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Gay & Bisex

tutto comincio' con mio cugino


di pirlino
01.03.2022    |    9.347    |    2 9.7
"Sentivo il suo respiro caldo dietro al collo e il suo pene ancora gonfio che si appoggiava sulla mia natica, a un certo punto si sposto come per vedere meglio..."
La prima volta è un quasi sempre un classico, accade da adolescenti in erba, con il cuginetto del cuore, e per lo più in estate, complice il caldo o lo stare più svestiti. Nel mio caso ci sono gli ormoni della crescita, io, ragazzino di quindici anni, il cuginetto diciottenne più smaliziato e maturo. Tutto cominciò quando Giovanni mi disse se mi masturbavo.Nella terrazza all' ultimo piano sotto la tettoia al riparo da sguardi indiscreti Giovanni mi mostro come si faceva, mettendemelo in mano.fu una scoperta entusiasmante, poichè cominciarono giornate piene di smanettamenti e di eiaculazioni. Lui erapiù sviluppato di me aveva il pene molto più lungo e più grande di circonferenza, e aveva una folta peluria che gli invidiavo tanto poichè io ero praticamente senza peli, cosa che credo lo eccitasse moltissimo, come a me eccitava il profumo dei nostri sessi e sentire quel salsicciotto gonfio e pulsante tra le mie mani e il calore e l' odore del nostro sperma quando si eiaculava, da prima un po fastidioso poi sempre più gradevole. Non passo molto dal masturbarsi uno di fianco all' altro a passare alla masturbazione vicendevole, spesso io lo masturbavo e lui mi carezzava la dove io ero ancora con pochissimi peli, mi carezzava i testicoli e scendeva sempre di più carezzandomi le natiche e insinuandosi verso il mio buchetto roseo e ancora vergine, era una bella sensazione sentirsi toccare, sfiorare e appena insinuarsi e poi subito uscire dal buco del mio sedere, stava tastando il terreno perchè si riprometteva di entrare presto nel merito di quell' argomento. Detto argomento fu iniziato la settimana successiva, si era in campagna dai nonni, dopo una giornata in mezzo gli alberi e la terra il pomeriggio si andò a letto per la pennichella pomeridiana, rigoroso rito dei nonni, noi invece appena loro furono addormentati uscimmo fuori e si andò ad esplorare il capanno degli attrezzi sempre off-limit a noi ragazzi. Entrati dentro chiusa la porta si guardo un po in giro ma non c'era nulla di interessante, l' unica cosa interessante che entrambi tacitamente covavamo era di appartarci e darci alle nostre seghe in tandem, ma accadde che la nonna era già sveglia e stendeva nel cortile antistante il capanno i panni lavati, sentitala, sobbalzammo alzandoci i pantaloncini e interrompendo bruscamente il nostro gioco, io più lesto andai verso la porta chiusa e dalla fessura della vecchia porta del capanno controllavo i movimenti della nonna, Giovanni mi si mise dietro a vedere anche lui, appogiandosi a me. Sentivo il suo respiro caldo dietro al collo e il suo pene ancora gonfio che si appoggiava sulla mia natica, a un certo punto si sposto come per vedere meglio ma si sistemo meglio facendo scivolare il suo penne nella spacca del mio sedere, lo sentivo gonfio e sentivo dei movimenti da prima impercettibili e poi sempre più vivi, gli dissi di smettere perchè la mia eccitazione stava tornando, anche perchè lui mi accarezzava il pene, ma lui insisteva e mi diceva di non farmi sentire, se no che figura se ci scoprivano in quella posizione. Così si abbasso' i pantaloncini e potei sentire il suo pene che mi strusciava sulla stoffa dei pantaloncini, era bagliatissimo, insinuo le sue mani nei pantaloncini e li abbassò masturbandomi con una mano e con l' altra tenendomi e massaggiandomi sul collo, cosa che mi fece venire i brividi e mi portò una sensazione di ecitazione mai provata prima, quando la sua cappella lubrificata dai suoi umori mi scivolo' fra le natiche e si insinuo' appena nel mio buco, bloccandosi a ridosso del mio canale strettissimo e mai profanato. Fu allora che mi abbassò il collo con la mano che prima mi massaggiava e con l' altra mi portò indietro il bacino ponendomi a 45 gradi e cominciando a spingere la sua cappella umida e dura dentro di me. Era una cosa dolorosa e eccitante allo stesso tempo, goduriosa e che mi faceva provare vergogna al pensiero di essere scoperti e al pensiero di essere stato sottomesso a quella maniera così brusca. Fece male, ma la sensazione di godimento mista a dolore era sottile e piacevolmente indescrivibile, Giovanni era eccitatissimo e spingeva sempre più forte palpandomi il culo e tenendomi per le spalle, mentre lui pompava, l' eccitazione dentro di me cresceva, ero bagnatissimo, ma il mio pene era mezzo mollo, ma malgrado questo, sentivo la stessa sensazione che mi prendeva quando stavo per venire quando mi masturbavo, però se con la mano l' eiaculazione arivava presto,ora sembrava non arrivasse mai, fin quando accelerò il suo movimento inculatorio provocandomi una sortta di strana eiaculazione, sentii fremere i miei intestini, sentii una scossa di piacere mai provata con la masturbazione, il mio pene fremette e sembrava dovesse eiaculare violentemente invece feci appena due schizzi di perma e il resto fuorisci' con pochissima pressione colando dalla cappella e sporcandomi la gamba e il piede. Fu una cosa eccitantissima, ero venuto senza neanche toccarmi il pene, cosa che fece sgasare Giovanni, che non mi venne dentro, poichè al culmine dell' eccitazione venne fuori e mi fece girare per venire masturbandoci, quando afferro il mio pene per masturbarmi e lo senti flaccido e sporco di sperma si meravigliò, poichè ero rimasto tutto il tempo con le mani in vista appoggiate alla porta, e mi disse come sei venuto? io gli dissi senza toccarmi la tua penetrazione mi ha fatto venire, questa cosa lo riempi di orgoglio lo fece sentire più mascho e più eccitato di prima perchè senti il suo pene che tra le mie mani cresceva ancora di più e di fronte a me mi incito a masturbarlo con forza perchè voleva fare una sborrata da cavallo, e così fu, mentre masturbava me, impastandosi le mani del mio sperma e sfregandomelo con le mani fra i testicoli e il mio sedere, venne copiosamente sulla mia pancia appogiandosi a me sfinito e premendo il suo pene ancora pulsante sul mio ventre mentre io subito dopo eiaculavo a mia volta addosso a lui. Era l' inizio di goduriosi incontri.Dopo la perdita della verginita' anale nel capanno degli attrezzi, i rapporti con il mio cuginetto continuarono ferventi, non perdavamo occasione, spesso a casa sua lasciata spessso libera dagli zii in giro o a al mare, e a casa mia. La solita masturbazione reciproca, la sollecitazione del mio ano da parte di mio cugino e la seguente penetrazione anale affinata con il variare delle posizioni, ispirate anche dalle riviste porno e agevolata dall' uso di olio di oliva, gel, e quant'altro si rendesse idoneo all' uso. Ma il piu' esperto e maturo cugino aveva in serbo per me una nuova sorpresa.La visita dei miei zii a una cugina venne rimandata, e i programmati propositi sessuali miei e di mio cugino rimandati. Giovanni era parecchio seccato e nervoso per l'imprevisto, piuttosto insolita questa sua stizza che non mi spiegai subito ma che capii dopo. Ormai rassegnati, uscimmo, ma per le scale dopo due piani mi disse di risalire in silenzio. il suo appartamentino per le vacanze estive era in una palazzina con tanti appartamenti e una terrazza condominiale non frquentata, adiacente all' ingresso della terrazza un bagnetto piccolo con water e lavandino, proprio la mi condusse. Gli dissi che era pericoloso, ma mi rassicuro' che non vi andava nessuno tranne la signora delle pulizie che era venuta al mattino, e poi avremmo fatto una cosa diversa.... e mentre mi aveva gia' messo in mano il suo pene, tirava fuori con la sua il mio e lo masturbava, mentre mi erudiva sull'arte del pompino appresa su un gionaletto di amici suoi. Mi ritrovai subito seduto sul water con il suo pene rivolto al viso e avvicinato alle mie labbra, potevo sentirne l' odore forte e subito dopo entrato in bocca il suo sapore e calore. non fu una bella esperienza, un pò per la paura che arrivasse qualcuno, un pò perche' quell' affare che mi veniva spinto in bocca mi soffocava e mi produceva conati di vomito, cosa che fece incazzare Giovanni e che lo indusse a terminare il tutto e andare via.La notte la passai a pensare a quell' esperienza tormentata ma che nella tranquillita' del mio letto mi eccitava tantissimo e agognavo di riprovare, dando luogo intanto ad una lunga sega piena di fantasie sessuali sfrenate.Un inatteso evento allontano' gli zii dalla villeggiatura per due giorni. quel giorno io e Giovanni scendemmo al mare regolarmente e quando lo zio ci saluto' dalla strada avvertendo Giovanni che con la zia andavano via, non ci sembrò vero di avere la casa tutta per noi; attendemmo un buon quarto d' ora per essere sicuri e ci recamma ancora bagnati a casa. Giovanni chiuse la porta a chiave e mi spinse in camera da letto, avevamo i cazzi durissimi, eravamo ancora bagnati, la pelle umida e salata, il contatto dei corpi completamente nudi sul fresco del letto era eccitantissimo e quel bacio che mi dette sulle labbra Giovanni mi fece sgasare, io lo sapevo cosa voleva e senza che lo dicesse lo baciai sul petto i capezzoli e scesi giu'. il suo pene leggermente curvo era durissimo e pulsante, lo sfiorai appena alla sua base con la lingua e scesi giu' verso l'inguine, Giovanni sussulto' un attimo e poi comincio' un respiro sempre piu' pesante e ritmato mentre io cominciai a leccare il suo testicolo destro e poi mi spostai sul sinistro massaggiandolo con la lingua e poi aspirando delicatamente il suo testicolo dallo scroto, mettendolo nella mia bocca, leccandolo e addentandolo delicatamente come assaporassi una grossa e tonda caramella, e ripetendo la stessa operazione con il testicolo destro per poi muovermi all'insu' con la lingua lungo la sua asta leccandola come un lecca lecca, soffermandomi piu' volte alla base del pene vicino lo scroto leccando e mordicchiando quella zona che lo faceva fremere e ansimare di piu'.Avevo il cazzo durissimo e bagnatissimo, la parte di lenzuola dove si muoveva era scolatissima, Giovanni invece no, era secco, dal suo pene non furisciva alcun umore, al momento pero'.Il suo pene era mezzo scappellato per cui dopo l'ultima leccata alla base del suo pene leccai su su fino alla sua cappella, la cinsi per un paio di giri con la mia lingua a la misi in bocca, la strinsi tra le mie labbra delicatamente e la gustai, gustai il sapore di una sostanziosa goccia del suo umore che sgorgo fuori dal prepuzio del suo pene, un gusto acre e salino che assaporai avidamente e che mi riempì il cervello, perche' pervaso dall'eccitazione che ne derivo', cominciai a leccare con foga la sua cappella e a stantuffare su e giu' il suo pene con la bocca per tutta la sua lunghezza; era ormai lubrificatissimo e sembrava scivolarmi dritto in gola, e io lo facevo scivolare quasi a soffocarmi complice la sua mano sulla mia testa che spingeva una volta di piu', ed ero in attesa dello sgorgare del suo seme tra curiosita' ed eccitazione quando mi fermo' mi bacio' infilandomi la lingua in bocca prendendo a masturbare il mio pene bagnatissimo, fradicio degli umori pre eiaculatori che mi spalmò su per il culo, togliendomi la lingua dalla bocca e spostandosi in avanti slinguazzandomi prima l'orecchio e abbandonandosi ad un succhhiotto tra collo e spalla con il dito mezzo infilato nel mio culo a rigirarlo e lubrificarlo. Mi fece girare, ero a pecorina sul letto dei miei zii, mi strizzava il pene e con gli umori che ne straeva lubrificava il mio ano, lo sentivo dilatarsi, lo desideravo dentro, e cosi' fu: mi entro dentro senza difficolta', con mia grande sorpresa e goduuria, senti solo piacere.Ero dilatato dalla forte eccitazione e lubrificato a dovere, sentivo il suo pene andare su e giu' con facilita, nel mio canale rettale, scorreva come un pistone nel suo cilindro ben lubrificato, sentivo o immagginavo lo spessore delle nervature del suo pene scorrere nel mio ano, i fasci di nervi che avvolgevano il mio canale rettale erano la massima somma del piacere, sentivo l'eiaculazione che si avvicinava, assoporavo quel sottile piacere che prima flebile, e poi sempre piu' prorompente saliva dal profondo dei miei intestini e esplodeva nei miei testicoli con un sottile e pulsante piacere che faceva sgorgare qualche goccia di liquido seminale dal mio prepuzio, ma che quella volta complice forse la forte eccitazione di quel raporto sfocio in una vera e propria eiaculazione, il cui intenso e sconosciuto sino ad allora piacere quasi mi tramorti'. avevo ancora addosso il brivido del piacere quando anche mio cugino venne per la prima volta dentro di me e io continuai a mugolare e ansimare di piacere provando quella nuova sensazione, di calore e di riempimento. queste le definizoni che la mia mente elaborava ormai stremato a braccia e gambe larghe sul letto con mio cugino che ansimava e mugolava sulla mia nuca, il suo pene svuotato, la cui cappella non premeva piu' all'ingresso del mio intestino, la sborra che defluiva dal suo pene rilassandolo e liberando il passo alla colata di sperma che scivolava fuori dal mio ano; ma non importava eravamo soli, non dovevamo temere l' arrivo di nessuno e potevamo goderci fino in fondo tutti i piaceri di quella mattinata, il culmine del nostro rapporto sessuale che di li a poco terminera' trascinandosi solo per un pò per mere esigenze di sfogo sessuale e poi concludersi, con lui... Lasciando a spazio a nuove esperienze. Fu un estate piena di sesso per noi,imparai velocemente a fare dei bocchini con ingoio che piacevano ad entrambi,e non passava giorno che lo prendevo nel culo minimo due volte.Poi le vacanze passarono ed io ritornai a casa,dove mi diedi da fare per trovare nuovi cazzi da svuotare sia con la bocca,ma sopratutto con il culo,frequentando i parchi e i boschetti vicino casa,e a volte anche i parcheggi dei tir.Poi iniziai il primo anno delle scuole superiori e di certo non mi sentivo molto a mio agio nel nuovo ambiente.Forse perché era evidente la mia diversità, forse perché l'ambiente era troppo diverso da quello che mi ero lasciato alle spalle.Mi sforzavo a sembrare più normale possibile, ma finivo sempre per ritrovarmi oggetto di prese in giro dei gruppetti di ragazzi che nelle ore di ricreazione si riunivano sul pianerottolo, ed io timidamente facevo finta di non sentire le battutine alludenti alla mia femminilità.Me ne stavo il più del tempo in disparte cercando di mimetizzarmi con la tappezzeria per evitare le risatine dei miei colleghi ma la cosa non sempre funzionava.Un giorno nella ricreazione uscendo sul pianerottolo per prendere un po d'aria mi ritrovo al centro delle mira di alcuni ragazzi della classe vicina alla mia dove notai che uno dei miei compagni di classe sottovoce fomentava gli altri a battutine del tipo "ma la gonna quando la metti?", la cosa non mi stupiva più di tanto ma era piu' pesante del solito, tanto che arrossendo come un peperone mi uscì un flebile "basta smettetela", si misero a ridere ancora di più ed in quel momento mi si avvicinò uno del 5° anno pluri-ripetente con la faccia da pitbull che solo a guardarlo metteva paura e mi chiese cosa stava succedendo, io minimizzai imbarazzato cercando di ritornare all'interno della classe e lui rivolgendosi al gruppetto di cui ero l'oggetto del gioco con voce ferma disse "lasciatela perdere non dategli fastidio, finitela".Notai che pure lui si era rivolto a me col femminile ma apprezzai il suo intervento che aveva messo fine alle battutine piccanti nei miei confronti.Da quel giorno anche se notavo sorrisini alludenti e sguardi che facevano ben intendere lo scherno, in fondo erano cessati gli eccessi nel prendermi in giro per la mia natura diversa.Spesso il pitbull durante la ricreazione mi si avvicinava e mi chiedeva se qualcuno mi dava fastidio di informarlo se così fosse che ci avrebbe pensato lui. Mi sentivo lusingato di quel senso protettivo che aveva nei miei confronti anche in fondo a parte qualche battuta di rito non è che parlassimo molto io e lui. Passarono i giorni ed io mi sentivo sempre meno imbarazzato ad uscire sul pianerottolo nei momenti di pausa.Lui mi controllava anche da lontano ed alzando il sopracciglio accennava un saluto.Certo incuteva timore, non sembrava un tipo molto raccomandabile ma in fondo anche se non osavo neppure avvicinarmi mi faceva sentire tranquillo.I giorni passavano e la vita scolastica trascorreva quasi serena, i gruppetti c'erano sempre, ma nessuno osava fare battutine, anzi avevo notato che in fondo quando stavano in gruppo le critiche sottovoce c'erano sempre ma singolarmente anche quelli che ridevano della mia diversità, a volte quando nessuno li guardava, quasi ci provavano con me assumendo posizioni sulle sedie dei banchi in modo da evidenziare i loro rigonfiamenti fra le gambe e passandosi la mano sopra guardandomi.Ovviamente non mi fidavo di loro e quindi quando capitavo situazioni del genere distoglievo lo sguardo facendo finta di niente.Un giorno durante l'ora di educazione fisica, che praticamente consisteva nel passare l'ora a giocare a calcetto nel parco della scuola o chiacchierare in compagnia, e ne la prima ne la seconda mi vedeva protagonista ovviamente, rientrai nell'edificio per andare al bagno mentre tutti erano fuori nel cortile ed entrando nel bagno mi trovai faccia a faccia con pitbull (così lo chiamavo mentalmente) che si stava specchiando, lui mi vide e mi salutò, io andai nel bagno chiusi la porta dietro di me con lo sguardo basso ed ovviamente feci la pipì.Uscendo la bagno lo ritrovai dove ci sono i lavandini, con le gambe larghe i jeans slacciati che si stava sistemando la camicia dentro i pantaloni, io chiesi scusa e mi affrettai verso la porta mentre lui mi dice "le mani non te le lavi?" io mi fermai senza rispondere, tornai indietro, ed aprendo il rubinetto sempre con lo sguardo basso mi lavai le mani, lui si avvicinò e mi chiese come stavo, io accennai un bene con le spalle, poi mi chiese se qualcuno mi dava fastidio, gli risposi di no e lui mi disse "cmq io sono Francesco" io gli sorrisi ma non dissi niente, lui aprì il rubinetto del lavandino a fianco al mio, si bagnò le mani e se le passò fra i capelli, ed io dallo specchio guardai il suo pacco.Rimasi per alcuni minuti a lavarmi le mani, e lui appoggiando la mano sul muro rivolgendosi verso di me mi disse "sono pulite ora", io chiusi il rubinetto e mi avvicinai all'asciugatore sulla parete a destra e presi ad asciugarmi le mani, lui mi si avvicinò mi prese dal braccio e mi disse "visto che hai le mani pulite vieni un po con me" portandomi verso il bagno, io un po terrorizzato non opposi resistenza e lui mi invitò ad entrare nel bagno standomi dietro e richiudendo la porta dietro di se.Ero molto preoccupato, avevo paura che mi menasse e la mia paura era evidente sul mio volto, lui mi tranquillizzò e mi disse "non preoccuparti non ti faccio niente sta tranquilla", poi accarezzandomi la guancia mi disse "io ti proteggo, ma tu in cambio qualcosa la devi pure fare", si mise la mano sul pacco e se lo toccò, io rimasi immobile ed ammutolito e lui senza troppi problemi si abbassa la cerniera e se lo tira fuori, io glielo guardo e sussultai vedendo il suo cazzo già' scappellato e barzotto, lui mi accarezzò la guancia sfiorando le mie labbra col pollice e la sua mano scivolò sulla mia nuca spingendo delicatamente la mia testa verso il suo cazzo.Io non ero vergine perché ero già stato iniziato al sesso da mio cugino l'estate precedente ed assecondandolo mi inginocchiai davanti a lui lasciandolo entrare nella mia bocca. Lui mi prese ma lesta fra le sue mani forti e con un gemito di piacere, spingendo il bacino in avanti lo affonda nella mia bocca stando in piedi a gambe large sopra di me.Cominciai a succhiarlo e lui muovendo il bacino agevolava il movimento della mia testa fra le sue mani si muoveva piano spingendolo sempre più a fondo fino a sfiorare la mia gola.Era duro e grosso e la mia bocca non lo conteneva, mi faceva male la mandibola per lo sforzo della bocca spalancata."Sei brava" mi disse, allontanò la mia testa dal suo cazzo ed io bramoso resistevo a lasciarlo andare cercando di riprenderlo in bocca. Lui mi disse "aspetta aspetta" si risistemò dentro la patta il pisellone duro a fatica e tirando su la cerniera mi lasciò turbato per il godimento interrotto. Mi alzai mi passai la mai sulla bocca per asciugare le mie labbra del suo umore, ed uscendo dal bagno mi diressi verso la porta quasi scocciato per come fosse finita, e lui raggiungendomi mi fermò e mi disse "dove scappi? Non ho ancora goduto", non capii cosa volesse dire, ma mi fermai e lui "seguimi", uscimmo dal bagno, lui avanti ed io a poca distanza da lui. Lo vidi scendere le scale e scesi seguendolo, arrivò al piano terra ed imboccò la rampa di scala verso l'interrato dove non avevo mai osato andare, si girò per assicurarsi che lo seguivo e lo ritrovai ai piedi della scala che mi aspettava.C'era poca luce a quel piano, molta polvere ed un sacco di tavoli e cattedre messi uno sull'altro, gli dissi che avevo paura e lui cingendomi il fianco col suo braccio disse che dovevo fidarmi.Ci addentrammo in quello che sembrava un vero e proprio deposito che evidentemente lui conosceva bene, ed arrivammo davanti ad una porta, lui apre la porta e mi fa cenno di entrare, era un altro deposito di tavoli e sedie, chiude la porta dietro di se e disse "qua possiamo stare tranquilli". Ero eccitato e soddisfatto all'idea di poter continuare quello che pensavo fosse un episodio finito male anche se impaurito un po per il buio e l'ambiente.Lui si slacciò i pantaloni e se li abbassò ed io davanti a lui mi abbassai per mettermi in ginocchio per continuare il bocchino interrotto, lui mi fermò e mi facendomi rialzare disse "no no voglio mettertelo nel culo" io gli risposi che avevo paura che ci scoprissero, e lui senza preoccuparsene mi spinse verso un banco facendomici chinare sopra, ero eccitato ed avevo voglia, ma la paura di essere scoperti era tanta, lui disse "dai che aspetti mostra il culo", io mi slacciai i pantaloni ed abbassandoli sentii le sue dita già insalivate sul mio buco a massaggiarmi l'ano.Mi disse "mmmm sei già rotta e sei pure bella calda"!L'eccitazione della situazione mi aveva fatto rilassare l'ano che era già stato ampiamente utilizzato dal mio cuginetto.Mi appoggiò la cappella sul buco e me la spinse dentro, tenendomi le sue mai sulla schiena caricando un po del suo peso.Affondò il suo cazzo dentro di me ed io a sentirlo entrare tutto sospirai gemendo e lasciandomi andare sotto di lui.Mi stava sopra come uno stallone e si muoveva dentro e fuori con ritmo regolare alternando le spinte al movimento rotatorio.Gemevo e godevo da matti e lui con il respiro pesante di chi fatica non mi dava tregua.Appoggiai le mie mani sulle sue cosce a rallentare il suo ritmo crescente e lui me le tolse e con colpi sempre più forti tanto da spostare il tavolo sul quale ero chinato, continuava a dominarmi come fossi una giumenta sotto monta.Gemeva, spingeva, mugolava ed io gemevo a mia volta abbandonato e totalmente aperto sotto di lui, le sue mani sulle mie spalle mi facevano sentire totalmente suo, un gemito più lungo, un colpo di reni ben assestato e sentii un caldo nelle viscere che si riempivano della sua sborra.Rimase qualche secondo dentro di me immobile mentre io esausto non avevo la forza di fare nulla poi lo tira fuori lasciandomi chino sul tavolo mentre la sua sborra colava dal mio buco fra le mie cosce.Ero appagato e felice.Fui la sua troia per il resto dell'anno scolastico,fino a quando lui lascio',dopo essere finalmente promosso,ma subito ne trovai un altro,molto piu' anziano,un prof a cui piaceva inculare pivelli come me.........
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