casa.
"Ma no cara, lo sai quanto ci tengo a queste vacanze e al fatto che tutti siano sempre gentili con te. E poi quest'aria di vacanza, sai com'è, dev'essere stimolante o no? Ma cos'hai qui?" indicando il suo culo.
"Dove?"
"Qui!" e infilo il dito tra le sue natiche, esattamente tra il suo buco del culo e la figa. Ops! Scusa cara, non volevo. C'è una macchia proprio lì, sul tuo copricostume come se ci fosse colato qualcosa"
Terrore nella sua voce
"Dove, dove?"
"Dai entriamo in casa che ti faccio vedere!"

Ormai è in trappola.
Non prende nemmeno in considerazione che possa essere un banale tranello.
"Dove?" e cerca di guardarsi il culo contorcendosi davanti allo specchio.
"Guarda, esattamente qui", e le appoggio il mio cazzo duro da dietro allungando le mani sui suoi seni.
"Ma ci stai provando?" dice lei
"No, no, Ti scopo proprio!!!” le dico, tirandole su il copricostume, senza alcun preliminare e spingendola contro lo scrittoio nell'ingresso. Scosto appena le mutandine del costume e le infilo due dita nella figa: “Mi sembri più aperta qui al mare, (mi abbasso quel tanto per puntare bene il mio cazzo alla sua figa), scusa cara, avrei dovuto dire più ricettiva, (e dovrei anche aggiungere più puttana mentre la cappella inizia a farsi strada), deve essere la spiaggia e il sole che ti fanno bene."

Ha la figa calda e ancora decisamente allargata e bagnata: deve essere un riflesso condizionato dal cazzo che ha appena preso in quantità industriale.
"Ma cosa fai? Sei impazzito?”
La “o” finale vira dal fastidio al piacere man mano che inizio a pomparla deciso tenendola quasi schiacciata sul piano dello scrittoio massiccio di fine ottocento.

Decido di non dirglielo che l'ho vista, preferisco tenermi questo Jolly da giocarmi in qualche altra occasione oltre al fatto che magari mi sentirei in dovere di confessare qualcuna delle mie marachelle giusto per farle capire che anch'io il cazzo lo distribuisco generosamente e lo darei volentieri anche e soprattutto a Lei se fosse un po’ più disponibile.
Continuo a scoparla con calma, in modo regolare.
Le piace, mi si oppone il giusto per farmi entrare meglio e sentirlo allargarle la figa. Non parla più e mi pare, anzi sono sicuro che si morda le labbra per trattenere dei gemiti. Niente da fare, la stronza proprio non vuole darmi soddisfazione, “Signora per bene fino in fondo”, ma è fradicia e sta godendo come una troia.

Mi bagno le mani fra le sue cosce, risalgo fino al seno, stringo, massaggio soppeso le strizzo i capezzoli e le mordo il collo aumentando il ritmo. Ancora tace, anche se mi rendo conto che si sta preparando a godere. La conosco o se la conosco!
Spinge con le braccia, s’ingobbisce per inarcarsi ancora e la sua figa mi stringe come se mi risucchiasse il cazzo. Stringo con una certa cattiveria il clitoride e lo schiaccio fra pollice e indice. Gode in silenzio, quasi di nascosto.

Non mi basta, voglio che si arrenda, che mi faccia sentire come le piace farsi fottere e poi
un po' mi sale anche la rabbia nel rivedermela scopata da un altro.
Rallento il ritmo, l'escursione della stoccata più ampia, il cazzo scivola fuori, do un affondo.
Un "Ah!” di dolore, sorpresa, forse anche un certo piacere inaspettato nel suo vocalizzo.
Mi dico che vale la pena insistere, anche perché l’idea di spaccarle il culo mi manda in estasi.
"Scusa cara, ho sbagliato buco, ma vedo che è entrato in un attimo e senza farti troppo male”

Col cazzo ben piantato nel suo culo fino alle palle, la stringo e col palmo della mano le massaggio la figa senza mostrare alcun pentimento, tanto meno l’intenzione di togliermi di lì.
"Sei uno stronzo! Un Bastardissimo stronzo di merda! Fanculo a te e a tutti quelli come te! Ma per chi mi hai preso?”
Inizio a muovermi dentro di Lei, durante la litania degli insulti, ho raggiunto quello che volevo! Emozioni, sentimenti. Qualsiasi cosa: vita, non indifferenza!
Infierisco e le sfondo il culo senza alcun rimorso o incertezza.

“Quante parolacce, cara, non si parla così al proprio marito!”
Finalmente riesco a sfogare questa rabbia latente, la frustrazione per le tante scopate negate. La mia mano cala con violenza sulla sua natica, lo schiaffo le lascia un segno rosso, che mi arrapa ancora di più. Non riesce più a frenarsi. Più mi insulta, più la sfondo dandomi il ritmo a suon di sculacciate,
"Bastardo!" è l’ultima cosa che riesce a dire prima di essere sconquassata da un orgasmo che la lascia senza fiato e la fa restare in uno stato di abbandono totale.

Ne approfitto subito per finire in gloria quello che ho iniziato.
Mi sfilo dal suo culo, mollo la presa, le cedono le gambe e scivola in ginocchio così tenendola per i capelli le infilo tutto il cazzo, ancora leggermente sporco di sborra del suo amante, in bocca fino in gola.
“Servizio completo oggi, mia cara signora per bene!” riesco a mormorare mentre le sborro in bocca e in faccia senza trattenermi.
Che spettacolo vederla tutta imbrattata di sperma!

Mi trattengo e non le dico di ingoiare tutto come una troia.
Non voglio esagerare, credo che per oggi possa bastare.
Poi domani è un altro giorno e si vedrà.

Le servo la pasta fresca mentre Lei mi guarda truce.
Con voce pacata le dico: "In fondo è anche colpa tua, se lo facessimo più spesso non sarei così infoiato." Non mi degna di una risposta, mi guarda con un misto di rabbia e rassegnazione, probabilmente si immagina che di queste “punizioni” gliene capiteranno ancora, tutte le volte che si farà scopare da altri.

Eppure sono sicuro di aver visto anche una luce nuova nei suoi occhi mentre me la sbattevo, una luce che non vedevo più da molti anni.
Magari glielo dirò uno di questi giorni, insieme a dirle quanto mi piace scoparla arrabbiata.
E chissà potrei anche dirle anche che l'alternanza fa bene, e che in fondo non c'è niente di male a prendere anche cazzi altrove: “Ma è una signora così per bene, Lei….”


Nemesi

Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.9
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Una signora per bene…:

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni