My Funny Valentine...

CHET BAKER - My Funny Valentine

https://www.youtube.com/watch?v=UOEIQKczRPY


Eddai, eddai..., scrivimi dai!
Pensa la giovane donna seduta di fronte alla toeletta della sua camera da letto,
mentre con aria distratta si morde l'unghia del pollice sinistro.

Ahi,
brutto segno pensa l'altra parte di Lei.
Quella nascosta.

Prima è il pollice con la sua unghia.
Poi sono gli occhi che si stringono per aprirsi con movimenti improvvisi e inaspettati.
Dopo sarà lo sguardo a perdersi e a seguire rotte sconosciute.
In ultimo, ma per quello ancora c'è tempo, saranno le gambe a non riuscire a stare ferme.

Eddai, eddai..., scrivimi dai!

Pensa la donna dagli occhi grandi e scuri,
dal naso dritto e dalle labbra rosse come un peccato.

Eddai, eddai..., scrivimi dai!

Pensa la donna dalle mani bianchissime.
Appoggiate su polsi sottili, percorse da vene che scorrono lentamente sotto una pelle di carta velina.
Un insieme di falangi delicate e unghie discrete ricoperte da una vernice trasparente.

Eddai, eddai..., scrivimi dai!

***

No! Non ho voglia.
O forse non riesco scriverti questa sera.
Voglio solo stare qui, in un angolo di questa tua stanza a guardarti.
Sono entrato in silenzio e ti osservo.

Ti vedo per la prima volta ma è come se ti conoscessi da sempre.
In te rivedo una per una le donne che ho amato e al tempo stesso ne cancelli il ricordo,
riportando indietro la lavagna del tempo a non aver mai conosciuto lo sfregio del gesso.

Chi sei? Quando ci siamo già incontrati?
Ieri? Oggi? O forse domani?
E cosa faccio ora qui?

Ti cerco con gli occhi, mentre in silenzio ascolti la tua musica, dondolando lentamente una gamba.
Guardi fuori dalla finestra, la testa adagiata su un braccio.
Non ti vedo in volto, ma riconosco quella tua piega nelle spalle, nel collo, la linea decisa della tua schiena.

Sono completamente perso in quel chiaroscuro modellato dalla luce di quella tua linea.
Perso, nel lunare pallore della tua pelle che si rischiara a mano a mano che scende la sera.
Non sono neanche sicuro di essere veramente lì con te.
Siamo così lontani, eppure questa notte percepisco il tuo profumo e il lento battito del tuo cuore.

Sollevi il viso, "Dio mio quanto sei bella!"
Mi commuovo nel seguire il tuo profilo e la piega candida della tua gola.
Le mie mani ora tremano.

Chi sei? Perchè sei qui?
Chi stai aspettando?
Solo ora mi accorgo che indossi un elegante abito da sera che ti lascia la schiena scoperta.

Quella schiena, quella linea sottile di piccole perle in rilievo sulla tua pelle!
Quante volte sono morto nel toccarla.
Nel seguirne nel ricordo il dolce profilo, nelle mie notti insonni passate accanto a Lei che dormiva.

Un piccolo rumore e ti volti verso la poltrona, dove, invisibile, sono seduto nell'ombra.

Si apre la porta, ed entra l'uomo che aspetti.
Un tuo sorriso e lui è accanto a te. Si china, ti bacia le labbra ed il collo sollevando leggero i tuoi lunghi capelli.

Una fitta al cuore.
Lo riconosco quell'uomo...
Che un tempo, ero io.


Nemesi